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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli increati, 2015

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
sempre più vicine, sempre più belle. ¶ “Chi è che
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sale il fragore sempre più assordante del fiume ci
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buio, che ingigantisce sempre più di fronte ai miei
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Quando siamo un po’ più vicini, quando posso vedere
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vicini, quando posso vedere più distintamente e riconoscere i
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sorriso che viene sempre più lentamente verso di me
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di noi diventasse sempre più densa mano a mano
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al mio non poggia più sul piano del vasto
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viene prima.» ¶ Non riesco più a parlare. L’abbraccio
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dei morti ¶ Non diciamo più niente. Camminiamo, sprofondiamo, ci
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che si scorgono sempre più in basso, a perdita
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che cresce sempre di più. Sei arrivato nell’immenso
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I morti sono i più grandi fottitori del mondo
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e che aumenta sempre più mano a mano che
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sprigiona dalla sua zona più inabissata e segreta, dove
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contro gli altri sempre più forte per la continua
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spaccando fin nelle sue più intime fibre. Noi siamo
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che si avvicinano sempre più alla porta, dietro la
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fino a non vedersi più, le loro corolle di
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strapiombo. Non ci sono più attorno a noi le
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clangore che cresce sempre più indistinguibile dal silenzio. ¶ Corriamo
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tutt’intorno sta diventando più calda, sempre più calda
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diventando più calda, sempre più calda, sembra di respirare
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su un piano leggermente più alto di quello dell
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gola che sprofonda sempre più nelle voragini delle città
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nel buio. «Faremo di più! Ci getteremo coi nostri
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morte che non riescono più a contenere dentro di
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Si ingrossano sempre di più, formano piccoli fiumi seminali
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mentre la massa sempre più esorbitante di questo seme
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corpi allarga sempre di più il suo letto correndo
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queste città, scende sempre più turbinoso sfondando argini, sradicando
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la sua voce, da più vicino. ¶ Anche lei sta
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Questo fiume diventa sempre più denso, più denso...» mi
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diventa sempre più denso, più denso...» mi sta dicendo
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interne stanno diventando sempre più dense. Ormai non lo
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non lo si può più navigare con le navi
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i motori non avrebbero più la forza di fendere
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che si solidifica sempre più. Fino a poco fa
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Adesso non ci sono più motoscafi, non ci sono
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motoscafi, non ci sono più velieri, non ci sono
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velieri, non ci sono più navi, perché la densità
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gli scandagli non riuscirebbero più a scendere verso il
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dorso per non venire più colpito sul volto da
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in questi flutti sempre più densi per la continua
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in questa materia sempre più agglutinata per riuscire a
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il clangore è sempre più forte, perché queste acque
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e inventato. ¶ «Sarà sempre più forte» mi risponde venendomi
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testa, la bocca. «Sempre più forte a mano a
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full-immersion, anche nella più grande agenzia pubblicitaria dei
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la morte non viene più prima?» riprende a dire
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barricate che ostruiscono sempre più le strade, nelle zone
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sedili stanno vibrando sempre più per le nuove scosse
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nere prima, sono ancora più nere, sempre più nere
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ancora più nere, sempre più nere, perché il nero
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col corpo aperto, sempre più allargato e divaricato, così
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a guidare senza dire più niente, senza fiatare. ¶ «Io
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sue lucine nere sempre più rimpicciolite, nel buio. ¶ “Dove
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in queste zone ancora più nere di queste città
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distingue in modo ancora più lancinante ogni cosa, un
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vestito, perché non so più, non ricordo se mi
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è lei che ha più di due braccia, mi
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soffice che sale sempre più dalle viscere della terra
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buio, verso zone sempre più sprofondate di queste città
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terra vibra sempre di più. Mano a mano che
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o un odore sempre più intenso, che stordisce, mentre
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che si inabissano sempre più nelle viscere della terra
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stanno stringendo ancora di più ai loro giovani corpi
