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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Cesare Abba, Cose vedute, 1912

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
1
1912
in quanto operò, espresse più chiaramente sè stesso, in
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1912
quelle orpellature che risplendono più dell'oro. Cedo dunque
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1912
fosse stato concesso un più largo respiro d'agiato
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1912
una prova titanica i più eletti cuori d'Italia
5
1912
che condusse allora la più balda gioventù d'Italia
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1912
era una delle cure più difficili dello Stato. Anche
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1912
l'Abba era il più notevole) tenevano sempre all
8
1912
voce per loro era più potente degli eserciti d
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1912
Roma e a Venezia più cautamente, con equilibrio più
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1912
più cautamente, con equilibrio più dinamico e ponderato. Moderatissimi
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1912
tempi. Del resto i più di quei giovani non
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1912
umanità a beneficio dei più poveri e dei più
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1912
più poveri e dei più sofferenti. E per amore
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1912
e me ne scriveva più tardi: "Lo Spartaco temo
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1912
straniera e macchiata del più puro sangue d'Italia
16
1912
società civile su basi più giuste. L'Abba si
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1912
altro che roseo, ma più equo. "Il nostro secolo
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1912
ci sopravvengono in età più matura. Del resto pareva
19
1912
tormentarsi. Uomo del nord, più che della nostra gioconda
20
1912
sua salma, tanti anni più tardi, per le strade
21
1912
le cose gentili, la più gentile e forte, ¶ E
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1912
la forza virile de' più saldi propositi. Così impressionabile
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1912
nemici d'Italia. ¶ I più forti e i più
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1912
più forti e i più gentili poeti l'avevano
25
1912
una meta. Il romanticismo più fecondo fu quello dei
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1912
pensiero, poterono riassumere le più alte verità dello spirito
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1912
sogna, si dà il più terribile avviso e il
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1912
terribile avviso e il più vero che mai un
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1912
dal pensiero umano tanto più adulto, e disciolto dalle
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1912
infinito ordine del creato, più non intende sè stesso
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1912
ribella; non l'appaga più la fede ingenua e
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1912
sentiva ora mancare sempre più il respiro consolatore alla
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1912
le gioie materiali. ¶ I più invece se ne appagano
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1912
che sono sempre le più esigenti e le più
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1912
più esigenti e le più tenaci, fu tra le
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1912
oggi che non è più. Lo riveggo giovane, passeggiare
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1912
due o tre compagni più fidi, seduti intorno a
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1912
fardello che doveva accompagnarmi. Più povero io non potevo
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1912
un tesoro invidiabile dal più felice mortale. Era la
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1912
non un centesimo di più, per giungere a casa
41
1912
quel giorno non ebbe più pane, nè sale dalla
42
1912
io non v'era più. All'alba me ne
43
1912
infantili: Cadibona mi parve più bella colla sua torre
44
1912
luce del focolare guardai più attentamente mio Padre, e
45
1912
quasi un'anima umana: più tardi quel cavallo penserà
46
1912
come una soave armonia". Più s'avvicina al paese
47
1912
avvicina al paese, e più i ricordi lo commuovono
48
1912
