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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «piú»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
tu. ¶ “Vivo non dovevo piú rivederlo. Rimase ucciso, qualche
2
1932
fissato; e a me, piú tardi, dopo la disgrazia
3
1932
nelle sue braccia: pure, piú sua di quel ch
4
1932
e non ebbi mai piú il coraggio di leggere
5
1932
Milano; e non ho piú riveduta la marchesa Vittoria
6
1932
molti, di paesi. Il piú bello, a conti fatti
7
1932
te n'accorgi meglio piú tardi, quando sei tornata
8
1932
a dire? Un'intimità piú sicura, e l'illusione
9
1932
sarà ciò che di piú bello potrò vedere nella
10
1932
pensiero che la cosa piú bella l'abbiamo ancora
11
1932
di meno e di piú: giudicherai quando l'avrai
12
1932
illuminata. Una piccola signora piú vecchia che giovine, soprabito
13
1932
che non dimenticherò mai piú. Ella si mise a
14
1932
quattro o cinque porte piú in là, al secondo
15
1932
un brav'uomo che, piú per devozione che per
16
1932
e d'armonia; ma piú per amor dell'arte
17
1932
musicali; e rivedute, colà, piú volte. Iside, bella, piena
18
1932
Irene Paloski non seppi piú nulla; né vi pensai
19
1932
nulla; né vi pensai piú. C'era ben altro
20
1932
altro a cui pensare. Piú tardi, molto piú tardi
21
1932
pensare. Piú tardi, molto piú tardi, a guerra finita
22
1932
repentine illuminazioni: poi restiamo piú ciechi e ignoranti di
23
1932
stufe, segata a pezzi piú corti: in un angolo
24
1932
suoi vestiti presentano le piú variegate tinte del legno
25
1932
capelli che non sono piú neri ma non si
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1932
conoscenti non la chiamano piú col suo vero nome
27
1932
c'è nulla di piú pulito, e fanno pensare
28
1932
né del brutto: dal piú umile al piú alto
29
1932
dal piú umile al piú alto, il lavoro guarda
30
1932
le cose gli son piú vicine, le materie che
31
1932
che adopera gli rispondono piú intimamente. Il cassettone maggiolino
32
1932
qualche centimetro per renderlo piú comodo, gli contano la
33
1932
Allegra; poi non avrei piú pace fino a che
34
1932
dodici anni non so piú niente di Calista. Ella
35
1932
potrebbe anche non esistere piú; ma, se ancora è
36
1932
casa-famiglia, certo assai piú casa-famiglia che semplice
37
1932
dentro, e le non piú giovani, che, però, eran
38
1932
a mostrarle le lettere piú gelose, facendole intime confessioni
39
1932
tramandato il bene spirituale piú puro. ¶ Molte cose disse
40
1932
fra le spine: quando piú acuto era lo spasimo
41
1932
moverla; le rendeva i piú umili e repugnanti servizi
42
1932
privilegio». E mi sembrò piú diritta e piú alta
43
1932
sembrò piú diritta e piú alta: con un'ombra
44
1932
confronto di tante donne piú istruite, piú fini, di
45
1932
tante donne piú istruite, piú fini, di condizione meno
46
1932
D'una signora vecchissima, piú che novantenne: madre venerata
47
1932
quasi raggiunto il secolo, piú che amata era stata
48
1932
caratteri: causa d'odio piú funesta e corrodente dell
49
1932
fratello: non so. La piú piccola era lei: spesso
50
1932
schiamazzare, accapigliarsi, abbandonarsi ai piú sfrenati giochi. Tutti però
51
1932
bella, di rilievo caratteristico, piú maturo dell'età. Il
52
1932
a battagliare con maschi piú grandi di lei. ¶ Tumultuosi
53
1932
ne vidi mai di piú malconce e suppliziate: un
54
1932
guardar chi passava, era piú aggressiva che mai, eretta
55
1932
altro andamento non rividi piú la «capitana» dalla zazzera
56
1932
dalla zazzera prepotente: né piú vi pensai. Cosí passarono
57
1932
convessa. Le lentiggini risaltavano piú scure sulla faccia pallida
58
1932
cui non s'è piú nessuno. Tutto si smussa
59
1932
buoni pei monelli. Non piú parapetti e scalini sull
60
1932
scalini sull'acqua, non piú lavandaie curve a torcere
61
1932
via Vallone non è piú quella: è come un
62
1932
pensionata; ma che durante piú di trent'anni l
63
1932
bambine. Ma non è piú gaia la vecchia fanciullezza
64
1932
mamma non c'è piú a chiamarla «Mir-til
65
1932
mamma. ¶ Non c'è piú nemmeno il Naviglio, in
66
1932
asfalto, fin qui. E piú in là. Tutto ha
67
1932
quando non si vedrà piú accanto il suo Naviglio
68
1932
ha ascoltate, che nulla piú c'è di nascosto
