Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

La moltitudine delle piante pareva raccogliersi nell’orazione, siccome

no no, tentennava che pareva preso in un barbéra

lor festa, così consumata, pareva raggelarsi e vanire tra

del secolo. Quando gli pareva d’essere un leone

Una perplessità, un impaccio, pareva gravare dopo quel verdetto

alla Madonna del Miracolo. Pareva un manufatto, così disse

gli vidi usar mai. Pareva ora distratto, annoiato. «Ma

la chiesetta del Miracolo pareva presagire uno straordinario evento

epicentro. Il gastigo alluvionale pareva sommergere ogni più cara

ovàrici); mentre la gonnellina pareva fungere da paracadute, elata

E quelli, o quello, pareva supplicare la feroce màntide

e di veli che pareva una zanzariera di maremma

due parafulmini, l’uno pareva stesse meditando un suo

in quei giorni, non pareva più lui. ¶ Dimenticò a

quella paura della moglie pareva ancora in tempo a

delle soffici, la meditazione pareva assumere quell’aspetto di

interi. ¶ A certe ore pareva malato nel volere. «Un

si soppesi. ¶ Il figlio pareva aver dimenticato al di

ingegneri grossi non gli pareva vero di poter indossare

al chilo!...». ¶ Bruno ammutolì. Pareva annientato dalla incriminazione. ¶ «E

a Elsa, così le pareva. Non tanto per aver

dallo scudo: a tratti pareva ringiovanire in sorrisi, quasi

comodissimo», esclamò il giovane. Pareva che il 24 fosse un

cappello a ogni passo: pareva intimidito: Elsa, qualche volta

di quel tripudio, le pareva di dover piangere di

una lieve ruga orizzontale pareva nube sottile, corruccio d

atteggiarsi del lor volto pareva circonfuso da un alone

incanalavano due rugginose grondaie, pareva accogliere, con l’ordito

piatti: che il quadrupede pareva stentasse ogni volta a

del mondo. La coccarda pareva un echinoderma nerastro, di

del suo imperturbabile naso, pareva stemprarsi e intepidirsi nell

lattaî, dopo tutto.... Talchè pareva ora, con quel lampo

de’ duo stralucenti bianconi, pareva proprio la dicesse: «Fratelli

pronunziarlo così.... «Poveri ragazzi....», pareva consentire con un tal

della seccatura dominante. Elsa pareva ora nervosa: come in

viale: ch’era o pareva già immerso in un

i ragazzi: più atterrito pareva il maggiore, i di

piede a terra, Bruno pareva non averlo neppur veduto

Veniva verso di loro: pareva assorto: un’attitudine di

non rattratto però. Anzi pareva indugiare in cadenze, come

poichè tutto, di lei, pareva significare senza nostra speranza

illividito in un odio, pareva verde: «.... a rosolarci su

aveva un ragazzo, e pareva vera: non ad aria

sì, proprio, un tenente....», pareva una bambina in capricci

si inviperì l’Adalgisa; pareva fuor di sè. «Finiscila

la disperazione della serva. Pareva un «ingegner civile» reduce

del ricordo. «Madonna Santa!... pareva che fosse caduto in

dagli steli subacquei, dove pareva invece che ci dormicchiassero

soprattutto ci resteremo». Elsa pareva turbata, assorta. ¶ A Bruno

sibilava fra i denti. Pareva ansimare nell’obbrobrio del

caldo ardore del vivere pareva consegnato alle cose, alle

rimbombo sciocco, di zucca: pareva fosse interessato nell’azienda

del cucchiarino speciale, che pareva lo stelo d’un

lingua, in bocca, gli pareva quella d’un altro

centro de’ suoi mercredis: pareva il ragno, al centro