Luigi Pulci, Morgante, 1483

faceva colui disperare; ¶ e perché ignun non uscissi del

né veduto né sentito, ¶ perché la turba dintorno cicala

tu hai veduto. ¶ Ma perché di' che tutti gli

rimettersi gli occhiali; ¶ e perché vegga Astaròt non erra

egli ha al naso, ¶ perché molto ha l'elefante

tratto è la flobotomia, ¶ perché Natura benigna ci volle

dormendo rimane alla pania, ¶ perché appoggiato a un alber

ibìs, che par cicogna, ¶ perché e' si pasce d

il ghiotto questo uccello, ¶ perché di spezierie si pasce

piè par d'oca, perché e' nuota spesso, ¶ e

col coltello, ¶ non sonerò perché e' m'aiuti Carlo

quel che disse ¶ Ulivier, perché il ver non ha

e l'armi; ¶ ma perché sempre gli portai amore

se stesso si celi, ¶ perché pur se medesimo alfin

vita ancor ci avanza, ¶ perché il fine è quel

è desso. ¶ La cagion perché il corno io non

nol concede il loco, ¶ perché da noi a Carlo

come il vostro certo ¶ perché quello a salute al

Astolfo ferì lui discretamente, ¶ perché la lancia alla vista

suo valor ristucco; ¶ e perché e' pose al pagan

di tal caso turbato, ¶ perché Malprimo era il primo

arte, così vecchio, ¶ e perché il saracin civettar volse

e maraviglia non fu perché e' cada, ¶ ma perché

perché e' cada, ¶ ma perché, come alla terra fu

cero, ¶ e non guardò perché e' fusse gran fusto

con celeste manna; ¶ e perché Pietro alla porta è

sia l'ordine dato; ¶ perché e' si vede per

surta in porto!». ¶ E perché molti già prevaricorno, ¶ l

calassi giù a' piani, ¶ perché e' vedeva abbaruffar le

non sonassi a doppio, ¶ perché pure era stato in

ritrovare il conte. - ¶ E perché egli era molto combattuto

a Mazzarigi incontra presto, ¶ perché di Falseron troppo gli

potendo ferirlo all'elmetto, ¶ perché e' gli aggiugne allo

dètte col brando; ¶ e perché l'elmo è temperato

ancor ne godo. - ¶ Ma perché il tempo a tante

a questa volta aiuto, ¶ perché la scrima nïente valeva

Vegliantin gli metteva sospetto, ¶ perché più oltre passar non

altri lasciorno il marchese, ¶ perché tutti d'Orlando hanno

se lo truova sano: ¶ perché le dita gli tagliava

ti convien morire. - ¶ Grandonio, perché Orlando avea veduto, ¶ volse

fe' questa volta fallo: ¶ perché la spada con tal

dell'opere tue ladre, ¶ perché tu meritasti un capresto

al sicuro la romba; ¶ perché quanto è più il

altro per altro immaginare; ¶ perché qui non si canta

Misen vi sentirete. ¶ Ma perché e' c'è d

col signor suo cade, ¶ perché Frusberta non taglia, anzi

e in aria zuffa, ¶ perché Astarotte, non ti dico

Orlando di questo facea, ¶ perché molto Ulivier gli era

acquista sanza ostacul fama, ¶ perché l'una virtù l

d'Anibal qualche imagine: ¶ perché e' sapea ch'ogni

che la lancia. ¶ E perché Falseron detto ci avea

una cosa or manca, ¶ perché l'anima tua ne

il desio le piega, ¶ perché ancor semplicette sanno poco

a sé certi vassalli, ¶ perché s'aveva a ballare

di lui proprio nato, ¶ perché lo tenne in corte

co' baci sciloppando. ¶ Ma perché formicon vecchio è di

misse Gano in dubbio, ¶ perché di sangue gocciolava e

che toccassi fondo. ¶ E perché Orlando andato era in

in Roncisvalle andassi, ¶ e perché tanto umilïossi Cristo, ¶ a