69
1932
di sera, si fanno piú sicure nell'ombra. ¶ Senza
70
1932
e non si sorprende piú di nulla e non
71
1932
nulla e non ha piú nulla da custodire? La
72
1932
tutto il quartiere, e piú nessuno l'avrà a
73
1932
senza dirselo, non desidera piú che di morire: o
74
1932
le pare d'essere piú amata: piena di cordialità
75
1932
almeno per le cose piú liscie. Col rischio d
76
1932
pull-over, che lascia piú liberi i movimenti: il
77
1932
spazzolata alla diavola nel piú breve tempo possibile. ¶ Parla
78
1932
danze nazionali. C'è piú mistero negli occhi socchiusi
79
1932
in dentro: c'è piú abbandono nella piega della
80
1932
roseto. La sua industria piú importante? Quella dell'essenza
81
1932
piantate, se non di piú: niente fronzoli, niente tinture
82
1932
completa: la rimandano a piú tardi. Per loro, per
83
1932
il cuore si fa piú illuminato, piú paziente, piú
84
1932
si fa piú illuminato, piú paziente, piú profondo. ¶ E
85
1932
piú illuminato, piú paziente, piú profondo. ¶ E va bene
86
1932
il principio del polso. Piú l'arco è perfetto
87
1932
l'arco è perfetto, piú la vita è lunga
88
1932
chiromantica è fra le piú complicate e pericolose. Mi
89
1932
complessione e il tratto piú da uomo che da
90
1932
rifiuto interessante, e disse: – Piú tardi crederà. – Salutandomi prima
91
1932
conosciuta?) come ora nessuna piú sa farlo. Senza mettere
92
1932
avrebbe esplorato sin le piú riposte sfumature della sua
93
1932
tutte avverate: persino le piú incredibili. Durante la lettura
94
1932
mutava tono, si faceva piú bassa, quasi afona, e
95
1932
alle tempie. Non posso piú. – Non volli insistere. Deluso
96
1932
Poi, parlando a sé piú che a me: – Sciocco
97
1932
avvallamento di terreno, poco piú in là, che dovrebbe
98
1932
di cinque anni al piú, rimasto indietro, si lascia
99
1932
e stride, con la piú acuta voce che riesce
100
1932
mondo di là, quanto piú invecchiano tanto meno fissano
101
1932
è mort! ¶ Ma la piú vecchia delle vecchie la
102
1932
un altro passaggio ancor piú angusto, e da cui
103
1932
internarsi in meandri del piú fosco medioevo. ¶ Forse non
104
1932
che, passato, non ha piú corpo. ¶ La vecchierella è
105
1932
giovinezza. In due stanze piú nude di due celle
106
1932
che i loro versi piú belli son passati nell
107
1932
vado ora ripetendo: il piú aereo che dal Foscolo
108
1932
latina, che data da piú secoli, è stata da
109
1932
non credo debba restare piú nulla in quelle sale
110
1932
in quelle sale. Dico, piú nulla di visibile. La
111
1932
lagna, e d'altre piú mordenti noie, nella lettera
112
1932
e a far rivivere piú allegra la fiamma del
113
1932
visite «di puntiglio» a piú di trenta professori: «dando
114
1932
farò lezioni; e con piú impegno, massime la prolusione
115
1932
casa – in trionfo. ¶ Scriverà, piú tardi, al conte Giambattista
116
1932
quasi fratello e il piú fedele, forse, fra i
117
1932
denti una vita sempre piú tormentosa. L'oasi di
118
1932
soavi palpitazioni», da lui piú tardi introdotti a mosaico
119
1932
intorno un'atmosfera incantata. ¶ Piú rosea che rossa, di
120
1932
de' Lateranensi, ora non piú chiostro. Il resto, una
121
1932
chiesa ch'io vorrei piú di tutte isolata, visibile
122
1932
ossa d'uno dei piú grandi santi della cristianità
123
1932
gioia non si vorrebbe piú uscire. Appunto, riflettendo al
124
1932
con la fede, la piú accanita delle battaglie contro
125
1932
che non mi voleva piú stare addosso; e non
126
1932
metallica dell'altare. Assai piú dell'arca – di cui
127
1932
d'amore affluivano dai piú lontani paesi: si parlava
128
1932
scrisse al Boccaccio: vennero, piú tardi, gli ambasciatori della
129
1932
La terzina dantesca rende piú ampia la cripta, l
130
1932
e rapisce nel volo. Piú in alto, ben piú
131
1932
Piú in alto, ben piú in alto, l'anima
132
1932
scavando e sprofondando nella piú misteriosa sostanza di sé
133
1932
dieci o dodici al piú: assai piú fitte sulla
134
1932
dodici al piú: assai piú fitte sulla riva di
135
1932
diaccio hanno un rilievo piú mordente i palazzi e
136
1932
di San Dalmazio, la piú alta delle tre dell
137
1932
sulle foreste, San Lanfranco. ¶ Piú procedo, piú la solitudine
138
1932
