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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
1
1911
impolverato? Non si capiva più che cosa fosse. ¶ – Quando
2
1911
fossero liberati per correre più leggeri a gridare la
3
1911
Avevano i riccioli neri più delle ali d’un
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1911
siete veramente l’uomo più straordinario che si sia
5
1911
altri. ¶ – Trent’anni e più, anzi certamente, trentadue o
6
1911
vissuto trent’anni e più, come voi dite, nel
7
1911
elleno non c’erano più. E scesi appunto perché
8
1911
appunto perché non udii più la loro voce, e
9
1911
fino a coglierne le più riposte sfumature. Quelle parole
10
1911
salii con esse le più vertiginose altezze del pensiero
11
1911
a piangere. ¶ – Non piangete più. ¶ – Fatevi coraggio, poverino, altrimenti
12
1911
caldo non lo sentono più. ¶ – Ma allora lo sapevano
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1911
detto, trent’anni e più. ¶ – E a settant’anni
14
1911
pare che dimostri di più. ¶ – Li porta male. ¶ – Dimostrerà
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1911
tutto si spiega assai più facilmente di quanto a
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1911
nostre, e per di più eseguite da un ottimo
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1911
trepidante, ma non udii più la voce adorata che
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1911
ancora sentendomi invadere sempre più dallo sconforto, dalla disperazione
19
1911
e riprodurre le cose più leggere? Le chiome fluttuanti
20
1911
quello del mio cliente più illustre, dopo il nome
21
1911
spinge, spingi, spingi, su... più su... sempre più su
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1911
su... più su... sempre più su... La poesia, signor
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1911
basterebbe un granellino della più semplice materia e quello
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1911
lo manderò pubblicato sulla più autorevole rivista del paese
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1911
della critica? È il più lungo di tutti, ma
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1911
non si sa, e più li avrà conciati per
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1911
conciati per le feste, più il filosofo sarà grande
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1911
appartamenti della natura né più né meno come i
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1911
sono la sua pietanza più indigesta, li ha tutti
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1911
il suolo dia quanta più polvere può. Si servono
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1911
poco non la vedrete più perché se ne saranno
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1911
doppio a lasciarlo cadere. Più lo avranno portato su
33
1911
avranno portato su e più sarà bello il colpo
34
1911
che sembra il congegno più perfetto ed è di
35
1911
sono i due sposi più bizzarri che sia dato
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1911
un bel nulla, voi più d’ogni altro avete
37
1911
massimo onore. ¶ – E nella più stretta intimità. ¶ – Come da
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1911
deve entrare in assai più faccende, in tutte perché
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1911
Un gatto. ¶ – Molto di più. ¶ – Un cigno. ¶ – Molto di
40
1911
Un cigno. ¶ – Molto di più. ¶ – Un marabù. ¶ – Cento volte
41
1911
subito e non parleremo più. ¶ – Avete bisogno di qualche
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1911
del cuore la cosa più leggera... ¶ – Una cosa che
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1911
è giudicata la donna più bella del nostro regno
44
1911
non si sarebbe ucciso più, nella viva speranza d
45
1911
i baci della donna più bella, in fondo, han
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1911
vita si esplica nei più svariati campi d’azione
47
1911
nell’oscurità del giardino. Più il fuoco arrivava la
48
1911
arrivava la loro carne, più i salti divenivano acrobatici
49
1911
morì, e non andai più nella sua villa, ma
50
1911
Continuo a parlare sempre più distratta con la mia
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1911
di un cetaceo. Ma più ancora della veste mi
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1911
ha già preso la più perfetta aria idiota che
53
1911
avidità, e diventa sempre più rosso come l’arigusta
54
1911
