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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
no, ch'ei son più forti assai. ¶ Né tutti
2
1810
suoi nati e il più diletto, ¶ che tutti al
3
1810
sofferse il cor di più ristarsi ¶ dentro la turba
4
1810
uccise ¶ caro compagno: or più non fuggiremo ¶ l'un
5
1810
ritien costretti ¶ anche i più forti, riterrà costui. ¶ Queste
6
1810
Midone, Astìpilo, Ofeleste, ¶ e più n'avrìa trafitti il
7
1810
al mar la via ¶ più non puote; e tu
8
1810
rinforzando il flutto ¶ vie più gonfio l'insegue, onde
9
1810
fiume a tergo ¶ con più spesse e sonanti onde
10
1810
colpi d'Ettorre, il più gagliardo ¶ che qui si
11
1810
rompea, che a rattenerlo ¶ più non bastava: perocché Minerva
12
1810
gl'impeti suoi, ma più che pria sdegnoso ¶ contro
13
1810
infocata ¶ bolle, né puote più fluir consunta ¶ ed impedita
14
1810
Reo ti son forse più che gli altri tutti
15
1810
tra gli altri numi ¶ più tremenda risurse la contesa
16
1810
è bello ¶ a me, più saggio e antico, esser
17
1810
d'intelletto! ¶ Non ricordi più dunque i tanti affanni
18
1810
io non t'oda più mai nella paterna ¶ reggia
19
1810
cervi, ¶ che pugnar co' più forti. E se provarti
20
1810
quanto io sono da più. — Ciò detto, al polso
21
1810
senza ritegno, ¶ senza far più difesa, i Troi davanti
22
1810
e arriverammi ¶ precipitoso con più presti piedi. ¶ E allor
23
1810
ruina, sostener l'aspetto ¶ più non oso de' Troi
24
1810
tremor, né aspettarlo ei più sostenne, ¶ ma lasciate le
25
1810
che, de' volanti ¶ il più ratto, si scaglia impetuoso
26
1810
doppiando il volo ¶ vie più l'incalza con acuti
27
1810
fuggitivo è forte, ¶ ma più forte e più ratto
28
1810
ma più forte e più ratto è chi l
29
1810
gloria andrem lieti. Ei più non puote ¶ scapparne ei
30
1810
ed Ecùba, ¶ sempre il più caro tu mi fosti
31
1810
ora ¶ lo mi sei più che prima, e più
32
1810
più che prima, e più mi traggi ¶ ad onorarti
33
1810
arditamente, e nullo ¶ sia più d'aste risparmio, onde
34
1810
detti l'animoso Ettorre: ¶ Più non fuggo, o Pelìde
35
1810
e nullo ¶ v'è più scampo per me. Fu
36
1810
le stelle ¶ Espero il più leggiadro astro del cielo
37
1810
mente ove al ferire ¶ più spedita è la via
38
1810
un vindice, di molto ¶ più gagliardo di lui: io
39
1810
egli s'è fatto ¶ più tenero che quando arse
40
1810
fosse, che d'assai più nocque ¶ che gli altri
41
1810
né tu puoi morto ¶ più farti suo sostegno, Ettore
42
1810
altro la veste. Il più pietoso ¶ gli accosta alquanto
43
1810
Achille, né di me più pensi. ¶ Vivo m'amasti
44
1810
dall'Orco ¶ non tornerò più mai. Più non potremo
45
1810
non tornerò più mai. Più non potremo ¶ vivi entrambi
46
1810
desso al vivo, ¶ e più cose m'ingiunse ad
47
1810
danno io temo. ¶ Destrier più ratti han gli altri
48
1810
non fugga. ¶ L'arte più che la forza al
49
1810
suo talento ¶ anche i più prodi, e ne' conflitti
50
1810
udir ti ponno, i più valenti appella. ¶ Non fe
51
1810
e di forze il più prestante ¶ sovra tutti gli
52
1810
seguìano, invitte alla paura? ¶ Più che agli Achivi, a
53
1810
era in guerra ¶ il più valente dopo Asteropèo. ¶ Senti
54
1810
e il ferro ¶ i più prestanti crudelmente offende. ¶ Sol
55
1810
alle concavi navi. Ognor più fiera ¶ sull'estinto sorgea
56
1810
Aiaci, Menelao, lasciate ¶ ai più prodi del morto la
57
1810
vivi ancora. ¶ I due più forti eroi troiani, Ettorre
58
1810
le fiere spade a più serrato assalto ¶ i due
59
1810
il piagato guerrier, né più sperava ¶ poter col telo
60
1810
ancor, de' Mirmidóni ¶ il più prode guerrier dai Teucri
61
1810
valoroso incomparabil figlio, ¶ il più prestante degli eroi: lo
62
1810
paterno tetto ¶ non tornerà più mai, poiché il dolore
63
1810
vita né d'uom più mi consente ¶ la presenza
64
1810
travaglio dell'armi il più possente, ¶ benché me di
65
1810
sdegno ¶ ch'anco il più saggio a inferocir costrigne
66
1810
inferocir costrigne, ¶ che dolce più che miel le valorose
67
1810
cima. Alzati, e pigro ¶ più non giacer. Ti tocchi
68
1810
sgominârsi, e dodici ¶ de' più prestanti fra i riversi
69
1810
guerrier contra l'Atride, ¶ più lieve er'anco il
70
1810
fra i celesti i più belli, e dallo stesso
71
1810
ampio tuo peplo ancor più bella? ¶ Troppo rado ne
72
1810
magion madre infelice ¶ abbracciarlo più mai. Né questo è
73
1810
largirsi a quello ¶ che più diritta sua ragion dimostri
74
1810
d'ogni parte ¶ visibili: più bassa iva la torma