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di queste scosse sempre più forti man mano che
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si scende nelle zone più sprofondate delle città dei
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l’oscillazione è sempre più forte, perché anche tu
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morti.» ¶ Adesso non siamo più incernierati, adesso le due
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tutto nero, ma dove più è nero e più
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più è nero e più ci si vede. Vieni
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buio. ¶ Adesso non sono più davanti a me, le
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sento da un po’ più lontano, da sempre più
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più lontano, da sempre più lontano, perché ho ripreso
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deve sprofondare ancora di più nella morte che è
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sto correndo non oscilli più sotto i miei piedi
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poco come delle chiazze più chiare, o forse ancora
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chiare, o forse ancora più nere, chi può dire
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vede, soprattutto qui, perché più è nero e più
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più è nero e più ci si vede, perché
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verticale buia sono sempre più attraversati da bagliori neri
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gli altri con ancora più forza. Sento il fragore
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gridare quelle voci, da più lontano, da infinitamente lontano
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che sto scendendo sempre più verso la voragine in
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Adesso non ci sono più muraglie al mio fianco
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e intanto sento sempre più da vicino il fragore
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e sono investito sempre più da questo immenso, indistinto
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mi sto avvicinando sempre più al suo punto di
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con il loro buio più concentrato e più nero
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buio più concentrato e più nero? ¶ Devo essere entrato
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fondamenta nelle viscere sempre più sprofondate dentro la terra
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voci, ma adesso da più vicino, da molto vicino
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abbagliati che non riflettono più la luce nera del
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morte!» ¶ Corrono, corrono, sempre più vicine, sempre più belle
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camerata c’era sempre più buio, e io ero
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No, lei non è più là» mi risponde lanciandosi
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poi ha colpito qualcosa, più volte, con una sbarra
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sue dita nude premere più volte la tavoletta dell
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col palmo della mano più chiaro, e le macchine
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disincagliato corre un po’ più forte, sempre più forte
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po’ più forte, sempre più forte. Siamo usciti da
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speronate. Ci sono strade più aperte di fronte a
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e poi riprendono ancora più forte. I muri crollano
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sembra venire da sempre più lontano, da prima. ¶ «Io
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motore viene da sempre più lontano, intontisce. ¶ «Perché? Che
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di non fare il più lieve rumore...» sta sussurrando
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ero arrivata, si spingeva più avanti attraverso il cortile
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piedi nudi dalle unghie più chiare che sporgevano un
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e a frugare sempre più disperatamente e più a
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sempre più disperatamente e più a fondo dentro la
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può dire... Restava sveglio più che poteva, fin dalle
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dita nere dai polpastrelli più chiari i segni e
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di accelerare ancora di più i loro colpi. Poi
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addormentarmi e a svegliami più volte prima di riaddormentarmi
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E poi, qualche mese più avanti, dopo che per
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tremava così forte, sempre più forte, sopra l’altare
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dopo viene prima?» ¶ Poi più niente. Solo il rombo
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è tornato non sembrava più la stessa persona. Evitava
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quando non c’era più nessuno in casa editrice
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spalle, la schiena, sempre più folti e più profumati
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sempre più folti e più profumati e più lunghi
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e più profumati e più lunghi, e lui mi
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muovendo verso un terrore più grande, sono già entrato
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entrato in un gioco più grande. Io adesso devo
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adesso che non eravamo più incernierati. Mi spostavo da
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cominciando un’altra ancora più buia, accecata, perché non
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mano ha stretto improvvisamente più forte il volante, anche
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correre nella fiumana sempre più grande dei morti in
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2015
avevamo installato non funzionava più. “Lei chi è?” mi
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se io non fossi più lì, come se non
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se non ci fosse più nessun altro e lui
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che si accumulano sempre più negli edifici bui delle
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Nera si interrompe ancora, più a lungo, molto più
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più a lungo, molto più a lungo. Non parla
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a lungo. Non parla più, non respira più, si