adolescente che non è più, e che visse entro
49
1912
e di non essere più soldato. ¶ * ¶ * * ¶ Questa pagina che
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1912
amici gli sembra la più trista, e per salvare
51
1912
vae soli! della Scrittura, più non si oppone al
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1912
una contradizione) illegittimi, o più duramente, bastardi, nome che
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1912
tutti di vilipendio, il più roseo, il più soave
54
1912
il più roseo, il più soave, è figlio dell
55
1912
vita il sentimento della più egoistica e snaturata durezza
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1912
che se ne sappia più nulla, il dott. Crisante
57
1912
è questo l'effetto più terribile della colpa, e
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1912
quello scapolo epicureo avesse più coscienza della sua misera
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1912
pareva di non esser più uomo. Uscito dal palazzo
60
1912
spariva; non c'erano più che pochi passi, e
61
1912
povero amico. In Foresto più del piacere della vendetta
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1912
sempre ai malvagi. E più tardi quel medesimo rapimento
63
1912
le sue indignazioni, e più frequenti i sospiri penosi
64
1912
di sè era tanto più ammirabile, quanto più facilmente
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1912
tanto più ammirabile, quanto più facilmente egli era tratto
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1912
anche per le cose più lievi, sol che avessero
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1912
Asquini; gli altri sono, più o meno, genterella del
68
1912
è la loro immagine più reale, perchè la sola
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1912
e presente, e molto più esteso il significato. Da
70
1912
Abba il suo stile; più vibrato, più arciere, dirò
71
1912
suo stile; più vibrato, più arciere, dirò così, nel
72
1912
o d'un polso più lento. Nelle novelle non
73
1912
che nei piccoli luoghi, più che nei grandi, si
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1912
E tu non sei più tra noi! Nessuno amò
75
1912
tra noi! Nessuno amò più santamente di te, e
76
1912
te, e nessuno prodigò più generosamente sè stesso alla
77
1912
di là dagli altri, più in là, sempre più
78
1912
più in là, sempre più in là, sino a
79
1912
di batticuore; non era più bello di tante cose
80
1912
amore. Poichè non poteva più tornare neppur nella sua
81
1912
Non ci si vive più quassù. Sempre gente da
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1912
non dà noia, è più sicuro quassù che in
83
1912
respirato. Non v'erano più le piante secolari, e
84
1912
streghe non vi venivano più. Ora almeno si poteva
85
1912
ragazze; saranno state anche più di tre... ¶ - Vi dico
86
1912
Mi davano da pensare più che i gendarmi. Di
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1912
ne ho visti dei più fieri di voi che
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1912
No. Da noi sono più grosse, più tozze, biancastre
89
1912
noi sono più grosse, più tozze, biancastre, con delle
90
1912
lontani, e non poterci più tornare! Guardava il vecchio
91
1912
dov'è Taranto? Laggiù, più in giù dei vostri
92
1912
cose di quaranta e più anni, e voi non
93
1912
lampo; eppure non trovai più nulla. Non c'era
94
1912
le ho rivedute mai più: ma per memoria piantai
95
1912
segno non ne potè più, e gridò addirittura: Bestia
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1912
menata lì. Nessuno aveva più aperto bocca. Don Teobaldo
97
1912
parlando tra sè; - neppur più i preti credono a
98
1912
indomani non si trovava più nulla, nè corvi, nè
99
1912
camminare, non fermarsi mai più. Si affacciò alla finestra
100
1912
coroncina, e si sentiva più desto che mai. Quei
101
1912
muggito della mucca tornò più sommesso ancora, quasi carezzevole
102
1912
che pareva non aver più senso di nulla; e
103
1912
tremava: egli divenendo sempre più strano seguitava: ¶ - Ci andrò
104
1912
Biagio; nessuno ci capiva più nulla. Ma dalla tema
105
1912
perchè non la vedeva più nei prati - Nunzia, Nunzia
106
1912
voce non le arrivò più. Si sentì sola, col
107
1912
gran paura; capì ancor più di far male, ma
108
1912
ma non osando di più, s'era fermata sul
109
1912
le piaceva tanto di più. Era cosi bello, così
110
1912
mondo, di non sentir più nulla, di non ricordar
111
1912
nulla, di non ricordar più nulla? ¶ Si misero in
112
1912
strani. Seduti, non ebbero più nulla da dirsi; non
