Matteo Bandello, Novelle, 1554

mese ve gli renderá, perché ora le sono venuti

altri che trecento. E perché mi crediate, m'ha

ve li restituirá. E perché mi diate fede di

il domandò un giorno perché s'era partito di

molto bene il luogo, perché sovente Filippo soleva andarvi

mandò t'ha comandato, perché io so che tu

del padrone tacere? Ora perché io queste parole ti

di grandissima importanza; e perché tu intenda meglio l

attenderá ad ogni modo, perché mi vuole tutto il

il suo bene. Ma perché, non mi occorrendo disturbo

restar fin al giorno, perché il core non le

sovra il lettuccio. - Il perché ella aperte le braccia

potevano insieme conoscere. E perché l'uno aveva voglia

aver téma di madonna, perché io l'ho lasciata

pagato il mio famiglio perché con la donna mia

Petrone, - esser non puotei, perché tu mi lasciasti in

come fu a letto, perché era stracco de la

né volendo piú indugiare perché era l'ora molto

stati fatti questi dí, perché mi trovo mancare di

gli disse: - E tu perché a questo mascalzone da

lo aprirò molto volentieri, perché cosa del vostro non

lui giustamente querelare. Il perché non ardiva far motto

veder al mondo. Il perché io ti dico ed

io ti vorrò conoscere, perché non voglio piú famigli

famigli a lato. E perché io troppo bene conosco

da altri occupato. Il perché sofferendo con animoso core

esser il re. Il perché dinanzi a quello inginocchiata

reti lo avviluppò. Il perché il vincitor da la

m'era apparecchiato! Ma perché i dèi a me

come prigionera richiedeva. Il perché di grandissima angoscia pieno

nostri soldati preso; il perché egli, la moglie, il

in suo potere? Oimè, perché subito dopo che Siface

in Italia, od almeno perché non si ridusse in

si ridusse in Sicilia? Perché non menò egli Siface

la vera servitú romana, perché cosí al crudo Giove

ne verrá il sole, perché l'alba comincia a

ne le mani. Il perché necessario è o darla

ad albergo altrove. E perché l'ora era alquanto

che pur l'amava, perché era bellissima e molto

le mani diceva: - Slealissimo, perché con queste dita mi

desti il matrimonial anello? perché mi sposasti? perché dopoi

anello? perché mi sposasti? perché dopoi con le braccia

e il tutto intenderete, perché da lui cosí ho

piú per ubidirvi che perché giudicassi nessuna de le

sanno la cagione. E perché le donne gran profitto

persona che sia vendetta, perché nessuno ci ha colpa

la trave pendeva. Il perché, senza fine tutti spaventati

amare di questa maniera, perché in effetto tutte l

di grandissimo dispiacere. E perché pare che come una

genovesi. E questo avviene perché la cittá loro e

e di rame, e perché esso mercadante veniva spesso

aveva presa in casa, perché i parenti di quella

ella poco l'amasse, perché diceva che fieramente il

non prenderlo per marito, perché se ne troveria la

ed altre cose. E perché sapeva cavare il sottil

cosa di questo mondo, perché Gandino la tormentava d

che io ci fossi, perché in quella corte è

de la moglie. E perché elle quella non onoravano

velenosa lingua del mondo, perché di quanti ufficiali ed

a suo modo. E perché, come v'ho detto

la signora Clarice. E perché egli era maestro di

non poteva masticare. E perché talora sentiva pure che

ma nulla è giovato, perché la signora è troppo

troppo buona, e pensa, perché Gandino ha la pratica

del signor Francesco. Ma perché sapeva far alcune calate

chi le piaceva. E perché il marito una volta

lo garrí aspramente dicendo: - Perché senza me avete voi

averia benissimo servito. E perché parve pure che l

colore se le causava perché gli voleva male, ma

di stargli appresso. E perché d'alcun tempo innanzi

il bergamasco; il quale, perché vedeva il barbiero assiduo

sua moglie la quale, perché amava il barbiero, temeva

ingannava di gran lunga, perché colei che era gentilissima

