Ercole Luigi Morselli, Orione, 1910

voce che non piangi più.... Ma ti vedo passare

ci fu mai servo più intrigante e cocciuto di

stinchi!... ¶ TROCHILO, ¶ continuando subito più forte: ¶ È amabile come

reticelle non gli bastarono più, e volle grandi reti

ritorna presto, sarei oggi più felice di Giove!... Ah

Le risa si rinnovano più vicine. ¶ Senti, senti! È

che me ne faccio più io?... Da questa sera

dodici, quattordici! sedici! dieciotto!... più che non mi sia

io non potrò mai più dimenticare: «Sappilo dunque, io

egli non sia il più grande indovino del mondo

lui!... Va, va! non più ciancie, ch'io muoio

d'Esculapio, e molto più ancora so di scienza

IREO: ¶ Te le darò più piano se tu m

quanto mi parvero lunghi!... più che tutta la mia

io non lo riperdo più ora!... Bisogna pur che

Io non ho mai più veduto al mondo un

anzi maravigliose prove.... e più d'uno, parlandone, lo

scegli tu quello che più t'aggrada.... ¶ MATUSIO: ¶ Dianzi

lingua di serpente!... e più ratto del fulmine! ¶ Trochilo

casa? ¶ IREO: ¶ Oh!... assai più che cento tramonti ho

è vivo.... e nulla più!... Dev'essere pur cosa

ancora nulla? e di più vedo che gli cresce

sicure!... ¶ IREO, ¶ non contenendo più la gioia: ¶ Sia benedetta

ritorno?... lo riabbraccerò mai più? ¶ MATUSIO: ¶ Oh!... è ancora

un pezzo di gamba?... più t'arrabbi e più

più t'arrabbi e più il velo ti sale

foresta, dove mi pareva ¶ più sicura dall'occhio di

Diana.... ma, proprio sul ¶ più bello, arriva una frecciata

verità.... ¶ MATUSIO, ¶ interrompendolo con più veemenza di prima: ¶ Ma

saggi non bevono mai più di tre tazze! o

ne vada via mai più!... ¶ MATUSIO: ¶ E tu farai

mia predizione? ¶ IREO: ¶ Sarò più muto di quel trogolo

Chi c'è lì? ¶ Più forte: ¶ Chi c'è

dentro.... si sarebbe stati più comodi.... ¶ ORIONE: ¶ E tu

questa dovrà essere la più straordinaria e incredibile avventura

di Chio, intendi? Mai più! ¶ MATUSIO: ¶ Ma nulla posso

la regina Domale, e più di ogni altro la

al petto.... ci trovo più rabbia per le gambette

da belve di ogni più triste genia: esse uccidono

mi sarebbe parsa assai più degna quell'altra!... Non

VOCE DI LINO, ¶ alquanto più lontana: ¶ Le tue mani

core di Lino è più caldo di ogni core

per vivere.... e nulla più!... ¶ SCENA QUINTA. ¶ LA NUTRICE

sulla nutrice. ¶ Non sei più stanca eh? bricconcella! se

ora non l'ama più! Ma presto. Dammi! ¶ MATUSIO

quando non l'ama più? ¶ LA NUTRICE: ¶ Dal giorno

volta non c'è più dubbio! Riconosco le voci

a nascondersi dietro la più ¶ gran quercia di destra

borsa ci sono i più ricchi monili di Merope

battaglia è vinta. Niente più paura di busse! ¶ La

pazza fuga: ma quanto più il romore si allontana

e si sprofonda, tanto più la sua faccia si

hai fatto nascere? ¶ MATUSIO: ¶ Più di cento almeno! ¶ ZETO

ZETO: ¶ Puff!... e io più di mille! ¶ MEROPE: ¶ Perchè

scegliere quel modo che più mi garberà!... Venite. ¶ S

giurerei ch'ell'è più innocente d'una nidiata

a vita. ¶ IREO, ¶ ancora più confuso: ¶ Ma.... come posso

andarsene. ¶ IREO, ¶ tremando ancor più: ¶ Ergasilo.... allora.... dovrà anche

dire al mondo una più madornale bestialità? eppure costei

quella che t'è più cara di ogni onore

che è la via più comoda, e che domandi

spelonca?... Non ti piace più, la tua reggia di

tuo vino è ancora più miracoloso!... Fa che cento

pensarci! ¶ ENOPIONE, ¶ gridando sempre più: ¶ E quella notte stessa

che son d'effetto più che certo? ¶ MATUSIO, ¶ con

veste di Enopione: ¶ E più ti potrà dire un

ORIONE, ¶ getta un'altra più tremenda risata: ¶ Vendetta! Vendetta

Cielo! Sarò l'eroe più giovane della tua corte

di Merope, che piange più dirotto, e lo getta