seguire Orlando si dispose, ¶ perché pure era una volta

cosa sia di questo, ¶ perché la pruova lo fa

d'Elesponto lo stretto; ¶ perché e' sapevon per antica

furon tre giorni montati, ¶ perché pure a salir si

Sinaì vollon vedere; ¶ e perché il vento si misse

fede di Tommaso. ¶ Ma perché più non vollon soggiornare

è in Scorpio; ¶ e perché meglio intenda, in ascendente

la nostra dannazione; ¶ e perché il primo lui fu

il suo miracolo. ¶ E perché tutto fa perfettamente ¶ e

gli è sempre presente ¶ perché e' fu con giustizia

carità qui non sarebbe, ¶ perché creati e dannati v

dimessa fu questa fallenzia, ¶ perché il serpente l'aveva

danno che vergogna; ¶ e perché intenda, e' non vengon

signor là di Levante ¶ perché e' voleva battezzarsi quello

usato si credea; ¶ il perché Astolfo e Berlinghier partissi

Roncisvalle s'è diritto, ¶ perché Astaròt anche avea seco

ebbe da presso veduto, ¶ perché gli fece molto fiero

Belzebù poi si riduce, ¶ perché Lucifer religato fue ¶ ultimo

se non col pegno, ¶ perché alla vostra natura è

ne' paesi toscani! ¶ E perché qui non se ne

in su questo pensato ¶ perché e' sapeva e' v

mezzo il giorno. ¶ E perché il fiume Bagrade è

per vento nimico, ¶ ma perché il globo cala della

allor, ricognosciuto il loco, ¶ perché altra volta l'aveva

questa oppinïone è vana, ¶ perché più oltre navicar si

aver posti que' segni, ¶ perché più oltre passeranno i

stirpe d'Adamo; ¶ e, perché vane cose vi s

Non tentar più ora, ¶ perché più oltre dichiarar non

qual sol veritate agogna, ¶ perché Egli è vita e

Orsù, troviam Orlando. ¶ Poi, perché di' colaggiù si fa

ebbe paura e riprezzo, ¶ perché tanto alto si vide

si truova più alto, ¶ perché quel già sotto l

passano in quella; ¶ e perché e' sa di costoro

fia doman per tempo: ¶ perché quel santo che Galizia

a cavarvi la sete, ¶ perché più acqua oggi non

l'acqua fresca; ¶ ma perché e' gli era Rinaldo

non erro; ¶ e Malagigi, perché tutte salle, ¶ ti metterà

l'ha più morso, ¶ perché tu vegga ch'egli

suo ingegno! ¶ Tutto facea perché e' gliel ridicessi, ¶ acciò

dì si chiamava felice ¶ perché il suo amante ognun

in sul suo palafreno, ¶ perché e' conobbe egli aveva

voleva costei cacciar via ¶ perché e' si voltolava, il

accordo pedon s'affrontorno: ¶ perché Rinaldo, per la stizza

gli fésse la testa, ¶ perché la furia e la

colpo non istà aspettare, ¶ perché e' conobbe colui vagillava

a posar le some, ¶ perché Rinaldo e' suoi fratei

insin giù d'Acheronte, ¶ perché spianar si vedrà più

tenne in sua corte, ¶ perché l'alta regina egregia

questa impresa piace; ¶ e perché egli era in Francia

in sul ponte; ¶ ma perché questa è cosa assai

cetere or distende; ¶ ma perché molto me lo commendasti

Rizzossi dopo Salamone Avino, ¶ perché Gan si scusava, e

vecchi: ¶ tu ci sentisti perché avevi orecchi. ¶ E nel

non è consigliato. ¶ E perché molti aüttori hanno detto

apparecchia l'armata. ¶ Il perché Carlo il consiglio chiamòe

in Ispagna il Danese, ¶ perché già Macometto là adoròe

che tu gli spacci, ¶ perché e' non son come

del suo venire ¶ e perché tanta gente saracina ¶ condotta

