Giovanni Verga, Nedda, 1874

per incorniciarvi gli affetti più miti e sereni, come

cura di far circolare più caldo il mio sangue

e di far battere più rapido il mio cuore

voce breve dall'angolo più buio, dove s'era

prima volta un'intonazione più dolente nella voce rude

dolore quale gli occhi più abituati alle lagrime non

altri di quei lavori più duri che da quelle

dell'uomo. I lavori più comuni della donna, anche

bellezza muliebre. L'immaginazione più vivace non avrebbe potuto

per prestar loro i più umili, i più duri

i più umili, i più duri servigi. ¶ Nedda sporse

mia scodella. ¶ - Non ho più fame; riprese la varannisa

Prima di giorno le più mattiniere erano uscite per

per svegliare anche i più pigri, giacché non è

di soldi, gli uomini più turbolenti furono pagati i

i primi, poscia le più rissose delle donne, in

e sì che sei più povera e più piccola

sei più povera e più piccola delle altre! e

son costretta a star più qui a lavorare mi

poi partiva di passo più lesto rivolgendosi due o

o pensava ai giorni più allegri della vendemmia, o

estate, quando, con la più bella luna del mondo

giocavano a carte. Alquanto più in là incontrò il

e piegò il suo più bel grembiule bianco sul

io dallo speziale. Farò più presto di te, non

pentola fessa, e la più bella treccia dei suoi

che non doveva andar più per le medicine alla

pensò che non avea più bisogno di accendere il

viottola, perché non aspettava più nessuno. ¶ - Che fai costà

adesso che non ho più nessuno, e che posso

il giovane col suo più grosso sorriso. ¶ - O che

laggiù, e non potevo più lavorare che tre giorni

mandava i suoi raggi più allegri. E quand'ella

paradiso non l'era più a carico, era riuscita

che arrecano quelle perdite più dolorose pel cuore! ¶ Nedda

fioriti, e spiccò il più grosso bocciolo e glielo

civettuola. ¶ - Non lo farò più se tu non vuoi

la Nedda non ha più nessuno, e tu sei

sassi, lasciava sempre il più leggiero per Nedda, e

silenzio del meriggio, le più piccole foglie erano immobili

fece sussurrare le cime più alte de' castagni. ¶ - L

fiasco. ¶ - No, non voglio più bere; disse ella colle

ragazza onesta le rivolse più la parola, e quando

maledetta Piana; ho perso più di una settimana di

non spremuta abbastanza, nulla più, ed egli la salutò

povera madre non poteva più lavorare come prima. Dopo

ella non osò cercare più oltre, e si chiuse

a soffrire almeno il più tardi che sarà possibile

e non si mosse più. ¶ Nedda la scosse, se