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parla più, non respira più, si è appena gettata
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tra i vertici della più grande banca che sia
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vivi, se non è più un mezzo e non
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mezzo e non è più neppure un fine in
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2015
non ci può essere più che la tracimazione dentro
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2015
la guerra non è più solo, come è sempre
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2015
ma anche dalle zone più alte degli altri grattacieli
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ancora più profondo e più nero. Credo che anche
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2015
viene prima. Credo che più è forte la luce
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forte la luce e più rende evidente tutto l
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lucina che rende ancora più compatto e più impenetrabile
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ancora più compatto e più impenetrabile tutto questo buio
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che non si può più ricomporre. Io desidero solo
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squarciando. Non ho visto più niente. Sono caduto a
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prima della morte e più della morte, deve annientare
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come se non potesse più proseguire. Si sente solo
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a parlare, ma da più vicino, come se l
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per accostarsi ancora di più con la sua testa
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di nuovo. Non sento più la sua voce, anche
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2015
perché questa non è più la storia dei vivi
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stessa, non c’è più, non c’è mai
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avvinghiati agli altri corpi più grandi da cui erano
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morte... Ma non dirò più nient’altro di questo
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risorgere sta stringendo ancora più forte la mia, mentre
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impossibile immaginare qualcosa di più terribile, di più atroce
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di più terribile, di più atroce della resurrezione, di
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dentro non ti ho più visto, non ti ho
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visto, non ti ho più sentito, anche se gridavo
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miei occhi non riuscivano più a vedere, verso l
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i bambini vivi sono più vicini alla morte che
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morti? Perché è ancora più sconvolgente il legame tra
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i bambini morti sono più bambini ancora di quelli
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2015
milione e 800.000 tedeschi morti. Più di sessanta milioni di
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2015
morti ¶ Non si sente più quella voce. Non sento
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2015
anzi aumentando ancora di più la mia corsa, per
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2015
per arrivare un po’ più vicino a quel bagliore
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2015
Mi getto ancora di più in avanti. Comincio a
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e senza fine sempre più gremita di morti e
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2015
si slancia ancora di più in avanti, anche se
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2015
avvicinarmi un po’ di più alla sposa dei morti
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2015
morti non c’è più! ¶ Fino a un istante
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2015
buio. ¶ Poi, di colpo, più niente. ¶ Solo la strada
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2015
Ha aumentato ancora di più la velocità della sua
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2015
dei morti, non sarebbe più la sposa dei morti
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di aumentare ancora di più la velocità della mia
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2015
Il buio è ancora più nero, adesso che non
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2015
che non c’è più quel bagliore. C’è
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2015
un rimbombo forte, sempre più forte, dalle nostre spalle
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2015
qui, e non so più dove sono, in quale
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2015
risorgere mi sta stringendo più forte, mentre continua a
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2015
mano sta strappando ancora più forte, sento le ossicine
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2015
palma e dalle unghie più chiare, i suoi piedi
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2015
Nervo, quando non riuscivo più ad alzarmi dal mio
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2015
e non c’era più nessuno seduto vicino a
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2015
quasi niente, non entrava più luce dalle finestre, eppure
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2015
in un’altra tomba più grande. Però, fatti alcuni
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2015
cominciato a piangere ancora più forte. Premeva il suo
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2015
riprendere a tremare ancora più forte. I miei sandali
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2015
e morte non sta più fermo al suo posto
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2015
stavo avvicinando sempre di più a Betania, che stavo
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2015
l’oscurità era ancora più profonda, più ancora di
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2015
era ancora più profonda, più ancora di quando ero
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2015
occhi. ¶ Non si sentiva più niente, non venivano suoni
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2015
Allora, siccome non parlava più, non diceva più niente
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2015
parlava più, non diceva più niente, ho pensato per
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risorto ¶ Non si sentono più voci venire dall’esterno
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2015
stipiti, non si sentono più quelle grida concitate dei
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2015
sismici verso le zone più alte del cielo nero
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2015
ultima volta. Non ritorneremo più qui!» ¶ Le porte sono