fu ritto, l'abbracciòe, ¶ perché Ulivieri ancor gli par

giù chinato il muso, ¶ perché la bocca d'un

un argano condotto. ¶ E perché insieme ragionare occorre, ¶ se

il mondo fu palese, ¶ perché e' m'increbbe di

suo fratel Rinaldo. ¶ Or perché di' dalle potenzie sante

quello incantava e borbotta, ¶ perché e' voleva gittar l

la mia arte. - ¶ Il perché Orlando il primo si

oltre son di ghiaccio, ¶ perché e' fe' la potenzia

delle virtù divine; ¶ ma perché pur molti segreti sanno

è pur vicino; ¶ ma perché il suo valore allo

abbi provata sua lancia: ¶ perché e' cognobbe del suo

si raccomanda. ¶ La cagion perché a te m'ha

se' già degenerato, ¶ è perché e' crede che il

però non pensar più perché e' partissi, ¶ ch'un

osserverà la fede. ¶ E perché intenda, in ordin s

furor di Bambillona. ¶ Ma perché il re Marsilio intanto

cristiani. ¶ E la cagion perché e' venne il Danese

a ciascun d'onorarlo ¶ perché e' vedessi la gloria

quel che piace; ¶ e perché generoso core avea, ¶ diterminò

più volte la civetta. ¶ Perché e' pensava: «Se costui

Orlando è mal contento, perché e' fu ¶ colui che

manderà in qua presto, perché, quando ¶ io mi parti

meglio era starsi cheto, ¶ perché e' vedeva ancor la

d'incontra a sé, perché il sinistro lato ¶ non

e intemerata pace. ¶ Ma perché' saracin vengon da Sarra

non si scandelezzi. ¶ E perché al conte Orlando fue

t'ama e stima, ¶ perché molto conforme è il

io fussi ancora. - ¶ Il perché Filomen l'abbraccia allora

n qual sentiere, ¶ e perché il mio tornar tardato

in sul camello; ¶ e perché vide Morgante disposto ¶ di

e 'l primo dì, perché mi conoscessi, ¶ tel dissi

una selva ombrosa; ¶ e perché pure il camino increscìa

vedere; ¶ poi lo destava, perché e' s'adirasse. ¶ Margutte

ha fatto la giarda, ¶ perché lo vide in terra

Margutte in una grotta ¶ perché le fiere nol possin

non fussi gigante saracino, ¶ perché la vista inganna di

muta ne' sembianti, ¶ e perché e' fussi la strada

Ben ch'ognun disia; ¶ perché E' conobbe tra le

saper dove quel sia; ¶ perché, passando per questo sentiero

alla prigion di peso, ¶ perché la donna era rimasa

in mar mettersi drento ¶ perché 'l nocchier, ch'è

il mar parve ubbidisse, ¶ perché in un tratto si

non sapevon che farsi, ¶ perché la nave levava sù

giorno cresceva la pena, ¶ perché la corda del nervo

La battaglia accetto; ¶ ma perché meco giovane saresti, ¶ combatterai

questo giovinetto gl'incresceva, ¶ perché e' conobbe in lui

sangue di Chiarmonte; ¶ il perché Orlando ritornava a lui

ho i termini interi, ¶ perché e' non fu di

con gran fretta; ¶ ma, perché la sua regola non

si tenea vituperato, ¶ massimamente perché e' v'era Antea

mi credea, ¶ mi dibatté, perché e' giucò di schiena

sazia di guatar Rinaldo. ¶ Perché intendiate, - seguitava poi ¶ Malgigi

Questa persegue i buon perché gli ha a sdegno

e ruborno costoro; ¶ e perché pure il bottin magro

Rinaldo e gli altri, perché assai gli amavano. ¶ Così

e vergogna; ¶ e riposossi, perché e' gli bisogna. ¶ Or

gli fece un cavaliere, ¶ perché gli avevon rubato il

grifone alfin resta perdente, ¶ perché il serpente gli avvolge

lui già conosciuto, ¶ ma perché e' parla come saracino

