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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
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sto lavorando? ¶ JOSEPH CONRAD ¶ 1. ¶ Più veloce, ti prego, più
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Più veloce, ti prego, più veloce. ¶ Fa’ che arrivo
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male non c’è più, ¶ con il nero e
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Adesso non c’era più nessuno. Nino e il
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che non avrebbe mai più rivisto quella coda persa
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persa nell’erba. Mai più. Ne era sicuro. ¶ È
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che io ero il più grande cacciatore del mondo
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Adesso non lo dice più e mi parla poco
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il suo piatto. Schiacciò più che poté la punta
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rilasciando altra acqua scura, più densa e appiccicosa di
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Eh? Non ne vuoi più?” disse suo padre allungando
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tre volte. Non riuscì più a trattenersi, scaricò l
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che non ci voleva più stare nella mia pancia
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di nuovo nel sole. Più si avvicinava e più
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Più si avvicinava e più dentro il petto aumentavano
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contro la gola. Tossì più forte e strofinando il
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cose non ci sono più!” ¶ Il vecchio si spostò
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barattolo non ci sono più! Qualcuno li ha portati
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di mobili dalle forme più strane con tanti dischi
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ne dovrò costruire una più leggera prima o poi
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già.” ¶ L’ultima, la più grossa. ¶ Pietro sorrise e
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delle due fragole era più rossa dell’altra. ¶ Il
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dove il pane era più farinoso. La prima fetta
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farinoso. La prima fetta, più scura, la tenne per
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per sé. La seconda, più spessa, andò nel piatto
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vado lui non ride più e non mi dice
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e non mi dice più che sono il bambino
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che sono il bambino più bravo del mondo. ¶ Io
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dice che sono il più grande cacciatore che esiste
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cacciatore che esiste. Il più bravo di tutti. ¶ Fa
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come faceva a essere più intelligente di lui? ¶ Luigi
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Luigi era un po’ più alto, ma non dipendeva
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dell’altro. Meno uno, più metà di dodici. Fa
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camicia di Luigi. Poi più su, verso la Madonna
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esercizi. ¶ Non si parlarono più, non ce n’era
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in faccia. Sembrava ancora più acceso una volta superata
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piccola casa diventava ancora più bianco, quasi arso, quasi
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dove gli alberi sono più grossi e dove l
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l’erba non esiste più. C’è solo il
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lì, e l’ombra più spessa e nera di
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un altro era già più in alto che lo
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un po’. Dopo era più facile, perché nella parte
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e tutta uguale, senza più appigli. Pietro restò così
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La voce non arrivava più dall’alto. Adesso Luigi
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iniziò a singhiozzare, sempre più forte, la schiena che
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luce del sole era più debole. Si era abbassata
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albero fino ai tronchi più sottili. Il terreno, le
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le foglie, tutto sembrava più luminoso. Anche il cielo
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luminoso. Anche il cielo, più blu, e la polvere
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che mamma non sta più male. E fa’ che
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l’acqua dal punto più alto. Teneva il bicchiere
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la cascata rosso scuro più grande del mondo. ¶ “Adesso
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Ora l’acqua era più lenta. Trasportava polvere e
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un po’ non vieni più qui. Parliamo fuori. In
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debole e stanco, ancora più debole. Si muoveva piano
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secchio, non si mosse più. ¶ Pietro lasciò andare il
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stesse per scoppiare. E più ascoltava pulsare il suo
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pulsare il suo cuore, più voleva che esplodesse davvero
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Il pezzo di ferro più bello che si potesse
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un altro viaggio, ancora più lontano. ¶ Improvvisamente sentì bussare
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spense. Non c’era più vento. Non c’era
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vento. Non c’era più nessuno a salutarlo. Non
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salutarlo. Non c’erano più strada, alberi, cancelli e
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persone. Non c’era più Nino con il suo
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è vero.” Nino diventò più calmo. “Lo so come
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capelli. ¶ “Davvero non posso più entrare da te?” ¶ “Ci
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signore!” gridò. ¶ “Vai, Pietro! Più veloce! Più veloce!” diceva
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Vai, Pietro! Più veloce! Più veloce!” diceva Nino agitando
