Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

influsso celeste, in questi più cuocenti giorni, ed ore

cuocenti giorni, ed ore più lambiccanti, che dicon caniculari

ed attenda a farsi più grasso che non è

l’enigma; perché o più o meno intende il

Carubina, insolita a mangiar più d’una minestra avesse

da pensare che desiderasse più d’esser vinta che

a disputar in luoco più remoto. Tra tanto che

altre due dame, è più a proposito; ed è

mostra quanto lei fusse più esperta nell’arte del

dodici anni; e donando più vivi segnali della sua

avendole menati a parte più remota, gionsero le mani

era o meno o più biasimato. E [II SCENA

a casa. Aspetta il più tardi, retirandosi in un

accettata ogni altra cosa più tosto che andar con

fu alla terza, disse: “Più tosto cinquanta staffilate alle

gli altri: per il più, lo vedrete fastidito, restio

poeti e pedanti la più gran nemica che abbino

suo Magister per il più, — quest’è un scolare

men sperar quel che più si desia. Qui trovarrete

ti suscita Tullio dal più profondo e tenebroso centro

non di petto; chi più di tutti crede, più

più di tutti crede, più s’inganna; e di

altro, e l’altro più che vento libero e

queste dolce parole: conchiudo più fermamente che di quel

dui o tre anni più giovane, ed ho per

che m’avanza di più d’otto anni: voi

giovane di venticinque anni, più bella della quale non

clima ed altre parti più vicine al polo; — noi

onde l’animo è più atto, per la tranquillità

chiamano amore, per il più suole assalir colui ch

perché ne bisogna al più tosto esser con m

S. Bastiano; vi son più basso più sorte di

vi son più basso più sorte di confetture; vi

ch’i versi son più grandi che gli ordinarii

di qua, per trovar più comodo luoco, dove io

animo tuo non è più alpestre che d’una

non lo farai mai più; ed io mai feci

ch’io possa farlo più; questo sì, che potrò

È buono: assomiglia assai più a voi che a

ch’io vi dica più. ¶ Scarramuré Come mi fa

ore compurarò ben io più distintamente, quando col compasso

le superstizioni d’arte più profonda. ¶ Bonifacio Fate di

core generato di sangue più puro, il quale, a

noi ci revedremo a più bell’aggio; provedendo alle

veggio venir l’uomo più molesto a me, ch

Bartolomeo dimostra esser assai più cauto che voi non

Credo ch’il sappia più per vostro che per

ed il stagno valerà più caro oggimai, che l

soldi. ¶ Gioan Bernardo Credo più presto come cinquanta soldi

sassi, e che vale più quel che è di

di ferro, e de più grandi e de più

più grandi e de più piccoli e di mezzani

mia colpa; non parlate più, vi priego, perché mi

e non mi lanciate più cotesti dardi che mi

canal emissario; ¶ Per pinguefarti più, vase d’ingluvie, ¶ In

affirmative quale vi piace più de l’altre? ¶ Manfurio

meaeque inhaeret menti: eleganzadi più profondo idioma. ¶ Ottaviano Delle

negative qual vi piace più? ¶ Manfurio Quel “nequaquam’ est

utique. ¶ Manfurio Non voglio più parlar con voi. ¶ Ottaviano

grosso e dolce umore più che al troppo suttile

Porzia mia dolcissima, saporitissima più che zucchero, cannella e

tema di cascare, sempre più e più gli piantava

cascare, sempre più e più gli piantava l’unghie

la fornace, a lavorar più dentro; ed io lavoravo

no, io non arrei più parlato, facendo rimaner la

llì; ma perché disse più de dodici volte: no

non ti puoi imaginare più di una sorte, con

volte il fiato, disse più di quindeci volte: via

negazione affermano, e molto più le tre, come veggiamo

esser maschio, di aver più forza di me? Cagnazzo

avesse avuta la testa più grossa di quella di

io fusse stato il più gran tamburro del mondo

Barra È da temer più di deluvio d’acqua