mentre il vide acceso, ¶ perché e' potessi sfogar tutto

cosa dicea. ¶ Disse Rinaldo: - Perché non l'hai detto

Rinaldo presto ritenne Frusberta, ¶ perché e' conobbe la voce

tradimento fia per resto, ¶ perché la penitenzia arà alle

invitar seco a mangiare, ¶ perché brigata gli parea pur

ben si ricorda ancora; ¶ perché tu intenda, ella fu

mai inganno o villania. ¶ Perché da te ben servito

ha lasciata a Bambillona ¶ perché e' non crede che

disse: - Dilïante, la proposta ¶ perché a me si dirizza

Gan l'ha imburiassato? ¶ Perché pur trarci il vin

Aldighier si scaglia presto, ¶ perché e' conobbe ben che

il giovan franco? ¶ Il perché Berlinghier con molto duolo

di tal caso dolente ¶ perché e' sapea della sua

questo vanto fu bugiardo, ¶ perché e' si dice di

di sella si mossono, ¶ perché le lance sol non

Carlo ti manda; ¶ ma perché mi pari uom discreto

del vostro potere; ¶ e perché tanta virtù si conservi

allor rovinassi una massa, ¶ perché Corante abbandonava il freno

la sua vita annichilata, ¶ perché il mio padre non

a questo ballo, ¶ e perché il popol molto è

s'è abbattuto; ¶ e perché e' nol conobbe nella

molto in Soria, ¶ e perché le virtù molto quella

caval, come udirete appresso, ¶ perché nato non sia di

questa donna dire; ¶ ma perché e' fugge il tempo

Antea. ¶ «Dove se' tu? Perché m'hai qui lasciato

l cugino ha detto, ¶ perché conobbe ch'egli era

la lancia ruppe invano, ¶ perché lo scudo è incantato

collezione. ¶ Mangiato, cominciossi addormentare, ¶ perché la notte non avea

ne va a piede, ¶ perché Baiardo e 'l pastor

non temete cosa alcuna - ¶ perché sapea che vivon con

segno. ¶ Io son venuta perché il padre mio ¶ vuol

m'è sotto. ¶ Or, perché sempre mi puoi comandare

non trovava posa; ¶ e perché e' fussi doppio il

il mondo sallo; ¶ e perché cavalier mi par' dabbene

benché sia molto acuto, ¶ perché e' non era una

meschino? ¶ Ove vai tu? Perché non son teco io

di noi verrà; ¶ ma perché cavalier siàn di passaggio

gli fece due parti, ¶ perché con esso si volle

che gliel fe' sentire: ¶ perché nel ceffo giugneva al

suo aiuto; ¶ ed eron, perché e' son di luogo

a Bambillona presto andiamo, ¶ perché il Soldan farà color

con le loro armi; ¶ perché il Soldano in tal

Iddio non si dispiaccia; ¶ perché il Soldan, secondo intender

tutti a lor difensïone, ¶ perché di que' baron troppo

il suo caval moveva, ¶ perché e' vedeva che costui

anima presto dovea gire; ¶ perché e' teneva in sù

s'accosta al gigante, ¶ perché e' tremava e la

giorni con lei dimoròe, ¶ perché e' voleva andar verso

per tutto venga, ¶ e perché non ne caggia, tieni

poi convien che ceda: ¶ perché la gola ha settantadue

vi fussi pronta, ¶ ma perché il furto spesso vi

del pan vi ponea, ¶ perché Morgante in casa non

altra malizietta trovò strana. ¶ Perché persona discreta e benigna

avvïava, ch'aveva timore, ¶ perché quivi era un gran

un poco si posorno, ¶ perché e' convien che 'l

lor cose rassettorno. ¶ Or, perché l'un cantar con

refliggerio all'aspra vita, ¶ perché non vieni a me

cagione: ¶ credo che sia perché da cacciar viene ¶ irato

volta bizzarri orsacchini. ¶ E perché ignun non mi possi

