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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
1
1921
m'inorgoglisco, più godo, più ti amo, Esposito! Dico
2
1921
divampare e crescere sempre più intorno a quei due
3
1921
biglietto, non mi è più possibile sopportare questa pena
4
1921
e morte, come nelle più sublimi leggende. Forse era
5
1921
Forse era stato felice più di qualsiasi altro uomo
6
1921
ora certamente era il più felice di tutti. Più
7
1921
più felice di tutti. Più felice di me, che
8
1921
IV. ¶ Ormai non sarei più tornato indietro. Veramente mi
9
1921
suicidio non sarebbe stato più un mistero per nessuno
10
1921
Scomparsa!... Non si trova più! ¶ — Tua sorella? domandai. Tua
11
1921
Luisa non c'è più. Dove sarà? La chiamano
12
1921
Io non dovevo credere più a nulla, nemmeno all
13
1921
ero: nulla mi avrebbe più smosso di là. Finalmente
14
1921
dove nessuno l'avrebbe più ritrovato. Luisa... E Armida
15
1921
è bello non soffrire più per nessuna ragione, per
16
1921
Padrone di non esistere più quando me ne sia
17
1921
carne che mi dava più vivo il senso d
18
1921
in un pianto ancora più disperato. In quel punto
19
1921
scegliete la morte che più vi conviene, purchè vi
20
1921
non si faranno mai più... Infine, l'hai disonorata
21
1921
a ridere senza fermarmi più, finchè non fossero venuti
22
1921
Soltanto allora non dubitò più di essere vittima di
23
1921
sera non lo vidi più. Io venni ad abitare
24
1921
Oh! potevo ben considerarmi più fortunato di tanti altri
25
1921
e non rivederla mai più: essere generoso con lei
26
1921
mio ufficio nell'angolo più buio di una piccola
27
1921
che oggi non è più che uno straccio. Quando
28
1921
rassegnato ad essere il più ridicolo e il più
29
1921
più ridicolo e il più infelice degli uomini... Ma
30
1921
un gesto qualunque, il più insignificante, il più indeterminato
31
1921
il più insignificante, il più indeterminato, per vederla saltare
32
1921
capo e un poco più forte la sua voce
33
1921
pensato che le servisse più che altro da pretesto
34
1921
confuso. Non ti guardo più. ¶ — Ti dispiace? mi domandò
35
1921
domandò allora Luisa senza più sorridere. ¶ — Che cosa? Che
36
1921
forte. Non avete il più piccolo senso dell'opportunità
37
1921
ipocrita. Non ci pensare più... Ti ho già perdonato
38
1921
uomo. E quantunque il più delle volte le donne
39
1921
ella non si sentisse più in obbligo di lavorare
40
1921
madre, adattandosi alle fatiche più umili e mortificanti per
41
1921
Ora non le sento più, Luisa... Non le posso
42
1921
Luisa... Non le posso più sopportare... La vita ha
43
1921
la voce di Isacco più sveglia che mai esclamò
44
1921
russare, non gli risposi più nulla. ¶ La mattina dopo
45
1921
neve che cadeva sempre più fitta, quando qualcuno mi
46
1921
Era un piccolo uomo più basso di statura molto
47
1921
domandò con il tono più naturale del mondo, come
48
1921
vedeva con un viso più buio del solito: ¶ — Capisco
49
1921
ridevano, e Prisca rideva più di loro. E gli
50
1921
additando Accolito: — Il fagotto più grosso, manco male, l
51
1921
suo letto allargarsi sempre più, e gli pareva che
52
1921
ora non c'era più. Disperato si gettò colla
53
1921
oro, ma un poco più piccola. Ma mentre il
54
1921
disse con un po' più di voce: Ave Maria
55
1921
maligno fascino si sprigiona più dal suo verde lume
56
1921
e stanco. Non ho più voglia di vivere. Se
57
1921
di pietà gli atti più stolti della mia vita
58
1921
e lontana i nomi più strani, e fa lunghi
59
1921
sua vita non aveva più segreti per il mio
60
1921
ebbe una stanza di più da appigionare. Ci sta
61
1921
una specchiera rotta in più parti. Sotto la finestra
62
1921
sei mesi o poco più, non venivo da casa
63
1921
non ritornare indietro mai più. Lo stambugio che allora
64
1921
non ne avrei posseduti più, mi sembrò quanto di
65
1921
per mangiare, e non più: non per avere anche
66
1921
salire in alto, non più rapito entro una nuvola
67
1921
Taci, taci, diceva sempre più cupa, sempre più minacciosa
68
1921
sempre più cupa, sempre più minacciosa, quella voce; è
69
1921
madre? Lei non piange più... ¶ — Ma io non posso
70
1921
giuro, non posso, è più forte di me! gemette
71
1921
che diventi ogni giorno più brutta? disse in tono
72
1921
spiegata. Non ne posso più! ¶ La porta della stanza
73
1921
cuscini, e singhiozzando senza più freno implorò: — Mamma, mamma
74
1921
Poi tutto ripiombò nel più profondo silenzio. ¶ Mi ricordo
75
1921
piena mattina. Non nevicava più. Anzi c'era nel
76
1921
Non mi sarei mosso più. Perchè avrei dovuto alzarmi
77
1921
dovuto alzarmi? Non volevo più vedere nessuno, non parlare
78
1921