113
1912
mano, non avevano nemmen più senso del tempo che
114
1912
capire che non era più tutta sua. ¶ Pilo, in
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1912
adesso non lo sono più? - disse infuriando Nunzia; e
116
1912
no! ¶ Fu il momento più amaro che Pilo avesse
117
1912
che quasi non ricordavano più gli altri di casa
118
1912
nel capo. ¶ - Flebotomo? Il più vicino sta a tre
119
1912
cominciarono a parlar forte, più forte, si stizzivano, tutta
120
1912
bevve molto lui, sempre più stralunato. A ogni poco
121
1912
che non v'è più spiriti, nè streghe, nè
122
1912
se n'era mai più risaputo nulla. Allora egli
123
1912
Ma Dio gli pareva più lì. Per altro, quel
124
1912
fatto in due giorni, più male che in tutta
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1912
alzi il sole. ¶ Il più vecchio dei boscaiuoli principiò
126
1912
profondità dei valloni: Mai più? ¶ E se anche Pellegro
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1912
non fosse tornato mai più? ¶ Non c'era stato
128
1912
erano lì per lui. Più indietro lo guardava di
129
1912
Dunque non c'era più dubbio; ancora il tratto
130
1912
d'essere oppressi. Qualcuno più crudele tornava a tormentarli
131
1912
chi vuole! - gridò il più vecchio della grossa brigata
132
1912
lui non vi sarà più chi sappia dire: Nel
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1912
Ora non si saprà più nulla... più nulla... più
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1912
si saprà più nulla... più nulla... più nulla! ¶ E
135
1912
più nulla... più nulla... più nulla! ¶ E così, quasi
136
1912
Pellegro, pel momento, nessuno più ci pensava, salvo che
137
1912
Ma Nunzia non sorrise più. Di Pellegro non aveva
138
1912
tutto veniva da lui. Più tardi capitò lassù, nella
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1912
giorno, ch'erano passati più di tre mesi dalla
140
1912
essa non si sentiva più nè dei suoi, nè
141
1912
sua vita, poichè Pellegro più non tornava? Quella volta
142
1912
tu non ci sei più tornata nei boschi di
143
1912
che avvinghiò ancora e più forte. ¶ Nunzia, spinta dal
144
1912
Pomina, la sua mucca più cara, muggiva: dall'alto
145
1912
v'erano dei ragazzi più poveri di lei, non
146
1912
anni! le ne rincresceva più che di veder sempre
147
1912
donna da non campar più guari. Da quella volta
148
1912
volta non la persero più d'occhio. Ogni giorno
149
1912
salvo, tu non hai più voluto far nulla di
150
1912
è stata la donna più felice del mondo. Ha
151
1912
fame e non potè più mangiare, allora le riempirono
152
1912
verrò a vedervi mai più. ¶ E Loccio si levò
153
1912
di vecchia, non pareva più quella. Tra il pianto
154
1912
accendesse dentro, non era più così brutta, nè così
155
1912
che fin le pettegole più curiose, che pare vadano
156
1912
seguito un tratto dai più vogliosi di ridere, poi
157
1912
ma proprio perchè era più morta che viva. Le
158
1912
O Arcangela! ¶ Non era più tempo di star lì
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1912
prodezza! Andiamo, via! che più di così non fanno
160
1912
seco un disgusto di più. ¶ Ma colui dalla mano
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1912
Ma colui dalla mano più pronta, che s'era
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1912
tutti? - gridò Micco, sempre più imbestialendo. ¶ - Lo saprete anche
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1912
passato sentì che ridevano. ¶ Più in su un pescatore
164
1912
tu dov'eri? ¶ Così, più si avvicinava al borgo
165
1912
si avvicinava al borgo, più gli pareva di trovare
166
1912
tempo, non si vedeva più che Arcangela: ed egli
167
1912
Loccio non ne aveva più punto, sotto le clavicole
168
1912
Veronica non si fa più vedere. Ma Arcangela, lei
169
1912
da dare al medico più di quaranta scudi imprestati
170
1912
povera donna non pensava più neppur a sè, e
171
1912
essa non v'era più, non fu vista più
172
1912
più, non fu vista più. Quella stessa notte passò
173
1912
dai loro comuni, poi più nulla. ¶ Una sera d
174
1912
quando lavorava, non sentiva più nemmeno d'essere in
175
1912
fine delle fini la più spiccia era farsi animo
176
1912
siepi; essi invece sempre più adagio, se ne venivano
177
1912
se ne venivano sempre più discosti da me. Alla
178
1912
maestro non sa quasi più cosa insegnargli. È una
179
1912
Alla fine, non potendo più tenermi, dissi a denti
180
1912
fanciulla appena un po' più grande di lui, ch
181
1912
so perchè non servi più alla benedizione. Una volta
182
1912
padre non mi vuol più vedere vestito da chierico