San Lanfranco. ¶ Piú procedo, piú la solitudine dei boschi
139
1932
ombre: terra d'inverno, piú vasta perché spoglia, piú
140
1932
piú vasta perché spoglia, piú libera perché placata. Nella
141
1932
Romanzo che nessuno ricorda piú: io, sí. Riodo nella
142
1932
zag sulle lanche. I piú piccoli si scaldano le
143
1932
là sulla scarpata, continuano, piú deboli, a dar fiamme
144
1932
del suo gruppo, la piú piccola era lei; e
145
1932
d'isolamento. ¶ Il mattino, piú e meglio dei passeri
146
1932
qui rimaste non hanno piú i genitori, oppure sono
147
1932
campagna. ¶ Per altre viuzze piú interne, rasentando antichi palazzetti
148
1932
infissa a un finestrino piú angusto d'una feritoia
149
1932
ch'è fra i piú stretti budelli della città
150
1932
era tutto ravvivato, reso piú caldo e felice. Quel
151
1932
fu sconosciuta: penetrarla nei piú riposti, ignorati aspetti; e
152
1932
arricchimento interiore, che forse piú preziosa non c'è
153
1932
lavare per l'ospedale. Piú tardi la collocò a
154
1932
antichi racconti, era il piú bel barcaiolo della riva
155
1932
della riva destra, il piú valido e temerario nelle
156
1932
collo e braccia del piú duro bronzo, uscenti dalla
157
1932
che la vita aspra, piú in acqua che in
158
1932
di gente. Per lo piú, giovani di classe media
159
1932
delle lezioni: intanto, ai piú poveri o trascurati, a
160
1932
venuto da lei, ha piú valore d'una carezza
161
1932
avrei, anche, uno dei piú vasti giardini di Pavia
162
1932
Com'è diversa, e piú cordiale, la loro ombra
163
1932
se ne salvarono. Le piú crollarono: alcune vennero mozzate
164
1932
superbia, ostentazione di potenza. Piú temuta la casa patrizia
165
1932
si costruiva la torre piú alta. Era possibile, allora
166
1932
coprendo di veli impalpabili. Piú fosche e tristi della
167
1932
mia passione: proprio le piú selvatiche, dove non passano
168
1932
e la città è piú campagna della campagna. ¶ Infilo
169
1932
grigio-calce la muraglia: piú lucenti, quasi metallici, i
170
1932
una nota centrale di piú alta sonorità. Né, giganteschi
171
1932
lo splendore dell'edificio. Piú gloriosa l'opera dell
172
1932
l'opera dell'uomo, piú soverchiante il suo dominio
173
1932
spirituale – nel mondo, e piú umile il suo cuore
174
1932
figliolo, e fra rive piú ampie continua il suo
175
1932
nei momenti in cui piú abbiamo bisogno di fuggire
176
1932
ombra, giallorosea nel sole: piú rosea dove l'arenaria
177
1932
migliori. Quando non avrò piú voglia di camminare dietro
178
1932
e oggi non è piú di moda: «Canta monello
179
1932
una cadenza da accompagnare piú col sogno che col
180
1932
sorride: contenta, mi sembra, piú di questa che di
181
1932
importa di non vederne piú il viso: nella nuca
182
1932
severa! ¶ Grande mi sembra: piú che non lo sia
183
1932
sia veramente. La rendono piú vasta le case intorno
184
1932
sette od otto al piú. Sua sorella, senza dubbio
185
1932
bluastra fra le ciglia piú scure dei capelli: il
186
1932
bionda qui non splende piú. Torno tranquilla. Nel silenzio
187
1932
ai tre anni. I piú grandi tengono in braccio
188
1932
melodia; e non sono piú quelle che spesso riempiono
189
1932
orecchie ad ansa rendono piú brutta, ma tipica. Ostenta
190
1932
ventidue anni, gli occhi piú violetti che azzurri, caviglie
191
1932
percorrerebbe danzando sulle sue piú vetuste pietre. ¶ Naturale che
192
1932
uno spettacolo. Il gruppo piú d'importanza ha combinato
193
1932
con pena, impallidendo quanto piú sale. Tutto il rosa
194
1932
anno: né forse mai piú. Ma, ripensandola, la rivedrò
195
1932
Alla musica che rende piú ampie le vòlte della
196
1932
lui solennizzata nel modo piú pio, con un pranzo
197
1932
tutto non le resterà piú nulla. – Al che egli
198
1932
il libretto di preghiere! Piú ceree del viso: anch
199
1932
o non lo è piú. Piccole, o rimpicciolite: senza
200
1932
un cristallo? ¶ Non riesco piú a vedere che lei
201
1932
moltissime figure non rimangono piú che i contorni neri
202
1932
strana potenza. Non è piú una pittura: è un
203
1932
tempestoso. Non si vedono piú i volti: si vedono
204
1932
forze divine e umane, piú che di corpi animati
205
1932
cerimonie sacre. Ma i piú belli, quelli che amavo
206
1932
quelli che amavo di piú, me li andavo a