75
1810
ne resti, e ancor più bello. ¶ Or tu raccogli
76
1810
lo frastuono ¶ anche il più sperto dicitor confonde. ¶ E
77
1810
ove la voce ¶ la più sonora verrìa meno? Io
78
1810
furia dannosa non avrìa più mai ¶ riveduto l'Olimpo
79
1810
armi ogni pensiero, ¶ né più s'indugi, ché il
80
1810
poco ¶ dóman anco i più forti, e dispossato ¶ casca
81
1810
t'onori. E tu più giusto ¶ móstrati, Atride, in
82
1810
perché pria nacqui, e più imparai. Fa dunque ¶ di
83
1810
confortiamci di cibo, onde più fieri ¶ d'invitto ferro
84
1810
di te sol; né più cordoglio ¶ mi graverìa se
85
1810
Pelèo pur troppo ¶ o più non viva, o di
86
1810
d'Achille non hai più? Nol vedi ¶ là seduto
87
1810
Noi Zefiro sfidiamo, il più veloce ¶ de' venti, al
88
1810
ch'egli ai Celesti più possenti è caro, ¶ e
89
1810
noi che siamo i più forti. Alla vedetta ¶ di
90
1810
mani, ei padre ¶ di più figli, e d'età
91
1810
questo arringo. ¶ Ma se più brami di mia stirpe
92
1810
re d'ogni altro ¶ più opulente Erittònio. A lui
93
1810
tutto ¶ de' mortali il più bello, e dagli Dei
94
1810
un guerriero ¶ di te più caro ai numi e
95
1810
caro ai numi e più gagliardo? ¶ S'altra volta
96
1810
non vogliate discosto or più tenervi ¶ da' nemici: guerrier
97
1810
degli Eterni è il più tremendo giuro, ¶ ed il
98
1810
pace ogni mal che più gli piaccia ¶ inviarvi a
99
1810
già tocca: Ascàlafo, il più caro ¶ d'ogni mortale
100
1810
udir non hai ¶ tu più dunque gli orecchi, e
101
1810
ch'altri di lui più prodi o già periro
102
1810
che avvisa ¶ ciò che più monta. Ma di sdegno
103
1810
schivato egli abbia, ¶ fatto più senno, di mie mani
104
1810
sparviero ¶ de' volanti il più ratto, al generoso ¶ Prïamide
105
1810
mosse ¶ Toante Andremonìde, il più gagliardo ¶ degli etòli guerrieri
106
1810
del campo achivo i più valenti ¶ ci vantiamo, stiam
107
1810
porgea gran voti. ¶ Ma più che tutti, degli Achei
108
1810
il segno si scagliâr più fieri ¶ contro gli Achivi
109
1810
n'hai, teco indugiarmi ¶ più lungamente: assisteratti il servo
110
1810
suo. Con questo egli più volte ¶ campò sé stesso
111
1810
mi segui: ¶ non è più tempo di pugnar da
112
1810
erubescenti i salvi sono ¶ più che gli uccisi. Chi
113
1810
se' del nostro campo ¶ più giovin guerriero e il
114
1810
giovin guerriero e il più veloce, ¶ e niun t
115
1810
supremo voler, che vie più sempre ¶ la forza accresce
116
1810
incalzava alle spalle. Ove più dense ¶ egli vede le
117
1810
le file, e de' più forti ¶ folgoreggiano l'armi
118
1810
al secondo ¶ alla marina più propinquo; e quivi ¶ nanzi
119
1810
fêro. Degli strali allora ¶ più non sostenne Aiace la
120
1810
ne soccorra, od un più saldo muro ¶ che ne
121
1810
la morte, ¶ l'asta più non infuria, né d
122
1810
la voce ascolto io più dall'abborrita ¶ bocca scoppiante
123
1810
loco. ¶ Scuotegli i fianchi più affannato e spesso ¶ l
124
1810
ad Achille era il più fido. ¶ Rotti adunque gl
125
1810
valente ¶ Memalide Pisandro, il più perito ¶ de' Mirmidóni nel
126
1810
e l'ardir. Strinser più densa ¶ tosto le schiere
127
1810
lui, forti campioni ¶ del più forte de' Greci. Il
128
1810
lancia nel mezzo ¶ dove più densa intorno all'alta
129
1810
previen, lo colpisce ove più ingrossa ¶ della gamba la
130
1810
abbassa. Ma di lui più ratto ¶ Trasimède il prevenne
131
1810
ambo le lance. Allor più fieri ¶ dier mano al
132
1810
aggio ¶ de' mortali il più caro, è sacro a
133
1810
del par non voglia più d'un altro iddio
134
1810
a Glauco s'avanzâr più baldi. ¶ Né si smarrîr
135
1810
ma col far che più d'un morda il
136
1810
spade: ¶ ned occhio il più scernente affigurato ¶ avrìa l
137
1810
il decreto fatal: ma più possente ¶ è di Giove
138
1810
mette in fuga ¶ i più forti a suo senno
139
1810
lucente scudo. ¶ Ma come più feroce al quarto assalto
140
1810
del grande Achille ¶ sì più forte di te. — Questo
141
1810
Da quel colpo ¶ e più dall'urto dell'avverso
142
1810
Menelao, dove s'intese ¶ più sconcio millantar? Né di
143
1810
Iperenòr, quando chiamarmi ¶ il più codardo de' guerrieri achei
144
1810
Frontìde ¶ le deporrò. Non più parole. Il ferro ¶ provi
145
1810
core ¶ che di battaglia più che mai bramoso ¶ mi
146
1810
né voi, sendo i più forti, onestamente ¶ il valor
147
1810
invano ¶ non eccitommi il più possente Iddio, ¶ l'altitonante
148
1810
Nettunno, ¶ non si far più ritorno, e qui de
149
1810
si desta. ¶ Forse al più degli Achei mal noto
