Bernardino Martirano, Aretusa, 1618

e, acciò che mostri più col bene oprare ¶ che

armata, ¶ per racquistar questa più degna Elèna, ¶ chi sopra

il ferro e nulla più li piace: ¶ et or

qual a lei quanto più puote asconde: ¶ or rompe

dimmi: del mal che più farai? ¶ 20 ¶ Ogni mio egual

ch'io non posso più gire; ¶ né dopo il

quando giurasti non veder più sole, ¶ se non quanto

ove ne vai? ¶ O più d'ogni altro pien

tua di se stessa più avara ¶ e pensi ancor

ancor di non esser più d'una; ¶ non sarà

del Mar ch'è più crudel del padre assai

ne lo stretto dubbioso più che Sirti, ¶ col qual

del sangue suo rossi più rivi: ¶ a pena il

l viso non sarà più già qual era: ¶ oscuri

né udir, né parlar più. ¶ Tanto in preda al

e passando Sebeto, oltra più corse, ¶ tanto che giunse

ha il sonno e più non mangia o beve

diede ¶ tratti così, che più al nemico fai? ¶ Se

d'altre fiamme in più lontano loco. ¶ Io sola

l'ultimo strale, ¶ non più tòsco bisogna o fune

pianto in lei rinacque ¶ più fier che prima, e

l'elci vicine assai più dura; ¶ e s'accolte

ma ogni or con più rigor, con più dispetto

con più rigor, con più dispetto ¶ questa a' lor

a' lor danni e più orgogliosa viene. ¶ E mentre

come dura fu vie più che i sassi, ¶ piacque

poi con la mente più quïeta. ¶ Ma a pena

appresso gli stava: ¶ Ischia più chiara, più famosa e

stava: ¶ Ischia più chiara, più famosa e adorna ¶ di

tra tutti era il più chiaro, ¶ ne l'opra

e saccheggia la terra. ¶ 100 ¶ Più oltra poi si vede

pigliar Pavia. ¶ 103 ¶ Ma trova più difficile la impresa ¶ che

si dole: ¶ e monumento più eterno col canto ¶ li

di sacra rabie, assai più grande ¶ di quel che

aspetta, ¶ per non star più la misera soggetta. ¶ 116 ¶ Veggio

sotto l'ombra ¶ e più non teme i ladri

e farsi ogni or più a noi vicino, ¶ e

non comportar che stia più grama e sola, ¶ esposta

i vanni, ¶ che tanto più sarai simile a Dio

vederla viene: ¶ non è più lagrimosa, né più mesta

è più lagrimosa, né più mesta, ¶ in letizia ha

un bel fiore, ¶ odorifero più che amomo o nardo

servo fido. ¶ Quel che più al mondo amasti or

al mondo amasti or più rifiuti: ¶ tanto rispondi men

rispondi men, quant'io più grido. ¶ Tu le tue

che questo omai far più non posso, ¶ con la

n te non è più carne, o pelle, od

bagna, ¶ or beve a più non posso l'onde

lo trabocca: ¶ ma quanto più ne l'acqua si

acqua si sommerge, ¶ tanto più Amor in su le

viene a tanto, ¶ che più non può parlar, ma