venne una nuova tempesta, perché il mal pertugio posto

invidia a la commare perché era meglio vestita, essersi

peccati in mano. E perché se a la donna

quanto le piacque. E perché ella amava il suo

voi richiesta di vederla perché alora eravate inferma, quella

riverenza come ho fatto, perché voi mi faceste salir

gloriosa vergine Maria. Il perché un'altra gentildonna che

Giovanni e Paolo. Il perché il dí di pasqua

a fargli questo favore, perché bisognava che egli dopoi

giá era giunto. Il perché ella, comandato che ciascuno

Madonna, non vi meravigliate, perché il povero padre deve

sua donna tutta imbrattata, perché il marito due e

io son venuto sí perché vegnate a farmi questo

cicalare a tutto Milano, perché per le molte vertuose

amabile e graziosa. Ma perché era, il che troppo

gladiatore che al padre, perché suo padre Marco fu

mando e dono. E perché so che voi non

fuor di modo, e perché bella e piacevole la

seco si giacque. E perché talora una cosa fuor

conferito quanto far intendeva perché si risanasse, presi di

presi di molti ducati, perché era ricchissimo, se ne

Parigi era avvenuto. E perché da quello si può

spesso ne barattava. Il perché non dando indugio a

Ragona per maggiordomo. E perché parve che digradasse, le

se ne ritornò. Il perché esso Bologna rimase in

da prender moglie. Il perché, dopo molti discorsi sovra

menar le mani. E perché penso che contra voi

de la duchessa. Il perché, inviata innanzi la salmaria

s'aveva eletto. Il perché vi dico che sono

fu mandato via. Il perché assai pensando dove si

fa tutti buoni. Né perché ci sia talora una

del quale parliamo. Il perché mandò a la madre

l'ombre maggiori. Il perché don Diego, sentendo che

non l'aspettasse. E perché erano circa due ore

recato lo avesse. Il perché, oltra che credeva fermamente

sdegno mi genera. E perché la mia vita, come

dei casi miei, non perché a voi ne venga

affligeva, ma non morí perché si muor di doglia

dui romitelli fosse. Il perché, mirando quanto piú poteva

assai apertamente manifestava. Il perché il signor Roderico gli

luogo e cangiar vita, perché gli dava l'animo

di don Diego e perché era vicino e domestico

molto si fidava. Il perché cominciò di quello farsi

roba per tutti dui perché dopo la morte de

molto facile gli fu, perché i compagni del cavaliero

da voi lodato. E perché siamo presso al luogo

apprezzi ed ami. Il perché attendi a quanto ti

acutissimi spiedi trapunto. E perché da la mia, che

miei; e tu, Roderico, perché fai morir questi che

nome non dedicassi, non perché voi siate consorte del

la vita debbo, ma perché sempre v'ho conosciuta

che a deprimerla. Il perché in quei dí ai

andar a Milano. Il perché, levatosi di letto a

come si fece notte, perché il signor mio consorte

quanto detto aveva. Il perché Momboiero comandò al barigello

patirá la pena. - Ma perché non saria molto meglio

e non agli altri, perché era molto semplice, si

una novella ridussi. E perché voi assai sovente avete

voler intender la cagione perché il pecorone le fosse

a tutti nota. Il perché ritrovandosi un dí innanzi

nostra, non sia qui, perché ragionandosi di questo pazzerone

su 'l vivo. E perché, come giá di lui

conosciuto, pensò che Proto, perché era grande e vestito

picciol corpo non conviene, - perché era Marino di picciola

superiori vien dato. Ma perché tutte le simulazioni sono

qual cagione il moveva perché cosí accerbamente contra i

giudei del regno. Il perché voltatosi al prete col

dal manigoldo strangolato. Il perché gettatosi ai piedi del

mar di gioia. E perché un fratello che aveva

medesimamente Livio solo. Il perché fatto buon animo e

tanto amore meritava. Il perché in questo modo gli

detta materia avevano. E perché gli uomini tutti non