150
1810
a noi tenuti ¶ tra' più gagliardi, se l'andar
151
1810
primieri avvolto, e nel più denso ¶ della battaglia. Ma
152
1810
della battaglia. Ma non più parole; ¶ onde a caso
153
1810
e forte ¶ anco i più fermi fa tremar; l
154
1810
Flegii, e non ascolta ¶ più quei che questi, ancor
155
1810
nel centro? o sosterrem più tosto ¶ la sinistra? Gli
156
1810
soccorso ai nostri è più mestiero. ¶ Il centro ha
157
1810
altro Aiace ¶ e il più prestante saettier de' Greci
158
1810
Giove il primo, e più sapea. ¶ Quindi il minor
159
1810
e a sposa ¶ la più bella chiedea, senza dotarla
160
1810
sposa t'offriam, la più leggiadra ¶ delle figlie d
161
1810
magnanimo core, e vie più sempre ¶ l'infiammava la
162
1810
ella ¶ d'un de' più chiari fra gli eroi
163
1810
e dell'amore, ¶ piacer più cari che la guerra
164
1810
Troia ¶ per non mai più redire al patrio lido
165
1810
le argoliche navi: e più che morte, ¶ di tetra
166
1810
da quel lato era più basso ¶ edificato il muro
167
1810
edificato il muro, ivi più forte ¶ de' cavalli e
168
1810
la vittoria, o se più torni ¶ l'abbandonarle illesi
169
1810
carro ¶ gridò: Polidamante, i più gagliardi ¶ tu qui dunque
170
1810
di conserva entrambi ove più ferve ¶ la mischia s
171
1810
di penna di sparvier più ratti ¶ i corridori, che
172
1810
Alzâr le grida ¶ fatti più franchi a quell'augurio
173
1810
virtù guerriera, e del più scelto ¶ fiore di Troia
174
1810
prime lo toccâr, dedotte ¶ più dentro alla pianura, eran
175
1810
sì che non voglia ¶ più pugnar dell'armata alla
176
1810
l'occhio attento volga, ¶ più ti sapresti da qual
177
1810
qui tosto, ¶ se verun più ne resta util consiglio
178
1810
spinta la pugna, e più non giova il vallo
179
1810
Ciò fôra un far più certo ¶ de' Troiani il
180
1810
Troiani il vantaggio, e più sicuro ¶ il nostro eccidio
181
1810
ora ¶ altri sa darne più pensato avviso, ¶ sia giovine
182
1810
delle Grazie farai la più fanciulla, ¶ la gentil Pasitèa
183
1810
Nettunno d'aïtar bramoso ¶ più che prima gli Achei
184
1810
il mio detto. I più sicuri ¶ e grandi scudi
185
1810
imbracciamo, e copriam de' più lucenti ¶ elmi le teste
186
1810
le teste, e le più lunghe picche ¶ strette in
187
1810
fêr serra intorno ¶ i più valenti, Enea, Polidamante, ¶ Agènore
188
1810
campo Ettorre, ¶ si fêr più baldi addosso all'inimico
189
1810
e intorno a lui ¶ più che mai fiera si
190
1810
di dolor quel vanto; ¶ più che tutti ferì l
191
1810
e la vita. Altri più molti ¶ ne spense Aiace
192
1810
l'avea ¶ certo il più fiacco degli Achei percosso
193
1810
chiedean mercede; ed ei più fermo ognora ¶ la ricusava
194
1810
Accorsero gli amici ¶ i più cari e diletti; e
195
1810
a turbarmi il cor più mai. ¶ Non amar contra
196
1810
belle, ¶ e molt'altre più cose. Or via, rivesti
197
1810
te fra tutti ¶ i più cari ed amici. — Illustre
198
1810
ammorzar, li raccende egli più sempre, ¶ e te dispregia
199
1810
fatto ¶ montar l'orgoglio più d'assai. Ma vada
200
1810
rimanga, di lui non più parole. ¶ Lasciam che il
201
1810
comandarle. A lui ¶ presteran più che ad altri obbedïenza
202
1810
e le speranze. ¶ Ben più vero cred'io che
203
1810
Aiaci, ¶ il volea Merïon più ch'altri il figlio
204
1810
s'altri è re più grande. ¶ Così parlava, del
205
1810
occulto. ¶ Or tu benigna più che prima, o Dea
206
1810
alle navi, ¶ per non più ritornarne apportatore ¶ di novelle
207
1810
al tiro e ancor più presso, ¶ li conobbe nemici
208
1810
ti tacerò. Co' suoi più saggi Ettorre ¶ in parte
209
1810
petto sol degna. Che più dir? Traetemi ¶ prigioniero alle
210
1810
mia man la vita, ¶ più d'Argo ai figli
211
1810
questi in mente discorrea più arditi ¶ fatti, e dubbiava
212
1810
se prosegua ¶ d'altri più Traci a consumar le
213
1810
ché gli Dei ponno più d'assai. Ma questi
214
1810
cor dolce la guerra ¶ più che il ritorno al
215
1810
fulminando si spinge nel più caldo ¶ tumulto della pugna
216
1810
abbandona la pugna; anzi più fiero ¶ colla salda dagli
217
1810
salma, alto chiedendo ¶ de' più forti l'aita. Lo
218
1810
si volve, e nel più folto ¶ della mischia coll
219
1810
t'avess'io trafitta ¶ più vital fibra, e tolta
220
1810
intorno gli s'accoglie, ¶ più che di donne, d
221
1810
ferro ¶ l'addentrarsi di più Palla Minerva. ¶ Conobbe tosto
222
1810
cader delle teste era più spesso, ¶ e infinito il
223
1810
quella volta, ch'ivi ¶ più feroce de' fanti e
224
