Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

e non c’era più zia Ninetta a rassicurarlo

si passa» disse quello più alto oscillando sulle gambe

s’impegnò a sputare più lontano degli altri, a

urinare contro i muri più in alto che poteva

rifugiava in quella casa più vuota delle sue tasche

sul balconcino della buttana più amata dai palermitani. ¶ «Professo

si rotolarono nel letto più volte, finché lei si

se ogni vocale in più costituisse moneta sonante. ¶ La

sua lo faceva sentire più forte e sicuro di

cui pensare, non erano più così penose. ¶ La sera

nella divisa due taglie più grandi. ¶ Mario dal finestrino

che ha creduto alla più comune delle utopie” si

a vivere in caserma. Più avanti chissà…» ¶ «Giura che

era e non avrebbe più potuto, gli suscitavano un

gambe non ne vollero più sapere. Davanti gli si

preoccupata di non rivederlo più. ¶ Alla stazione Mario ci

in un riflesso argenteo. Più del risucchio di Scilla

solita cinica indifferenza. “Uno più uno meno” sembrava dire

caserma ora gli sembrava più ospitale di Cortile Nostalgia

la mia fidanzata, sembra più piccola, ma ha già

non se la sentì più di mentire e vuotò

ne stava per lo più in branda, cercando il

e manifestazioni. Temevano, i più consapevoli, per quella fragile

Gaetano per saperne di più. ¶ «Che ti devo dire

padre, non lo voglio più vedere.» ¶ «Non fare così

cosa di commare» ripeté più volte con voce cantilenante

che malochiddire!» aveva ripetuto più volte donna Carmela, spingendo

puerperio la tristezza è più dannosa delle infezioni. ¶ «Sarà

lui si sentì subito più leggero, ché la verità

cancello aspettando di diventare più calmo; voleva goderselo il

e speriamo che sia più fortunata» rispose con la

alla porta del pediatra più famoso di Palermo. Melina

sporcaccione! Non ne ho più notizie da allora.» E

carabiniere affondò ancora di più dentro di lei, ansimò

la zoppia della figlia più infastidita che preoccupata. Maruzza

poteva sapere quella fimminedda più di lui che aveva

due amici discutevano del più e del meno, poi

pancia piena tutto sembra più semplice.» E lo portò

sollevarti dai pesi” considerò più tardi, tornato nella branda

presto non ci fu più posto per le punture

Titina non si fece più vedere. ¶ Mario finalmente trovò

non reggevano. Succedeva sempre più spesso che si abbandonasse

la bocca. Un po’ più tardi si accorse che

due, la sinistra era più forte e lei contava

l’equilibrio; la destra, più fragile, cominciò a tirarsela

Basta! Non ne posso più della tua faccia appesa

Comunque sareste la nonna più bella che abbia mai

pensò che non era più una ragazzina di primo

coppetta. ¶ Il gelato aveva più profumo che sapore, ma

che non si era più fatto vivo. ¶ “Fortuna che

periodo ebbe bisogno di più soldi per realizzare nuovi

Che hai?» chiese lei più volte. Finché Antonio con

pesce grosso mangia quello più piccolo”. Si dilungò sul

sono irrequieta. Però sono più matura, e di abbandonare

compiacimento e i miei più cordiali auguri per la

altra cosa. Ci sono più lacrime per le preghiere

Oggi non c’è più posto per la lealtà

si era scoperto sempre più nervoso, la testa piena

un sentimento. ¶ Pochi metri più in là, l’acqua

e l’aria era più pungente. L’ombra scura

mi sono sentito ancora più solo». ¶ «Ma allora un

vita vi scorre oggi più intenso e le fa

intenso e le fa più dinamiche, più aperte al

le fa più dinamiche, più aperte al futuro di

soprattutto una nuova persona più ricca di vita e

ricca di vita e più consapevole dei propri diritti

una nuova condizione umana.» ¶ Più i discorsi erano arzigogolati

i discorsi erano arzigogolati, più Mario sgranava gli occhi

parole nuove, quella che più gli risuonò dentro con

zizzì.» ¶ «Chi ti fa più di mamma, o ti

mai, e il cestello? Più è carico, più gira

cestello? Più è carico, più gira veloce. Ma lei

azzurro. ¶ «Un randagio in più» bofonchiò lei. ¶ A sera

Roton.» ¶ «Che nome è?» ¶ «Più prezioso di un diamante

Con la lavatrice sarò più libera e riposata, gli

guerra era finita da più di vent’anni, eppure

abitanti del quartiere, i più abbienti se n’erano

Africa, ora non aveva più bisogno di partire: l

