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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
mia poca sollecitudine, ma più tosto accusare la soverchia
2
1620
consiglio, nelle scritture tuttavia più che in alcun'altra
3
1620
invece di migliorare, il più delle volte si peggiora
4
1620
precipizio; et ho voluto più tosto, con astenermi di
5
1620
in quelle cose che più mi rilevano nella fortuna
6
1620
giovando a tutti né più né meno come l
7
1620
così intrepidamente i pericoli più gravi, né spaventarsi nella
8
1620
dimostra et che ne' più dubbiosi consigli la rendono
9
1620
trattano seco. ¶ Soggiungo di più, che non solo di
10
1620
quando gli altri impacci più importanti il concedono) dell
11
1620
de' rozi contadini. ¶ Tanto più che questa ch'io
12
1620
et sì come nella più pura parte dell'anima
13
1620
non fanno stillar favi più dolci di quelli che
14
1620
sente i suoi funerali più risoluti, che nelle mie
15
1620
di Fenice, sia risorta più viva et più bella
16
1620
risorta più viva et più bella dal suo rogo
17
1620
può cadere in petto più che umano. ¶ Et quando
18
1620
ella non ha il più sviscerato servidore di me
19
1620
il mio senso, quanto più son venuto avanzandomi nell
20
1620
avanzandomi nell'età, tanto più ho conosciuto che i
21
1620
a loro stessi, quanto più piacevano a' loro secoli
22
1620
domestiche conversazioni; ma voglio più tosto dir ciò ch
23
1620
vengono da due de' più cari amici ch'io
24
1620
me timo migliori et più tollerabili le detrazzioni gravi
25
1620
quanto i biasimi sono più acerbi, più il fanno
26
1620
biasimi sono più acerbi, più il fanno conoscere per
27
1620
me una volta scritto. ¶ Più mi glorio io, che
28
1620
vanno lacerando la fama. ¶ Più mi pregio che il
29
1620
Ridolfo Campeggi, una delle più franche penne che oggidì
30
1620
mio nome con vilipendio. ¶ Più mi piace di vedere
31
1620
penne scheccheratrici delle Scanderbeidi. ¶ Più mi giova, che prima
32
1620
vero sapere, si sieno più volte avute publiche lezzioni
33
1620
favorevole protezzione di chi più sa, l'essere maltrattato
34
1620
di piccarmi mi hanno più tosto onorato. Ch'io
35
1620
dimostrerò senza alcun rispetto più distintamente queste et altre
36
1620
o che ne fanno più tosto i propri libri
37
1620
alla fine è dono più di natura che d
38
1620
ben netta. ¶ Aggiungasi di più che, per discolpar se
39
1620
del mio, et di più, nascondendo la fraude, cercare
40
1620
iversa lingua alcun passaggio più lungo, presuppone che si
41
1620
le vestigia de' maestri più celebri che prima di
42
1620
et spesso per aventura più belle di quelle che
43
1620
l'altra s'appartiene più al lirico; quella ha
44
1620
al lirico; quella ha più del poetico e si
45
1620
altra nascondere, questa è più sfacciata et manco lodevole
46
1620
epici eminenti dell'età più vicina a noi. ¶ L
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1620
è stato maggiore et più manifesto imitatore delle particolarità
48
1620
serve, sì come poco più destro parmi che dimostrato
49
1620
migliori antichi et i più famosi moderni, dando nuova
50
1620
al parere di chi più di me sa, purché
51
1620
similmente rubato non abbia più di qualsivoglia altro poeta
52
1620
metodo ordinarlo che può più facilmente improntargli le materie
53
1620
da chi n'è più di me dovizioso. ¶ Assicurinsi
54
1620
dissimularlo, perché son fanciullacci più tosto da scudisciar per
55
1620
se non son provocato più che villanamente. ¶ Quanto poi
56
1620
condannargli con perverso giudicio, più modesti gli antichi di
57
1620
che ciò per lo più non d'altro fonte
58
1620
difetto. ¶ Chi ha giamai più di me sofferti i
59
1620
io, che mi stimo più d'ogni altro degno
60
1620
Zoili et Aristarchi, ma più tosto Momi et Pasquini
61
1620
cose che rilevano molto più. ¶ Il continovo corso de
62
1620