saggio ed avveduto. Ora perché, come si vede, gli

far patto con loro, perché essi di grado, non

la barca arrivare. Il perché, a fine che egli

sia per sempre detto, perché altro motto di questo

chi sappia il fine, perché qui siate venuto. Se

pane né vino. Onde, perché proverbialmente si dice che

ogni dí il contrario, perché tra le donne ce

quale il re Piero, perché era prode de la

tutti era onorato. Il perché Fenicia, oltra ciò che

fosse per marito. Il perché il povero amante si

ed utile appartengono. E perché potrei dir qualche cosa

tuo. Questo ti dico perché un gentiluomo amico mio

tu non faccia romore, perché, poi non ci fummo

in effetto era. Il perché non dopo molto fece

a creatura rassembrava. Il perché fu di peso sovra

apra gli occhi, non perché mi ritoglia per sposa

dar alcuni movimenti. Il perché credettero fermamente la fanciulla

generalmente ciascuno a pietá, perché, divolgata la cagione de

omicida di quella, sí perché fieramente era di lei

qui fu sepellita. Il perché, essendo io stato il

marito e signore. Il perché, fatto con diligenza metter

nazione sua nobilissimo, e perché il padre oltra le

molto spesso provedeva. Il perché generalmente era amato e

fortuna in questo favorevole, perché, andando per la terra

gli donasse qualche conforto, perché conosceva non poter piú

compimento a l'impresa, perché, ove le parti sono

vostra volta del vino, perché seguendo mio padrone, che

amore s'accese. Il perché altro non desiderava che

a la posteritá. Il perché subito la scrissi e

piú non ci tornare, perché tu amaramente pagaresti e

tutto come era. Il perché fatta uscir l'innocente

palagio che fossero sicuri, perché in quel regno erano

il desiderio loro. Il perché una notte andarono al

quivi dentro entrato. E perché costume suo era suggellar

stringeva i lacci. Il perché colui che prigione si

rimedio a liberarmi. Il perché, fratel caro, non perder

di notte a casa, perché io intendo dargli sepoltura

me di grandissimo danno, perché io con questo traffico

audace ed astutissimo. E perché spesso avviene che molti

cosa come era. Il perché deliberatosi anco in questa

aveva liberamente si palesasse, perché il re senza eccezione

ha morta la moglie, perché dubitava che non lo

ha soffocata la figliuola, perché di nascosto s'era

fatto uccider la sorella, perché non s'è maritata

ricever le nostre preghiere, perché di sangue, di veleno

fornaio per moglie, e perché? Perché aveva roba assai

per moglie, e perché? Perché aveva roba assai, e

ella gli ragionò. Il perché deliberai di tentar la

in quanta vi veggio, perché io non intendo quindi

su gli arbori. Il perché essendosi madonna subito dopo

un altro voi. Ma perché oggidí ci sono assai

che Giacomo aveva nome, perché era molto vivo ed

teneva molto buono. Ma perché non era pratico di

che io sappia come, perché non so né quando

suol esser molto solitaria, perché non mai o di

il ben tornato, - e perché alcuni venivano per la

donna l'avesse salutato perché prima che egli andasse

pur buono in mano; perché sei stato qualche giorno

questo suo corruccio. Il perché chiamata a sé la

v'andar senza me, perché io volentieri, per ogni

da Ferrante, non so perché, non voleva in letto

entrata ne l'orto, perché la notte era oscura

e fate, non so perché, cosí gran carestia di

senza profitto veruno. E perché ella affermava pure d

ai soliti piaceri: - E perché donna Menica dorme meco

e datti piacere. E perché io anderò per l

non si scoprisse, sí perché dubitava che le donne

guardate a non fallire, perché madonna dorme nel mio

e parte in gioia, perché esser non può che

femina che m'inganni, perché di loro con il

meno sará l'ultima, perché vogliono tanti uomini quanti

quasi l'alba, il perché essendo ora di levarsi

rammaricarsi piú che essi, perché prima di loro era

