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Pantaleo Carabellese, Il problema della filosofia in Kant, 1938

concordanze di «per»

nautoretestoannoconcordanza
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1938
invece l'unica ragione per la quale mi si
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utilità ai giovani studiosi per avviarsi a intendere profondamente
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difficoltà e ragione immanente per dubitare del suo esserci
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già trovata, una volta per tutte, la filosofia! ¶ b
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tutte, la filosofia! ¶ b) Per il Gentile filosofare è
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campo indagato dal pensiero). ¶ Per quali ragioni nasce tal
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sull'esserci della filosofia1; per quali ragioni tal dubbio
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filosofia stessa? Premettiamo che per noi è falso concetto
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nella sua verità, vale per ogni tempo. ¶ Filosofia è
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stesso. Così è accaduto per la filosofia: questa negazione
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nello scambiare questa febbre per la normale temperatura filosofica
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è sintomo. ¶ Ma non per questo dobbiamo, come moda
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febbrile, filosoficamente non vivremmo. ¶ Per noi rimane la coscienza
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Negazione di tal valore, per es., sono lo scetticismo
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sforzo razionalistico della Scolastica. Per i mistici la filosofia
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una verità già ritrovata per tutti da Aristotele, da
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Aristotele, uomo anche lui per quanto grande, potevamo, dovevamo
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È nota la risposta: per Cartesio e per Leibniz
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risposta: per Cartesio e per Leibniz la conoscenza viene
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intima all'umano pensiero. Per Bacone e per Locke
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pensiero. Per Bacone e per Locke la conoscenza viene
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fisico, è un fatto. Per vedere se e quale
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il suo problema interno. ¶ Per Kant la vera conoscenza
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e fisica). Possibilità, ricordiamo, per Kant non è che
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della filosofia. ¶ Kant pone per primo il problema che
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problema interno della filosofia. Per questo infatti egli non
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sopradetto problema della filosofia per Kant non è soltanto
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che essi sono fatti per i futuri maestri, non
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e che non sono per coloro «che hanno come
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oggi tanto in vigore, per cui si identifica filosofia
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la storia della filosofia, per il pericolo di presentare
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argomentando, accetta il pregiudizio per il quale si muove
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maggiore, anche se ottenuto per vie differenti. Cartesio e
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soggetti e dei sistemi. Per lo sdegno di questa
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l'esodo dalla filosofia per le scienze; ma pur
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di più profonda oggettività. ¶ Per Kant, vedemmo, il possibile
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darle un'essenza, proprio per poter mettere in dubbio
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moderna, nel suo gnoseologismo. Per es. Cartesio dice che
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le fonti dell'errore. Per Kant non c'era
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speculazione humiana, il problema per Kant si presenta in
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è, diremmo noi oggi per esprimere questo presupposto, qualcosa
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ne fosse capace. Giacchè per istituir tale indagine è
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pieno la difficoltà, è, per Kant, il merito sommo
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perciò la Critica è, per Kant, filosofia trascendentale: è
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questa nuova scienza importa, per Kant, difficoltà grandissime, perchè
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che egli ne avesse per primo istituito il problema
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della Critica: 2) il metodo per la soluzione del problema
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lo dà di straforo, per incidenza, a pag. 34-35: la
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importa notare è che, per ora, il concetto pur
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presenti questi due pericoli per evitare l'uno senza
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cadere nell'altro. ¶ Metodo per porre e risolvere questo
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e quindi dogmatica. Kant, per ora, non ne ritiene
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provengono, e che invece, per Kant, prima della Critica
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della filosofia non basterebbe. Per fortuna (pag. 38) ci è
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comune consenso, è unica per tutti essendo indipendente dall
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essendo indipendente dall'esperienza (per Kant c'è una
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Abbiamo già detto che per Kant si ha scienza
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essere; universale, cioè valida per tutti, tale che nessun
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pensante possa dire: questo per me non vale). Tale
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tutta l'umanità, non per questo sarebbe scienza, perchè
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secondo Kant, pensare peso per pensare corpo; perciò giudicando
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sono analitici sempre e per tutti i pensanti, non
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che i soggetti analizzano, per poterla poi ricostruire in
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grosso problema della sintesi. Per noi Kant intende per
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Per noi Kant intende per sinteticità anche il riferimento
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quel concetto. ¶ La scienza, per Kant, deve dunque essere
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il conoscere scientifico poi, per essere universale e necessario
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intendersi, stando a Kant, per carattere «trascendentale», col quale
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conoscenza stessa, occorre che per un momento dimentichiamo di
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l'esigenza metafisica che per Kant è innegabile, anche
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in relazioni tra idee. Per Hume tutto il campo