1810
è la zuffa, e più forti odo le grida
225
1810
io pavento, ohimè! che più non abbia ¶ scampo l
226
1810
nelle navi languiscono i più prodi. ¶ Di saetta ferito
227
1810
possa mia non è più quella ¶ ch'agili un
228
1810
nostra terra, e i più prestanti uccisi, ¶ e di
229
1810
Eurìpilo rispose), ¶ nullo è più scampo per gli Achei
230
1810
danno le navi. I più gagliardi ¶ tutti giaccion feriti
231
1810
giaccion feriti, e ognor più monta ¶ de' Troiani la
232
1810
Chirone ¶ de' Centauri il più giusto. Or tu m
233
1810
scampo a questi ¶ è più la fossa omai, né
234
1810
Teucri estinte ¶ l'alme più prodi, e degli Achei
235
1810
piena. Intanto Giove, ¶ perché più ratto l'ingoiasse il
236
1810
comando assunti ¶ come i più forti dopo sé, tenuto
237
1810
dopo sé, tenuto ¶ il più forte di tutti. In
238
1810
cucito ¶ cuoi taurini a più doppi, e orlato intorno
239
1810
altri, ed erano i più, da parte a parte
240
1810
i lor dì: né più di Troia ¶ dava un
241
1810
nemico alla città scoperse ¶ più agevole salita e più
242
1810
più agevole salita e più spedito ¶ lo scalar delle
243
1810
ti basti che i più forti quivi ¶ già fêr
244
1810
dolor l'alma trafitta ¶ più viva in petto sentirai
245
1810
Ettòr le dolorose, ¶ rivederlo più mai non si sperando
246
1810
Achei tu sfida il più valente ¶ a singolar certame
247
1810
gara avventurarti ¶ con un più prode di cui tutti
248
1810
Anco il Pelìde, ¶ sì più forte di te, lo
249
1810
Gli desteranno incontra altro più fermo ¶ duellator gli Achivi
250
1810
iva costui ¶ disfidando i più forti, ed atterriti ¶ n
251
1810
del campo acheo ¶ i più forti, i più degni
252
1810
i più forti, i più degni, ad incontrarlo ¶ voi
253
1810
né tra' suoi ritrarsi ¶ più non gli lice, ché
254
1810
ei pure ¶ un altro più d'assai rude macigno
255
1810
spade i due campioni ¶ più da vicino si ferìan
256
1810
Giove padre, chi fia più tra' mortali, ¶ che gl
257
1810
Dei son io ¶ il più possente. E vuolsene la
258
1810
di pugna ¶ che rinforza più sempre. De' cadenti ¶ l
259
1810
campo andrìa disfatto, ¶ il più sicuro de' volanti augurio
260
1810
da Giove, ad affrontarsi ¶ più coraggiosi ritornâr co' Teucri
261
1810
d'Ettorre altra saetta, ¶ più che mai del suo
262
1810
ohimè! non vorremo aver più nullo ¶ pensier de' Greci
263
1810
Giuno si volse: Ohimè! più non si parli, ¶ figlia
264
1810
spegna. ¶ E Giove replicò: Più fiero ancora ¶ vedrai dimani
265
1810
Teucri afflisse, ¶ ma pregata più volte e sospirata ¶ sovraggiunse
266
1810
o di saetta ¶ vada più d'uno alle paterne
267
1810
era di tutti ¶ i più forti lo spirto; e
268
1810
ti concesse ¶ l'altro più grande che lo scettro
269
1810
dunque ¶ che di te più d'assai vecchio mi
270
1810
accogli a mensa ¶ i più provetti, e ben lo
271
1810
l'argiva Elèna le più belle. ¶ Di più: se
272
1810
le più belle. ¶ Di più: se d'Argo riveder
273
1810
Crisotemi, Laòdice, Ifianassa. ¶ Qual più d'esse il talenta
274
1810
e per questo il più abborrito iddio. ¶ Rammenti ancora
275
1810
cratere, ¶ e mesci del più puro, ed apparecchia ¶ il
276
1810
né al danno ¶ troverai più riparo. A tempo adunque
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superbo affrena, ¶ ché cor più bello è il mansueto
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mansueto; e tienti ¶ (onde più sempre e giovani e
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n'acquistâr, che brama ¶ più di ricchezze non avrìa
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l'argiva Elèna le più belle. ¶ Di più: se
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le più belle. ¶ Di più: se d'Argo rivedrem
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asta mia. Ma nullo ¶ più conflitto vogl'io con
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inganno. ¶ Digli che senza più turbarmi corra ¶ alla ruina
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che al grand'Atride ¶ più di grado s'adegui
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sofferse il cor di più restarmi ¶ nelle case paterne
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stessi, sì di noi più grandi ¶ d'onor, di
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a te stesso i più cari a supplicarti. ¶ Non
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ira, ¶ che anche i più saggi invade, il petto
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spalla; ¶ ma seduti, apparìa più augusto Ulisse. ¶ Come poi