207
1932
momento potrò dire con piú verità: Padre nostro che
208
1932
e s'attanagliano ai piú ardui rami d'albero
209
1932
schiaffi con un ragazzaccio piú alto di lei, per
210
1932
Non la si vedeva piú, quest'ultime settimane, in
211
1932
non ve ne saranno piú. L'organo tace: il
212
1932
sorriderle con qualcosa di piú grave, di piú illuminato
213
1932
di piú grave, di piú illuminato. ¶ Ed è lei
214
1932
che le rende resistenti piú del macigno, ma rese
215
1932
splendere d'innumeri fiammelle piú vive del sole: in
216
1932
a legarsi: a farsi piú lenti e faticosi. ¶ Anche
217
1932
per una strada sempre piú aspra, che s'infosca
218
1932
la strada non è piú che un sentiero costeggiante
219
1932
né ruscello né il piú magro filo d'acqua
220
1932
dove la montagna è piú calva, s'addensa e
221
1932
Beato Antonio da Stroncone. Piú in là, risalendo il
222
1932
dove la spaccatura è piú fonda, sta quella di
223
1932
dileguano; e mi lasciano piú misera di prima. ¶ Chi
224
1932
nel suo ritiro. Assai piú malagevole la discesa dal
225
1932
striscia di sole, fatta piú accesa dal contrasto del
226
1932
prime, trovare in lei piú spirito che materia, guardando
227
1932
nell'intimo, il nemico piú acerrimo: l'attaccamento al
228
1932
dramma non la riguardasse piú – i tormenti del corpo
229
1932
fu senza dubbio la piú sola e la meno
230
1932
zona ella rimaneva sempre piú sola, ad onta della
231
1932
mesi, un anno al piú, da vivere. Invece si
232
1932
imbarcarmi. È un mare piú bello di quelli che
233
1932
veduti quand'ero viva: – piú bello di tutto». ¶ Io
234
1932
ombra della Basilica. Il piú quieto cimitero della terra
235
1932
d'aver sognati: e piú perdutamente li sognava, quanto
236
1932
perdutamente li sognava, quanto piú duramente le doleva il
237
1932
scannellature, hanno un rilievo piú di spiriti pensanti che
238
1932
recinto di sinistra è, piú che altro, uno spiazzo
239
1932
due deodàra fra i piú vetusti ch'io abbia
240
1932
recinto. La notte sembrano piú alti, e si trasfigurano
241
1932
montagna: – Io mi trovo piú all'ombra: i miei
242
1932
parola, ripartono a passi piú leggeri e piú lenti
243
1932
passi piú leggeri e piú lenti. ¶ Il deodàra piú
244
1932
piú lenti. ¶ Il deodàra piú alto: – Noi l'abbiamo
245
1932
bocca sdentata. ¶ Il deodàra piú basso: – Solo dieci anni
246
1932
di gelsomino. ¶ Il deodàra piú alto: – Comandava, donna e
247
1932
la signora non conosce piú nessuno. Le contano il
248
1932
disperata. Poi non parlò piú. Com'è penoso, per
249
1932
polso della moribonda, sempre piú su verso l'avambraccio
250
1932
e delle betulle che, piú lontane, mi nascondono e
251
1932
loro parenti, non fa piú nessuna differenza fra morte
252
1932
con ciò che di piú sofferto, di piú macerato
253
1932
di piú sofferto, di piú macerato, di migliore è
254
1932
in un lampo, lasciandola piú deserta di prima. La
255
1932
questo paese non venni piú: quando tornai, mutata dagli
256
1932
piede, forse una, la piú lunga, arriva, sotterra. E
257
1932
nella mia quercia, un piú intimo, ostinato incunearsi delle
258
1932
Stàffora, per abbandonarsi ai piú svariati giochi. Quali si
259
1932
elettrica, con occhi pungenti, piú neri dell'inchiostro. Forse
260
1932
Rosina Storchio non canta piú. Ogni tanto la sua
261
1932
Ma, nei teatri, non piú. ¶ Ella conduce tranquillamente i
262
1932
Ho dimenticato. Non so piú niente d'allora; e
263
1932
a mia madre, e, piú tardi, da mia madre
264
1932
forse, ha toccato le piú profonde corde sensibili con
265
1932
anima lirica: che, forse piú d'ogni altra, ha
266
1932
Rosina, proprio non sapete piú che farvene? – Nulla: ella
267
1932
sua potenza d'artista: piú ancora, della completezza del
268
1932
sono in porto. La piú bella musica è la
269
1932
erba medica; la trova piú bella dei fiori, nel
270
1932
una casa fra le piú vetuste della città, s
271
1932
lucentezza di corazza, predicò piú volte ai perugini, nel
272
1932
punte dei loro stridi. ¶ Piú timidi e calmi, i
273
1932
la nota minore. Volan piú basso, con l'ali
274
1932
un che di velato, piú leonardesco che umbro), mi
275
1932
qui, come a Perugia: piú sommessi i rondoni nel
276
1932
volo e nella voce, piú quieti e raccolti i