sulle dita, e ancor più affettuoso per la lontananza
55
1911
qui per osservarla nella più rigida maniera. ¶ La Principessa
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1911
mi rifiuto nel modo più deciso di dire alcunché
57
1911
sua presenza e assai più dal vostro stupido contegno
58
1911
contegno. ¶ – Uh! ¶ – Commetti la più grande villanìa verso di
59
1911
può immaginare una cosa più odiosa, più irritante, più
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1911
una cosa più odiosa, più irritante, più nauseabonda? ¶ – Una
61
1911
più odiosa, più irritante, più nauseabonda? ¶ – Una cosa tanto
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1911
gola a darvi la più insopportabile esosità. ¶ – Taci. ¶ – Sciocchina
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1911
È assai bene educato, più di chi m’intendo
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1911
io. ¶ – È l’uomo più squisito ch’io mi
65
1911
tu divieni ogni giorno più insopportabile con la tua
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1911
giorno né vi riuscì più mai. Io sono ancora
67
1911
amorosa, s’ebbe la più fedele e affettuosa compagnia
68
1911
prima o cinque minuti più tardi. Forse più d
69
1911
minuti più tardi. Forse più d’una volta camminammo
70
1911
il mio corpo la più iniqua violenza. Un essere
71
1911
mistero, e non vale più della mia colazione, del
72
1911
venne annullato nella maniera più decisa per parte di
73
1911
che mia madre, sempre più incuriosita, incalzò nelle domande
74
1911
aspetto poteva avere poco più di vent’anni, e
75
1911
potete aspettarla.” E sempre più impacciato e tremulo venne
76
1911
mia voce e sempre più esile la sua: un
77
1911
un crudele sgomento, nella più ridicola avventura. Carlo m
78
1911
costatare, con stupore forse più grande, l’inesprimibile sollievo
79
1911
oggi non si lapida più. ¶ – Se si dovesse lapidare
80
1911
l’ha rimandato nella più garbata maniera.» La cerimonia
81
1911
le ore passarono sempre più nuove, turbinose, agitatissime. Venne
82
1911
non poteva fare di più, i suoi mantelli finivano
83
1911
carezze che non sentivo più. Che tedio, che noia
84
1911
Suo marito era il più bravo giovane che si
85
1911
ragazzo, bisogna vederlo, il più bello dei nostri ufficiali
86
1911
godere. ¶ «Egli s’ammalò più gravemente e non poté
87
1911
gravemente e non poté più uscire; più gravemente ancora
88
1911
non poté più uscire; più gravemente ancora e rimase
89
1911
mezzo della giornata, i più beati sonnellini che uomo
90
1911
s’abbracciavano, non vedevo più che il baratro di
91
1911
doccia gelida nell’istante più caldo della vita. Silvio
92
1911
dell’amore una questione più o meno sostanziale di
93
1911
all’ora medesima. Sempre più stanco nell’andatura, più
94
1911
più stanco nell’andatura, più bianco nella faccia, lo
95
1911
la bocca, sensualissima, sempre più sfiorita. Ci guardavamo come
96
1911
sua compagna, m’appariva più bianco ogni volta, e
97
1911
e gli occhi sempre più neri, più grandi e
98
1911
occhi sempre più neri, più grandi e belli in
99
1911
il mio fanciullo fu più bianco, più bianco e
100
1911
fanciullo fu più bianco, più bianco e più freddo
101
1911
bianco, più bianco e più freddo, io morii anche
102
1911
io morii anche di più, e non appena cominciai
103
1911
teneva un pochino di più, una cosa naturalissima. Attesi
104
1911
e il suo sempre più freddo diveniva. Mi riscossi
105
1911
amore non c’era più? Lui soltanto aveva questa
106
1911
Copertino. ¶ – Enos Copertino, la più grande pianista del Regno
107
1911
Qual cosa aveva di più ferito la vostra fantasia
108
1911
incontra con la carta più alta di denari diventa
109
1911
combina con la carta più alta di spade: muore
110
1911
combina con la carta più alta di spade: la
111
1911
parola, ma è la più grande, e non può
112
1911
la testa rivolgendomi il più garbato sorriso, tutto per
113
1911
stimo Iba assai di più. ¶ – Perché tu sei una
114
1911
visto... nessuno ne dubita più. ¶ – È naturale. ¶ – Tutti, tutti
115
1911
Da oggi non è più porta Calleio, ma Porta
116
1911
Ingenuo... sì, dev’essere più furbo d’una faina
117
1911
Io non ne posso più. ¶ – Evviva! ¶ – Silenzio! ¶ – Facciano silenzio
118
1911
umani istinti non hanno più una loro parola? ¶ «Come
119
1911
sentiremmo d’essere i più ingrati dei suoi figli
120
1911
della vita conosce i più riposti segreti, della vita
121
1911
porta. Potrà visitare i più riposti angoli della nostra
122
1911
pianto, non ne potevo più. ¶ – E così... da domani
123
1911
grigio. ¶ – Non si portano più, è roba per la
