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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Remigio Zena, Confessione postuma, 1897

concordanze di «paura»

nautoretestoannoconcordanza
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1897
era tempo d'aver paura né angustia, bensí di
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1897
una caverna ed ebbi paura della mia voce. Unico
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titubanza non proveniva da paura di quella visione e
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altro in fondo che paura bell'e buona di
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so bene: quasi quasi paura! non so bene: paura
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paura! non so bene: paura dell'ignoto, paura d
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bene: paura dell'ignoto, paura d'un disastro immenso
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a confessare di aver paura. Ma non sa, lei
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perché si tratta di paura non degli uomini, ma
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per esempio, ovvero la paura o un istinto di
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titubanza, vincitrice d'ogni paura. Sul momento, quello che
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essersi lasciato pigliare dalla paura - lui, dalla paura! - ma
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dalla paura - lui, dalla paura! - ma come mai, come
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assai piú che dalla paura dei fantasmi si sentisse
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i folletti ne hanno paura e si nascondono dietro
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di sicuro, cessata la paura effimera della prima sorpresa
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lanterna della scienza: ho paura che la scienza puramente
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d'ansia e di paura che ci teneva immobili
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1897
tempo e la prima paura del mistero. Improvvisamente, si