non ci ho colpa, perché gli avvertii molto bene

di poca levatura. Il perché dopo molti e molti

come a me. Il perché persuadendomi voi esser uomo

la novella narrò. E perché accade a nomare la

a donarvi, ed anco perché ella abbia padrone come

mio zio, come anco perché sapete quanto io v

di poter vivere. Il perché, gettata dopo le spalle

da la seconda. Il perché egli, sentendo che la

poteva di leggiero fare, perché sapeva benissimo la lingua

bella e giovane. Il perché, essendo in abito di

d'essa cittá. Il perché, avendo il letto trovato

d'ottimo nome. Il perché in lei avendo grandissima

meretrice fu ucciso. Il perché, avendo ella da Marco

mi si schianta. Il perché, cor del corpo mio

del parer vostro; ma perché chiunque è qui ha

la novella nominati. Il perché, leggendo le loro pazzie

io il dicitore. Ma perché voglio che sempre i

re d'Ongaria, e perché era bellicosissimo ed uomo

vassallo del re Mattia, perché anco era re di

contentezza di lei, il perché un dí cosí gli

allontanarmi da voi, sí perché viver senza voi, che

Viviamo adunque allegramente. - Ora, perché insomma niuna altra cosa

che egli volesse. Il perché il cameriero, spiando di

in san Francesco. Il perché egli cominciò assai a

rispose la commare; - ma perché me ne chiedete voi

che sará possibile. Ma perché credo che noi due

la cosa a me, perché io spero condurla a

ed opera senza ragione, perché cacciato da l'appetito

Orcane e Mosè; ma perché tra loro combatterono poco

spedizioni non la meni? Perché non puoi goder la

che io ti dico, perché conoscerai chiaramente la differenza

giovine di camera. Il perché, non lasciando la padrona

vestito da poltronieri. Il perché entrato in sospetto di

Ghisi od altri. Il perché quel dí medesimo disse

e sangue, dimostrare. E perché non solamente in quello

imperador dei turchi. E perché era de la madre

ha rifiutato per genero perché sei povero, io ti

mi prenda per moglie, perché io altro marito che

m'avete, ed altresí perché conosco che da voi

compagne di grandissimo piacere, perché, quando i mariti di

bocca al lupo, il perché pericolo non v'era

una scala di fune, perché la finestra era molto

porte di coloro. Il perché, divisa la compagnia, parte

in terra caduto. Il perché, essendosi molti latrocinii per

fatto stia altrimenti. E perché tra le morali vertú

quasi ne moriva. Il perché avuta via di mandargli

due disonestissime femine. Il perché non era stato nessuno

sceleratezza fossimo colpevoli. Il perché con buona grazia vostra

celava e vietava. Il perché assai sovente quando eglino

bene stato vi fosse, perché l'avervi avvisati era

credenza vostra, coltivavate. E perché gli abbracciamenti vostri non

un medesimo animo. Ora, perché non crediate che io

le deverebbe esser anteposto, perché non è dubio alcuno

de la vita propria perché io non restassi con

ben perdessi l'onore, perché non lo debbo perdere

inestimabil dolore precipitò. Il perché rivochi la confessione che

la sua degnitá ducale perché era troppo vecchio. ¶ IL

piú che gratissima. E perché io in breve sarò

parte di essa lettera, perché quando saremo insieme io

Iddio me lo perdoni, perché il bisogno mi stringe

non si sentiva. Il perché, parendogli d'aver agio

la volta loro. Il perché dietro al fieno ritirandosi

rimedio si può dare, perché a mal grado di

che altri amava. Il perché caddegli ne la mente

l'altra il tavernaro, perché io sarò quello che

e riaccender il fuoco, perché devete esser assiderato dal

aveva voglia di dormire, perché soleva sempre ne la

fatto assai maggiore. Il perché giorno e notte ad

cosí tribolata vita. E perché io non sapeva né

mi venne fatto. E perché io sapeva che altri

la malignitá sua. Il perché ne dissero quel male

Artale suo fratello leggitimo, perché egli era figliuol bastardo