farmi degno d'essere più compatito, che invidiato. ¶ Et
63
1620
tante persecuzioni calunniarmi, avendo più tosto occasione d'amarmi
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1620
basterà che noi siamo più tosto ben forniti d
65
1620
cioppe vecchie. ¶ Et senza più, alla vostra buona grazia
66
1620
solo di quel che più importa, ch'è la
67
1620
la qual sarà forse più dilettevole per esser più
68
1620
più dilettevole per esser più varia. ¶ È divisa in
69
1620
catene, ¶ vi restò prigionier più d'un augello. ¶ Era
70
1620
come iride suol, di più colori ¶ variate le terga
71
1620
l dolce nome ¶ chiamar più volte e richiamaro indarno
72
1620
in braccio ¶ discese ale più cupe ¶ del globo dela
73
1620
tuono ¶ tragge dala voragine più cupa ¶ dela gola tonante
74
1620
ordita, ¶ fatta infinita, e più del'altre lunga, ¶ Cloto
75
1620
il rostro. ¶ Né fame più né sete, ¶ il frigio
76
1620
pace ¶ caro sposo. ¶ Che più stringi ombra fugace, ¶ spirto
77
1620
ombra fugace, ¶ spirto ignudo? ¶ Più creduto, o men mirato
78
1620
era il tuo piede ¶ più veloce, ¶ goderesti la mercede
79
1620
tuoi carmi. ¶ Non sperar più nel tuo mondo ¶ rivedermi
80
1620
scese ¶ di Flegetonte ale più basse sponde. ¶ Tre volte
81
1620
il mostruoso Cane. ¶ Né più su la riviera di
82
1620
discaccia. ¶ Lasso, che far più deggia? ove si volga
83
1620
concessa in perpetuo. ¶ Ma più di voi mi doglio
84
1620
altro assai peggiore inferno, ¶ più penoso et orribile. ¶ Folle
85
1620
luci triste ¶ non fia più chiaro il sol, né
86
1620
caro il die; ¶ né più saranno altrui le corde
87
1620
dilettose et amabili. ¶ Nulla più di soave ¶ canterà la
88
1620
egra; ¶ né voce avrà più mai, grata et allegra
89
1620
solita. ¶ Fuggan (ch'io più non curo ¶ se non
90
1620
da quest'amaro pettine. ¶ Più non vo ch'addolcisca
91
1620
doglie ¶ alcun concento armonico. ¶ Più non m'udranno i
92
1620
amor, né vo che più rimbombe ¶ l'amico orror
93
1620
suo Poeta, ¶ non speri più di ritornar mai lieta
94
1620
tragico essempio a i più meschini amanti, ¶ le lunghe
95
1620
ramingo ¶ per le foreste più deserte e nere ¶ importunando
96
1620
ultimi Bistoni, ¶ che i più profondi e rapidi torrenti
97
1620
corso. ¶ E che i più fieri venti ¶ si posaro
98
1620
era vermiglio, ¶ tornò viè più che pria candido e
99
1620
figlio udiva; ¶ e viè più forte di qualunque morso
100
1620
armeno. ¶ E ciò, che più di meraviglia è degno
101
1620
provasti nel mondo ¶ viè più crudi i mortali, ¶ che
102
1620
boschi e dela caccia ¶ più studioso o vago ¶ di
103
1620
ha di lui chi più leggiero, o forte ¶ la
104
1620
squarciò la gonna. ¶ E più quand'ella vide i
105
1620
ben la bella imago. ¶ Più d'una volta il
106
1620
loco ¶ passò senza pensarvi. ¶ Più d'una volta ebbe
107
1620
l mezo ¶ dela stagion più calda. Era nel centro
108
1620
e fiori; ¶ ne le più cupe tane ¶ ricovravan le
109
1620
ricovravan le belve; ¶ le più riposte selve ¶ cercavano gli
110
1620
Dea ¶ in compagnia dele più care sue ¶ faretrate donzelle
111
1620
le faticose piante; ¶ né più curai di seguitar la
112
1620
gli occhi facea, preda più bella. ¶ Anzi per pascer
113
1620
e 'l drappo ¶ fattomi più dapresso, ¶ innebriato e tratto
114
1620
solo ¶ che la Dea più pudica ¶ confessando ala selva
115
1620
del'antico intelletto. ¶ Viè più ratto e veloce ¶ che
116
1620
i primi ala pesta. ¶ Più lontani, e più lenti
117
1620
pesta. ¶ Più lontani, e più lenti ¶ vengon gli alani
118
1620
Tigrino il mio levriero ¶ più favorito e caro, ¶ figlio
119
1620
la mente. ¶ Meco assai più crudele ¶ Diana (oimè) s
120
1620
l mio male ¶ quanto più conosciuto, ¶ tanto viè più
121
1620
più conosciuto, ¶ tanto viè più sentito. ¶ Deh, s'a
122
1620
senno. ¶ Per far viè più crudeli ¶ voi ne la
123
1620
crudeltate, ¶ e me viè più infelice ¶ ne l'infelicitate
124
1620
ora ¶ tornate in me più fieri. ¶ Mai con sì
