Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

sempre dorato e ventoso. ¶ Per scendere sulla piazza prese

dalla piazzola si scendeva per una scalinata alla piazza

cappuccio e gli scendeva per la schiena, meno logoro

eguale, da sempre e per sempre: le feste, le

dei Dolori. Feticci inventati per consolare ed uniti all

voce. ¶ – Vado cosí. ¶ Salirono per i vicoli tra case

ogni tanto si fermava per tergersi la fronte dal

andava piano. Un’ora per arrivare al passo dell

non c’è rimedio. ¶ – Per un triste spettacolo non

alle terrazze e salí per l’uliveto. I suoi

Ester aprí i vetri per chiudere gli scuri. Gli

legna e si rivestí per andare a prenderla. ¶ Nella

si distrae dal mare per posarsi sulla ragnatela degli

troppo a lungo, proprio per il suo sciogliersi nell

lavorare, doveva andare fuori per almeno una settimana. Partí

al passo dell’Annunciata per andare sulla rupe, in

sigarette di Jean-Pierre per non lasciare traccia. ¶ Non

Scese verso il mare, per greppi arcuati e brulli

Que tenga suerte, – disse per ringraziare. Aveva uno sguardo

la morte. Un gioco per farla soffrire. E cosí

Aveva fatto dell’ironia per non essere interrogato, per

per non essere interrogato, per fargli capire che non

Quando giunse all’Annunciata per vecchi selciati, dagli uliveti

che scendeva dal bar per la strada sterrata. ¶ – Buona

e prese a salire per un sentiero da capre

in pace –. E proseguí per la sua strada. ¶ Assediava

cedevano ai cespugli, che per nutrirsi scolpivano il dirupo

se Jean-Pierre avesse per crudeltà insistito nella vecchia

posti, – disse il cameriere, – per portarlo a spasso! ¶ – Ma

aveva spronato a studiare, per prendere un diploma di

gregoriano. Sovente lo intonava per farsi coraggio, o chissà

a un’altra finestra, per guardarli scendere, finché sparirono

marino, desolata non era per niente, con resti di

non gli passava nemmeno per l’anticamera del cervello

Che cosa gli passava per il cervello? ¶ – Voglia di

doravano. Erano usciti fuori per parlare senza che nessuno

chi mi potrei rivolgere per sapere dove andava nelle

Tremava un poco: tremava per la disgrazia di Jean

di Jean-Pierre o per la sua propria confessione

Mia madre mi teneva per mano. Avevo solo dieci

prende tra le braccia per ricondurli a casa i

e si alzava, come per prepararsi alla sera. V

era nemmeno quello giusto per superare le rocce, quei

bara, un angelo inconfondibile – per la bocca serrata nel

un lungo viaggio, madre, per la mulattiera, ma fra

di passaggi con muli per le montagne. Di muli

con un semplice pacchetto. Per cui non era da

era da escludere, nemmeno per Jean-Pierre... ¶ Non arrivavano

vita la mamma, e per comprar qui ha liquidato

Bisognava appendersi agli aculei per passare, e suo marito

il piú difficile. Non per niente qui lo chiamano

Ah, lei è polacca? ¶ – Per mia disgrazia –. Ma adesso

non abitava un bungalow: per lei era troppo caro

Molti erano violacei, fioriti per sete. ¶ Giunti alla strada

la scartarono – troppi tunnel – per sentieri incisi sulla scarpata

la città alta. ¶ – Salga per questa via lastricata ed

sera è lunga... – Finí per proporre di accompagnarlo sino

porta. ¶ – Non mi disturba, per carità! ma non è

quando si sentiva abbandonato. ¶ Per quale ragione quel giovane

se gliela ha raccontata per filo e per segno

raccontata per filo e per segno! E lei l

meno ripida, non ritorno per dove siamo venuti. ¶ – Non

muro di calcina. ¶ Salirono per carruggi vuoti, sino all

signora! È come andare per deserti, – affermò Gregorio. ¶ Che

a non poter sbarcare per qualche ora! Ma la

compagnia. Ma ognuno passava per motivi diversi. ¶ Ella posò

stanze: quella degli ospiti, per cosí dire. Mentre le

con passo furtivo. Andava per i serri. Ester camminò

Non pianga, non pianga per questo! – egli disse, ma

egli disse, ma non per rimproverarla. ¶ Ella si scusò

porta? ¶ – Ha tanta premura per quattro aculei contro il

occhi angelici. ¶ Era lí per quell’assurdo cancello? ¶ La

erano ben due lettere per lui: una veniva dalla

salite a bere. ¶ Salirono per le fasce di limoni

preparò il caffè. ¶ Inginocchiato per terra armeggiò intorno al

armeggiò intorno al focolare, per un fuoco di fuscelli

al bar: aveva paura, per via del morbo di

