Vittorio Alfieri, Saul, 1784

Ah! la magion del pianto ¶ ella è la nostra

su la smunta guancia ¶ pianto e pallore; immensa doglia

si squarcia; e in pianto bagna ¶ la man del

Indugia ancora; ¶ e il pianto acqueta: il nostro David

che? tu mai dal pianto ¶ non cessi? Or questi

tu così? Figlia del pianto, vanne; ¶ esci; lasciami, scostati

squallide radici. ¶ Tutto è pianto, e tempesta, e sangue

padre, lascia... ¶ Saul ¶ Il pianto (oimè!) su gli occhi

gli occhi stammi? al pianto ¶ inusitato, or chi mi

sangue, ¶ e non al pianto, questo giorno è sacro

sinistri augelli? ¶ Lugùbre un pianto sull´aere si spande

Gionata ¶ — Or, poiché in pianto il suo furor già

dal polo. ¶ Tenebre e pianto siamo...» ¶ Saul ¶ Odo io

le man venerande ¶ di pianto bagna: ¶ e qual si

cadresti ¶ tu stesso in pianto a´ piedi suoi; tu

Ah! resta ¶ al suo pianto, al dolore, al furor

io?... Ma,... frena... il pianto... — ¶ Or, l´ali al

forse in periglio... — ¶ Ma, pianto, ed urli, e gemiti