Ermanno Rea, La comunista, 2012

di ascoltare le mie parole. ¶ Eravamo tornati sui nostri

insomma se le sue parole nascondessero secondi fini, corrispondessero

secondi fini presenti nelle parole di quell’uomo. Che

cui avevo reagito alle parole del mio insinuante interlocutore

tuttora con angoscia le parole profferite in pubblico contro

in quella circostanza con parole di rispetto se non

non esitò a pronunciare parole di fuoco contro di

accuse e rimproveri. Anche parole di apprezzamento, anche manifestazioni

di San Ferdinando. Avesti parole dolcissime per me, questo

da giorni. Con quali parole avrei potuto infondere in

sul quale le mie parole rimbalzavano, ma senza spezzare

discorso proprio con queste parole; anzi forse con parole

parole; anzi forse con parole anche più calorose, via

consenso preventivo alle mie parole. Anzi, più io mi

mia persona. Vi sono parole che risuonano più o

Sì, Francesca mia, le parole «algebriche» di quell’uomo

piaciute a Francesca le parole che sono state appena

lei mi prevenne con parole che continuano a risuonare

nessuno. E tanto meno parole così impegnative. Sono vecchio

anche se le tue parole mi hanno fatto male

impossibile? Vomitai a lungo parole: una mitragliatrice. Sgomitolai un

citava a memoria le parole della scrittrice Matilde Serao

sorriso, non sapendo quali parole pronunciare. ¶ Una mattina arrivò

leggergli nel pensiero le parole e le intenzioni prima

parlava infiocchettandolo spesso di parole ricercate, conformemente al lessico

allora Tadeusz scandendo le parole per bene. «È un

di tante sue belle parole e promesse, considerava con

era del vero nelle parole della signora Ammenda? Sicuramente

del vero anche nelle parole del professore, che rinviavano

in un pulviscolo di parole attraverso le quali, se

ripetere tutte le tue parole, le innumerevoli lezioni che

a guardare…». Queste le parole premonitrici scritte dal professore