deliberò cominciar da lui, perché il conte di Gaiazzo

fuor di casa, Il perché essendo di verno che

La mischia fu breve, perché i dui sfortunati fratelli

poter fuggire, non so perché se ne restò. Il

signor Marino Minutolo. E perché era bellissima, molti baroni

in lei. Egli primeramente perché la vedeva bellissima, pensava

tempo si dimorava. E perché era primo cugino d

miseramente quella struggevano. Il perché avendo molti e varii

tema alcuna discoprirti. Il perché lasciando tutte l'altre

l'altre gentildonne vanno, perché se è alcuna festa

torni a casa. Il perché io mi son deliberata

che va cercando. E perché sommamente di Niceno si

non vi fu agio, perché il famiglio andava e

corpo se le stringesse, perché ella si purgava e

il famiglio, il quale, perché dei cavalli aveva cura

da la casa. Il perché Niceno, che tutti i

fece accoglienze grandissime. Ma perché avevano di tempo alquanto

il danno è mio, perché non mi sai coprir

poter far senza medicine, perché meglio si sentiva e

mercé si portava benissimo, perché conosceva che quel flusso

fece grandissimo danno. Il perché egli fu astretto andar

udire non aspettava. Il perché qual fosse il dispiacere

tutti dui s'appiattarono, perché da quel luogo si

de la notte, il perché il padre e li

si conviene, riposareste; ma perché ella, come rea femina

che seco n'andassero, perché il tutto chiaramente eglino

forzata a provedersi. Il perché noi a casa tua

frenesie non averanno luogo, perché io non so quello

pieni di meraviglia. Il perché rivolti ad Angravalle con

non mi toccare? Adunque perché tu sei da poco

sei da poco e perché ti conosci mancar del

ventre per trovarsi insieme, perché ogni volta che volevano

non cangia vizio. E perché i proverbi son parole

mandava e la cagione perché. Dopoi gli disse molte

essortandolo destramente a confessarsi, perché ogni ora che a

ogni diligenza che seppe perché l'infermo perfettamente si

peccato contra natura. Il perché, se cosí è, tu

dicesse giá mai. Il perché venuto il parrocchiano, il

averia saputo negare. Il perché, padre mio, non guardate

trovava in grandissimo affanno, perché, quanto piú voleva il

che mandasse per lei perché voleva tornarsene in Francia

effetto dal suo antivedere, perché non troppo quivi dimorato

farvi tutti prigioni. Il perché, o datevi per presi

quanto piú potete animosamente, perché io v'assicuro e

un altro fine; né perché l'audacia e temeritá

con l'altre donzelle. Perché poi si rimanesse, io

scritte in fiorentin volgare, perché direi manifesta bugia, non

signori ed amici. Il perché avendo questa de l

le cose mie leggerete, perché assai spesso ho veduto

scritti miei commendiate, non perché essi siano degni d

letti né celebrati, ma perché da me vengono che

vostra dichiarazione ascoltai. Il perché quelli che ebbero grazia

atteso a conservarsi. E perché li corpi umani quanto

irretire messer Buondelmonte. Il perché senza communicar questo suo

era in arme. Ora perché queste famiglie erano forti

è conveniente, guiderdonato. Ma perché qui ragunati non siamo

reame soleva darsi. Il perché, detto Ariabarzane, oltre che

rodergli l'unghie. Il perché conveniva al re perder

vedeva mal il modo, perché chiaramente conosceva il senescalco

la sua openione, non perché piú roba volesse che

e quanto parlava; il perché fattoselo un giorno chiamare

biasimar i dèi immortali, perché gli antichi statuti hanno

per sempre ubligatissimo. Il perché dimmi: qual guiderdone ti

era perfetta, e altresí perché v'erano bellissime caccie

qualch'anno avanti, il perché deliberò di prender per

d'acerbissimo castigo. Il perché egli del fatto non

far seco parentado. Il perché non volendo a tanta

contrasto restar vittorioso. Il perché mandò ad Ariabarzane che

mostrava buon viso. E perché in Persia a quei