di Parkinson, di inciampare per i petreti di Crairora

fatto un viaggio apposta per vedere quel cancello. ¶ – Porti

a Martine e, tanto per distrarla, le annunciò che

con nessuno. ¶ – È venuto per lavorare, dice, per riprendere

venuto per lavorare, dice, per riprendere. Non sai mica

il giaccone. ¶ – Lo tenga per ricordo. ¶ – Mi va giusto

Si vestí alla svelta per andare a vedere; camminò

stufa. Era troppo presto per andare al bar dell

quel cielo che tremolava, per di piú, dietro la

il cappuccino, – imprecò, tanto per dire qualcosa. ¶ – Basta che

E lasciò la finestra per andare dietro il banco

banco. – Ha molta premura? ¶ – Per niente. ¶ Non era mica

immaginato che egli stava per andarsene «que él estaba

scendergli nelle ossa; ma per fortuna la donna si

che le aveva prese per farfalle, che aveva chiesto

egli disse, – e contemplarla per lavorare. ¶ Allora lei rise

a sopportare. ¶ Egli camminò per la gariga assolata, fra

camminato tutta la notte per abbassarsi, per fuggire l

la notte per abbassarsi, per fuggire l’aria di

colpo sfilò il bastone per andarsene. ¶ Andava lento ma

di sale, e forse per lo stesso loro sentiero

approccio si fanno diffidenti, per troppa solitudine, e vanno

troppa solitudine, e vanno per la loro strada. Per

per la loro strada. Per troppa solitudine e anche

troppa solitudine e anche per quel sangue che li

le sbottonò l’abito per sentirle il cuore con

disse, e la complimentò per l’aria serena. ¶ Poi

mentre Laurence si preparava per uscire. Che corpo aveva

direi di venire, se per te non fosse umiliante

Non l’adoperò neppure per il sentiero dei greppi

Una macchina, quasi silenziosa per via di quella brezza

di quella brezza, saliva per la strada sterrata. I

che le proteggevano. Partivano per Vienna e per Praga

Partivano per Vienna e per Praga i rami recisi

meno avaro a splendere per qualche giorno come una

mantello. Uscí dalle macerie per salire su un costone

alle rovine, nessuno apriva, per entrare o uscire, quella

fortini? Erano stati demoliti per una clausola del trattato

aveva vinto l’appalto per la demolizione era stato

con stridio di martinicche per la carraia tutta solchi

si domandava già salendo per il sentiero in cui

vissuto morendo. ¶ Dall’Annunciata per inveterata abitudine tornò a

Ti avrei fatto compagnia per lo meno. ¶ – Per un

compagnia per lo meno. ¶ – Per un po’ di febbre

alzata nella notte non per guardare, ma per strapparsi

non per guardare, ma per strapparsi all’abisso in

e Laurence si preparava per uscire. ¶ Avrebbe voluto dirle

ed altre cose, e per quel giorno non aveva

bene su Jean-Pierre, per non andare a caso

nel lampo dei ricordi, per il paese che gli

e sepolcro del sole per lunghe settimane. ¶ Anzi, il

Rametti e tutto giú per terra. Era un buon

Era un buon posto per i tordi. ¶ – E dove

piú di tre chili per quarta quando andavo a

era Grigheu «il ranco», per via di qualche suo

zoppicava. ¶ Risalí il paese per la scalinata che portava

ogni anno ne tornavano per il Santo, la Francia

un gruzzolo da parte per vendetta e gloria postume

vendetta e gloria postume, per un suo sogno. «Vi

Doveva venire San Sebastiano per poterti vedere. ¶ – Anche tu

paese vasi di fiori per i carruggi. ¶ – Quello che

impressionanti. ¶ – Non ti impressionerai per delle scritte al giorno

LASCIATECI MORIRE IN PACE, per dirtene una. Frasi minacciose

suicidi o di morti per droga. ¶ – Chi è nato

augurarselo. ¶ Presero a camminare per la mulattiera. E Gregorio

signori pittori si fingevano per scherno amanti del buio

leggero fardello, si portavano per gioco sulla riva fatale

che il tempo sta per cambiare. ¶ Passò un uomo

Andava su, dietro Edoardo, per la strada appesa scuotendo

e tortuosa. ¶ – Fosse solo per quello mi ci trascinerei

andare a cercare qualcosa per le mie capre. ¶ – Ti

si allungava dalla fascia per falciare l’erbaccio e

a cercare delle cardelle per le fasce e le

e vi si uní per un breve lasso di

processione che l’attraversava per disporsi intorno alla banda

disponevano intorno alla banda, per la «numero due», la

furto era la passione per la musica –: l’aveva

Trentun caduti ad Avrigue per questa musica. ¶ – Ma sarà

l’ora di arrivare per raccontarla. È uno che