vecchie paure: ¶ tutto facea perché di me gl'increbbe

e posesi a sedere ¶ perché Margutte arrecassi da bere

a quella testa affisa, ¶ perché la fame non sentiva

gente vi debbe abitare, ¶ perché sapea i costumi de

increscea di questa, ¶ e perché spera veder tosto Orlando

petto il tenessi segreto, ¶ perché pure era imbasciador mandato

inganno mai né frodo, ¶ perché consenti tu ch'io

rispondea: - Tu credi forse, ¶ perché presente è qui Meredïana

dolfe con Orlando molto ¶ perché l'avea così fatto

sia malandrino. - ¶ Rispose Astolfo: - Perché stiamo a bada? ¶ Io

a Montalbano andassi. ¶ E perché più s'accendessi Rinaldo

si ferma a vedello, ¶ perché parea nell'armi molto

e col fratello. ¶ Gan, perché avuta vergogna avea in

di segreto. ¶ Questo facea perché non abbi aiuto, ¶ né

Maganzesi son ristretti insieme, ¶ perché de' paladini avean sospetto

egli è poco lontano. ¶ Perché con meco, Astolfo, così

che 'l traditore arranchi, ¶ perché da lui non levava

la sala aveva sgomberata, ¶ perché e' conosce Rinaldo assai

par verisimil s'uccidessi, ¶ perché pur, sendo di stirpe

corte gran festa facea, ¶ perché credean di vita fussi

ritrar fuor le corna: ¶ perché Rinaldo non v'era

fine io la lodo, ¶ perché tu vedi ben quel

vo' impiccarlo come traditore, ¶ perché d'Astolfo impedì la

c'ha fatto è perché m'ama assai. ¶ E

traditor grande allegrezza mena, ¶ perché e' pensò rïuscissi il

forza ognun quivi ragiona, ¶ perché egli aveva quel dì

madre era, a Parigi, ¶ perché esser volea lei la

Gallerana sia in effetto, ¶ perché molto aiutato ha Ricciardetto

s'adirava e presto: ¶ perché e' giucava a scacchi

pel colpo ebbe paura ¶ perché e' gli parve di

sai tu la cagione ¶ perché il tuo padre in

d'esser saracino; ¶ e perché del gigante tiensi offeso

non era Carlo Mano: ¶ perché e' pensava a Parigi

fu di tristi pensieri, ¶ perché e' piangeva sì miseramente

la vita. ¶ Questo è perché egli uccise Marcovaldo; ¶ onde

Ulivieri, alfin sarebbe vano, ¶ perché qui è la forza

Carlo in questo modo: ¶ «Perché se' vecchio, io t

d'ogni contumace; ¶ ma perché mio signor fusti già

non che il terreno, ¶ perché Baiardo non pareva zoppo

io non ti diè, ¶ perché tanto il tuo nome

Marsilio allora. ¶ Così Rinaldo, perché e' n'era sceso

barbassoro: - Tu il saprai ¶ perché si fanno qui questi

saetta, quando e' tuona, ¶ perché e' non paghi il

peccato suo volle morire, ¶ perché allo 'nferno dannati savamo

le figlie vostre, ¶ ma perché a gire a lui

carità ch'è infinita, ¶ perché egli è grazïoso e

morì a torto; ¶ e perché io fui suo amico

di sogni il moscardo ¶ perché e' non è come

è poco, un besso, ¶ perché e' pensò ch'un

per paludi e laghi, ¶ perché de' pesci e dell

Il leopardo pareva sdegnato, ¶ perché e' non prese in

mio core; ¶ questo terrò perché del tuo sia il

benignamente parlava a costoro: ¶ - Perché e' si fa già

s'avessi a colpire: ¶ perché, se bene ogni cosa

a Carador gli rappresenta, ¶ perché e' voleva che ogni

Tu comincerai ¶ a dir perché per lui fussi mandato

come comincia a guardàgli, ¶ perché e' conobbe presto Vegliantino

or la cagione ¶ so perché Orlando è ito alla