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2015
una nuova strada ancora più grande e più gremita
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2015
ancora più grande e più gremita di folla morta
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2015
risponde. Aumenta ancora di più la corsa, getta indietro
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2015
è?» ¶ Non mi risponde più, però corre, corre ancora
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2015
però corre, corre ancora più forte, lungo queste grandi
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2015
morti? Che siano zone più dense di creazione? E
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2015
viene prima.» ¶ Non dico più niente per un po
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2015
cadenzato, prima leggero, poi più forte, sempre più forte
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2015
poi più forte, sempre più forte, come se qualcun
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2015
dagli altri, poi sempre più vicini, alcuni sono già
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2015
la morte. ¶ Non giro più la testa, non ho
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2015
testa, non ho neanche più bisogno di voltarmi per
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2015
capire che cresce sempre più il numero di quelli
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2015
testa. «Stanno crescendo sempre più le schiere di quelli
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2015
che mi sta stringendo più forte la mano, mentre
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2015
per tirare con ancora più forza, e strappare il
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tracimando si ingrossano sempre più alle sue spalle. Lui
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2015
la vita.» ¶ Non dico più niente. Continuo a correre
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2015
che allora sporgevo ancora più in avanti il busto
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2015
potesse essere ancora di più dentro la morte, e
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2015
che trascina ancora di più la morte dentro il
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2015
ci saranno schiere sempre più grandi di morti che
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2015
corsa cresce ancora di più alle nostre spalle. Sempre
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2015
cieco di essere ancora più morti dentro la morte
231
2015
luci morte. Sprofondavo sempre più in quella vita morta
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2015
specie non c’era più, si era spaccata e
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2015
mondo non c’era più, il loro Dio morto
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2015
che non c’era più, che non c’era
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2015
folle dalla sconfitta nella più grande guerra che sia
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2015
i vivi. Ma questo più avanti, mi pare, a
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2015
poi anche qualcosa di più indicibile, di cui non
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2015
sacerdote, mentre ascoltava nel più assoluto silenzio le confessioni
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2015
la mano nell’oscurità più profonda, indistintamente, alla cieca
240
2015
dentro un buio ancora più profondo e più nero
241
2015
isolamento, della mia sempre più disperata solitudine e profondissima
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2015
me fin nelle mie più intime fibre, che stava
243
2015
non riuscivo a vedere più in là perché ero
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2015
punto da non farle più incontrare per sempre nell
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2015
esplosione demografica preme sempre più contro la massa dei
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biologiche che crea sempre più vita, Darwin, l’evoluzione
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2015
che si specializza sempre più per combattere contro il
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2015
I morti crescono sempre più, alimentati da guerre umane
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la vita diventano sempre più la stessa, identica cosa
250
2015
unica cosa è sempre più spaccata in due da
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2015
che non ci sono più, sono allagati. I naviganti
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2015
consegnata, si accumula sempre più, ci sono enormi giacimenti
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2015
che si restringe sempre più per questo tellurico smottamento
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2015
qualcuno che non ride più. Nel continente dei morti
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2015
Io adesso non abito più in quell’albergo dove
256
2015
piani che ci sono più in alto, abitati da
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2015
il soffitto. Vibrano sempre più forte, si sfuocano, come
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2015
grattacielo, dai suoi piani più alti che ondeggiano nel
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2015
e sbattuti con ancora più violenza gli uni contro
260
2015
un corridoio dei piani più alti, gremito di morti
261
2015
a uno dei piani più alti di quel grattacielo
262
2015
quel seminario, una delle più belle che siano state
263
2015
qualche punto nel buio più fitto, con la sua
264
2015
sue cellule non controllano più gli enzimi, le mosche
265
2015
L’uscita lontana, sempre più lontana. Impossibile uscire, impossibile
266
2015
morti. Non si sentivano più quei pianti sconsolati delle
267
2015
buio. Non ha detto più niente, per un po
268
2015
dicevo niente. Non riuscivo più a dire niente, tacevo
269
2015
rotolare un po’ di più la pietra che chiudeva
270
2015
vedendo che nessuno usciva più dalla tomba, avranno pensato
271
2015
per volta a diventare più trasparente, più chiaro. La
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2015
a diventare più trasparente, più chiaro. La luce si
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2015
mondo. L’asinello trottava più forte, senza che dovessi
274
2015
strada che portava alla più grande delle sue porte
275
2015
appena iniziato. Ero sempre più vicino alla porta. L
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2015
passaggio. Una folla sempre più grande si assiepava ai
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2015
su quel tappeto sempre più spesso, con tutto il
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2015
di passi nell’oscurità più profonda. Qualcuno è venuto
279
2015
non si sentiva il più lieve rumore. Non sentivo
280
2015
risposto. Non ha detto più niente, ma anche se
281
2015
pietra non veniva il più lieve rumore, il più
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2015
più lieve rumore, il più impercettibile suono proveniente dal
283
2015
