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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Merope, 1782

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
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non lo vedrò mai più!» e tali altre, di
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circostanze passi per lo più i miei giorni lontano
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che pur vivi? Omai più forse ¶ tu non sei
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di lui cercando: e più di lui non odo
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orrendo!... Io deggio, ¶ per più martìre, in me tener
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vissi finor; s´ei più non è... Ma, viene
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anno or forza ¶ vie più racquista; e te di
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abborrisci; e il vuole, ¶ più che il mio fallo
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novella or tragge. Ognor più forse ¶ in raddolcir tua
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figli tutti, e i più valenti amici, ¶ tutti sossopra
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il dolore? alla ragion più loco ¶ non dai? — Dimmi
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pur la sopporti. Ogni più cara cosa ¶ ti è
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sempre il signor, che più non ha, vorria. ¶ Forse
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qui forza; a ciò, più ch´altri, ¶ mi hai
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puoi, tel confesso, or più gradito forse ¶ far mio
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che adulta ogni dì più si faccia ¶ d´alta
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anno parmi, ¶ che oppressa più, cangiò contegno; il pianto
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a sperar ti avanzi ¶ più nulla omai, se ingenuo
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sottratto, incauto; e già più mesi attorno ¶ men giva
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contro altr´uom venirne, ¶ più frettoloso assai: son d
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a ceder solo ¶ ai più vecchi di me: m
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o re? qual vuoi più pena ¶ pronto a soffrir
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Forte m´incresce; ¶ ma più, se in colpa io
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tal pensiero ¶ m´è più che morte duro. ¶ Polifonte
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il sai; ma pur, più mite ¶ a te mi
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per or, finch´io più certi, ¶ sì dell´ucciso
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mio. Ma, credi, assai più dura ¶ pena, che il
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Elide le fogge ¶ mostravan più che di Messene. ¶ Merope
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se stesso in core. ¶ Più che nol pensi, addolorato
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stava; ¶ ma tanto or più, che te dolente io
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Io sono ¶ misero assai, più che l´ucciso; e
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pur vincessi, se in più infame guisa ¶ io sto
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No. Perché da lui più sappi. ¶ se più v
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lui più sappi. ¶ se più v´avesse, io teco
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bramo; il sei tanto più dunque ¶ d´affar sì
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al pianger suo ¶ piansi più volte anch´io: la
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fea qui dianzi. Assai più grato ¶ m´è in
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in lui pietade. ¶ Merope ¶ — Più non reggo al suo
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in te ripensa ¶ ogni più picciol caso di tua
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del tuo padre ogni più lieve detto. — ¶ Ma, sei
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al mio parlare? Or, più che tigre, ¶ mi si
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si avventa adirata: or, più che madre, ¶ dolce mi
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a invidiar; son essi ¶ più infelici di noi». Vero
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Polidoro ¶ Degno? Oh ciel! più ardita ¶ indole mai, più
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più ardita ¶ indole mai, più nobil, più sincera, ¶ più
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indole mai, più nobil, più sincera, ¶ più modesta io
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più nobil, più sincera, ¶ più modesta io non vidi
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fossi!... Io pace ¶ mai più non ebbi da quel
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sempre. Al sonno io più non chiudo ¶ palpèbra mai
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miei sensi, orridi sogni ¶ più mi travaglian, che le
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Merope ¶ Inorridisco... Ardire ¶ già più non ho di chiederti
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sapere il vo´. Che più rimango in vita, ¶ se
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sono ¶ madre... Ah no! più nol son... Morire... ¶ Polidoro
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io tel ponea:... mai più tu nol vedrai... ¶ Con
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tuoi detti, a me più crudi, ¶ quando offri pace
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a usurpator piegava. ¶ Ravvisami: più bianco è ver ch
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anni il crine; e più curvato il tergo; ¶ e
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ognor nemico a te più fero. Ho salvo ¶ l
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lui perduta ¶ dolce patria, più a grado eranmi assai
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poter dar oggi i più verdi anni ¶ al sangue
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esso ucciso ¶ avria colui. Più nol vid´io... ¶ Polifonte
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che a me? Vuoi più? tu stessa ¶ dell´uccisor
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il credea; quasi pietade, ¶ più che l´ucciso, l
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atterrai tu? ¶ Polifonte ¶ Qual più ti piace, in breve
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vo´ per ora io più sturbarti, o donna: ¶ ma
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riveder miei Lari, ¶ mai più, mai più, né d
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Lari, ¶ mai più, mai più, né d´un sol
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mai non fosti in più mortal periglio; ¶ né in
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mortal periglio; ¶ né in più mortale angoscia stetti io
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Nol sei... ¶ Egisto ¶ Che più? Tal mi crede ella
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figlio, a me sei più che figlio. ¶ Io di
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sentiva ¶ per Polifonte assai più sdegno e orrore, ¶ che
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il veggo. ¶ Per lusingar più Merope, e scemarsi ¶ l
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far di me qual più vuoi strazio basti. ¶ Giusto
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che detti? A che più tardo? ¶ Andiam; su quella
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sei madre... Arresta... ¶ Udir più a lungo or da
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vuoi davver, null´altro ¶ più mi riman da udire
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fren non tengo ¶ già più mia rabbia omai: già
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indugiar. Che vale ¶ il più inoltrarci? in queste soglie
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giusta morte. ¶ Ma, vie più sempre di Messene agli
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Polifonte... ¶ Polifonte ¶ Adrasto, ¶ co´ più de´ tuoi quest´atrio
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il nieghi, ¶ come a più corto mezzo, al sangue
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occorre un ferro. Altro più allor non odo, ¶ che
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Messene mormora: mostrarmi ¶ tanto più a lei franco e
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lei tai nozze: ¶ ma più vantaggio, e pria di
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non ho. — Che far più deggio? — E tanto ¶ degg
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col farti ¶ umil quanto più puoi, né mai del
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volessi, or nulla ¶ di più potrei. — Su dunque; in
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su te... ¶ Polifonte ¶ Non più. Donna, una volta ancora
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in folla ¶ crescon vie più... ¶ Merope ¶ Messeni; egli è
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Cresfonte, ¶ padre a noi più che re; prestate intera
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muoio in questo dì! più lieto ¶ mai non morrei
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Andiam; si tragga ¶ a più tranquilla stanza. — In breve
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abbi ¶ per figlio ognor, più che per re; ten