Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

stava lottando contro la paura di tenermi in braccio

mi inseguivano sibilando. ¶ La paura fu talmente mostruosa che

vedere riflessa la nostra paura. Figure indistinte saettavano davanti

ombre, di avere avuto paura che mi rapissero. ¶ Non

guardo il cielo ho paura.” ¶ “Di che cosa?” ¶ “Che

ci uccida tutti. Ho paura del cielo.” ¶ “E la

non ho mai avuto paura. Io avevo paura solo

avuto paura. Io avevo paura solo dei fantasmi. Tutto

rabbia o come la paura, la noia è uno

tacchi. ¶ Ho avuto una paura atroce a camminare scalza

chimici. ¶ “Papà, mi fa paura la siringa.” ¶ “No, non

morte per non averne paura. ¶ È questa la sopravvivenza

Se avesse avuto meno paura, se non avesse nutrito

che cambiano mentre la paura cresce e cresce, quando

occorrevano per allontanare la paura e attirare fiducia in

di ricacciare indietro la paura, come un vampiro che

capire cosa mi facesse paura. ¶ “E quindi questo romanzo

il sole. Non avevo paura di affrontare il viaggio

salita e perciò fa paura. La coscienza è l

è l’anticamera della paura, conoscere le conseguenze è

mi accoglieva quando avevo paura, quando volevo prendere il

moriva di freddo e paura. Si moriva. ¶ La mamma

sono tua madre!” ¶ Avevo paura di lei, della sua

a dormire, finalmente, senza paura, senza essere svegliata nel

in una vertigine di paura e mancanza d’amore

In quei mesi di paura e tristezza non potevo

il petto, costringendomi alla paura perpetua. Ho detto la

capisco. Sei pronta? Hai paura?” ¶ “No”, ero sincera. ¶ Ero

e quelli si mettono paura. Si fa un’offerta

mi rifiutavo perché avevo paura che a mia madre

non dissi niente. Avevo paura della sua furia e

furia e, soprattutto, avevo paura di peggiorare tutto perché

ma non rispondevi.” ¶ Avevo paura di lei, ma ero

e io non ho paura per niente.