a piedi, nell’oscurità più profonda, verso Gerusalemme, verso
284
2015
risorgere sempre.» ¶ Non ha più parlato. Non si sentiva
285
2015
buio. ¶ Neanch’io ho più parlato. Sono rimasto così
286
2015
Ma non c’era più, perché quando ho sollevato
287
2015
da solo, nel buio più profondo, alla cieca, allentando
288
2015
mio corpo e tirando più forte e strappando dove
289
2015
perché non si può più urlare e piangere.» ¶ «E
290
2015
domandate ancora, sporgendovi di più dalla vostra torre, sullo
291
2015
è, non c’è più, non c’è mai
292
2015
Il racconto non ha più il tempo. Il tempo
293
2015
Il tempo non ha più il racconto. Ma quello
294
2015
che non si può più raccontare è l’unica
295
2015
che non c’è più, un racconto dentro un
296
2015
che non c’è più, che non c’è
297
2015
che non c’è più, con i loro occhietti
298
2015
io non ci sono più, non ci sono mai
299
2015
è, non c’è più, non c’è mai
300
2015
che si allunga sempre più. Ognuno ha in mano
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Aspettiamo così, nell’oscurità più profonda, illuminata di tanto
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mondo ripiomba nell’oscurità più profonda. Si riaccende di
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Si avvicina sempre di più, a poco a poco
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me, si allunga di più alle mie spalle, per
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si allunga sempre di più, non si sa mai
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in poi nell’oscurità più profonda, per sempre. Invece
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Adesso non c’è più nessuno davanti a me
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bocca dagli angoli sempre più allungati, il suo mento
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mi dice. ¶ Non riesco più a parlare, per un
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che dovevi inclinare sempre più man mano che la
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la capigliatura elettrizzata saliva più in alto dentro lo
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chiesto: “Non mi riconosci più?”. Perché me lo hai
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succedere prima.» ¶ Siamo ancora più vicini, avverto già contro
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siamo avvicinati ancora di più «quel pomeriggio che la
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che si sollevava sempre più nello spazio e che
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dentro lo specchio sempre più inclinato che mi guardavi
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volta mi sei venuto più vicino, da dietro, mi
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hai guardato di nuovo, più a lungo, nello specchio
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Tu non c’eri più, non so dov’eri
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sono chinata per guardarlo più da più vicino ancora
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per guardarlo più da più vicino ancora, ho avvicinato
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faceva inclinare ancora di più il mio corpo. L
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facevano scricchiolare la ghiaia. Più nessuno, più niente. Solo
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la ghiaia. Più nessuno, più niente. Solo io, nella
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hai abbassato ancora di più gli occhi, li hai
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lei. Adesso siamo ancora più vicini, perché da morti
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vicini e poi ancora più vicini, e non si
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Mi sorride ancora di più, con la bocca, con
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si allungano ancora di più sui suoi denti umidi
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a me. ¶ È ancora più evidente dell’altra volta
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evidente dell’altra volta, più bella. ¶ Mi tolgo i
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Si avvicina ancora di più a me e, mentre
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si avvicina ancora di più anche se eravamo già
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che c’è ancora più all’interno dell’aria
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e, mentre non sono più lì, mentre vengo sbalzato
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corridoio immerso nell’oscurità più profonda dove la massa
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un soldato reduce dalla più grande guerra mai combattuta
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da una domestica non più giovane, sventrata al momento
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cellule che non controllano più gli enzimi, il liquido
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La situazione è molto più semplice, così semplice che
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vostra presenza non avrebbe più relazione con l’immagine
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molte migliaia di volte più grande mi spiattellasse sul
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ho di fronte, la più verticale, la più ardimentosa
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la più verticale, la più ardimentosa, la più travolgente
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la più ardimentosa, la più travolgente, la più disperata
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la più travolgente, la più disperata, la più incantata
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la più disperata, la più incantata, quella che porterà
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inerenza che non può più essere significata attraverso le
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adesso che sono infinitamente più calmo, più dolce, più
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sono infinitamente più calmo, più dolce, più calmo, più
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più calmo, più dolce, più calmo, più dolce, più
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più dolce, più calmo, più dolce, più calmo, più
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più calmo, più dolce, più calmo, più disperato, più
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più dolce, più calmo, più disperato, più dolce... ¶ La
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più calmo, più disperato, più dolce... ¶ La vita non
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vita non c’è più. Non resta che la
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nelle stanze, ai piani più alti, vicino alla valigia
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di riferimento. L’oscurità più profonda, come non è
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in cui non volevate più avere niente davanti agli
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niente davanti agli occhi, più nessuno, più niente, per