125
1620
per le selve ¶ le più malvage fere, ¶ s'esser
126
1620
Atteone una parte. Il più di lui ¶ nel ventre
127
1620
ecco arrivar quivi ¶ il più giolivo, il più giocondo
128
1620
il più giolivo, il più giocondo Dio, ¶ dico Bacco
129
1620
come vide quella ¶ non più veduta in sì remota
130
1620
due ricche navicelle ¶ del più fino smeraldo, ¶ ch'avean
131
1620
tra gioia, e meraviglia ¶ più d'amor che di
132
1620
ciel col grido, ¶ né più col suono ¶ de' cavi
133
1620
si cinge? ¶ No, no, più tosto ¶ fia Pasitea, ¶ ch
134
1620
far che ti prenda ¶ più dolce oblio ¶ al mormorio
135
1620
suoi scherniti amori. ¶ Non più composto, o ritenuto a
136
1620
ma sciolto ¶ piove in più sferze, né del crespo
137
1620
sen s'asconde, ¶ né più si stanno entro l
138
1620
l'impaccia. ¶ Ne la più alta e ruinosa cima
139
1620
mar, che ti porta, ¶ più instabile e crudele! ¶ Vele
140
1620
che d'altro nodo ¶ più saldo e più tenace
141
1620
nodo ¶ più saldo e più tenace ¶ mi tien legato
142
1620
Io non posso bever più, ¶ bevi tu. ¶ La tua
143
1620
hai già marito? ¶ Fia più da te gradito ¶ dunque
144
1620
lieta sorte ¶ invidia porterà più d'una dea. ¶ Né
145
1620
il mondo ¶ ammirerà viè più d'ogni altra stella
146
1620
le tenere gemme i più bei fregi, ¶ se ne
147
1620
lampo de' begli occhi ¶ più pomposo divenne; accrebbe in
148
1620
soavissimi e canori; ¶ e più gradisce et ama ¶ dala
149
1620
temo ¶ quel fior, che più s'apprezza. ¶ Dunque, al
150
1620
nome appellar volse ¶ la più bella del mondo e
151
1620
il centro ¶ del cor più volte dal tuo dolce
152
1620
gli arcani interni ¶ de' più chiusi pensier convien ch
153
1620
unica prole ¶ dela Dea più feconda, unico sole ¶ dele
154
1620
unico sole ¶ dele ninfe più belle, ¶ ad Imeneo devuta
155
1620
se di Cocito è più cocente e forte ¶ l
156
1620
quantunque possa ¶ mentir qual più gli piace abito e
157
1620
del mio figlio, ¶ quando più desperato ¶ languivi per colei
158
1620
gioia e di diletto –. ¶ Più oltre dir non volse
159
1620
umilemente abbraccia. ¶ Poiché furo più volte ¶ iterate tra loro
160
1620
ciel ne promette ¶ il più giolivo, il più festivo
161
1620
il più giolivo, il più festivo giorno, ¶ che mai
162
1620
cacciatrice e non guerrera, ¶ più mansueta e men feroce
163
1620
poma. ¶ E quel che più s'ammira ¶ è che
164
1620
del nardo. ¶ Cotal né più né meno ¶ sembra l
165
1620
i fregi implica. ¶ Ma più d'ogni altra a
166
1620
bel pratel dipinto a più colori ¶ di fiorami per
167
1620
e degli olmi. ¶ E più qualor passando ¶ dai vermigli
168
1620
fumante il volto e più che vampa acceso, ¶ col
169
1620
sconosciute cose. ¶ Ma le più sagge dee, Trivia e
170
1620
gittando, ¶ fuggiro agli antri più remoti et ermi. ¶ Tosto
171
1620
rigida verga si sentiro, ¶ più lievi che saette ¶ qualor
172
1620
de' tre germani il più perverso e crudo, ¶ con
173
1620
Da maggior forza di più alto impero ¶ confessiamo esser
174
1620
sepolte genti? ¶ Or non più no, per le sue
175
1620
m'aspetta il baratro più basso, ¶ già, già vi
176
1620
dal'agghiacciato petto ¶ non più mai sparsi) ad essalar
177
1620
idol mio caro, ¶ né più col pianto amaro far
178
1620
ti sia tolta. Un più bel sole ¶ di quel
179
1620
del'infernale ardore è più cocente. ¶ Ma tanta gioia
180
1620
nascosto ¶ ne l'antro più riposto e più profondo
181
1620
antro più riposto e più profondo ¶ del tenebroso mondo
182
1620
tratta il dardo. ¶ Deve più che codardo esser audace
183
1620
a corre ¶ altro fior più gentile il re del
184
1620
lenta voga il remo. ¶ Più l'urna di Minosso
185
1620
Megera ¶ il Tartaro crudel più non risona. ¶ E tra
186
1620
fia mia cura. Altra più dotta Musa ¶ con miglior
187
1620
e per pietà da' più riposti gorghi ¶ uscir su
188
1620
e comprende. ¶ Qual cosa più insensata? ¶ O anime selvagge
189
1620