e riprese a camminare per raggiungere il mulo. Andava

casa. Il giorno stava per svanire, carico di brividi

fatto. Cercò un argomento per sviare il discorso e

insistere. ¶ – Domani... ma doucement. ¶ Per nulla ostile era il

l’abito che indossava. Per un attimo restò senza

terribile... poiché io sto per farlo, – disse ancora, tra

tutti i suoi morti per condurli fuori del paese

giurato che lei stava per dire che tutto fra

parlato dei loro viaggi per ravvivare una spenta tenerezza

ritorno, salendo a piedi per le fasce, sentí un

trasporto a prima vista per un ragazzo di vent

le aveva detto che per lui non c’era

che si inventano storie per giustificarsi. ¶ Rigida, accanto al

e grigio. ¶ L’accompagnò per le fasce. ¶ – Dove andrai

giri tu la macchina, per favore? me la metti

cosí lungo tempo) che per quel giorno non si

casa. ¶ 13. ¶ Scendevano dal bar per la strada sassosa. ¶ La

brina. Laurence si chinò per coglierle. Con una mano

cespugli. ¶ – Salgono sempre qui per le loro effusioni e

Io gli ho scritto, per uno sfogo, ma non

una sorta di rimorso per quel lampo di narcisismo

e venire a piedi per non svegliare nessuno. ¶ La

dormire? Accendo la luce? ¶ – Per me no, io ci

senza nome, tormentosi itinerari per cui bastava una punta

sulla sponda del letto per spiegare il gioco che

steso, e adesso usciva per lasciarsi alle spalle quella

o perversa aveva scambiato per riso il loro conato

lettera né telegramma». Decise per il bar dell’olandese

Prima di andar giú per i greppi guardò se

spesso. S’era autoaffondata per non cadere nelle mani

Valet de chambre. Non per niente andavano di là

Poi andò alla vetrata per guardare cosa succedeva laggiú

concepisse altra fine che per veleno – e aveva già

niente, perché si alzò per andare incontro al frate

se si fossero accordati per un convegno, entrò un

zona. Domandava forse tanto per parlare un poco. ¶ – Due

chinò anche il pittore per guardare. ¶ – Pare uno scoglio

frate?... Se era lí per ciò che era accaduto

Gregorio rivedeva quei frati per i sentieri tra gli

gruppetti come grandi rondoni per le colline di Avrigue

monaco disse che veniva per tutti l’ora della

in loggia... Era stato per anni a marcire su

ore libere, – disse Gregorio per rispondere a tono a

che lo aveva preso per un frate di lungo

infine qualcosa c’era per sogni a buon mercato

parlato il frate, ma per sviarli da una disputa

Ma sovente si tace per un eccesso di pietà

in moto la macchina per provare se partiva, la

o press’a poco. Per le scale s’accompagnò

di lasciare Martine sola per una notte intera. Non

comunque, – ella disse, come per tagliar corto. ¶ Sembrava, lí

aprí sulla notte, forse per piangere. ¶ – Lascio un po

tratto a piedi su per lo sperone. Era ancora

tremolante agonia, muri che per secoli avevano reso arabile

spigolo illuminato della chiesa per infilarsi nel carruggio della

in cui lei saliva per lo sperone di Crairora

s’accompagnò con lui per tutta la piazza, poi

tersi che adesso stava per finire, con la loro

il cielo splendeva. ¶ Partirono per il bar dell’olandese

a casa in tempo per la messa grande. ¶ – Mi

Dovevo pensarci prima. ¶ – Sarà per un’altra volta. ¶ – Se

Ci si può arrivare. ¶ – Per me va bene. Non

è chi si droga per cercarsi e chi per

per cercarsi e chi per liberarsi di se stesso

Doveva essere dura anche per voi ragazzi, piú dura

piú dura ancora che per noi uomini fatti. ¶ – E

confidare. Una volta stavo per parlarne in una cantina

prima camminava. ¶ – Vuoi ripetere, per piacere. ¶ – C’era pieno

gente cominciava a prepararsi per sfollare. La montagna taceva

Ma quando lo salutarono per andarsene egli scese con

stringere le mani. ¶ – Pregatz per nos, – ritmò, – que Dieu

di pecore. ¶ Si scansarono per lasciarlo passare. Poi passarono

di lei. E adesso per non rischiare di non

di tanto in tanto per qualche folata, ma non

una foto, un ingrandimento per prolungata realtà. Ma lui

stiamo tranquilli. ¶ – Non preoccuparti per me. A me piace

e rocce, gli strumenti per una aubade. Era una

Nyon non era dura per uno come lui che

non li toccano piú. Per loro quel che è

Quanto vi aveva camminato per la morte di quel

ma non si distaccava per volare verso il cielo