124
1911
per me, sapete, mai più! Ma per rendere a
125
1911
illustrissima signora, soltanto infinitamente più leggero degli altri. ¶ – Certe
126
1911
un uomo, sapete, nella più assoluta normalità. ¶ – Un uomo
127
1911
s’avvicina Alloro, il più vecchio domestico della Reggia
128
1911
oggi non vi parlo più a quel modo, oggi
129
1911
maniera, e con la più candida semplicità vi dico
130
1911
ora non lo sono più: vi amo. ¶ «M’hanno
131
1911
veduto, non ho fatto più nulla nemmeno io, non
132
1911
infelice, oggi non parla più in quel modo, non
133
1911
modo, non si lamenta più, ha un’altra faccia
134
1911
lo conserva, è il più bel fiore, ella prega
135
1911
gli uomini aspirano di più a vivere. È la
136
1911
E ritornava a galla più fresca e vispa di
137
1911
valuta a mille e più, e per qualsiasi domanda
138
1911
che rappresenta l’amore più pericoloso e il più
139
1911
più pericoloso e il più fallace, quello che si
140
1911
l’età lo rende più forte, tenace, terribile. Allora
141
1911
Potreste supporre che i più svariati e brillanti argomenti
142
1911
volta che le disse: più le ripete più son
143
1911
disse: più le ripete più son belle. O compone
144
1911
coppie. ¶ – Pensano, costoro? ¶ – Mai più. Il motore è spento
145
1911
nebbia che si fa più rada, i contorni d
146
1911
espediente estremo: «il cittadino più ricco che intendesse versare
147
1911
del contratto. I gentiluomini più illustri del regno, famosi
148
1911
per il primo e più d’ogni altro. ¶ Nessuno
149
1911
mano tanta fortuna? Il più vile degli straccioni e
150
1911
la stessa cosa nelle più svariate maniere. ¶ I postiglioni
151
1911
sorriso non si vede più ché la bocca è
152
1911
antro, è la cella più tenebrosa dell’intera prigione
153
1911
che la terra è più grande di lui. Osservate
154
1911
altro, credo. È il più buono, il più squisitamente
155
1911
il più buono, il più squisitamente gentile di tutti
156
1911
affacciano due lacrime del più sincero e profondo rammarico
157
1911
di venerdì, rimanendo nella più assoluta immobilità: sembra di
158
1911
chiavi non le ha più perché una volta con
159
1911
uscì sconvolta. Non vide più sopra di sé la
160
1911
a manìe varie, tutti più o meno agitati in
161
1911
e fissa tutti nella più tragica angoscia di trovarsi
162
1911
degli stati d’animo più spasmodici che si conosca
163
1911
un istante, è il più furioso di tutti e
164
1911
lasciato andare per il più bel salto del mondo
165
1911
non vogliono, chi è più mentecatto dei due? Voi
166
1911
il nulla, non è più nulla dal momento che
167
1911
loro, non gli piace più. Gli uomini pregano Iddio
168
1911
tenga da lui il più lontano possibile. Se il
169
1911
la morte la disgrazia più grande. Non appena hanno
170
1911
per gabbarlo nel modo più fine, quelle torri servono
171
1911
tra le folle dei più importanti spettacoli, e ardere
172
1911
È uno degli uomini più ricchi del regno e
173
1911
sarete penetrato nel modo più conveniente che si possa
174
1911
come queste non uscirete più. Come vi dicevo prima
175
1911
definisce con l’espressione più semplice, un atto o
176
1911
Ah! è la mia più intima sodisfazione. Io di
177
1911
veramente cometa, non ero più uomo, ma astro. Raccolsi
178
1911
portano qua dentro: mai più. ¶ «Datemi ascolto signor Perelà
179
1911
di un amico nella più stretta intimità e con
180
1911
signor Perelà, sono i più graziosi e pittoreschi dei
181
1911
fraterna guardandosi con tenerezza più che con amore. Osservate
182
1911
un giorno il boccone più amaro che la sua
183
1911
ne venisse piantato uno più grande, e magari due
184
1911
paese. ¶ «Dormivano tranquilli il più beato sonno quegli abitanti
185
1911
di tornare, non trovarono più le loro barchette... che
186
1911
guerra non poteva essere più vittoriosa, e per la
187
1911
così perché nessuno potesse più invidiare l’altro. Le
188
1911
povera giovane entrò nella più grande agitazione, disse di
189
1911
la vita scegliendo la più atroce fra le maniere
190
1911
producevano luci sinistre e più sinistre ombre. Una catena
191
1911
era allacciato con una più piccola che lo stringeva
192
1911
i piedi, non esistevano più; le gambe finivano in
193
1911
gli altri esclamano sempre più in tumulto. ¶ La donna
194
1911
gli dice senza la più piccola alterazione nel viso
195
1911
una passione insana, la più vertiginosa follìa. E dopo
196
1911
del suicidio, del suicidio più inumano e forsennato, ponendo
197
1911
i Re, forse eccessivo, più che la persona fisica
198
1911
diviene insopportabile un giorno più dell’altro. ¶ – Pecore no
199