furia e maggior fretta ¶ più l'incalzava, e tuttavia
190
1620
ti prometto –. ¶ Non disse più, però ch'alfin s
191
1620
a fuggir tra i più folt'arbori. ¶ Era la
192
1620
e rapida, ¶ ma viè più lieve che saetta o
193
1620
quella fierezza indomita, ¶ dirò più tosto insania, ¶ ch'amor
194
1620
irsuto, et ispido ¶ è più robusto e valido ¶ d
195
1620
pungono ¶ per te saran più utili ¶ che le bellezze
196
1620
e significa ¶ l'elemento più caldo, ¶ che con eterno
197
1620
sdrucciola, ¶ se stesso a più poter sforza e sollecita
198
1620
di fuor si fan più picciole, ¶ con spessi groppi
199
1620
ebuli, ¶ né vuol mai più che la sua testa
200
1620
dale tenaci fasce, ¶ che più tenacemente ¶ gli strinse aurea
201
1620
e che sentiva ¶ qualor più del costume ¶ tardava un
202
1620
ove fan gli anni ¶ più vigorosi e fermi ¶ d
203
1620
altrui petti ¶ le faville più vive, ¶ sentiro in sé
204
1620
E Fortuna rubella, ¶ viè più in donar cortese, ¶ che
205
1620
verso lui la strinse ¶ più naturale assai ¶ è quel
206
1620
io disonor non veggio ¶ più dannoso o più grave
207
1620
veggio ¶ più dannoso o più grave, ¶ ch'una vita
208
1620
una vita dolente, ¶ tanto più che non ponno ¶ semplici
209
1620
riaprirne un'altra ¶ assai più penetrante, ¶ è rimedio indiscreto
210
1620
duolo, ¶ – Lasso, lasso (dicea) ¶ più ch'amor è il
211
1620
ch'io moro, ¶ se più tarda a svelarsi ¶ da
212
1620
uccide ¶ può mai venir più bella? – ¶ In tal guisa
213
1620
in tutto ¶ da' fisici più saggi, ¶ quando già moribondo
214
1620
affanni e guai, ¶ poiché più nulla omai ¶ da desiar
215
1620
desiar m'avanza; ¶ né più (così m'appago ¶ del
216
1620
perduto ¶ per altra, oimè, più cara, ¶ ma men fedele
217
1620
ti figurava poi ¶ il più fido e costante ¶ del
218
1620
o m'avanzi tristezza, ¶ più che me stessa io
219
1620
cara – ¶ ma non passò più oltre, ¶ ch'un singhiozzo
220
1620
fatto ritegno, ¶ foran viè più tenaci ¶ di quel ch
221
1620
dilazioni ¶ quanto il desir più avampa, ¶ tanto il timor
222
1620
avampa, ¶ tanto il timor più gela. ¶ Tutti i perigli
223
1620
la primiera, ¶ di lui più diligente, ¶ non già perché
224
1620
e tersa ¶ prorompe in più ruscelli, ¶ e per gradi
225
1620
drizzò tra le latebre ¶ più condensate e chiuse ¶ dele
226
1620
quel modo istesso ¶ in più pezzi stracciollo ¶ com'a
227
1620
pur vero, ¶ ch'assai più di me avesti ¶ sollecito
228
1620
a gran ragione ¶ viè più che gli occhi miei
229
1620
muto e dolente. ¶ Cerca più oltre, e spia ¶ per
230
1620
d'ingannarsi, ¶ ma quanto più ricerca, ¶ di ciò, che
231
1620
ciò, che non desia ¶ più viene ad accertarsi. ¶ – Ahi
232
1620
è morta, – ¶ disse, e più in là non disse
233
1620
ben da bramar avrei ¶ più vita per languire ¶ che
234
1620
spada mia fida, ¶ sii più di me leale, ¶ con
235
1620
le concede ¶ di perdere più tosto ¶ la vita che
236
1620
altre due fonti, ¶ ma più larghe e più vive
237
1620
ma più larghe e più vive ¶ di quelle che
238
1620
la novità del non più udito canto, ¶ oggi sen
239
1620
commune universal concorso ¶ de' più sinceri amici, ¶ solo mi
240
1620
non saprei. ¶ Tu, che più intendi et hai ¶ dela
241
1620
che per l'erte più dubbie e più scoscese
242
1620
erte più dubbie e più scoscese ¶ vagan di quella
243
1620
piangendo canta. ¶ Veniamo ai più soavi, ¶ in cui, con
244
1620
amorosa ¶ volto offuscato e, più che 'l ciel, sereno
245
1620
bramò di rinovarsi, ¶ e più volte rinacque ¶ ne le
246
1620
miei sospiri ardenti, ¶ così più d'una volta ¶ dagli
247
1620
Indo orientale ¶ qualunque gemma più pregiata e chiara ¶ a
248
1620
mia, dela ferita, ¶ vendetta più gradita. ¶ E, bench'agli
249
1620
del parlar degli amanti ¶ più ch'ala bocca si
250
1620
ch'io per me più non curo ¶ in sì
251
1620
a' miei preghi ¶ sei più rigida e sorda ¶ ch
252
1620
loquace, ¶ cor che favella più, quanto più tace. ¶ Filaura
253
1620