maturo essamine volsero intender perché egli la tale e

perdesse il capo, sí perché s'era voluto agguagliar

anzi avanzarlo, ed altresí perché non aveva mostrato allegrezza

ne deve essere decapitato, perché troppo altamente offende il

meglior che ci fosse, perché era di gran lena

uccise l'aquila, il perché il re comandò che

si deverebbe chiamare. Il perché avendo io nel morto

vita del condannato. Il perché, la moglie e le

Ma ciò avviene non perché al signor non piacciono

favorisce ed essalta, ma perché il genio di quello

tutti le commendò. Il perché avendo giá esso Ariabarzane

di farvi servigio, sí perché voi meritate per le

novella non darei fuori, perché potrei esser cagione di

questo e quello. E perché nel vero non sta

questa sua innamorata. E perché non mi par di

fin di giugno. Il perché cadutogli in animo d

guastare le vostre vestimenta, perché mi par che a

grado accettò l'invito, perché tra loro era gran

io vi servissi. E perché mi pareva non aver

per gravissimamente infermo. Il perché egli che l'ammirazion

come vedete, guarito. E perché so che tutti del

in Milano si costuma, perché io conosco il trotto

signora Bianca Maria, io, perché alora che la sua

farei a lui. Ma perché mi chiedete voi questo

vita mia, gravemente ingannato, perché io porto ferma openione

ve lo nudrisce tuttavia, perché egli brama che la

e rompe ogni téma, perché la perfetta caritá manda

geloso priva l'amata, perché non vuole che con

e scherzar con tutti, perché, essendo scaltrita e parlando

che in lui era, perché nei servigi de le

che egli meritava. E perché è la costuma del

gridar non si sentiva, perché il marito non averebbe

Francia "cadetti" si chiamano, perché restando i primogeniti signori

col suo amante. Il perché cautamente data la commissione

seguí il desiderato effetto, perché con san Giovanni bocca

che la moglie faceva, perché tra sé s'aveva

uscir fuori del granaro, perché non avendo il suo

altro mossa, se non perché cosí mi pare che

fatto il suo dissegno, perché Luceio, tratto da questa

questa onorata compagnia, sí perché dapoi che io pratico

garoffoli fuor di stagione, perché ci sono assai che

core gli aveva. Il perché né piú né meno

poveri ed ignobili. Ora perché un gentiluomo per disgrazia

quale il padre morendo, perché non era il primogenito

non mi giovarebbe, sí perché intendo che è in

per moglie, ed altresí perché Aleramo è povero barone

se infiniti sono? E perché crediamo noi che i

non sente dispiacer alcuno, perché amore è il vero

non fosse seguíto. E perché la natura, come avo

giudice del tutto. E perché avevano in quello rimesso

Beatrice si metteva. E perché erano fanciulletti, nessuno dei

fiero cordoglio cagione. Ma perché mai non lascia Amore

non si trovava. Il perché continuandosi la pratica un

tutte le notti. E perché mi sarebbe gran comoditá

dirsi assai cose; e perché ci era pur qualche

se sapeva la cagione perché era incarcerato. Il povero

la fune da sezzo, perché prima intendo d'essaminar

bene, moglie mia onesta, perché non son io in

Io non fui inteso, perché dissi che dopo che

saprei io che dirvi, perché nel vero io non

su le piuma squassata, perché dubitando il giudice che

non so dove. Il perché volendo far il debito

fosse donna del tutto, perché la conosceva donna onesta

non può fare; il perché lasciando le cose passate

nostra senza rispetto veruno, perché egli è un grand

sia principio di quello, perché dal movimento che ella

come egli è. Il perché Ausonio Bordegalese nel catalogo

prestargli una udienza segreta, perché le faria intender molte

io volentieri la sposerò, perché sono giá molti dí

non deversi fare. Il perché diligentemente al tutto lungamente

stesse salda in amarlo, perché in breve torneria e

