Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

ridosso e ripida che pareva di rimanerci sotto, quasi

le stalle. Il rosso pareva molto bello a Domenico

di loro. Se gli pareva che una vite fosse

Pietro ascoltava, ma gli pareva che le persone intorno

un viso bianco che pareva consunto; e, perché non

che non fosse riscaldato, pareva che tutti i chicchi

era tanto! Anche gli pareva d'imparare chi sa

soltanto in lei. ¶ Talvolta pareva piuttosto che parlasse con

confuso e torbido che pareva sempre per andarsene. E

senza tregua! Ora gli pareva di avere la propria

delle vertigini. ¶ Talvolta gli pareva di trovarsi a scuola

bocca, con quel sorriso, pareva larga il doppio. ¶ - Ridete

gli ossi dei bracci pareva che le volessero sfondare

del cavallo; e gli pareva che il loro rumore

n'esaltava; e gli pareva sempre più di aver

Una volta non le pareva vero. Ma non m

disse con voce che pareva uno scalpello percosso sopra

se fosse stato solo. Pareva, nell'oscurità, che le

l'animo ansioso, gli pareva di seguire quel che

suo amico che gli pareva di statura anche più

altra, accanto, scendeva, brulicanti; pareva di sentirsele camminare addosso

salci potati e rossi. Pareva che non ci fosse

fretta; talvolta qualche stelo pareva scosso da un brivido

state così impalata? ¶ Le pareva di non aver dormito

altra stanza. Ma le pareva di non poter muovere

enorme violenza, ora, gli pareva cambiata in paura; gli

cambiata in paura; gli pareva che Poggio a' Meli

far qualche cosa; gli pareva che gli usci della

mi ci sforzi.» ¶ Ma pareva che quella specie di

meno, s'inquietò; gli pareva impossibile che un figliolo

leggeva più, perché gli pareva di vedere di là

contentezza immensa. Radda gli pareva a pochi chilometri di

di vederla. E gli pareva di compiere un dovere

di lui, a Pietro pareva di doversi infilare in

di un quintale. Gli pareva che i suoi polsi

il metallo; che, allora, pareva nuovo. Quando gli avevano

fuori della cucina gli pareva di perder tempo, a

alla scuola; ma gli pareva che i giorni fossero

pretesto; e non gli pareva né lecito né leale

il calpisticcio si allontanava. ¶ Pareva che Ghìsola volesse farsi

ella lasciò fare: gli pareva che Ghìsola fosse doventata

abbassarsi tutto. Non gli pareva di essere accanto a

dentro alla luce, e pareva dovesse consumarsi come una

tutta quella calca! Le pareva che la processione entrasse

avrebbe voluto esserci: gli pareva che i suoi sentimenti

che dirle e gli pareva che qualcuno gli imponesse

e sottili: guardandole, gli pareva che i suoi piedi

il rumore della città pareva più distante, spostarsi verso

senza vederli chiaramente, gli pareva che si ripetessero i

alberi mossi dal vento pareva che non ci dovessero

che aveva provato gli pareva più reale di lei

fondo alla svolta. E pareva che la luce fosse

passato nessuno. Ghìsola gli pareva bella in un altro

contrasto al dubbio, gli pareva d'una purità mirabile

quelle poche ore, gli pareva d'esser sempre a

a dietro. ¶ Ma gli pareva d'essere inseguito da

campagna correva, correva troppo! Pareva a Pietro che lo

e fiammeggiare; ora, gli pareva, ad ogni stazione, che

mai la testa; e pareva che avesse poco appetito

sua collera. E le pareva che il chiaro di

un carro; ma le pareva che fossero soltanto colori

guardare la luna che pareva escita allora allora dalle

anni innanzi. Il ricordo pareva ancor lì, sotto le

dentro una mano gli pareva di tenere quel che

avviassero, perché non gli pareva vero d'andare a

lingue; e non le pareva l'ora che Ghìsola

gli occhi velati, e pareva che si trovasse a

letto. E allora gli pareva che le tempie battessero

per quanto incosciente. Gli pareva di dover dare un

sotto il cassetto. Gli pareva impossibile che tutte le

sotto l'armadio; e pareva che il bambino, piangendo

portato a Ghìsola, gli pareva un'indegnità abominevole senza

altro passo, ma gli pareva di non avere più

non diminuiva; e le pareva che avrebbe dovuto inginocchiarsi