che favella più, quanto più tace. ¶ Filaura ¶ Tu parli
254
1620
mal atto, ¶ quanto tu più ti sforzi ¶ farmi le
255
1620
anno, ¶ là dove dolcemente ¶ più d'amor che di
256
1620
non regni; ¶ ma viè più in questa assai, ¶ quando
257
1620
e concetto trovar che più mi piaccia. ¶ Fileno ¶ Lasso
258
1620
Lasso, e che dir più deggio? ¶ Dirò (né questo
259
1620
e cruda ¶ a te più ch'ad altrui, ¶ perché
260
1620
carmi ¶ io mi credea più grati e più giocondi
261
1620
credea più grati e più giocondi; ¶ e tu cose
262
1620
cose m'apporti, onde più tosto ¶ mi spaventi e
263
1620
conforme. ¶ E che può più donarti ¶ chi t'ha
264
1620
per me, mi diletto ¶ più del suon che del
265
1620
gli altri animali ¶ esser più liberali? ¶ Filaura ¶ Di quanta
266
1620
di pregio, di loda, ¶ più ch'altri assai, veracemente
267
1620
alligna ¶ nel petto uman più sozza ¶ di questa sacra
268
1620
con l'asta, ¶ la più saggia e più casta
269
1620
la più saggia e più casta. ¶ Io, che diva
270
1620
la finestra lucente. ¶ Qual più fin or di quello
271
1620
monti indora? ¶ Qual argento più puro ¶ di questi puri
272
1620
attraversano il prato? ¶ Qual più verde smeraldo ¶ di quello
273
1620
e quest'erbe? ¶ quai più lucide perle ¶ dele fresche
274
1620
torrei questi né quelli ¶ più che solo un tuo
275
1620
Laurino ¶ O Selvaggia, selvaggia ¶ più dele selve, e fera
276
1620
dele selve, e fera ¶ più dele fere, ahi qual
277
1620
non m'incontrin mai ¶ più spaventose e formidabil ombre
278
1620
ombra tra' vivi, e più che vivo estinto. ¶ Selvaggia
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maturo ciriegio ¶ quando rosseggian più là ne l'autunno
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occhi altrui ¶ cristallo mai più lucido di quello, ¶ in
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amante ¶ vive dov'ama più, che dov'ha vita
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Tragge la calamita ¶ il più duro metallo, ¶ gran virtù
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il vicin carro ¶ del più fervido sol bollon l
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cerca il tuo core ¶ più 'l suo prò, che
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e beato. ¶ Laurino ¶ Vive più che 'n sestessa ¶ ne
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non sentir, non vedere ¶ più in là che i
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amarti ¶ reo di pena più grave: ¶ qual ragion vuol
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Tanto dunque, e non più, quanto in me verde
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del bello amato ¶ il più s'asconde, e si
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però nel sen cose più belle. ¶ Selvaggia ¶ Chi fia
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tergo ala sponda, ¶ né più punto gli cal dela
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piè si calpesta. ¶ Né più né men la feminil
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fatta. ¶ Dimmi, qual è più bella? ¶ Vite ch'al
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Laurino ¶ Io per me più felice ¶ stimo del'altra
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quel vino ancor viè più s'apprezza ¶ che 'n
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tornar dopo le nozze ¶ più che 'n lor prima
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Selvaggia ¶ Con tutto ciò più degno, e più pregiato
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ciò più degno, e più pregiato ¶ è il verginale
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vergin fanciulla. ¶ Ma qual più brutta e sozza e
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perpetua e rinova, ¶ iterando più volte, ¶ per una sola
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pur, ch'a te più piace, ¶ restati intanto in