183
1912
sè stesso, su quella più facile a sfogar subito
184
1912
intorno gli dicesse: Mai più! ¶ Passò il torrente, pigliò
185
1912
Nerina, insidiosa e beffarda. ¶ Più oltre, salito il primo
186
1912
sfuggì via bramoso alle più alte vette dei monti
187
1912
era parso il torto più fiero che si potesse
188
1912
se egli non poteva più andare a servire in
189
1912
spariva; non c'erano più che pochi passi e
190
1912
e andare, andare, sempre più in là, e aver
191
1912
tornato, Foresto non avrebbe più badato a lui; o
192
1912
volghi, anzi stimarla il più solenne atto della esistenza
193
1912
e non godere mai più nè libertà, nè amici
194
1912
vuol dire pace mai più! Bei tempi da matrimonio
195
1912
discendere nel core solo più tardi, da giovinetto, leggendo
196
1912
camino si raccoglieva la più gran parte degli affetti
197
1912
rivoluzione francese invadente; ivi, più dolce a pensarsi, suo
198
1912
quel ricordo, e ancor più mestamente pensò che la
199
1912
anni non si erano più mossi, neppure per venire
200
1912
vecchi, da non potersi più lasciar privi di compagnia
201
1912
mondo, dove non regna più che il danaro? Patiranno
202
1912
converrà pregare che riescano più ad un modo che
203
1912
teatro, egli non era più solo, quattro giovani, sulla
204
1912
anni non ne aveva più sentito nulla; erano celibi
205
1912
il padre non son più nulla? ¶ - Ecco! - ribatteva il
206
1912
lo spettacolo a lui più gradito. Tutto gli sembrava
207
1912
immagine, non sapeva neppur più ricostruirla. Gli pareva che
208
1912
di giù, non ravvisava più nessuno. Dunque tutti quelli
209
1912
al punto di dir più recisamente la sua avversione
210
1912
Terenzi e Giomo; ma più per Terenzi il bello
211
1912
s'erano incontrati poco più che ventenni, e pur
212
1912
e forse non aveva più fatto ritorno a Milano
213
1912
Terenzi un ricordo ben più vivo che di un
214
1912
E tu no? sembri più giovane d'allora! non
215
1912
troppo non ne uscirà più. Vai a trovarlo? ¶ - Se
216
1912
d'ora, non di più; ordine del medico. ¶ Ed
217
1912
e ora non era più che una stecca, rivestita
218
1912
caduti parecchi, cosa che più di tutto fece male
219
1912
cavallo non ne può più, a piedi... pei monti
220
1912
quattro amici l'aveva più sconsigliato quando gli aveva
221
1912
ero di te, molto più, perchè essa ti guardava
222
1912
Non ne seppi mai più nulla... Qui, su questo
223
1912
certo si guarderebbero di più e allora sarebbero amate
224
1912
e allora sarebbero amate più lungamente..! ¶ - Sì, dev'essere
225
1912
di dire, l'amo più ancora. Però siamo dei
226
1912
e dimentichiamo... Bisogna esser più onesti noi... Esse se
227
1912
quei popoli valgano tanto più di noi... ¶ In quel
228
1912
per non uscirne mai più. ¶ * ¶ * * ¶ E se ne venne
229
1912
disturbare. Dunque, la cosa più conveniente era andarsi a
230
1912
Milano non vi dovevano più essere poveri... E gli
231
1912
tutti mutati, però, ma più nell'espressione che nei
232
1912
che dentro non avessero più nulla del loro passato
233
1912
col cuore un po' più largo partì pel gran
234
1912
stato incamminato alla meta più desiderata; onde non ci
235
1912
e di giù, perdette più di un'ora per
236
1912
lì a domandar di più. Se l'Offlaghi era
237
1912
cui era nato. Aveva più di mezzo secolo anch
238
1912
detto che non fosse più fanciulla. ¶ Entrarono nella sala
239
1912
sopra: egli non esce più da un pezzo, non
240
1912
pezzo, non discende nemmeno più qui... ¶ - Ammalato? ¶ - Immobile: lei
241
1912
Dicono che non guarirà più, e che può durar
242
1912
non me li mandi più qui a seccarmi! ¶ - Cos
243
1912
Lombardia del cinquantanove, chi più tardi in Sicilia, chi
244
1912
in Polonia. E Nullo? più felice dell'Offlaghi che
245
1912
parevano d'un altro più grande di lui, balbettò
246
1912
lo fece sedere nella più bella stanza, e, apparecchiando
247
1912
bella, ma non è più nulla al confronto! Ha
248
1912
e mi pare il più infelice. Era meglio se
249
1912
messa una posata di più. ¶ Nel momento che la
250
1912
ma si fissò ancor più nel proposito di non
251
1912
famiglia? Era uno dei più bei partiti di Lombardia
252
1912
Ora non si può più! E questi è un
253
1912
per moglie una delle più belle donne che m
254
1912
qui, non ne posso più... baciami Lantieri, son io
255
1912
Terenzi, e qualcun altro più infelice di lui... ¶ * ¶ * * ¶ - Sì
256
1912
venuto a non dar più importanza che alla cuoca
257
1912
s'era venuto sempre più caricando e la pioggia
258
1912
Lantieri tese l'orecchio... più nulla. - Gente che passa
259
1912
vuole, dagliela! Sarà la più bella giornata che possa