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Kant non accetta questo: per lui non è vero
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qualche cosa di reale). Per Kant la matematica è
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cui ci si serve per necessità nelle nostre dimostrazioni
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la matematica si ha per costruzione di concetti: si
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non dovrebbe essere possibile. Per Kant i concetti sono
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lo stesso dell'intuizione? Per rispondere a questa domanda
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negazione dell'apriori; pure per Kant non è tale
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Se ci sono intuizioni, per empiriche e provenienti dal
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quella assenza di forma, per Kant, devesi riferire soltanto
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ci siano intuizioni, e per Kant ciò è innegabile
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concettuale. Accanto alla forma, per la seconda delle distinzioni
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forma è apriori. Quando, per es., sentiamo un tavolo
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la quale è pura per lo spazio, cioè nella
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del tavolo, ma empirica per le qualità tattili di
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antico problema dello spazio; per lui l'intuire esterno
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possiamo intuir cose apriori per mezzo della forma della
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tipo di conoscenza reale, per quanto fenomenica. Approfondiamoci nella
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La sinteticità, ricordiamo, significa per Kant: ¶ 1) il riunirsi di
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realtà: lato realistico, fisico). ¶ Per Kant questa unificazione, questa
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questa unificazione, questa sintesi, per cui ciascuna cosa è
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meccanica; contare è temporaleggiare, per contare c'è bisogno
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le quali ultime però, per Kant, non interessano la
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rappresentazioni). Prende così occasione per scolparsi della mossagli accusa
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il sentire puro, non per questo è qualcosa soltanto
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cose, quale deve essere per quella costituzione che da
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e fantastico (alla Berkeley), per il quale le cose
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problematico di Cartesio, che, per il deficiente concetto di
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esistenza del mondo esterno, per ammetter la quale deve
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non è idealismo, se per questo si intende una
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sintetica, come deve essere per essere scienza, nonostante la
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deve essere possibile anche per questa natura in cui
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cui viviamo. Tale natura per Kant è proprio soltanto
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a leggi che valgono per tutti loro. L'accadere
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come pur si dovrebbe per averne la necessità ed
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non possa star sola per sè, ma debba essere
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necessità che è richiesta per proposizioni apodittiche, espone le
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necessità, non interessa Kant. ¶ Per capire il paragrafo 16° occorre
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aver valore, ma non per la realtà naturale; perchè
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bene partire dalla natura per arrivare alla esperienza o
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di cui abbiamo bisogno per impostare e risolvere il
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detto secondo dei gradi per cui procede la soluzione
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ciascuno ha esplicita coscienza per il proprio sistema. Il
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del tutto quella. Così, per intenderci, la vita non
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ma di consapevolezza psichica). Per Rosmini, superiore in questo
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senza giudizio. La percezione, per Rosmini, è oggettiva anch
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ha e deve essere, per Rosmini, una percezione intellettiva
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Rosmini, una percezione intellettiva. Per Kant, intellettivo è il
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quale in tanto è per noi quella natura in
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giudizio che non vale per altri. L'intuizione, in
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loro» (pag. 83). Si osservi, per analogia, il processo psicologico
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del giudizio sempre (necessità) per me e per tutti
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necessità) per me e per tutti (universalità). (Es., c
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esserci. Quell'oggetto, dunque, per quanto certo un esistente
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degli altri intuenti, proprio per poter essere intuìto anche
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un quid reale, che per natura sua trascende la
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trascende la conoscenza proprio per essere reale, è lo
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riconosciuto universale e necessario per questo suo essere un
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non è coscienza, proprio per poter essere Obiekt (è
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può stare nella coscienza. Per quanto l'oggetto in
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pura come secondo grado per la soluzione del problema
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finora abbiamo trovato che, per venire a parlare di
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di questi due caratteri per intendere a fondo l
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a fondo l'oggettività. ¶ Per Kant la percezione precede
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questa duplicità di aspetti. Per es., nel giudizio: il
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e di fine che per un momento scindiamo ma
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momento scindiamo ma proprio per conquistare il concetto del
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Gli elementi della coscienza, per Kant, sono le rappresentazioni
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oggettività, ma ne manca. ¶ «Per l'esperienza non è
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collegarle in una coscienza per mezzo del giudicare; da
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incoerenza kantiana) non basta per uscire da questa coscienza
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non sia esperienza. E per Kant invece, che pone
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giudizi di percezione sono per Kant giudizi, ma non