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al sole, come al più bell'oggetto degli occhi
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tra noi siate un più bel sole, qual maraviglia
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potrebbe esser giamai o più da me dovuto, o
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da me dovuto, o più a voi convenevole di
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me stesso? ¶ Qual fuoco più cocente di quello, che
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inestinguibilmente arde? ¶ Qual altare più puro di questo petto
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O qual vittima è più mansueta del mio cuore
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Ma con quali incensi più proporzionati alla vittima potrei
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novo maggio, ¶ e viè più chiaro il sol recando
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la selvaggia schiera ¶ o più bella o più cruda
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o più bella o più cruda altra non v
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a' tuoi raggi è più serena, ¶ volgi, deh, gli
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cantar inteso ¶ fu da più d'una ninfa e
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prega. ¶ Pascer non vuol più fiori in altro prato
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guerreggiar co' lupi ¶ sien più d'ogni altro, can
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s'armò di pastor più d'una squadra. ¶ Ma
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ch'altra piaga assai più duolmi, ¶ quella caccia sprezzai
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e leggiadra. ¶ «Altra fera più cruda (io dissi a
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e vi vidi volar più d'una pecchia, ¶ tratta
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Devean venir le vipere più tosto ¶ a suggerne il
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fiamme, anzi fur dolci ¶ più che l'ambrosia o
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in un momento ¶ viè più lieve di te fuggir
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sederne in parte ove più dolce mova ¶ l'aura
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e qui scherzar nel più riposto seggio ¶ spesso Aretusa
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ciel d'Amor tra' più beati amanti! ¶ XLII ¶ Vedrai
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io fuggo da lei, più che non suole ¶ fuggir
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ei risplende, ¶ ricco assai più di me d'abiti
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prime rose ¶ de' giardini più chiusi e più secreti
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giardini più chiusi e più secreti, ¶ tue foran sempre
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invitto infra i guerrier più audaci, ¶ d'ogni altro
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sì nella piuma a più color diversa, ¶ sì ne
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bella ¶ arnese già dela più bella dea, ¶ che quest
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soffri e, senza far più motto, ¶ tra le fiamme
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e che garrulo sei più che calandra. ¶ Sovengati di
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e sì rabbioso ¶ che più di Clori almen non
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in quelle cose che più mi rilevano nella fortuna
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rozzi contadini. E senza più, prego Iddio conservi Vostra