277
1932
roteare. Ombre d'ali, piú che ali vere. ¶ Mi
278
1932
cancellano, per tracciarne altre piú severe ed inquiete: «Che
279
1932
d'un oro bruciato piú ricco e cupo che
280
1932
formano davvero gli ulivi: piú vaste man mano che
281
1932
il cielo si fa piú basso, diviene una cosa
282
1932
sublime semplicità. La lode piú cara, fra le tante
283
1932
sora Clara amava ricevere piú rocti che sani». Qui
284
1932
potesse faticare e inginocchiarsi. ¶ Piú in alto m'accompagnano
285
1932
si sublimano in fuoco. Piú umana, quando, a difendere
286
1932
degli ulivi non appaiono piú cosí leggère nell'aria
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altro della terra, nei piú selvaggi e barbari paesi
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mutevole ad ogni minuto, piú spirituale che corporeo, un
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specchio della bontà silvestre: piú semplici con loro i
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con loro i rapporti, piú facile la pazienza, piú
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piú facile la pazienza, piú sincera la pietà. ¶ Deve
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giudizio di Dio. ¶ Quanto piú vivo, tanto piú voglio
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Quanto piú vivo, tanto piú voglio amare gli alberi
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camminano fra i rami piú alti; e la vita
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l'ombra non è piú ombra ma non è
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giorno non sanno ripetere piú. E cercar di capire
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in piena fioritura, con piú corimbi che foglie, erano
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cosa: siamo vecchie amiche. ¶ Piú chiari e sinceri, i
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facendosi d'un verde piú uguale e scuro tra
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cara. In compenso, è piú libera, piú bella: travede
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compenso, è piú libera, piú bella: travede, fra tronco
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cima alle pannocchie, ma piú ricco il pennacchio di
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la mia terra: è piú che bella, è me
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rustico, il suo esistere piú in ricchezza di beni
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le lagrime, anche le piú dolorose. Ecco perché amo
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orchestra della solitudine. ¶ Altre, piú trasparenti, dal corso rapido
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volta non si dimenticano piú. ¶ Da ragazza, le amavo
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sole mi rimangono; e, piú in là, per me
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la disperazione equivale alla piú alta serenità. ¶ Questa roggia
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è sensazione che duri piú d'un lampo. La
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si restringono, si fanno piú intime e carezzevoli. Dolce
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súbito amicizia: è il piú vecchio: possiede un tronco
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dalle nostre risa, fatte piú acute dall'inconscio bisogno
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ombra sommerge ogni cosa. Piú forte, nell'oscurità, il
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alla trattoria, parlottano del piú e del meno fra
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là, dietro il pino piú alto: un guizzo, e
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incurva e si fa piú chiaro? Non sono stelle
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d'un Artefice infinitamente piú grande quanto piú è
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infinitamente piú grande quanto piú è nascosto. Ho vissuto
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riconoscere, fra le ore piú mie, quelle della solitudine