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e non lo lasciò più. “Siamo velocissimi!” La Bianca
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qualsiasi posto del mondo. ¶ “Più forte! Più forte!” lo
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del mondo. ¶ “Più forte! Più forte!” lo incitava Nino
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strada e anche di più. ¶ “Al mare! Al mare
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stato chiaro, non dovevano più stare insieme. Ma c
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di cuoio non scricchiolavano più. ¶ Pietro e Nino rimasero
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non ci sarebbero state più immagini. All’improvviso scomparvero
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e strade. Non videro più nessun monte e vulcano
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e non la lasciò più, il suo indice premeva
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papà non lo vuole più e così non ha
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e così non ha più amici e io non
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lui non la vuole più con noi perché quando
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il doppio del normale. Più Pietro si sforzava di
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di stare attento e più il collo si piegava
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ultima che udì. Dopo, più niente. Fu un attimo
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la signorina non parlò più. Ogni cosa diventò buia
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così che si impara. Più che a scuola. Lo
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e perché era il più vecchio di tutti. Era
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male non c’è più, con il nero e
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l’automobile davanti era più vicina. ¶ Pietro guardò il
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Quelle erano le zanzare più grosse che aveva mai
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e non la smettevano più. Si mise una mano
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strada la cartella diventò più leggera. Era Luigi che
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di fili si faceva più pericoloso. ¶ “Muovetevi!” urlò Toni
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macchine non ci passavano più da tanto, perché i
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metro di larghezza per più di cento di lunghezza
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uno solo, rosso e più piccolo. ¶ “Corri! Non avere
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altro. La nuova via, più larga, aveva ai lati
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adesso erano veloci e più acuti. Una catena scorreva
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fuso a un tubo più grosso che si infilava
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ebbe paura, ancora di più. Perché quando non capiva
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ma meno potente e più strozzato del primo. ¶ “Stanno
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stracolma e anche di più. Forse era qualcosa che
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E perfettamente incollata. Né più leggera, né più piena
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Né più leggera, né più piena rispetto al solito
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lumino acceso. ¶ 9. ¶ “Tienila ferma… più ferma!” ¶ “Più di così
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Tienila ferma… più ferma!” ¶ “Più di così non si
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può!” ¶ “Togli il dito!” ¶ “Più a destra, taglia più
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Più a destra, taglia più a destra!” ¶ La lucertola
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nascosta…” ¶ “Questa era la più grossa…” Pietro immerse ancora
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cariche. “Va bene, però più tu.” ¶ “D’accordo, un
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D’accordo, un po’ più io.” ¶ “Nino c’è
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e nere. Poi andava più su, ronzava davanti ai
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la sedia da terra più che poté. ¶ “Io sono
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studio ed era la più bella. Più bella anche
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era la più bella. Più bella anche della macchina
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in gola. Voci sempre più chiare, sempre più vicine
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sempre più chiare, sempre più vicine. Erano quasi dietro
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spesso qui, lo faccio più per lui. C’è
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sua madre. Erano molto più sottili e chiare, si
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che è uno dei più bravi a scuola.” ¶ “È
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occhi e non volle più guardare Luigi. Gli tastò
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del suo straccio diventò più energico ora che spolverava
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nascondiglio. ¶ Pietro non sapeva più quali erano le sue
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l’altro e non più se stesso. Mai più
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più se stesso. Mai più. ¶ Sentì la porta cigolare
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bianco si mossero senza più grazia. Non danzavano più
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più grazia. Non danzavano più. Sbattevano contro i mobili
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bianco si piegarono. ¶ Poi più niente. Con la mano
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Il cuore non batteva più, e sentiva freddo. ¶ Sua
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verde. Con mamma fa più forte che con me
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genitori non ci vengono più da noi e lui
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e lui non va più in viaggio e sta
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bloccare era anche la più grassa di tutte quante
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e diceva le parole più sporche che avesse mai
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cantando e ridendo sempre più forte. Poi appoggiò la
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non ce ne entrano più. Domani te ne riempio
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Io non lo conosco più tuo padre,” disse Nino
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Tentò ancora, stavolta con più forza. Smise un attimo
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voglio che le usi più. E non voglio che
