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invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
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ne’ suoi tempi la più bella donna che si
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et ella lui, né più lungi di lui vedeva
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pratticava. Soleva anco il più delle volte andar di
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farai poi ciò che più ti aggradirà». Ad Agnolo
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uso d’essere la più contenta femina che al
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e non oggi, ma più caro mi è d
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quale esser doverebbe caro più che la vita istessa
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Zenobia, la quale mai più non volle andare in
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voluto avrebbe, né potendo più lungamente sopportare i fecciosi
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ne vanno, e quella più felice si reputa che
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Andrea, odiava la madonna più che non odia la
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l’imagine sua nera più che corvo; e quanto
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che corvo; e quanto più allo specchio s’accostava
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specchio s’accostava, tanto più parevale che nera doventasse
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fanciulla ben battuta, né più ardiva d’avvicinarsi per
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petto. Alla fine poté più la giovane che non
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che buffava e quanto più poteva sgridava, pensossi che
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tanto furore. La donna, più che mai furiosa, al
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il diavolo, se fusse più di casa uscito. Il
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di casa uscito. Il più che stremo dispiacere sentì
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figliuolo et onorandola quanto più posso, che tu per
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faccia quella vendetta che più convenevole stimi”. E dette
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nuovo l’ampolluccie quanto più destramente potrai». La fante
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Non potendo io adunque più sofferire i vostri scortesi
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doventarono ai lor figliastri più benigne e più del
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figliastri più benigne e più del consueto amorevoli. ¶ Novella
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carnal diletto la moglie più d’una fiata la
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con la quale il più delle volte si trastulla
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per casa e il più delle volte ei vi
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di ritrovarsi insieme quanto più spesso potessero: il che
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questo fece per potere più commodamente nascondere il medico
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dalla sbirraglia, non poté più lungamente aspettare, onde, data
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ignudo e per tanto più arditamente incomminciò a garrire
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come sareste voi mai più stato lieto? Io lo
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et oltraggio a chi più di cuore lo serviva
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amava. Or, non potendo più quei del regno ch
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fiamme consumati fossero, né più oltra il ricercarono, ma
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miseramente scacciato mi muoio, più dai cordogli che dalla
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era Cillenia, facendo le più solenni e le più
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più solenni e le più trionfanti nozze che mai
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innamorò di Vitrio e più d’una fiata gli
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del core et amavalo più che se stessa. Vitrio
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non aveva il meschino più che donare e convenivagli
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della sbirraglia non andasse più oltre, perciò che essa
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Navarra, non volle ir più oltre, anzi mandò a
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retto sarebbe; disse di più che l’imperio dell
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peste alcuna facesse. Che più? Fu sì grande per
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dai fondamenti. Ugo allora più forte s’adirò e
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dovesse piovere. Avrebbe egli più tosto creduto che in
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villano, per non istar più in sì fatte tenzoni
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per sapere dal contadino più minutamente come mai in
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mio, non vi dovete più maravigliare che vi facciate
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il contadino) avesse saputo più astrologia di lui, che
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di Carabotto aveva saputo più d’astrologia che messer
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Va’, che tu sai più astrologia che l’asino
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che, senza farci sopra più matura deliberazione, arse per
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arte appartenenti, né mai più per astrologare mirò il
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et i contadini, che più non sono odiate le
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mai il sole uomo più bugiardo di lui. Se
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ritrovar si potessero i più belli». Rispose allora messer
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fante da Savignano goloso più d’uno birro, il
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turavasi il naso quanto più poteva. Non si stette
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fuggir falcone, e quanto più poteva dagli occhi suoi
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sire per cotal nascondimento più nell’amore s’infiammava
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La Fulvia non mai più lieta andossene alla volta
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e della trista fornaia più non vi fidate, perciò
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è stata a ragionamento più di due ore con
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ne le diede, che più non poteva sostener le
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che per mio mezzo più non la rivedrà». Mentre
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gli promise che mai più non porrebbe il lenzuolo
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in niuna altra cosa più fiso pensando che in
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determinarono di fargli le più onorate essequie che fossero
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tenere. Partironsi da Vinegia più di quaranta barchette di
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paura soprapresa. Ma quanto più ella fuggiva, tanto più
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più ella fuggiva, tanto più ardentemente il sire la
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molti il commendarono. I più discreti paceficarono con denari
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del costei amore tanto più s’accendesse; n’era
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con alcuni de’ suoi più famigliari servidori n’andò
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camera, alla madre quanto più poté raccomandandola. ¶ Come Lucina
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prima volta parve bella più d’ogni altra donna
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fiata le sue bellezze più che celestiali. Or, fra
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nobilissima fanciulla, nella sua più verde età molto svisceratamente
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e tu per altra più di me bella tosto
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vide poi ricoverato, e più volte lo richiamò a
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che il fiume veloce più che saetta ne lo
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Lodovico, il quale amava più che il cor del
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porto trenta miglia, poco più o poco meno. Come
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noia. Fatta finalmente alquanto più ardita, incomminciò a tentarlo
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vi parlo). Or costui più e più volte le
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Or costui più e più volte le disse che
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so a che modo più ardito, gittolla sopra d
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pur rimase fra loro più d’odio che d
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l’uno dall’altro più di quattro miglia. Advenne
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moglie del mugnaio la più brutta femina che fosse
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anni, che dormiva nella più alta parte della casa
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voglio far godere della più bella giovinetta che abbia
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aver mai assaggiato la più saporita cosa. I compagni
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Piero. Con costui ebbe più volte Piero desiderio di
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amori. Pur, non potendo più lungamente sofferire le amorose
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frutti e fiori i più belli che io mi
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così, caminando per la più folta parte del giardino
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Gioliva, la quale, quanto più tosto udito ebbe la
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amico et è il più discreto giovane ch’io
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così fatto giovane; e più beata, se egli l
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camera». Piero, non mai più lieto, disse: «Tanta è
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vostra somma bellezza merita più alto amante che io
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venni, niuna donna mai più di voi non mi
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così ancora niuno uomo più di me a voi
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di giorno, venga quanto più tosto sarà fatto buio
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buona vicina, senza pensar più oltre, fece quanto le
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alta voce chiamandolo, veloce più che pardo, corse. Piero
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che egli non recava più utilità alcuna alla casa
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alcuna alla casa, ma più tosto noia e spesa
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incomportabil noia, né potendo più sofferire il disagio che
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discreto cavaliere, andava quanto più poteva rattenuto. Veggendo finalmente
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e, ramaricata essendo, dolce più che nettare la fece
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caro esser mi dee più che la pupilla degli
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in onesto desiderio, né più oltre pensò che d