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parevano poesie. Schiusi di piú il battente, per meglio
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passerotto non c'era piú. Un attimo, un soffio
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chi me lo rubasse. Piú tardi, molto piú tardi
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rubasse. Piú tardi, molto piú tardi, quando vennero per
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dove l'erba è piú rada: le risollevo ricolme
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adolescenza? ¶ Ho fra i piú tormentosi ricordi un male
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rimettervi il piede mai piú. I primi mesi mi
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quella rinascita: il tono piú basso, piú tenue del
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il tono piú basso, piú tenue del colore atmosferico
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appartiene a Dio. Mai piú me ne allontanerò. Sopra
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Dove la ramaglia è piú rada, si scorge l
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SUL LAGO ¶ Il deodàra piú alto: – Il rantolo della
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fin qui. ¶ Il deodàra piú basso: – Già da qualche
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pianterreno, perché non poteva piú scendere né salire le
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le scale. ¶ Il deodàra piú alto: – Io ho molti
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Io ho molti anni piú della vecchia signora. I
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In quel momento fui piú bimba di Libellula: che
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mormorò, spalancando gli occhi piú cangianti del solito in
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invece, che non giocavo piú, vi andavo davvero, con
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cimasa d'un palazzo piú alto degli altri: mi
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divenuta bianchissima, incisa con piú nitido distacco nell'azzurro
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un'immagine meno radiante, piú terrestre e volgare; mentre
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orchestra nella quale i piú disparati elementi si fondevano
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di minuto in minuto piú tersa, piú attenta. ¶ Avrei
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in minuto piú tersa, piú attenta. ¶ Avrei voluto salutar
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pianure di Motta Visconti, piú candida che mai, rendeva
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in una nicchia risplendente. Piú fissavo il pianeta, piú
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Piú fissavo il pianeta, piú esso mi fissava; e
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fiori, d'un rosato piú pallido dei nostri soliti
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a grappoli. ¶ Ciò che piú mi colpiva era la
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guardava, per dirgli: – Sei piú giovine e piú allegro
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Sei piú giovine e piú allegro, tu. – Il ritrattino
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tendine della finestra risaltavano piú candide nel contrasto con
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a rimirarlo, non pensai piú che a una cosa
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non avesse a finir piú? ¶ Ancora, dunque, la certezza
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angustia, che non notavo piú talmente ci sono avvezza
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di riceverlo: ch'era piú in alto di me
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in alto di me, piú in alto di tutti
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di case dove i piú grandi rami fioriti possono
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al suo posto: vivrà piú a lungo che potrà