vedere nessuno, non parlare più. Non avevo più nulla
79
1921
parlare più. Non avevo più nulla da dire a
80
1921
Non aspettavo, non desideravo più nulla. Mi sarei sentito
81
1921
ancora, a voce ancora più bassa, questa notte, qui
82
1921
abitudine che non abbandonò più, da allora in poi
83
1921
ella non si movesse più, o che la stanza
84
1921
che cammini sopra il più morbido dei tappeti, anzichè
85
1921
quel giorno non dovesse più esistere nel calendario. Ma
86
1921
d'un'intera esistenza! Più che in fretta tuffai
87
1921
avevo fatto, e dovetti più volte asciugarmi la fronte
88
1921
da domani non verrò più. Ho deciso di abbandonare
89
1921
nelle cronache dei delitti più tristi ed oscuri, sotto
90
1921
pensare di Armida, molto più che se l'avessi
91
1921
altra lettera: non sei più lo stesso. Usi strani
92
1921
mi spremono dalle vene più nascoste fin l'ultima
93
1921
ultima goccia di sangue, più che mai avrei sete
94
1921
sanguinoso amore. «Sono felice! Più ti vedo debole, affranto
95
1921
ti vedo debole, affranto, più m'inorgoglisco, più godo
96
1921
affranto, più m'inorgoglisco, più godo, più ti amo
97
1921
lui con i nomi più dolci, mentre in fretta
98
1921
mentre in fretta quanto più poteva, le infilava i
99
1921
bestia, tutti i nomignoli più delicati uscirono dalla sua
100
1921
botte. Era passato da più di due ore il
101
1921
una coperta di lana. ¶ Più tardi mia madre si
102
1921
si lasciava trascinare: dovetti più volte sostenerla perchè non
103
1921
vidi che non tremava più e che avrebbe potuto
104
1921
e non si distaccò più da lei. Marta piangeva
105
1921
gli occhi: non osò più guardare in viso sua
106
1921
parlarle e non poteva più. Le ultime parole che
107
1921
viva, ma non poteva più parlare. Tentava di quando
108
1921
Voleva dire: — Non andartene più... non ritornare via... non
109
1921
aspettare. Non tornerò mai più! — e pensai che forse
110
1921
di non ritornare mai più a quella vita irregolare
111
1921
che doveva averle procurato più delusioni che gioie, più
112
1921
più delusioni che gioie, più umiliazioni che piaceri, forse
113
1921
Silvio la rivide mai più. ¶ PARTE QUARTA ¶ Come finì
114
1921
freddo splendore nelle circostanze più dolorose che ho attraversato
115
1921
spesso agli scrittori anche più provetti di perdere per
116
1921
spesso anche due o più personaggi, che, per ritrovarli
117
1921
noi ignoriamo fatti ben più importanti, come sarebbe quello
118
1921
capricci, non le offrirà più alcuno svago. Ma la
119
1921
quanto quella, e anche più, le quali rovinarono con
120
1921
quello smeraldo rivarcare mai più le soglie di questo
121
1921
maleficio, non sarò certo più io quello che il
122
1921
felicità, già molto pericolante. Più gli era sembrata opprimente
123
1921
innanzi uscendo dall'ospedale, più allora gli sembrava ospitale
124
1921
leggiero e bianco; nè più leggiero nè meno candido
125
1921
da nessuno. ¶ Un poco più tardi le strade si
126
1921
grida, si urta, e più cerca di sopraffarsi più
127
1921
più cerca di sopraffarsi più si perde e si
128
1921
nel caos, non basta più la modesta personalità di
129
1921
gioielliere eran mille volte più risplendenti della famosa caverna
130
1921
quale le piacesse di più; quando, con sua gran
131
1921
erano accorsi dai quartieri più eccentrici al primo odore
132
1921
gobba gli sarebbe sembrata più leggiera. Ma certo egli
133
1921
fare a chi correva più veloce, e tanto meglio
134
1921
avrebbe potuto fare di più? Appena aveva visto fiammeggiare
135
1921
quello che gli altri più fortunati, cioè più veloci
136
1921
altri più fortunati, cioè più veloci di lui, vi
137
1921
ingrandimento e un poco più in là una bilancia
138
1921
saltellante per la via più breve, due ombre si
139
1921
Poi, quando non udì più alcun rumore, cercò di
140
1921
che non ne poteva più dal dolore, mettimi a
141
1921
lustrata brillarono al sole più nere che mai, perchè
142
1921
e dorata, e lucida più del metallo. Asciugò Accolito
143
1921
Perdifiato non la finiva più di gemere e di
144
1921
e benchè non sperasse più nulla, con sua gran
145
1921
mentre non avrei mai più voluto allontanarmi da voi
146
1921
che oramai non era più possibile divagare ancora. Levando
147
1921
che Silvina non rideva più. ¶ — Ciò che mi proponete
148
1921
punta di piedi, senza più voltarsi indietro, se ne
149
1921
di bei giovani, anche più belli di Silvio. E
150
1921
Povera Odette! Ha già più di trent'anni... ¶ X
151
1921
giorno nessuno si era più presentato in corsia a
152
1921
parevano ingranditi, con piedistalli più alti e quadrati, e
153
1921
Silvina non lo aspettava più, gli era sempre sembrata
154
1921