è uomo da nulla più di te? Ecco, ti

non ne voglio veder più. Si costui non ave

vint’uno non vagliano più di vinti tornesi; io

ricuperare. Non stanno per più che per diece scudi

della persona. Questa particulare, più grande che le altre

tra noi passano negocii più secreti di questo. ¶ Scarramuré

non m’arrebbe dato più d’un par di

apportatane un’altra vie più degna. ¶ Gioan Bernardo Eccovela

che non sapevamo che più dimandare, un di nostri

un spedo di que’ più grandi, lunghi da diece

sei con sei spedi più grandi che non era

quando ci vedde molto più forti, e timidi più

più forti, e timidi più del dovero, in loco

oscurità della notte fauriva più noi che altro. Noi

né io l’ho più uditi, né essi mi

né essi mi hanno più visto. ¶ Marca Veggio venir

sua amasia admirato e più istimato. ¶ Corcovizzo Or egli

mai, non si può più vivere per tanti poltroni

parlassivo con esso lui più che con noi. ¶ Manfurio

mai facestivo meglior e più degna opra; ed egli

ché, per esser voi più corto di persona, parrete

cangiato, deponendo talvolta la più sublime forma, non mi

che si può dir più che reggi, monarchi ed

a questo è la più facil cosa del mondo

Vo al diavolo! ¶ Lucia Più presto trovarai costui che

burlo con Lucia che più mi tenta, si più

più mi tenta, si più mi vede fastidito. ¶ Lucia

metalli dicono che il più grave è l’oro

fa andar l’uomo più sciolto, leggiero e isnello

lieve che, quanto è più grande, fa più ispedito

è più grande, fa più ispedito e destro. L

se n’ha tante più, tanto più vola, e

ha tante più, tanto più vola, e più s

tanto più vola, e più s’appiglia ad alto

la schena, si sentirà più grave, al dispetto di

paranimfo inamorato. Non porta più la bella cappa: bendette

Affrettati, affretta un po’ più, m[esser] Bonifacio. Poco

perciò, considerandola un poco più attentamente, mi ha parsa

maestra, che non posso più dimorar dentro le brache

voglio che femine sappiano più di me). — Ben venga

vedrete, non la conoscerete più, non vi parrà forse

Napoli non è uomo più finto di te... Uh

credo, Lucia mia, non più piangere! Non è ch

crede un altro. ¶ Bonifacio Più presto persequitaranno i lepri

della santa Croce, sarrà più presto un Bresciano uomo

un Bresciano uomo cortese, più presto Satanasso dirrà un

signora. — Or dunque, senza più parole, dove andiate cossì

che questo è il più felice giorno ch’io

né per riposare alcunamente, più tosto per morire, si

presso. Non la fate più lagnar, vi priego, — si

farrete la cosa con più satisfazione della Signora, che

ho la persona né più né meno grande di

giovani le giovane, e più vecchi si denno contentar

si denno contentar delle più stantive. ¶ Bonifacio E si

dicendo: “Mene, mene: non più baser...”; ma costui scaldò

qualche cosa, che farrò più di quattro poste. Insegnatemi

che quanto lui era più povero ch’il Re

Re di Francia è più bisognoso di lui. Chi

bisognoso di lui. Chi più ha, più pensa, più

lui. Chi più ha, più pensa, più richiede, e

più ha, più pensa, più richiede, e manco gode

di questi dui è più ricco, e chi deve

e chi deve essere più contento: quello che ha

Re di Francia bisognarno più di otto conti d

quando mai ebbe bisogno più che de venti o

io l’esperimento. Ero più contenta, quando questo zarrabuino

fusse, potrei giurare, che più di sette mesi sono

camera, oggi è uscito, più del dover, di casa

Signor sì. Il camin più più corto è questo

sì. Il camin più più corto è questo. ¶ Marta

ch’il spasso sii più vostro che suo! Io

ogni modo voi sete più forte che lui. ¶ Carubina

cridarrà bene, perché tanto più fortemente sarrà strento etorciuto

etorciuto. Quando saranno queste più solenne terzestrida, correrete voi