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quale di noi è piú contento, se tu di
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e faticar di muratori. Piú in, là, catapecchie sventrate
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esse non ci sia piú nulla, e di lí
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solare, non mi sembran piú parole; ma segni indecifrabili
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uguale all'altra: quale piú oscura e quale piú
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piú oscura e quale piú smorta, quale socchiusa e
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piega, una grazia occulta piú espressiva della parola. Sto
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ali, il cielo appare piú azzurro e la vita
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poi, colte, non hanno piú sapore di terra. ¶ Pensare
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or basso: si fa piú complesso: clangori di trombe
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vento, mi tuffano sempre piú in fondo al gorgo
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della pioggia; ma attenuato, piú uguale, piú riposante. Ricevo
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ma attenuato, piú uguale, piú riposante. Ricevo nelle vene
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a grado si fanno piú lontane e s'estinguono
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Arrivo a non distinguere piú uccello da fronda: un
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mi rifugio, nelle ore piú mie. Il terreno è
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che frangiano i rami – piú intensamente verdi quelli dei
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verdi quelli dei pini: piú grigi, quasi argentei, del
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quasi argentei, del deodàra: piú oscuri, quasi neri, dell
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in me: non so piú se son donna, ramo
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della pioggia, la continua, piú alta, piú varia, il
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la continua, piú alta, piú varia, il rigorgheggiar degli
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Vasto è il tronco: piú vasto alla base: di
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sangue, accomunandolo alle linfe. Piú fraterni, anzi, mi sono
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dovuto cercar di mostrarsi piú conciliante: non è la
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che deve sottomettersi? Tanto piú che, per via del
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il piccone è sinistro piú che il morire. ¶ S
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vaga, che non doleva piú. Nella donna, soltanto, una
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sollievo, dormire. Non essere piú niente: dimenticare sé e
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orgoglio niuna compagnia esserle piú cara di se stessa
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sebbene di tanti anni piú giovine, alla morta che
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cambio di un'altra piú bella? La fuggevole vita
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giovinezza ch'è la piú ostinata a durar nella
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si poteva immaginare creatura piú graziosa: riccioluta, castana, con
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del sonno, già non piú sonno e non ancora
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momento in cui ero piú cattivo, piú crudo, se
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cui ero piú cattivo, piú crudo, se mi amavi
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indietro non si può piú.» «Non si può piú
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piú.» «Non si può piú.» ¶ Completamente sveglia, spalancò gli
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di chi non aspetta piú nulla. Fra l'una