tempo, non vedendolo mai più ritornare, Silvina si sarebbe
155
1921
nè sorella sua, ma più che moglie e sorella
156
1921
alleggerito del peso che più lo opprimeva, poichè il
157
1921
confortarlo anche; e quanto più ella si sarebbe mostrata
158
1921
tenera, premurosa, afflitta, pentita, più egli avrebbe dovuto pensare
159
1921
cioè che, non amandolo più, le riusciva affatto indifferente
160
1921
di non ritornare mai più all'ospedale, finchè tu
161
1921
mi dicesti: — Non ritornare più, mai più. Questo luogo
162
1921
Non ritornare più, mai più. Questo luogo è orrendo
163
1921
e poi un rumore più secco e duro, che
164
1921
mare buono sotto il più costante dei cieli. Allora
165
1921
disse Silvio con la più grande naturalezza, che noi
166
1921
che non mi farai più soffrire? ¶ E Silvio glielo
167
1921
di tutti, compresi i più fortunati e i meno
168
1921
che spesso gli uomini più ridicoli nascondono i cuori
169
1921
ridicoli nascondono i cuori più generosi. ¶ — Ah, povero principe
170
1921
viso e la faceva più alta di tutta la
171
1921
concitata, non ne possiamo più! Tutta la notte non
172
1921
indugiate un minuto di più! Lo abbiamo ripreso per
173
1921
che punto? Non sono più un uomo. Sono un
174
1921
Silvina non mi ama più! ¶ — Questo è delirio, disse
175
1921
e così, in sembianze più umane, si rivolse a
176
1921
ormai non c'era più dove cercare, si lasciò
177
1921
Ti regalerò una collana più bella di quella, con
178
1921
semplice di Silvio, incapace più di nascondersi, affiorò sul
179
1921
di minuto in minuto più intenso, tanto che Silvina
180
1921
eternità, non l'avevo più riveduta. Rivedendola allora, il
181
1921
fossi stato preparato alla più triste realtà, il suo
182
1921
Ma io non coltivavo più nessuna illusione, e perciò
183
1921
aspettarmi... Non tornerò mai più... ¶ La nostra vecchia carrozza
184
1921
lei che non viveva più ormai se non per
185
1921
suo viso si faceva più affilato e più bianco
186
1921
faceva più affilato e più bianco, come se a
187
1921
occhi, ma non erano più i suoi soavi occhi
188
1921
ella non era già più che un'ombra, un
189
1921
quel giorno non lasciò più il suo letto. Ella
190
1921
non si sarebbero mai più rivissuti, e stava preparandosi
191
1921
aria sporca di inchiostro, più bianchi della brina che
192
1921
incominciava, non c'era più speranza di poterlo rimandare
193
1921
anche per piacergli sempre più, per non perdere nulla
194
1921
sua opinione nelle dispute più disparate; sempre nell'intento
195
1921
calvizie del cranio, rendeva più che mai evidente la
196
1921
colta. Ora come potrebbe più nascondersi? Il principe, l
197
1921
rivestire e dipingere delle più consolanti e promettenti visioni
198
1921
e lugubri le loro più ammirevoli architetture, e, curvando
199
1921
pioggia sul tetto, i più piccoli rumori, i più
200
1921
più piccoli rumori, i più lontani, diventavano sordi tonfi
201
1921
inviti ad un'intimità più profonda. Madama Humbert era
202
1921
composto il viso nella più profonda mestizia e diceva
203
1921
sembrerà triste non averlo più vicino! Anche una meno
204
1921
giallo, abiti delle fogge più disparate. Una delle due
205
1921
disparate. Una delle due più giovani mostrava dal sottanino
206
1921
come per dire: — Verrà più tardi da sè. E
207
1921
Odette e Manon, la più acerba, come fra due
208
1921
e non si mosse più. ¶ Silvina rimase silenziosa. Ora
209
1921
l'ovale, e tradiva più che mai la larghezza
210
1921
si posarono un poco più a lungo sulla sua
211
1921
Allora quella accostò ancora più a lei il suo
212
1921
e non fu mai più ritrovata... ¶ Tacque un momento
213
1921
che alfine non seppe più negare a sè stessa
214
1921
quel letto, non muoversi più per tutta la notte
215
1921
che ti desiderano di più, e preferisci il più
216
1921
più, e preferisci il più ricco. Non ti curare
217
1921
Soave la strinse ancora più teneramente a sè e
218
1921
labbra? Saresti mille volte più bella. La tua bocca
219
1921
ogni pudore; non furono più gli occhi di una
220
1921
momento impura; non fu più la bocca d'una
221
1921
Come sono diversa!... ¶ — E più bella! esclamò Soave. ¶ — Sì
222
1921
Sì, disse Silvina, quasi più bella... ¶ Allora Soave le
223
1921
mia pelle non è più liscia della pelle di
224
1921
non si sarebbe mai più coricata in quel deserto
225
1921
Silvina, non sarebbe mai più stata sola, perchè il
226
1921
fare suo. Non esistevano più ostacoli alla sua volontà
227
1921
alla sua volontà, non più limiti, non più divieti
228
1921
non più limiti, non più divieti. Buono era quel
229
1921
sembravano sbocciate allora nel più tepido sole di maggio
230
1921
antichi videro metamorfosi ben più stupefacenti di questa. E