260
1912
quel dormiveglia gli venivano più vive certe visioni di
261
1912
con un: ma! sospirato più che esclamato, e si
262
1912
sarebbe arrivato. ¶ - Nulla di più comodo, ma nulla di
263
1912
comodo, ma nulla di più volgare, - pensava il dottore
264
1912
ma non lo voglio più; non ho appetito. Perchè
265
1912
età non si deve più dir così, per dire
266
1912
sciocchi... Non le ripeterai più! La morte è una
267
1912
Grifò; ora non siamo più buoni ad altro che
268
1912
stato con esso, spanna più, spanna meno, quasi a
269
1912
altro; fece le dieci più sveglio che mai. Allora
270
1912
tu vali cento volte più di me! ¶ E mentre
271
1912
dentro verde e amaro più della cicuta. ¶ - Fermati, guarda
272
1912
vecchio d'ottanta e più anni, era venuto fuori
273
1912
degna d'andar nella più gran pace del cielo
274
1912
età non ne montasse più, e il signor Saul
275
1912
momento gli aveva voluto più bene di prima. ¶ Quella
276
1912
pareva di non essere più uomo. ¶ - Ora cosa state
277
1912
cavallo, e partire senza più metter piede nelle vie
278
1912
non sarebbe tornato mai più; neppure, per dir così
279
1912
mise di trotto senza più volgersi indietro. ¶ Misurò il
280
1912
miglio, chi due, chi più, andarono, andarono come sonnambuli
281
1912
perchè non ne poteva più, e quel giorno s
282
1912
avrebbe perdonato? Certo mai più? ¶ E salì stanco la
283
1912
s'avvide che il più piccino aveva pianto. ¶ - E
284
1912
confetti non nè avrà più, che tutto sarà dell
285
1912
ultimo... ¶ - E tu, ancor più sciocca di lei, lo
286
1912
te ne faremo una più lunga di quelle del
287
1912
sempre delle nuove: anzi più d'una delle sue
288
1912
fgliuoli, uno un po' più lungo dell'altro, su
289
1912
io ho dovuto rifar più di sei miglia indietro
290
1912
anch'io, anzi vivo più con essi che coi
291
1912
di trionfare, addolcendo sempre più la voce: e andato
292
1912
o, peggio, non averla più. Povera donna! Sincero! ¶ - Ora
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paniere nelle mani del più grandicello, il dottore spalancò
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che forse n'han più di me... - disse freddamente
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di quella sorte era più al caso il signor
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le risa scrosciarono ancor più forti. Allora il capitan
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maggior ardimento, e ancor più irritato gridò: ¶ - Ripeto che
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il sindaco, anzi ancora più gravemente. ¶ - Guardate che passi
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son io, e calca più forte. Ma che le
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cantarellando una canzone già più insolente di quel ch
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Ora bisogna lavorare ancor più di voglia - aveva pensato
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i giovani non hanno più sangue! ¶ Così dicendo il
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Crisante n'aveva ben più di lui! E quello
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maldicenza solitaria per pensieri più urgenti, gli ammalati che
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bellezza non gli faceva più nessun senso, anzi egli
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non vali nulla di più di lui, di quell
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Qualcuno gli avrebbe narrato più preciso di quell'abbondone
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esagerò le cose anche più del capitano: ond'egli
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il fatto sul serio più che non sarebbe convenuto
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aspettare e non venisse più. Ebbene ora come ora
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verde del prato, pareva più bella di quando era
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quelle viti, osava fissarlo più liberamente. ¶ Il Paleari, tenendosi
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lieta. Quell'odore deliziava più ancora di quello delle
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anch'essa non trovò più che dire, e taceva
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dentro, dove non abbiamo più che dei pugni di
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dolore, che Valeria e più ancora il Paleari ne
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storia aveva sofferto di più era lui, onde fece
