Matilde Serao, Cristina, 1908

E non vi badò più. Sul parapetto della terrazza

mai finito. Non pensava più a Peppino Fiorillo, la

come l'altro, il più grande, che si era

focolare. ¶ — Lo vuoi fare più? ¶ — No, Ciccinella cara. ¶ — Ti

cara. ¶ — Ti ci fermerai più, con Peppino Fiorillo? ¶ — Mi

non mi ci fermerò più. ¶ — Te li darò io

giornata, Cristina non ebbe più tempo di pensare a

Cristina non ci pensò più, a Peppino Fiorillo: appena

intere, che non mangiava più, che aveva sputato sangue

malattia, e non salutava più nessuno. ¶ — Quella Cristina è

erano scombiccherate le frasi più disperate. Sempre Cristina avrebbe

una settimana, non giunse più niente. Alla sera, mentre

di fatica. Non parlarono più di Giovannino Sticco; ma

casa. Non si dissero più nulla, e il matrimonio

La Corte? ¶ — Lo faremo più bello. ¶ Alla domenica, dopo

figliuolo che non tornava più a Santa Maria. Ella

crescere la barba, era più grasso, più scialbo, ma

barba, era più grasso, più scialbo, ma ella lo

spiegherò tutto, ti amo più che mai". ¶ Ella non

Peppino Fiorillo non scrisse più, non comparve alla finestra

convinto, non ci pensava più, aveva forse abbandonato la

Ma non si ricordava più, non giudicava più, non

ricordava più, non giudicava più, non capiva più niente

giudicava più, non capiva più niente. Quello che le

con qualche monosillabo: e più nulla. Sola, con quell

debolmente; ella non osò più muoversi. Si sentiva presa

che non la lasciava più, diventava sempre più calda

lasciava più, diventava sempre più calda, era rovente come

ma non li fissava più su lei, li stravolgeva

vortice, non poteva salvarsi più. ¶ — Sposalo, figlia mia — disse

era lontano, non tornava più, non era più possibile

tornava più, non era più possibile che ritornasse, il

dove non ci sono più romanzi. ¶ Il comico di

suo spirito era anche più grande. Entrato nella vita

si pigliava la donna più invano desiderata, egli si

solitudine. Amava, gagliardamente2, tenacemente, più con rabbia che con

credette impazzito. Come lui più s'innamorava, lei amava

sa perchè, nel modo più illogico e più volgare

modo più illogico e più volgare. Scomparve, fu travolta

labbra avevano un sorriso più fremente che dolce. Ma

della vita, non sentendo più nulla che un dolore

anima di Teresa era più dignitosa e severa, chiusa

e piano. Per lo più, dopo averlo salutato, si

uno non s'accorgeva più dell'altro, indifferenti, sottratti

non si accorgeva che più tardi di quella partenza

bassa dove non scorreva più calore, dove non vibrava

calore, dove non vibrava più vita, fermandosi ogni tanto

accennava a tutte le più piccole circostanze, Il racconto

se Guido non fosse più là, come se dialogasse

Forse Guido diceva di più e meglio: lui era

e meglio: lui era più glaciale, più morto. Sceglieva

lui era più glaciale, più morto. Sceglieva le parole

parole, lentamente, trovando quelle più efficaci, rendendo la sua

delicatezza non si parlava più del passato, non vi

passato, non vi era più rinnovamento di confidenze, mancavano

nominare, così tacevano spesso. Più che mai erano lontani

In verità, essi sono più infelici che mai; infelici