231
1921
polacchi tutti adorni delle più sontuose zazzere d'Europa
232
1921
come mi vedete, non più giovinetto, ho ancora l
233
1921
posso dire d'avere più d'ogni altro un
234
1921
un tono di voce più bassa, ciò che io
235
1921
lo amiate. Forse sarebbe più prudente per me che
236
1921
ai vostri occhi il più ridicolo degli uomini? Ascoltatemi
237
1921
immagine non mi ha più abbandonato. Considerate fino a
238
1921
quanto cercassi, non riuscivo più a rintracciarla. Sempre, sempre
239
1921
io non potessi mai più rivederle. Debbo dirvi, Silvina
240
1921
da voi forse anche più di quanto non avesse
241
1921
più bello, più largo, più ricco del nastro che
242
1921
valevano forse quindici volte più di quella collana, che
243
1921
diceva d'averlo pagato più di venti soldi. Ma
244
1921
non la rivide mai più. ¶ Porfirio aveva la sua
245
1921
ricercarla a fatica per più d'un minuto. Quando
246
1921
naturalissimo si calava ancora più sul naso le falde
247
1921
che non le avrei più rivedute. La mia febbre
248
1921
mi dissero che io, più d'una volta, avevo
249
1921
Il cielo non aveva più luna, non più stelle
250
1921
aveva più luna, non più stelle. Perciò quella stagione
251
1921
imbandita. Mia madre, guardandomi più teneramente che mai, mi
252
1921
dorati qua e là più vivaci, specie dove a
253
1921
una volubilità straordinaria e più stravaganti delle nuvole. Il
254
1921
e di statura poco più che infantile, dei larghi
255
1921
sua camera. Si cambiava più volte d'abito, per
256
1921
in questi dintorni, brutte più di anima che di
257
1921
intorno, e per di più con una grande e
258
1921
di popolo; non pare più di stare in campagna
259
1921
Silvina, che nessuno aveva più veduto piangere da un
260
1921
poi con indifferenza le più crudeli immagini della morte
261
1921
guardavo, non la finivano più, eccitati dalla mia indifferenza
262
1921
possono posarsi un poco più a lungo sulla vostra
263
1921
che già mi siete più cara della vita! Ma
264
1921
nulla. ¶ Allora considerai con più benevolenza quel giovane e
265
1921
occorse un minuto di più perchè i miei occhi
266
1921
scompose, non ebbe il più lieve moto nè di
267
1921
nella vita un amico più sincero, più fedele di
268
1921
un amico più sincero, più fedele di me. Io
269
1921
Silvina nostra; sei la più piccina, la più giovane
270
1921
la più piccina, la più giovane. Se tu fossi
271
1921
rifaceva continuamente, e sembrava, più che indifferente, estranea, alle
272
1921
non se ne godono più con gioia... ¶ Silvina chiuse
273
1921
involto delle cose sue più care, attraversò il frutteto
274
1921
altra tutta colorata del più tenero verde, con ali
275
1921
di agosto, quando cadono più stelle dal cielo che
276
1921
quel giorno non fu più l'uomo sereno e
277
1921
città. Egli non aveva più nè cavalli nè carrozze
278
1921
fagotto delle cose sue più care, e aveva lasciato
279
1921
ci appartiene! Chi è più ricco di noi? ¶ E
280
1921
con una veduta anche più bella di questa. Quanto
281
1921
altre donne non esistono più per me; è come
282
1921
non se ne distaccava più, finchè non la sentiva
283
1921
volle contaminare le cose più pure, le più sante
284
1921
cose più pure, le più sante, le più care
285
1921
le più sante, le più care della mia vita
286
1921
No: le creature che più ho amato, in cui
287
1921
ho amato, in cui più confidavo, non hanno saputo
288
1921
sue giornate nell'inerzia più vuota ad aspettare Silvio
289
1921
e si accostò ancora più a lei. ¶ Essi erano
290
1921
sciolti e la gola più nuda, e un che
291
1921
tanto da non poterlo più sopportare. ¶ — Ho la faccia
292
1921
punto di non comprenderla più. Non sentivo ormai nessun
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1921
scosse il capo. Strinse più forte la mia mano
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uscio non si mosse più, e quelle quattro dita
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mia, anzi la strinse più forte e se la
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suo cuore batteva sempre più forte. E non parlava
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siano morti. Non odo più nulla. E poi la
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stretto e non posso più fuggire. Mi faccio piccina
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scialle e non vedo più nulla. Lo sento che
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non mi sono mossa più. Mi parve un secolo
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tanto chiaro! Non sono più un ragazzo ingenuo, non
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ragazzo ingenuo, non credo più a nulla. Se tu