ha condotta la trama, ¶ perché più in dubbio mi

le sue gente tutte, ¶ perché Morgante si possi aiutare

riguardata; ¶ dicea fra sé: «Perché d'ira m'accendo

accendo ¶ contro a costui? Perché son sì spietata? ¶ Ciò

tu brami e vogli, ¶ perché pugnar pur contra al

la vita. ¶ La dipartenza, perché e' non ci avanza

dipartir troppo è contento, ¶ perché eran due gran ghiotti

salvata nostra prole fue, ¶ perché tu ci ami tanto

nol farò per certo, ¶ perché se' saracina, io son

per lo tuo amore ¶ perché tu sia poi sempre

qualche altro tradimento. ¶ E perché egli era maestro perfetto

nimico di Rinaldo paladino, ¶ perché Rinaldo gli fe' già

il maladetto e fello, ¶ perché e' tenessin la terra

testa. ¶ Ma non poté perché e' lo prese Namo

inverso Montalban tutto soletto: ¶ perché e' non v'è

che voglion Mambrin vendicare, ¶ perché Rinaldo fe' troppa fallanza

chi dice ciò erra, ¶ perché e' l'uccise come

gli disse allora; ¶ il perché Lïonfante assai l'onora

d'Orlando ¶ novelle; e perché poco ne spiai, ¶ non

di corto»: ¶ questo è perché e' non credon mai

quel ch'Astolfo scrisse, ¶ perché il parlar di Gan

quel colpo crudo; ¶ e perché soda e verde la

sacra, umìle e nazarena, ¶ perché tu se' di Dio

e cominciò a cantare ¶ perché la volpe lo stessi

che Fieramonte ne sospira, ¶ perché dalla collottola è passato

cominciò a sforzare; ¶ e perché alcuno non avea pazienzia

parve al marchese mestieri, ¶ perché il figliuol di lui

scale, ¶ disse la donna: - Perché i nostri stuoli ¶ son

son sì turbati, e perché tanto male? ¶ Così far

nel nome di Dio, ¶ perché Rinaldo è stato buono

che fussi s'avvisorno, ¶ perché di lungi si vede

di questo mi grava: ¶ perché pur bagni di lacrime

il Danese, ¶ anzi squartar, perché e' fu già pagano

Orlando ¶ o gli altri, perché l'elmo aveano in

menando dispietati e rei, ¶ perché soccorrer la sua donna

si lieva a volo, ¶ perché e' non v'era

coprirsi, ¶ tanto era stanca, perché troppo pesa; ¶ e non

ne vien' ridendo; ¶ e perché più d'una volta

gli diceva per conclusïone: ¶ «Perché tu se', Rinaldo, mio

Meredïana quanto puote onora, ¶ perché veduti non gli aveva

sventurata piagne, ¶ dicendo: - Lassa, perché ti mandai, ¶ poiché scoperte

eri qui, ne dubitai, ¶ perché già tese mi parvon

figlia e l'onore, ¶ perché tutti i rimedi erano

tuo ti disse «Ave», ¶ perché tu se' de' tuoi

non la imputi villania, ¶ perché all'entrar resistenzia facemo

per questo deserto; ¶ e perché vegga la mia mente

poi, dallo Spirto infiammato, ¶ «Perché pur mi persegui?» disse

gigante irato andava; ¶ e perché e' giunse troppo tosto

con seco si lagna, ¶ perché pure era omai di

luce imbambolare, ¶ e' domandava perché questo fosse; ¶ e poi

padre non fu madornale, ¶ perché e' non piacque all

di noi son nate? ¶ - Perché e' fu volontà così

questo fu venuto, ¶ dismonta, perché l'uscio vide aperto

domanda: ¶ - Ditemi un poco, perché v'azzuffate? ¶ Voi mi

come gentil fratello; ¶ e perché il tuo venir non

come ella si chiama, ¶ perché di mezzodì par proprio

sermoni: ¶ - Io vel dirò, perché in piacer vi sia

conte Orlando dispiacere; ¶ e perché tutti non venghin fallati

