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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
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nella candida ultima vesta, più non rispondeva a’ miei
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vedere, per non sentire più nulla. Quando la carrozza
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Ma quella sera non più. Nel vasto salone della
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notte era seguito il più fresco e luminoso mattino
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quindi risalivano in elevazioni più chiare: avean qua e
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alla Biblioteca, nell’angolo più oscuro, tra due grandi
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avere cinque anni, non più!.... ¶ Agata ascoltava immota: pareva
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dunque Mario! Non parlare più di ciò!.... ¶ Volsi sopra
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mi disse risoluto: ¶ — Mai più! capisci? mai più devi
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Mai più! capisci? mai più devi parlar di quanto
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volto: ¶ — Hai compreso?... mai più! capisci? mai più!... ¶ Mi
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mai più! capisci? mai più!... ¶ Mi misi a piangere
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Dopo quel giorno nulla più venne a turbare la
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Villa. Lo zio mai più mi rivolse motto su
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ritornò tranquilla, grave e più silenziosa alle sue miniature
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alla mia silenziosa cugina, più bianca e più diafana
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cugina, più bianca e più diafana che mai. ¶ Ancor
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diafana che mai. ¶ Ancor più raramente di prima vedeva
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il giovane maestro prete, più timido e spaurito che
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terminato con aria costernata più presto del solito la
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cuore spaurito. Non avevo più riveduto lo zio, da
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Agata mi apparve bianca, più candida dei drappi su
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buon Franz come il più tranquillo, il più sereno
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il più tranquillo, il più sereno e il più
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più sereno e il più inalterabile di tutti gli
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di Würzburg, l’affetto più caro del buon re
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faccione si rannuvolò ancor più. ¶ — Senta, caro; lei conosce
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rivedrà, non lo riconoscerà più! ¶ — Voi mi spaventate, collega
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Ma lei non ritroverà più nel professore il nostro
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collega universitario Franz, il più matematico dei matematici laureandi
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del professore, faceva sembrare più grigia ancora la tinta
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della vecchia Agnese – la più devota serva di tutta
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von Nörten! Non è più in casa, non mangia
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in casa, non mangia più, non studia più, non
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mangia più, non studia più, non dorme più: non
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studia più, non dorme più: non fa che parlare
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che m’interessava di più, in tutto quell’arruffío
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amore per i calcoli più elevati. ¶ E Delfina venne
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come sempre. Un poco più pallida, quel mattino: quindi
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pallida, quel mattino: quindi più bella e soave, per
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intuizione di tutte le più ascose e misteriose profondità
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misteriose profondità delle matematiche più sublimi!... Qualcosa di grave
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così convinto dimenticherò mai più, o fraülein Delfina, per
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Lo sbirciai: era accigliato più del solito, ma tranquillo
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cielo ritorna a risplendere più limpido e sereno di
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temporale, egli non fu più altro che un matematico
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senza pietà ne’ calcoli più complicati ed astrusi! E
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matassa trigonometrica complicata dalle più ardue ed ostiche formole
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se ne era saputo più nulla. ¶ Agnese più costernata
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saputo più nulla. ¶ Agnese più costernata ed impensierita di
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mai Delfina era stata più bianca e gaia, mai
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io m’era sentito più felice ne’ miei ventidue
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anni, che sono i più dolci e i più
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più dolci e i più tristi della mia vita
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moglie. Fu uno de’ più bei giorni sereni del
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Io taceva, non sentiva più che una grande sensazione
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afflitti avean dato il più dolce ed efficace commento
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per non dimenticarla mai più, la rassegnata frase del
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occhi per trattenerla il più che mi fosse possibile
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e lagrimosa, non furon più altro che una lontana
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Il viaggiatore parve contrariato, più che dalla risposta dalla
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là in fondo. Venivan più spessi e puri i
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nubi, qua e là più cupo e profondo: rotto
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un alito di brezza più scoteva, e tirò la
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vero? Nessun altri sa più il mio nome.... ¶ Il
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E soggiunse a voce più bassa: ¶ — Lo credo bene
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giovane – nessuno ha mai più messo il piede qua
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non la vidi mai più. ¶ — E tu, Max, sei
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ragazzo.... che è divenuto più selvatico ancora di me
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a introdurne una, la più grossa, nella robusta porta
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ecco la nuova porta, più in alto, ancor essa
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detto Max, nessuno era più penetrato in quelle stanze
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e non metter mai più il piede in questo
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questo luogo maledetto: mai più, mai più. ¶ — Vi ubbidirò
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maledetto: mai più, mai più. ¶ — Vi ubbidirò, nonno. Addio
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per non dimenticare mai più, e rinchiuse accuratamente le
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sua misera personcina appariva più tristanzuola che mai, nella
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cercava di nascondere il più che poteva, sotto il
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Tonino non si fa più vivo. Eppoi il signor
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e la contessina Nenè, più vispa e diabolica del
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guida salvatrice fu seguita più amorosamente di Giaco in
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sa? se rivedrete mai più felice come adesso!... ¶ Nella
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fuori. Sembrava la figlietta più piccola della mia e
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maestro Piero! Era il più vecchio amico, il suo
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in paese il caffè più pregiato – ed egli amorosamente
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sogni s’eran fatti più tranquilli.... Nel frattempo aveva
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era dato all’entusiasmo più pratico del commercio.... ¶ Siccome
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era trovato il cantuccio più quieto del mondo e
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a quale veniva su più rigogliosa! E come le
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Antonietta, troneggiava nell’angolo più sicuro e riparato della
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angelo che non è più.... e il mio marmocchio
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fedelissimi; molti archibugi, e, più ancora, buoni cani da
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alba, seguito dai due più fidati suoi bravi e
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ecco la povera Giselda, più morta che viva, pallida
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terrore e non ricordava più nulla. Una lunga ora
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cercar di conquistare al più presto la perduta libertà
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lo scudiero non apparve più. ¶ Verso sera l’ancella
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occhi.... Ma il dubbio più possibile non era! Il
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e ridente, scintillante nella più preziosa sua veste di
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Maria, che non aveva più freddo ora, aveva reclinato
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vecchi alberi non sussurrano più fra di loro, come
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fiori raggruppati, or ricompare più bianca e più luminosa
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ricompare più bianca e più luminosa. Scherza ella e
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Pane che non canta più sulla sampogna. Anzi il
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erba che non è più d’argento, e ritorna
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subito. Era nell’angolo più in luce: e la