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burrasca. Non ci vedevo più. ¶ — E ora vattene! — dissi
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Vattene via... ¶ La urtai più volte con la punta
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di gigli, di rose. Più mi avanzo e più
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Più mi avanzo e più intorno a me le
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ripeto ancora. E poi più nulla... ¶ Sterpoli si alzò
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uno sforzo penoso, sempre più penoso, balbettavo: — Indietro! Non
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casi della loro vita, più di un lettore si
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sarebbe passata inosservata; tanto più che oggi la moda
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fossimo intimamente sconvolti, e più di ogni altro Clauss
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uno smeraldo mille volte più grosso e luminoso di
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fra quei cuscini, mentre più d'ogni altro l
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perchè dovevano essere molto più calmi di noi, ma
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le sue labbra. Anche più tardi, quando il delirio
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miserabile rigattiere, non mandava più alcuno splendore. Un ragazzo
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l'era cacciata nella più nascosta tasca dei suoi
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due macchie un poco più rosse delle altre, e
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padelle dove stava guizzando più che vivo tra gli
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pronti a cedere la più bella collana di smeraldi
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non mi vedi mai più... ¶ Buttò in mare quell
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considerando quanto egli fosse più generoso e grande di
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di Andromaco ed ella più fortunata di Rosina. Aveva
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collana così bella costava più di sette soldi, forse
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qualche ragazzo signore ancora più stupido di lui. La
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già non le piaceva più. Poichè certo quella collana
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sarebbe stata mille volte più felice se invece della
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nastro dorato che fosse più bello del suo. Allora
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umiliata e non avrebbe più portato il nastro di
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come se fosse il più bel nastro dell'universo
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Porfirio, con la voce più buona del mondo e
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che l'hai pagato più di quattro soldi. Egle
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rispose pronta: — Quattro soldi? Più di venti, ne costa
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Per Dio! esclamò Porfirio, più di venti soldi? Se
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di nastro d'oro, più bello, più largo, più
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d'oro, più bello, più largo, più ricco del
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dove il bosco è più folto, dove il fiume
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fiume scorre tra le più alte rupi, la ragione
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e tempo, spazio, memoria, più nulla... ¶ II. ¶ Quest'uomo
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rara negli uomini non più giovani, che è fatta
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sulla terrazza. Non piove più. ¶ Salimmo dunque, noi due
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sogno mi sembra ancor più bello di allora. Morire
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mi narrò queste cose, più tardi. Alfine essi si
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e infatti non accadde più che noi ci trovassimo
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che io non potevo più vivere senza di lui
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infanzia. Non mi abbandonò più. ¶ Vivevo dunque come trasognato