E colui pur fuggiva, ¶ perché e' temeva della sua

coperta di maglia, ¶ e perché l'elmo gli venni

disavventura: ¶ questo ci avvenne perché il torto avàno, ¶ e

nuovo parlava: ¶ - Dimmi, baron, perché tu dài martoro ¶ alla

al mangiar gli donai ¶ perché il convito s'avessi

è messa in abbandono ¶ perché due miei frategli furno

liberato fu della prigione ¶ perché e' potessi dir la

monaci facevan molta festa, ¶ perché partito è il popol

dragon non s'appicca, ¶ perché il dosso era più

presso a una fonte, ¶ perché pur quivi si fermorno

sol pe' nostri peccati, ¶ perché Corbante uccise un suo

con aceto, ¶ e tutti, perché il fiato non gli

un compagno un morso: ¶ perché il serpente un tratto

di mezzo a vedere, ¶ perché se fussi d'alcun

scrisse i nomi loro, ¶ perché in secreto gliel manifestorno

s'era avveduta. ¶ E perché Amor mal volentier perdona

essere amato dalla damigella: ¶ perché chi ama assai, poco

volte ne ringrazia Amore, ¶ perché e' cognobbe la gran

dì nuove cose rinfresca, ¶ perché partir da lui possin

fu il suo latino ¶ - perché da te ci tegnamo

mondo ci andiam tapinando ¶ perché di corte Orlando s

oltre, o re Corbante: ¶ perché pur Macometto qua adorate

da sì amaro fele ¶ perché tu lasci Macon falso

che tu ti conforte, ¶ perché colui che si chiama

si getta del destrieri, ¶ perché e' vi monti e

si curi un pistacchio ¶ perché Frusberta gli levi del

vo' col battaglio sonare ¶ perché e' non faccin gli

e gagliardo; ¶ ed Ulivier, perché alla dama piaccia, ¶ di

Orlando il suo cugino, ¶ perché Baiardo è tutto covertato

si può a quella; ¶ perché Frusberta e Cortana anco

sempre all'elmetto martella, ¶ perché e' sapeva ch'egli

non abbi errato; ¶ e perché de' suoi amici si

mpronta sua qui stabilita ¶ perché tu abbi del fatto

sarà la minugia; ¶ e perché Orlando per grande ira

il più bel moncherino, ¶ perché e' parea sopra il

battaglia diguazzando il laco, ¶ perché e' sentia di Rinaldo

cor generoso si conforti, ¶ perché tutti i cristian quasi

quel giorno combattuto; ¶ e perché molto la sete il

che sia mezzo bisesto, ¶ perché un dì natural sopra

così degli altri mesi, ¶ perché e' canta ogni uccel

di questo laberinto fori, ¶ perché tu se' quel nostro

la mia discordia; ¶ ma perché tu sol mi puoi

ci creasti, Signor, prima, ¶ perché tu se' magnalmo e

con la tua merzé, ¶ perché a giusto Signor così

non vuoi già teco, ¶ perché tutti nascemo con peccato

sentirai cantar nostre carole; ¶ perché tu se' di Dio

di quella patria; ¶ e perché la sua insegna hai

tempo fare al mondo, ¶ perché tu il dirizzasti per

è nello inferno. ¶ Or perché a Dio la morte

rovinar la casa; ¶ e perché pur la moglie si

e 'l mare. ¶ Ma perché il nostro Signor non

tuo signore aspetta. ¶ E perché Carlo sarà qui di

sarà ben punito. ¶ E perché Iddio nel Ciel ti

molte altre cose belle, ¶ perché quel santo nimbo a

non parea più desso: ¶ perché quel foco dello etterno

Suona forse a raccolta, ¶ perché la caccia sarà in

Orlando alla terza risuona, ¶ perché e' sonòe tanto terribilmente

conveniva in questo caso, ¶ perché tu eri in quel

par che stia. ¶ E perché tempo non è da

a un brocco; ¶ e perché il tempo parea scarso