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mostrata falsa; dalla coscienza, per salti che si facciano
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passaggio dal giudizio percettivo, per il quale si è
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al giudizio di esperienza, per il quale si riconosce
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un giudizio percettivo, e, per avere un giudizio d
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come Gegenstand. Ed è per questo che una facoltà
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tale, è oggettivante; è per questo che i concetti
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quello che si disse per l'intuizione pura. Sia
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Potremo anche qui come per la matematica avere la
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conoscitiva. Il conoscere umano per Kant è sempre giudicare
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perciò sono il mezzo per il quale da un
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le ha dedotte. Già per la loro natura questi
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quale troviamo messi insieme, per es., i fenomenici ed
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e necessaria «causa», ecc.... Per Kant non c'è
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siamo sempre nella coscienza, per quanto non più chiusa
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e non più soltanto «per me è così». ¶ Ma
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è oggettività, nella esperienza. Per la dissociazione del concetto
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una specie di scandalo per una pretesa incoerenza kantiana
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una determinata esperienza, non per ciò questa sarebbe necessaria
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alla esteriorità come tale, per la quale basta la
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cose esterne solo indirettamente per il loro riviverle in
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fisica pura. ¶ Ecco dunque per la fisica pura, come
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fisica pura, come già per la matematica, giustificate ad
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il sapere umano avesse per compito di conoscere le
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sè; ma esso ha per compito la conoscenza delle
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naturale potrebbe essere diverso per altri percipienti; il fenomeno
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stessa legalità di natura. ¶ Per capire bene Kant occorre
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nella natura, come, infine, per quel reciproco saldo legame
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apriori e pur valgono per la realtà, in quanto
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conosciuta. Non è così per Kant; non bisogna confondere
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in sè, espressione che per Kant è una pura
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Talune leggi di natura (per es. l'esserci della
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di fenomeni; varrà essa per qualunque natura, quindi non
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quindi non più soltanto per soli con attorno dei
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attorno dei pianeti, ma per qualsiasi natura immaginabile? ammessa
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in sè. Queste categorie, per quanto valgano per l
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categorie, per quanto valgano per l'essere, non sono
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essere in sè. Questo per l'uomo rimane soltanto
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suo contenuto, il che, per Kant, rende tale umano
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non saranno più scambiate per entità, ma si saprà
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lo sdegno di Kant per coloro che continuavano a
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cioè la critica è per Kant la conoscenza trascendentale
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esperienza, ma che non per questo sono enti intelligibili
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e la necèssita. ¶ Perciò per Kant l'intelletto è
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spogliarsi; l'intelletto umano per Kant non dà esso
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che annulla ogni categoria. Per ciò l'intelletto kantiano
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pur sintetica della natura per l'uomo? È possibile
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viene scalzato alla base per quel mondo noumenico dell
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dal senso (puro) come per la I parte, non
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dall'intelletto (puro) come per la II parte; parte
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essere. Così quello che per Platone era il mondo
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idee, si sa, sono, per Kant, l'assolutizzazione delle
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della categoria di reciprocità. Per es., dell'idea del
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cosmologica. ¶ Si dica altrettanto per i paralogismi dell'idea
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cosa in sè. ¶ Così per l'idea di Dio
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a scambiare l'uno per l'altro. È proprio
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l'altro. È proprio per questo che c'è
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metafisica nell'umana coscienza: per dire ai matematici ed
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non farci scambiare lucciole per lanterne; lucciole, gli enti
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dubbio. ¶ Esigenza che già per sè sola, indipendentemente dall
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ufficio della ragione: natura per cui l'umana coscienza
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l'ha impostato, e per cui è stato costretto
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non può esser diversa per i diversi pensatori. Scienza
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vi manca ancora parecchio per poter dire che sia
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tempo della sua rigenerazione per mezzo di una fondamentale
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continuò a fare tentativi per darci la sua metafisica
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la metafisica, una volta per sempre assodata, ritrovata come
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ci sono tante metafisiche; per vedere se da me
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della conoscenza. Ontologicità che per Kant è fondamentalmente l
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che la sintesi apriori per la sua apriorità mi
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ineluttabilmente del fenomeno. Perciò, per lui, la metafisica non
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se essa sia scienza. Per Kant non può essere
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non può essere scienza, per le ragioni sopradette. E
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Critica. ¶ Si dimentica che per Kant la critica è
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della filosofia presupponendola scienza; per proseguire occorre porre lo