a misura, quando son più che uno a battere

mani da cose vie più importanti che questa. Or

cqua, ché non è più tempo di consegli. Si

dolce. Oggi mi parete più bello che mai: io

sono le mie cose più care ch’io abbia

vostra casa, ed ha più de quindici giorni dimorato

non me ne die’ più. ¶ Bartolomeo Io non dubito

vedevo io che gravava più ch’altra polvere. Da

spaccatornese. ¶ Bartolomeo Questo di più, anh? O cornuto disonorato

questi altri, che son più calzanti: zo,zo, zo

me! e questo di più. Mochione, va’ a Marta

cossì sogliono far il più delle volte i guai

che vendeva i beneficii più presto facendone buon mercato

fatti miei: mai, mai più voglio credere a femine

me ne abbia fatte più di quattro insieme. ¶ Gioan

è un altro diavolo più grande e più grosso

diavolo più grande e più grosso, non tel’ho

lo deve nisciuno cercare più di me, al quale

Or su, andiamo, non più dimora. Videte che non

per far la cosa più verisimile; e V.S

la quale in petti più nobili, generosi ed umani

umani suoi sempre avere più loco, — che non prendiate

non vogliono esser veduti più di quel che si

non vogliono esser temuti più di quel che si

non vogliono esser conosciuti più di quel che sifan

morire. Or, mia vita, più dovete curare di non

quel, che mi è più caro che la vita

grazia, andiamo in luoco più remoto, e non parliamo

su, non voglio saper più di vostre raggioni, perché

che sarrò libero, ché più disastri non me si

voglio dire. ¶ Scarramuré Non più, non più: questa è

Scarramuré Non più, non più: questa è la causa

toccar un de’ santi più grandi di paradiso. ¶ Bonifacio

Io dico non il più grande e grosso, ma

giorno del Giudicio aspetti più di diece milia anni

ha causato questa confusione, più destintamente l’intenderete, quando

Io non mi ritrovo più di otto scudi sopra

una parola. ¶ Sanguino Non più, non più, è ora

Sanguino Non più, non più, è ora d’andare

ed acciò ne sii più certo, verrai priggione insieme

tante, — perché le cittadi più grandi e più illustre

cittadi più grandi e più illustre più ne abondano

grandi e più illustre più ne abondano, — che bastarebbono

si farrebbe non poco più ricco di quel ch

ah, ah, non viddi più bel sofista di costui

de la giustizia, dovengono più sollenne e gloriose. Ogni

di quella io dubito più. Queste per gelosia sogliono

di far una cosa più ch’un’altra; terzo

ha contrario, si fa più bella, manifesta e chiara

perché questi, che han più corte le braccia, per

ordinario han la lingua più lunga. ¶ Ascanio ... questo censor

questa foggia: “O Mercurio, più ch’ogni altro sofista

venti che soffiano, o più o meno frenar, allentar

ha scotta? Il dirrò più per volgare: Perché la

tastoni, e per il più s’abbatte a sciocchi

degne che son poche; più grande, si tocca una

si tocca una de più degne che son più

più degne che son più poche; grandissimo ed estra

mi bisognasse di vederlo più. ¶ Ascanio A chi vuole

e scegliere il tempo più comodo per sopragiongere. ¶ Carubina

como a buon Latrone: più tosto come alla Madalena

Bonifacio .. che mai, mai più mi trovarrete in fallo

hai imparato di farlo più accortamente. ¶ Gioan Bernardo oi

dicono: “Mai, mai, mai più; adesso vi fermo a

perdono, ma per farti più grazia e per l

non sa e conosce più né men che lui

e chi non vale più né men che lui

le possiamo prendere da più capi; ma prendendole da

madonna Angela, ha fatto più che bene, ideste benissimo

di Dio, toff, non più, toff, toff, non più

più, toff, toff, non più, ché vogliamo, toff, toff

adesso mi ricordo aver più di quattro scudi. ¶ Sanguino

di..., che vi sono più di sette de scudi

acie de la pupilla più efficacemente per la linea