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agli occhi, più nessuno, più niente, per nessun motivo
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immersi è mille volte più profonda, non ha termini
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perno. Un numero sempre più grande di morti sta
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vostro passaggio diventa sempre più spesso. Viene un suono
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morte è il dolore più grande perché in quel
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finestroni stava diventando sempre più buio. Eravamo tutti seduti
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con la voce sempre più alterata e più alta
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sempre più alterata e più alta per coprire il
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che non è neppure più il tempo, lo spazio
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e cresce sempre di più anche quel clangore di
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verso uno dei piani più alti di un grattacielo
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essere molti, molti di più di quelli che si
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sposa non c’è più. Si sente solo il
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continuano ad arrivare sempre più forti quei suoni cadenzati
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e là ai piani più alti, ma le strade
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stesso grattacielo, molti piani più in basso. «Le nostre
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a uno dei piani più alti di un grattacielo
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morti aumenta sempre di più, però aumenta anche quello
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spazio non ci sono più, non ci sono mai
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Sale un fragore ancora più forte, da quel numero
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dei morti non sono più dentro il sonno dei
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dei vivi non sono più dentro il sonno dei
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tratto un’altra voce più in alto, più lontana
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voce più in alto, più lontana. «Qui non c
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correrò ancora più avanti, più avanti, verso i nuovi
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reduce anch’io dalla più grande delle sconfitte e
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ce ne sono di più piccole, di più grandi
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di più piccole, di più grandi, e ruotano con
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vicino, da un po’ più in alto, con la
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vocine si accavallano sempre più in questo enorme clangore
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nudi nei varchi sempre più larghi tra le biglie
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adesso che viene ancora più avanti verso di me
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che non si muovono più, e se qualcuno si
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fine non si muoverà più neanche quello, e un
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alle ultime biglie, quelle più grandi che hanno smesso
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di fronte agli occhi più di uno per volta
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di inchiostro sbiadito in più punti e quasi cancellato
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fogli sono molto bianchi, più bianchi di come sono
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dice. «Farà.» ¶ Nessuno dice più niente, per un po
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un po’. Non vedo più niente, vedo solo l
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a molte altre biglie più piccole che sono rotolate
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mento, e ancora di più quando la disinfetto, si
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la sua voce gridare più forte, sotto le volte
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lamenta, grida, grida ancora più forte, si sentono solo
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testa sanguina ancora di più, dai suoi crateri il
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crateri il sangue esce più forte, mi schizza sulle
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ferite! Non si riesce più a fermare il sangue
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e lei geme ancora più forte, grida. Anche le
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del water, non geme più, non urla più, continua
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geme più, non urla più, continua a ripetere sottovoce
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rumorino non si sente più, non si sentirà. ¶ “Che
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mi metto in ascolto. ¶ Più niente. ¶ Però, qualche istante
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dai tetti, o da più in basso, dalla parte
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pelato che c’è più in fondo...” ¶ Muovo ancora
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campanellino, da qualche parte, più a lungo, più forte
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parte, più a lungo, più forte. ¶ “Viene dalla scaletta
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continuando a dirmi, da più vicino, con la sua
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campanellino, prima piano, poi più forte, sempre più forte
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poi più forte, sempre più forte, perché se dentro
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mi sto fermando di più, mi fermerò di più
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più, mi fermerò di più.» ¶ «Entra in casa! Entra
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e che non possono più venire recapitate perché le
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sono indirizzate non sono più qui e non sono
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qui e non sono più là, perché è in
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indirizzi non ci sono più, non ci sono ancora
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indirizzi non ci sono più, non ci saranno ancora
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che adesso non sono più qui e non sono
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qui e non sono più là, e le lettere
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mi vede ancora di più, con quei suoi dolci
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il piatto.» ¶ Non parla più, non ha gli occhi
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colpi, mi pare, da più vicino, da un po
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forti, molto forti, sempre più forti, così forti che