1911
Quali sono le bestie più ridicole? I pappagalli e
200
1911
che vi somigliano di più. ¶ – Cimone fate il favore
201
1911
che con esso le più gravi questioni si potessero
202
1911
risolvere, non s’ebbe più che fumo davanti agli
203
1911
di farlo scomparire al più presto, senza indugio, e
204
1911
meno rumore si fa più è meglio, bisogna fare
205
1911
passate per l’uomo più dotto del paese, dare
206
1911
non gli si fa più scrivere. ¶ – Ma gli è
207
1911
con un altro decreto più reale di quello. ¶ – E
208
1911
noi lo siamo di più. ¶ – Perché? ¶ – Perché? ¶ – Perché? ¶ – In
209
1911
figliolo. ¶ – Non lo rimanda più, su questo non c
210
1911
Quanto c’è di più sacro. ¶ – Uomo sacrilego. ¶ – Phue
211
1911
Perché non lo salutavano più? Che cosa era successo
212
1911
non tornare forse mai più. Tutto si sarebbe accomodato
213
1911
non ritorna, non torna più...». ¶ Ma bisognava, almeno in
214
1911
ne avessero riportate i più eminenti uomini dello stato
215
1911
Certo» avevano risposto i più, «che uomini dabbene a
216
1911
all’altra con la più grande naturalezza, e avendo
217
1911
cura di farla sempre più grossa. Un siffatto negozio
218
1911
ostinazione. Ma nessuno nutriva più dubbi ottimistici sul conto
219
1911
corpo gli apparve non più grigio intenso ma azzurro
220
1911
governo, e conservando ben più aderenti le mani alla
221
1911
visto, che non alzerò più il capo per vederlo
222
1911
e con una spinta più forte lo fece andare
223
1911
tanti, un nuvolo, uno più perfido dell’altro, uno
224
1911
perfido dell’altro, uno più accanito dell’altro nel
225
1911
mezzo, umiliato, avvilito nella più irreparabile maniera, livido di
226
1911
crudeli come quelle del più feroce nemico? Ora lo
227
1911
quale orribile gogna, la più umiliante che sia mai
228
1911
lui stesso, e sempre più ridendo stringeva fra i
229
1911
trovato inconsciamente la maniera più atroce per offendere un
230
1911
raggiunge la sua espressione più alta. ¶ Si fa un
231
1911
rotolamento di blocchi sempre più grossi che a loro
232
1911
grida al silenzio ottenendo più rumore che mai, il
233
1911
Ripete in tono ancor più soave. ¶ L’aula rumoreggia
234
1911
dire che all’uomo più leggero avevamo affidato il
235
1911
avevamo affidato il compito più grave, è questo che
236
1911
l’imputato ha la più grande dimestichezza col fuoco
237
1911
farne ai poltroni? ¶ – Perché più grande rifulga a tale
238
1911
di Alloro? ¶ – Erano uno più imbecille dell’altro. ¶ – Credete
239
1911
cosa ne fareste? ¶ – Imbecille più, imbecille meno... ¶ – Anche te
240
1911
di tutte è la più sozza. ¶ – Signora Marchesa, non
241
1911
male arti, ecc.?... ¶ – Le più inutili di tutte le
242
1911
morte di Alloro? ¶ – Il più inutile degli assassini. ¶ – Che
243
1911
non se ne sentisse più parlare. ¶ – Ramino Liccio Rosa
244
1911
vi sembrò? ¶ – L’uomo più noioso del mondo. ¶ – Credete
245
1911
oscene, le trombette sono più d’una. – Preparate a
246
1911
perdifiato ma soltanto i più vicini possono udirla. – La
247
1911
fascino, non sarebbe il più grande, il più infinitamente
248
1911
il più grande, il più infinitamente grande di tutti
249
1911
quando in quando: la più grossa. Grande cancan di
250
1911
Ma è la cosa più difficile che si conosca
251
1911
Silenzio! ¶ – Non potremo mai più tentare l’aula per
252
1911
e non si ode più che una parola: «Dio
253
1911
una forza che ritiene più grande di sé è
254
1911
mai quella. ¶ – Vili, uno più dell’altro. Io correrò
255
1911
tutti gli altri, né più né meno, anzi, più
256
1911
più né meno, anzi, più duramente, molto più duramente
257
1911
anzi, più duramente, molto più duramente degli altri. Quale
258
1911
Calleio è la cima più alta delle colline che
259
1911
circondano la città. Non più alto di cinquecento metri
260
1911
e la solennità. Tanto più verrà acclamato il Re
261
1911
acclamato il Re quanto più si sarà fatto aspettare
262
1911
tamburi si fanno sempre più a lato. ¶ Chcià! Chciò
263
1911
sputar meglio e di più tengono in bocca una
264
1911
ancora di quanto è più riposto nella loro persona
265
1911
che ritengono la cosa più immonda. ¶ A Porta Calleio
266
1911
si va facendo sempre più esigua, via via che
267
1911
forse una cinquantina, i più ostinati, insaziabili, inesauribili lanciatori
268
1911
ultimo tacito insulto, il più sanguinoso, la gente. La
269
1911
nera si fa sempre più piccola: ostia pura d
270
1911
Mi chiamaste coi nomi più lusinghieri e mi strisciaste
271
1911
Perelà... non c’è più. Sono andata a portargli
272
1911
notte... non c’è più... la cella è vuota