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certe parole non ho più garbo a dirle; ma
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E non eravamo mica più bimbi. Non sapevamo parlare
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non volli saperne mai più. Mio padre ebbe un
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prima volta, ma forte più assai e più strano
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forte più assai e più strano; fece per volgersi
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accostata, e questa, sempre più commossa, perchè cominciava a
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di loro non sapeva più neppur lui che si
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fatte non si farebbero più! Ma di chi sono
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Valeria capiva ancor di più, anzi scambiò col marito
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giovane; e non trovandovelo più, provava un senso di
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stata ignota, non rimaneva più nulla. Per altro c
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ma non ci fu più verso di farlo sorridere
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passeranno pel capo mai più. Sai che cosa avevo
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se anche non ha più l'uso di pregare
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e ancora si rattenne più volte, sempre voglioso, sempre
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e non si vedeva più. ¶ Il dottore se n
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La donna non osò più ribattere e se n
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ora? Non erano mica più i bei tempi suoi
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quel posto, non potendo più stare senza rivedere quel
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chino, sempre gli pareva più modesto ma meno malinconico
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in casa diveniva sempre più buono. ¶ Cosi dàgli oggi
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e parlare. E passo più passo meno lo trovò
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così, che non sapeva più levarla, e sentiva che
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angoscia che il boccone più amaro l'aveva mandato
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con un atto ancor più iracondo, pigliandosi per la
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ne aveva conosciuti moltissimi più miseri di lui, che
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non te n'andrai più. ¶ - Ma non pensa a
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confusione non sapeva quasi più mandar i piedi avanti
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sera non aveva mai più concesso il saluto; e
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ma il dottore sempre più allegro e alla mano
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mandasti giù il boccone più amaro della tua vita
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non vedendo nè sapendo più che si facesse, fuggì
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potuto ritrarre neppur il più scellerato uomo della terra
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giovane non c'era più. C'era in vece
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non ci verrà mai più. ¶ Il dottore credette che
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dovrebbe avere un po' più di testa! ¶ - Dicono! Ma
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e sonno non fossero più finiti. Lupinella, che stava
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strano, perchè non sognava più da chi sa quanti
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mattino non si ricordava più); ma quei sogni se
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si chiuse ancora di più, cominciando a credere d
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non ne parlò mai più. ¶ Ma in quanto a
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poi non ci tornò più: gli era parso d
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Quando non ne poteva più, allora si metteva, per
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curvando un tantino di più ogni giorno, ed essa
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accomodò a non pensar più nè a Prospero nè