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cerchia alpina. Ora non più. Clauss aveva lasciato cadere
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pezzo non la vedrò più. In un paese c
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dopo, l'aria divenne più densa e odorosa. Ogni
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soggiunse Paolo con voce più sommessa. — Ella canta. Canta
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servitori. Io non posso più sopportare.... Io sono stanca
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occhi chiusi non udivo più nulla. La donna non
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La donna non piangeva più; aveva cessato di piangere
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splendeva. — Io non posso più sopportare!... — aveva esclamato. — Io
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hai acciecato! Non posso più vederti! — e ho cercato
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risponde. Suono di nuovo, più forte, a lungo; strappo
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ubriaco. Si avvicinò ancora più a me fino quasi
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sussurrò con voce ancora più bassa: ¶ — Anche lei, di
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lei, di notte, è più bella... Che dico? Ah
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Dico troppo, eppure è più bella. Sì. Perchè nasconderlo
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cosa, sebbene sia anche più temibile. I suoi occhi
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eravamo tutti pazzi, chi più chi meno. Anche tu
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e non uscirne mai più. Avrei preferito qualunque supplizio
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giungeva il parlottare di più persone. Io udivo distintamente
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uscio, ridendo ancora, ma più umanamente, e venne fino
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sempre. Immaginate una realtà più angosciosa, un addio più
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più angosciosa, un addio più commovente? Che differenza esiste
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prima, non un istante più tardi? Mi è stato
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ebbe odorata a lungo, più volte, la sua faccia
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voce qualche cosa di più commovente che il pianto
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che il pianto, di più tenero che una carezza
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che una carezza, di più dolce che una parola
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forse non la vedrò più, mai più. E mi
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la vedrò più, mai più. E mi pareva di
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una pausa, parlando ancora più sommessa: — Verrò, verrò questa
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Ma tu dovevi ridere più di me, ragazzo mio
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bambina? Ma non sono più una bambina... È un
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che non lo sono più... I vecchi le capiscono
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mia... Soave non è più tanto bambina... — Ma voi
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gola mi sarebbe sembrata più candida e la sua
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e la sua bocca più rossa. E vidi senza
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presepio. Fra cento e più cravatte, io vidi quella
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Ohè! — gli dissi. — Hai più veduto nessuno? Com'è
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E non gli sono più ricresciuti i capelli? ¶ Si
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giri per le vie più deserte della città. Senza
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soffrire. Lo giudicavo il più grande importuno che fosse
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per non ritornare mai più. Ma Isacco, la sera
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Stasera, signor Paris, avete più sonno del solito... ¶ Rimetteva
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carità! Non la finirete più di parlare... Costui s
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rose. Chi si ricorda più di quel tempo?» ¶ Era
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goccia di oblio sui più tristi pensieri. Un fiore