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il brando, che in più pezzi infranto ¶ gli lasciò
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Crudel Giove, gridava, il più crudele ¶ di tutti i
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eterea sede, né calcar più mai ¶ dell'Olimpo le
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di fortezza ¶ ti vantasti più volte esser migliore. ¶ Fa
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Or su, fa come ¶ più ti talenta, onde fra
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niuna io m'aggio più cara ed onorata ¶ come
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sendo d'assai ¶ tu più forte di me. Ma
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s'avvicina, ¶ e bruna più che pece il mar
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ai giovinetti ¶ di me più destri e nel vigor
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porte espugnammo: e nondimen più scarsi ¶ eran gli armati
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n'avrìa spavento ogni più fermo core. ¶ Siccome quando
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sendo una gente ¶ da più parti raccolta. A questi
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scintillante di ferro, e più dappresso ¶ facendosi, e dintorno
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lavato nel mar splende più bello. ¶ Tal mandava dal
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sospinse nel mezzo ove più densa ¶ ferve la mischia
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è degli Achei ¶ il più forte guerrier, né credo
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del Sol non vedrò più l'aurea luce. ¶ Udì
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Tidìde, a pugnar pronto ¶ più che prima d'assai
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ma non ucciso, ¶ vie più s'infuria, e superando
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sì, ma n'attizzai più l'ira. ¶ In mal
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che pugna non è più di Teucri e Achivi
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il Tidìde ¶ ch'un più forte di te seco
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far che niuna ¶ cagion più sorga di rampogne acerbe
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pudore, i salvi sono ¶ più che gli uccisi; chi
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Giove il figlio, o più gli torni il darsi
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Noemone ¶ ed Alio: e più n'avrìa di lor
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e tu non sei ¶ più, no, la prole del
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un Dio. ¶ E se più tardo il piè fuggìa
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patir che tu sostegna ¶ più lungo duolo: mi sei
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così restaro a battagliar. Più volte ¶ tra il Simoenta
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Xanto impetuosi ¶ si assaliro; più volte or da quel
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e il peplo ¶ il più grande, il più bello
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il più grande, il più bello, e a lei
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bello, e a lei più caro ¶ di quanti in
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per mio senno ¶ il più gagliardo degli Achei. Né
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ti nutre, accòstati; e più presto ¶ qui della morte
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stesso suo dir, la più feroce ¶ di sue pugne
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scelti ¶ della Licia i più forti, in fosco agguato
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licie ampie contrade ¶ i più famosi. Ecco la schiatta
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sen gìa ¶ Laodice, la più delle sue figlie ¶ avvenente
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arca ¶ peplo ti serbi più leggiadro e caro, ¶ prendilo
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un ne toglie il più grande, il più riposto
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il più grande, il più riposto, ¶ fulgido come stella
