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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «pensò»

nautoretestoannoconcordanza
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quel che deve succedere” pensò mentre con le palpebre
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avesse avuto da mangiare” pensò intenerita, “forse avrebbe messo
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indirizzo è sempre quello” pensò e alla prima libera
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non torna». ¶ «Non ci penso proprio, oramai sono la
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la radice della vita” pensò Mario e cominciò a
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sapurita, niente da dire” pensò mentre le accarezzava le
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Ninetta dal canto suo pensò che forse poteva tornare
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da lontano. ¶ “Che bello” pensò, “sembra una caldarrosta.” ¶ Subito
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si diede della stupida, pensò che non era più
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orizzonte il potente onorevole!” pensò Ninetta, nei suoi occhi
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ambigui, le parole ambivalenti. Penso che tu legga i
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sguardo. “Curnuto e bastuniato” pensò. Certo che aveva nostalgia
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Economia. «Per montarla ci penso io» concluse. ¶ «Grazie.» Nei
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attesa. ¶ «Ecco, è che penso ai miei amici lontani
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Sazio manco ai cani” pensò. ¶ «Ti lascio solo a
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rabbia. “Mi sta punendo” pensò e quasi le venne
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il momento di lasciarlo” pensò, “ma più tardi, non
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ha ora?» ¶ Mario ci pensò su un attimo. Maruzza
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Moro. ¶ “È un santo” pensò lui, poi scattò in
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lo strappa di dosso” pensò preoccupato. ¶ «È tardi» rispose
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Sta arrivando un temporale” pensò lei e si raggomitolò
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fare tutto ’sto bordello?» pensò il Mancuso a voce
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tra le carte, quindi pensò di raccogliere qualche informazione
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forma di intimità. ¶ Ci pensò un’amichetta del vicinato
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non ce l’hanno?” pensò e preferì consultare la
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è rotto qualcosa dentro?” pensò spaventata e svenne. Quando
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la figlia piangere. “Mischina!” pensò. Torto non ne aveva
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ma sempre famigghia è” pensò. ¶ Micetta era andata a
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se è quello che penso, appena capiscono che ci
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reazione. Ma all’improvviso pensò a sua figlia: se
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Vuole attirare l’attenzione” pensò considerando l’avvenimento una
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intrecciare parole crociate. ¶ Maruzza pensò alla madre, di sicuro
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Moro. “Ben gli sta” pensò, aveva cominciato a nutrire
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penetrato nella sua casa, pensò Mario. Tremante di rabbia
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che spreco di sostantivi” pensò lei. Suo padre era
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pugni alla parete, lei pensò che preferiva la furia
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la luminosità residua. ¶ «Adesso penso per te» disse Mamma
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rispetto parlando. Perciò…» ci pensò un attimo, «va bene
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tranquilla, a Maruzza ci penso io. E comincio subito
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il resto della notte pensò alla suora come a
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libera. Lei era sua, pensò mentre si infilava nel
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altri.» ¶ “Non posso farlo” pensò Mario, “io sono lo
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la tua picciridda. Ci penso io a te e