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dormire, per non pensare più all'oggi e al
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credere di non amare più nessuna delle piccole cose
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Isacco non mi pareva più così spregevole e fastidioso
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che vedevo non era più quel sorriso malinconico malinconico
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cuciva, e non provavo più nessuna irritazione vedendola penare
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poichè non si coricava più nemmeno con me, ma
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pure non ne avevo più quel senso di repulsione
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io non m'irrigidivo più da capo a piedi
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muovermi, per non parlare più, chiedevo a me stesso
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una volta non esisteva più. ¶ Ma ben presto mi
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quella sera non toccai più di quel dolce. Isacco
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acqua che non sembrano più le stesse. Eppure sono
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le cose, anche nelle più infime, nelle più banali
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nelle più infime, nelle più banali. Pur accettando quelle
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quelle vecchie? Si possono più chiamare scarpe? Ma, insomma
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cieco. Ormai non nutrivo più dubbi di sorta. Un
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che nemmeno l'uomo più pio subisce e tollera
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Cercavo di rafforzare sempre più in me stesso il
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ormai di provare la più piccola gioia nel guardare
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di me. Non potevo più dubitarne: ero veramente geloso
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Luisa di non vedere più Isacco, nelle ore in
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quei fiori non volevo più vederli nella brocca sul
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cortile. Isacco m'aspettò più di un'ora per
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nulla. Quasi non rivolgevo più la parola a Luisa
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ci portasse verso una più cruda stagione, anzichè verso
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per non uscirne mai più. ¶ Mentre così sognavo ad
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gomito. Non ne potevo più di quell'immobilità in
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suo viso non era più grigio pallido come sempre
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si curvava ancora di più, e posava la sua
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Sentimi, guardami... Non sei più solo. Luisa tua è
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Non me ne vado più... No, amore, mai più
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più... No, amore, mai più, mai più. ¶ Nelle orecchie
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amore, mai più, mai più. ¶ Nelle orecchie avevo un
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Luisa non sarebbe rientrata più, quella notte, in casa
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bussare pian piano, poi più forte, finchè disperata si
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i peggiori nemici, i più crudeli, i più pericolosi
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i più crudeli, i più pericolosi nemici del bene
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sentì distrutta, annientata, non più ben viva, e tuttavia
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sè. Luisa non pensava più; era addormentata. Voleva persuadere
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addormentata, di non pensare più, di non ricordare, di
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ricordare, di non sentire più nulla. Come se anche
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per la via. Stetti più d'un'ora a
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spalle, e non passò più nessuno per quel tratto
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voluto morire? ¶ Non ero più ora agitato da nessuna