sonno della notte.» Rimescolarono più volte, finché ottennero una

dieci…» ¶ Erano molti di più delle sue dita. ¶ La

quasi non ci pensavo più!”. La colse un languore

sono così grossa. Ma più mettevo ciccia, più diventavo

Ma più mettevo ciccia, più diventavo bella, parevo una

Fu quello il periodo più spensierato per la piccola

ceffi non si fecero più vedere. Non era un

fattura per la strada più elegante della città, camminando

i colpi si fecero più violenti. Aveva l’impressione

Pilusu provò a divincolarsi. Più si muoveva in maniera

muoveva in maniera scomposta, più la corda tirava. “Bene

Le costole, fratturate in più punti, avevano bucato un

Aranciu Pilusu non sentiva più nulla, il suo corpo

suo corpo non esisteva più, aveva perso sensibilità, la

quasi non si vedeva più, ché la vecchiaia è

di non incontrarle mai più. ¶ Non gli piaceva tradire

carnalità greve lo eccitava più di un seno in

missione era di rendere più belle le clienti perché

malumore, non ne poteva più di quella vita sempre

abitudine di alzarsi sempre più tardi e di ciondolare

un po’ per essere più libera, un po’ perché

Antonio però aveva sempre più spesso da ridire. Masticava

rispettato.” Gli capitava sempre più spesso di fantasticare; gliel

Proprio non lo riconosceva più, il suo “bambino”. ¶ Antonio

soggiogata. ¶ Lui la strinse più forte, affondò una mano

settimana non si sfioravano più e il suo corpo

I colpi divennero sempre più frequenti e violenti. Ninetta

di lasciarlo” pensò, “ma più tardi, non adesso”, ché

ogni continente, anche il più remoto e diverso, vale

diverso, vale sempre di più, chiede di valere sempre

di valere sempre di più, non accetta la miseria

ogni giorno una presenza più tesa e attenta in

al battaglione, ma non più come carabiniere semplice: ti

vita non la sopportava più. Gli ordini secchi lo

volta gli risultò ancora più penosa da sopportare. ¶ Cominciò

nostri vicini!» – e lei, più mansueta del solito, non

venefico. ¶ Melina invece sembrava più serena. Il nuovo status

faceva sentire realizzata, era più importante, grazie alla signorina

gli angoli, si scoprì più paziente e mutuò il

uno straccio leggero. Cucinò più spesso, ascoltò le confidenze

ventre. La strinse allora più forte e le accarezzò

Scusa se non vengo più a trovarti, ma è

era lamentata lei. «Starai più fresca» l’aveva consolata

a maritarsi, un minuto più un minuto meno…» scherzò

la curva del collo. Più volte toccò la sua

Io ti darò di più, io ti darò di

io ti darò di più…» suonava l’orchestra quando

in pista. ¶ «Sempre di più…» le sussurrò. ¶ Lei si

Natale era il periodo più dolce per lei, amava

nei Paesi a noi più vicini, dal rallentamento del

che sembrava saperne sempre più degli altri. «Il presidente

umana, soprattutto verso i più bisognosi, di rispetto delle

piedi non li sentì più e, sarà stata colpa

pezzo. La convalescenza fu più lunga del previsto, ché

potrebbe…» ¶ «Quello non conta più un cazzo» lo interruppe

caserma non ci tornò più. Rimase confinato nell’abitazione

non si è fatto più sentire, io gli voglio

quale essi partecipino, il più possibile, con delegazioni largamente

nazionale, di evitare, senza più ripensamenti, quel vuoto politico

che noi vivessimo una più intima comunione. Non mi

bisogno di molto di più». ¶ Melina scattò in piedi

quelli del tuo culo: più confidenza di questa! Dài

le mani ai rami più bassi, tirò con forza

l’Albergheria. Nessuno rispettava più la legge di Dio

strade non gli serviva più a nulla. Nuovi codici

ci volevano spalle ben più larghe delle sue. ¶ Capitolo

tavola, la casa era più pulita del solito, ché

il tono di voce più basso: «Quelle cose si

o, se vuoi dirla più fina, “mestruazioni”». Si addentrò

non se ne stava più quieta e piatta sotto

cominciò a non considerarlo più suo. ¶ Un pomeriggio di

propria, non le controllava più. Capitava che arrossisse, se

c’è un modo più semplice?» ¶ «Ah, non ti

di strazio. ¶ «Non voglio più sentirti!» e scappò a

e scappò a casa più impaurita che mai. Non

in strada non voleva più che giocasse, persino a

cose fu difficile e più volte gli mancarono le

il decadente palazzo Asmundo. Più avanti la cupola ottagonale