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tante persecuzioni calunniarmi, avendo più tosto occasione di lodarmi
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lodarmi tanto; e senza più alla vostra buona grazia
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e si come nella più viva parte dell'anima
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non stillarono mai favi più dolci di quelli, che
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vostri detrattori non sente più fieri i suoi funerali
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di Fenice sia risorta più viva, et più bella
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risorta più viva, et più bella dal suo rogo
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Achillini] ¶ 4 ¶ Ottave rifiutate ¶ 8 ¶ Qual più strazio à soffrir; qual
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strazio à soffrir; qual più mi resta ¶ a tentar
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torto il mio pensier più fermo. ¶ Ne de la
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questo, ond'io ¶ ardo, più grave, ò più possente
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ardo, più grave, ò più possente ardore; ¶ ma pudico
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dispietato Arciero ¶ e via più sempre il cuor percuota
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fiamme, e con ardor più fiero. ¶ Pur che 'l
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sù i Rifei la più selvaggia, e strana ¶ quercia
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gl'anni! ¶ E i più chiusi del cor secreti
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stato rio. ¶ E i più divisi cor congiunge, e
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Noto, et Aquilon, quanto più gela, ¶ più sente il
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Aquilon, quanto più gela, ¶ più sente il foco del
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non cura, e non più fiero ¶ qual trà l
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giogo Amor possente allaccia. ¶ Più da l'aureo quadrel
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l'ha congiunto à più gentil virgulto, ¶ ond'era
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cantar tal'hor in più leggiadro modo, ¶ né pur
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altra fiamma distrugge, ardor più degno. ¶ 49 ¶ Lascio poi l
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fiate tal'hor, che più piangea, ¶ giste de le
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i pianti miei ¶ sorda più sempre, e inessorabil sei
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e mille spoglie; ¶ hor più da questa man sperar
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altrove intendi, ¶ che non più tosto infra l'eletta
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le ramose corna ¶ de' più bei fregi suoi spogliano
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havrai sì raro, ¶ che più ch'ogni tesoro à
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à sovra Delo impero, ¶ più d'un furto amoroso
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quasi n'è vinto; ¶ più d'un trionfo e
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d'un trionfo e più d'un preggio altero
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cento Dee. ¶ 98 ¶ Vedi poi più lontano, à l'aure
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Dive ¶ giudice eletto, la più bella elegge, ¶ e di
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minacciando, e morte: ¶ ma più benigno in atto ivi
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e disleale amante, ¶ volubil più nel cor, che nel