Iosüè meriti questo, ¶ ma perché al volo mio son

quel vien trista novella. - ¶ Perché e' pareva un uom

suo Signore e Carlo, ¶ perché Chi il fece, anche

Runcisvalle andar vogliamo, ¶ e perché il sole aspetta, come

Namo ognun si raccapriccia: ¶ perché la terra si vede

ch'io ti dico, ¶ perché pure ero il tuo

perdon, se mi bisogna, ¶ perché di Francia tu sai

fiero nella guardatura; ¶ ma perché poi ridendo inginocchiossi ¶ dinanzi

volti al ciel levati, ¶ perché questo era d'Adamo

di pianger roco. ¶ Ma perché molte cose dir bisogna

far nostra vendetta. - ¶ Il perché Carlo sùbito comanda ¶ che

pirrati in qualche lito, ¶ perché e' son peggio che

Balugante transcorse tra' cristiani ¶ perché il cavallo a forza

prese nel petto terrore: ¶ perché e' cognobbe in su

pelo alla sua giovinezza, ¶ perché tener non si potea

di maggior gloria ereda, ¶ perché a tanto signor, tanto

potea dire in greco, ¶ perché e' faceva le persone

come porchette cotte; ¶ ma perché il caso non mi

più di dolor compunto; ¶ perché e' gli disse: - Non

odio, ogni cosa discioglie. ¶ Perché, quando tu eri giovinetto

o mio Signor benigno, ¶ perché il fin mostra d

a te in Cielo: ¶ perché donna è costì, che

fia sol despetto. - ¶ Or perché alcun qui dice, Ganellone

man di buon maestro, ¶ perché e' facea molto l

esperïenzia ¶ dovea molto saper, perché ne' vecchi ¶ accade, e

fu buon compagno; ¶ e perché molto può l'antica

il porto per aguglia, ¶ perché la sonda alle volte

apparecchia e canto; ¶ ma perché volteggiando pur s'acquista

mente lo stecco. ¶ E perché egli ama ancor pur

piacque al gentile Ansuïgi, ¶ perché pure era ancor giovane

verità che così sia: ¶ perché pur molte cose ho

Ercule i segni. ¶ E perché ancor di lui quell

che ancor vivo sia, ¶ perché tutto può far Chi

tempo di que' paladini, ¶ perché la fede amplïasse di

a' buon servi concede, ¶ perché ogni cosa è da

basti, sia per resto, ¶ perché e' non paia vanitate

Carlo mal contento; ¶ or, perché il fine è di

pria che morisse. ¶ Ma perché morte a nessun mai

vide più allegra. ¶ Or, perché molte cose ho pur

corona in testa glorïosa: ¶ perché Pipino, il suo padre

che in Francia ritornaro, ¶ perché più volte Spagna ribellossi

l'aveva accettato; ¶ e perché spesso gli facea despetto

con voi la morte: ¶ perché pure era mio padre

e sé liberamente. ¶ E perché intanto il bel paese

passò co' suoi Barchini, ¶ perché e' tenean que' populi

par che sia: ¶ il perché Desiderio non sostenne ¶ e

con gran benedizione. ¶ E perché Desiderio avea lasciato, ¶ com

fede de' cristiani: ¶ il perché il magno re v

tradimento tutto puote; ¶ e perché Carlo il tempo e

verso Italia i gonfaloni, ¶ perché Roma d'Araïso si

basilica del coro. ¶ E perché il mondo ancor possi

e suo decreto; ¶ e perché gli uomin gli piacean

ognun convien che caggi ¶ perché non è più la

magno signor felicemente. ¶ Ma perché intanto una tuba risuona

mio santo Ermo, ¶ e perché prima in alto mar

fuor forse col cervello, ¶ perché questo Agnol vi porrà

degni, or vi svegliate, ¶ perché fiorir farà nostro idïoma

tuoi, nostra avvocata; ¶ e perché in porto hai condotto