l’insulto “sbirro” fischiò più volte come una pallottola

Il tono di disprezzo, più che la parola, lo

ché tutti, anche il più miserabile abitante della terra

casa non c’era più pace, o forse non

don Gaetano qualche minuto più tardi. «Le relazioni umane

dormì e non parlò più. Aveva i nervi tesi

il padre non aveva più fiducia in lei? ¶ * * * ¶ Carabinieri

Don Gaetano non reggeva più la tensione. Ogni giorno

Mario non ne poteva più del protrarsi delle indagini

intendere che non avrebbe più detto una sola parola

nella sua casa circolassero più amore e allegria. E

a truccarsi? Non sono più una bambina» rispose lei

che Mario diventasse sempre più prepotente. E comunque lui

s’inasprirono sempre di più, sguazzando nell’incomprensione reciproca

chi è, non riconosce più le persone né le

momento pregava qualche isolato più in là, nella vecchia

appetitosi anche i piatti più scemi. Persino il riso

della famiglia Asaad, la più rumorosa e numerosa del

pallida che rendeva ancora più trasparente l’indaco del

lei, li aveva sentiti più volte al mercato dire

Quello della nonna è più buono» concluse quando il

Africa, «l’istinto è più forte di qualsiasi cosa

qualcuno. All’Albergheria aveva più nemici che amici, per

pronta a difendere i più deboli». ¶ Melina gongolava, bisognosa

tante» considerò Mario, «una più una meno.» ¶ «Sì, nivure

legame si rinsaldava sempre più. ¶ Mario si recò a

di possedere: «Fidati» ripeté più volte, la sua voce

soddisfatto, si acuì sempre più e rosicchiò le loro

alle studentesse del liceo più esclusivo della città. E

cuore non lo sentiva più nel petto, al suo

condizionamenti, di sottostare alle più umilianti ingiustizie senza accennare

con la quale era più volte intervenuta, la diceva

di intuire qualcosa di più su quel malessere che

rappacificarsi con la parte più profonda di sé, di

via dei Biscottari. Inciampò più volte nella gonna lunga

da sembrare scostante, era più alto di lei di

Maruzza. ¶ «Così mi sento più libera» sorrise lei. Tra

in galera». Era la più grande delle tre, anche

minchiate, oppure abbiamo cose più serie di cui parlare

e che non era più andato via. ¶ Maruzza si

Basta, muta, non parlo più; però tu ci devi

fretta, mentre lei diventava più calda, umida; poco dopo

gravata da un peso più grande di lei, scivolò

tre amiche si fecero più densi e profondi. Quella

intimò di non frequentare più quelle riunioni. ¶ «Cosa c

male di lui. ¶ Le più agguerrite rifiutarono di incontrarlo

sulla difensiva: “Alle persone più grandi si dà del

la voce ancora di più. Ah, se avesse avuto

Mario non ci vide più e le diede il

che non ne poteva più di quel clima teso

nata e tutti saremmo più felici.» ¶ «Ma pensa a

Maruzza non le sopportava più insieme all’atteggiamento passivo

odiarsi. ¶ Delle due la più fragile era Melina, che

vecchie regole non valevano più. ¶ A gennaio nevicò in

Mancuso non ci capiva più niente e il suo

i genitori erano sempre più difficili. Il padre era

vespa non l’aveva più. Attorno alla pancia si

ricordi che possedeva i più cari: la passeggiata all

che non si sopportano più e tuttavia sono condannati

Da domani non esci più» disse con la faccia

Roma, ho avuto ancora più paura. “Mi lascerà” pensavo

tolta. Non ti temo più, ora sono libera.» ¶ Fu

bianchi. ¶ Caterina non era più la stessa di prima

Salvo si era fatto più stretto e, ormai era

amiche non la divertivano più come una volta. ¶ Quell

e ogni giorno, anche più volte nella stessa giornata

di Santa Chiara, la più grande rimaneva fuori ad

e calmano i caratteri più focosi. Noi tunisini abbiamo

difficoltà. «Anche nella notte più cupa ho la certezza

e oramai non parla più» si lamentò Karima. ¶ «Portale

L’illusione è la più dolce delle medicine» sussurrò

me, così si sente più tranquillo. Andiamo a farci

per cercare una visione più nitida. ¶ Mario, sarà stato

parlare confessando i suoi più intimi pensieri, anche a

neanche mezzanotte…» ¶ «Non ho più voglia di divertirmi.» ¶ Rifecero

trasferisco in un posto più comodo, dove riesco a

domani non la metterai più.» ¶ «Cosa fatta, capo ha

di abitare pochi metri più in là di Cortile

fantastico che talvolta illumina più del vero. ¶ Infine mi