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detto che è la più grossa che ha visto
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Pietro scelse lo spicchio più piccolo, la marmellata brillò
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fatta perché è da più grandi… però la prima
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La mano tremava, sempre più forte. Dovette tenerla ferma
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voraci. ¶ Un foglio bianco, più piccolo. Poi quattro banconote
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Spiegate erano grandi quasi più della busta. ¶ “Centomila per
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stesse parole a voce più alta. ¶ “C’è scritto
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tutta e non sembra più nuova.” Ne distese una
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straccio che nessuno usava più e per metà aveva
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Allora ci aveva messo più di un’ora per
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che quando fosse stato più grande la Bianca sarebbe
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c’è… quando sei più grande la guidi solo
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Anche Luigi. Però è più bello portare in giro
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Ma allora sei il più grande pilota del mondo
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poltrona lo tradisse. Tossì più volte. ¶ “Fa’ silenzio…” ¶ Suo
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e il volume divenne più alto. ¶ La signorina scomparve
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poi, parlò un po’ più piano. Disse molte cose
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che non c’era più. Si era trasformata in
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ripostiglio. Non c’erano più, erano solo legno. Andò
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e non ci sono più le finestre!” disse Pietro
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di Luigi non era più andata a trovare la
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alcuni fili un po’ più neri degli altri. ¶ “E
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e non gli importò più se gli occhi lasciavano
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male non c’è più, ¶ con il nero e
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oscurità. Non lo spaventavano più. Erano suoi. Il silenzio
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schiena sul mobile, avvicinando più che poté il viso
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era un bambino coraggioso. Più coraggioso di lui. ¶ Toni
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stata sua. L’afferrò più veloce che poté davanti
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gli arrivò qualcosa di più atroce: Toni gliela portò
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quasi di non sentire più nessuna paura. Non perché
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il corpo non fosse più il suo. La pelle
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il braccio. Non erano più suoi, erano pesti e
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ora non lo voleva più. Pensava a quei nomi
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su sulle braccia. Spinse più che poté e si
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giardino, non c’erano più. Le aveva trovate una
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cresceva ed era sempre più vicino. ¶ Lo sentirono da
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Allora Luigi deve venire più spesso qui…” ¶ “Buongiorno signore
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deciso di non essere più un giardiniere. O forse
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sere non si vedevano più. ¶ 22. ¶ Così, mentre quell’uomo
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occhi feroci. “Mangia!” gridò più forte. ¶ Pietro prese in
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naso non c’era più. ¶ Tirò su la testa
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l’altra, la testa più piccola sotto il collo
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piccola sotto il collo più lungo, il braccio sottile
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il pianto diventava ancora più forte, strofinava gli occhi
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le immagini diventavano ancora più vive. C’era il
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era impotente. Non poteva più proteggerlo, non aveva più
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più proteggerlo, non aveva più forza, il buio. ¶ Pietro
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oscurità divenne man mano più debole, i suoi occhi
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il russare si faceva più pesante. ¶ Si avvicinò ancora
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rigido. Non si spostò più. Ascoltò il respiro che
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siete cattive. ¶ Venite vicino, più vicino. ¶ Non ho paura
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poi te. Sono veloce, più veloce di voi. Così
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i buoni non muoiono più. ¶ Solo i cattivi muoiono
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strisciare. Strisciava perché la più grossa di tutte quante
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la coda. Era lunga più di un metro e
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lui. Doveva catturarne il più possibile, così finalmente le
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lucertole cattive non avrebbero più ucciso gli uomini buoni
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fu il turno della più piccola di tutte: era
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Poi non aveva voluto più andarsene. Ogni tanto si
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Ma l’ultima, la più cattiva di tutte, Pietro
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sigarette. Di fronte, la più cattiva di tutte dormiva
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russare si era fatto più violento. ¶ Pietro abbassò la
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meno, ancora meno, quasi più. Allora lasciò la presa
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albero. Non c’era più nulla, soltanto il buio
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non lo lasciano andare più da nessuna parte. E
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cifra del riscaldamento diventava più preziosa tanto più rimaneva
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diventava più preziosa tanto più rimaneva nascosta. E io
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undici editori. Quattro mesi più tardi, il 30 aprile 2004, mi