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disegno, al magistero ¶ de' più sperti di Troia architettori
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io consorte ad uomo ¶ più valoroso, e che nel
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e che nel cor più addentro ¶ i dispregi sentisse
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alle lor braccia tornerò più mai, ¶ o s'oggi
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ned or né poscia più ti colga io mai
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alzossi, ¶ de' veggenti il più saggio, a cui le
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dell'esercito tutto il più possente. ¶ Allor fe' core
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al Dio rimanda, ¶ ché più larga n'avrai tre
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nudre regnatori abborro ¶ te più ch'altri; sì, te
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ché sì villana ¶ al più forte de' Greci onta
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di sua bocca uscièno ¶ più che mel dolci d
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un tempo ¶ di voi più prodi, e non fui
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né spero ¶ di riveder più mai, quale un Driante
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ad un nume. ¶ Alme più forti non nudrìa la
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di poter, perché a più genti impera. ¶ Deh pon
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e ciò gli fia più duro. ¶ Disse; e il
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fe' de' Greci al più forte un tanto oltraggio
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eroi, né alle battaglie ¶ più comparìa; ma il cor
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dell'Olimpo alzossi. ¶ Sul più sublime de' suoi molti
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volge il fato la più corta vita, ¶ deh m
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Dee son io la più spregiata. ¶ Profondamente allora sospirando
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cura uscirà, ch'anzi più sempre ¶ tu mi costringi
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eterni d'Olimpo abitatori ¶ più non sono le menti
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tu tristo, e i più prestanti ascolta ¶ tu codardo
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a Troia di costui più brutto ¶ ceffo; era guercio
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ma il tristo ognor più forti alzava ¶ le rampogne
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Se com'oggi insanir più ti ritrovo, ¶ caschimi il
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Telemaco il padre io più non sia, ¶ mai più
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più non sia, ¶ mai più, se non t'afferro
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per dio! ¶ fe' la più bella delle belle imprese
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vonno far oggi ¶ il più infamato de' mortali. Han
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i tanti ¶ consigli de' più saggi e i tanti
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pingue ¶ toro quinquenne al più possente nume ¶ sacrifica, e
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sacrifica, e convita i più prestanti: ¶ Nèstore primamente e
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voto, e a lui più lutto ancora ¶ preparando venìa
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fe' dolce al core ¶ più che il volger le
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di gagliardi, e la più di quante allora ¶ schierârsi
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navigaro a Troia ¶ il più vago, il più bel
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il più vago, il più bel, dopo il Pelìde
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il pensiero, ¶ ch'ei più non hanno chi a
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figlie di Pelia la più bella. ¶ Di Metone, Taumacia
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Musa, chi fosse il più valente ¶ di tanti duci
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il grande Achille, ¶ il più forte di tutti; e