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prima lievi, poi sempre più forti, più forti, poi
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poi sempre più forti, più forti, poi dei respiri
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poi dei respiri sempre più cavernosi, più rauchi, più
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respiri sempre più cavernosi, più rauchi, più forti, nell
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più cavernosi, più rauchi, più forti, nell’inconcepibile silenzio
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anche lui.» ¶ Non diciamo più niente. Restiamo tutti e
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attrezzi si affievoliscono sempre più e poi si spengono
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Signorina mi sta stringendo più forte la mano. ¶ «Che
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però mi stringe ancora più forte la mano, con
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rumore cadenzato rimbomba sempre più forte, sempre più vicino
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sempre più forte, sempre più vicino, sempre più forte
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sempre più vicino, sempre più forte. ¶ Faccio qualche passo
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correre o per fuggire più velocemente attraverso la casa
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passi sta diventando ancora più forte, più forte. ¶ Mi
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diventando ancora più forte, più forte. ¶ Mi fermo, con
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sentire il rimbombo sempre più forte dei passi, come
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si avvicinassero sempre di più senza mai arrivare! Eppure
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così grande, mi sembrava più piccolo, più misero di
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mi sembrava più piccolo, più misero di come me
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lo ricorderò...” ¶ Non riesco più a muovere un passo
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dei passi è sempre più vicino, più vicino, più
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è sempre più vicino, più vicino, più forte. ¶ Piego
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più vicino, più vicino, più forte. ¶ Piego le ginocchia
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Mi abbasso ancora di più. Mi corico sopra il
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salire quel rimbombo sempre più spaventoso di passi e
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rumore. ¶ Faccio il giro più lungo, quello attraverso la
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soverchiato dal rimbombo sempre più vicino di passi che
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padre si avvicinano sempre più mentre sta salendo lungo
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si avvicina sempre di più, ingigantisce, e anche quel
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quel clangore diventa sempre più forte, assordante. “Sarà tutto
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I passi sono sempre più vicini, deve essere ormai
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acciaio non si sente più. ¶ Mi arresto anch’io
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in piedi, per arrivare più in alto, fino alla
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all’improvviso non avesse più la forza di sostenerlo
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basso, perché è molto più alto di me, che
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lì. ¶ Adesso non è più nella sua camera, è
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e reali. Non indossa più la divisa da cerimonia
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forse non c’è più così freddo, mi pare
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solo. ¶ «Non c’è più niente» riprende a dire
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dire. «Non c’è più niente, non c’è
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niente, non c’è più niente... Allora avevamo l
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la morte, nessuno sapeva più che ero vivo, dov
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stanno avvicinando sempre di più a questa casa. ¶ Anche
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si sfuoca sempre di più. ¶ «È la guerra!» sento
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sta sfuocando sempre di più, non si vedono bene
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che trema sempre di più per il sisma e
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ancora in avanti, sempre più avanti, sparando, verso le
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e io correrò ancora più avanti, più avanti, verso
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mano, non c’è più, non la vedo più
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più, non la vedo più, anche la schiera dei
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me l’apparizione sempre più vicina di questa città
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spari si affievoliscono sempre più man mano che mi
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solo e non vedere più nessuno, più niente. Uscivo
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non vedere più nessuno, più niente. Uscivo da quel
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luce?”. ¶ Mi addentro sempre più in queste stradine buie
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che si avvicinano sempre più. ¶ Imbocco un’altra stradina
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sta avvicinando sempre di più. ¶ Giro a un gomito
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profondo. Imbocco una strada più grande. Mi guardo attorno
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continuano ad arrivare sempre più affievoliti grida lontane e
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che stava salendo sempre più dal profondo.” ¶ Mi tappo
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orecchie per non sentire più queste urla spaventose nel
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adesso si sentono sempre più da lontano, segno che
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barbiere che denudavano sempre più la mia testa risalendo
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che sta venendo sempre più allo scoperto, di chi
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tracimare un numero infinitamente più grande di vivi nella
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concitazione cresceva ancora di più quando in quella casa
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buio...” ¶ Adesso non corro più, sto camminando, cammino, camminerò
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guerra sono lontani, sempre più lontani. ¶ Mi guardo attorno