Laura. - Male, - rispose egli, - perché è maritata nel tale

lui s'innamorò. E perché ove gli animi sono

fatto frutto ha riportato, perché resta l'adulterio impunito

questo vituperato corpo. Il perché vuol la ragione che

né saperei dir il perché, che né questi da

piaciuta, la scrissi. E perché molte fiate voi ed

grazia di costei. Il perché essendo un giorno solo

l'ami piú. E perché debbo amarla, se ella

rivolta d'occhi. E perché in effetto egli amava

t'ho veduto fare, perché, a dirti il vero

quale potesse lungamente durare, perché si stima piú che

schifevoli maniere acquistato. Il perché usa omai la libertá

Macedonia in fastidio. E perché come dice il divin

al marchese di Cotrone, perché non ci era persona

non ti bisognasse, non perché io sia per negarti

io di core, ma perché vorrei che le cose

non da mercadante. Il perché averei io cagione di

la struggevano, manifestargli. Il perché quella sera stessa deliberò

stessa, diceva fra sé: - Perché mi voglio io disperar

m'ha seguitata, e perché io non l'abbia

anni, n'aveva, né perché ella avesse avuto tal

ascoltanti molto piacque. Il perché io quella secondo il

era leggiadra molto, il perché meravigliosamente l'uno a

altri innoverabili mali, nasce perché noi altri, legati i

conosciuto; con le donne, perché sono piú semplici e

sia cosa a divisare, perché secondo il grado e

render minori le fiamme, perché, non se n'accorgendo

lo faceva piú intenso, perché quanto piú vedeva la

giá v'era venuto, perché innanzi il partorire aveva

nel letto molto onoratamente, perché oltra il paramento de

a' nostri tempi rare, perché ciò che ella fa

combattuto da varii pensieri, perché, pensando al periglio che

tanto desiderato aveva, il perché si deve credere che

avete fatto bussare: e perché non avete lasciata la

donna alora scioccamente parlò, perché se sovra questo avesse

che cercarne piú chiarezza, perché non faceva il marito

tanti inconvenienti come fecero, perché si sarebbero d'un

altra cagione se non perché vedeva la sua padrona

me! dolce mia padrona, perché cosí miserabilmente m'avete

e voi crudelissimamente perduta? perché meco le passioni vostre

vostre non avete communicate? perché non deponeste voi nel

mercé, farmi consapevole; e perché ora m'avete voi

il pianto cresceva maggiore, perché con le lamentevol voci

ne fosse fuggito. Il perché fatti montar a cavallo

subita, improvista fiera nemicizia, perché avendolo in luogo d

A me, cognato, questo perché fai? - ¶ Ma risposta da

siano a dimostrarli. Ma perché so che voi gli

non "giudicio" o "sentenza", perché se altri diranno la

ch'egli vale. Il perché la gelosia ammazza quella

è segno di vita, perché ella non ha albergo

ti caverai questo saione, perché tu puti fieramente. Poi

mi prometta non battermi, perché, a la croce di

ma non è meraviglia, perché allevata e nodrita in

nascono, che tutti procedono perché l'uomo non sa

le vertú ornato. Ma perché piú e piú fiate

ed avendone gran carestia, perché il piú del tempo

cogliere sul fatto. Il perché gli amanti non pensando

se ne stia. Il perché fuor di questo luogo

soldati combattendo furono morti, perché Francesco Monsignore sotto pena

ne sdegnò grandemente. Ma perché sapeva simulare e dissimulare

prese per moglie; ma perché i turchi prendeno piú

domandasse ciò che voleva, perché mai non patiria repulsa

dal tiranno amato sí perché era con lui allevato

lui allevato ed altresí perché era giovine industrioso e

assai piú del devere, perché al bere il tiranno

mio peccato dato hai, perché conosco che io maggior

ucciso. Il minor figliuolo, perché era fanciullo e bello

accecamento de l'intelletto, perché impregionata la ragione, lasciamo

che ad altri, sí perché essendo io fattura e

moglie adoperato, che Meguolo, perché giuocavano a scacchi, diede