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agitator. Lo segue ¶ de' più forti guerrier schiera infinita
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spande ne' campi onda più bella. ¶ Dall'èneto paese
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odïosa, al ladro cara ¶ più che la notte, né
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va lunge il guardo ¶ più che tiro di pietra
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te stesso il meglio, ¶ più che carco d'infamia
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figlie prïamee tenuta ¶ la più vaga. Trovolla che tessea
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e in nostro danno ¶ più non si resti né
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l'aspetto. — E la più bella ¶ delle donne così
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parmi ¶ e del petto più largo e della spalla
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ed ei non puote ¶ più governarli. Ma l'esperto
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vista d'Eumelo ¶ lontanarsi più rapida la biga, ¶ e
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per difetto di flagel più lenta ¶ correr la sua
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l'ode, e stimolando ¶ più veemente i corridor, s
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Antìloco, non avvi ¶ il più tristo di te: va
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il guardo io volga, ¶ più non le scorgo. O
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volar son le puledre. ¶ Più non sei giovinetto, o
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bello ov'altri è più prestante. ¶ Quelle davanti son
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dubbia la vittoria, ove più lunga ¶ stata si fosse
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parole: ¶ Ultimo giunge il più valente. Or via, ¶ diamgli
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cui, lasso! ¶ non rivedrem più mai. Questo vogl'io
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guisa, ¶ che il meschin più non regge, e balenando
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mondo si vedea vaso più bello. ¶ Era d'industri
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il Nestòride Antìloco, il più ratto ¶ de' giovinetti achei
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armati ¶ due guerrier de' più forti con acuto ¶ tagliente
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giova ¶ Perde taluno ancor più cari oggetti, ¶ il fratello
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per Achille. ¶ Voleano i più che l'Argicida il
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Giove mi sommerse ¶ il più forte togliendomi de' figli
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vi spedite, ¶ onde senza più starmi io m'incammini
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il prego, e il più perfetto ¶ degli augurii mandò
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accompagnan piangendo i suoi più cari, ¶ come se a
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vidi ¶ con quest'occhi più volte il divo Ettorre
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fiero ¶ desìo di pugna più non ponno i duci
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il mio duce, e più il rubar; né voglio
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figli fui padre, ahi! più nol sono, e parmi
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diverse consorti, e i più ne spense ¶ l'orrido
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ch'io mi sono più misero, io che soffro
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a un dolor che più non giova. ¶ Liberi i
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compagni egli ebbe ¶ in più pregio ed amor. Sciolsero
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di ben molti di più. Ma i molti fûro
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rimasti ti sono. — E più non disse. ¶ Destasi il
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miei figli, Ettorre, il più diletto! ¶ Fosti caro agli
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O a me il più caro de' cognati, Ettorre
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Troia io non ho più chi m'ami ¶ o