Pietro Aretino, Angelica, 1535

animo, ma una virtú piú d'ogni altra riguardata

né avendo di lui piú caro pegno ¶ li fe

quanto di lei fan piú de gli altri stima

Sarà mai " dice " che piú ami o segua ¶ donna

il desleale amore, ¶ né piú gli par che il

servo che il nome piú gli impenni e allumi

e sol brama ¶ che piú tosto lo veggia chi

tosto lo veggia chi piú l'ama. ¶ 24 ¶ Quando gli

di quel ch'è piú di me felice e

e vago, ¶ non già piú degno. Eh! perché, crudo

spia se 'l garzon piú ch'altro aventuroso ¶ è

Sacripante, che non osa ¶ piú il messo dimandar, con

uno a piè, mentre piú coce il sole, ¶ che

occhi miei ¶ che per piú non veder non gli

infra noi ¶ ad uom piú degno, a cavalier piú

piú degno, a cavalier piú solo. ¶ Prendetel, ch'io

ordin de gli eroi ¶ piú non mi appello; anzi

un tal re vie piú l'arme che 'l

né può del duol piú sopportar il peso ¶ e

e vinta ¶ qual sia piú indurata e fera voglia

e fera voglia; ¶ e piú si duol, piú del

e piú si duol, piú del dolor s'invoglia

in lei non mostra piú di beltà segno; ¶ nessuna

d'uomo non ha piú forma né membra. ¶ 66 ¶ De

padre mio, re Galafrone, ¶ piú di senno e d

il valor, con cui piú eroi sforza, ¶ ch'a

si tolse ¶ e in piú gioconda parte i passi

studio d'arte ¶ la piú nobil non fe' né

non fe' né la piú amena. ¶ Le gelide acque

il ciel freddo i piú gelati fiumi, ¶ perché d

sole, ¶ ch'han prestato piú volte il lume al

dive; ¶ e per farsi piú chiari e graziosi ¶ si

gloria a Dio vie piú vicina ¶ d'alcun beato

il monstruoso pesce, ¶ che piú entrar non può ne

contempla fiso ¶ la non piú vista incredibil beltate, ¶ ch

arse et ottenne. ¶ Tentò piú volte Sua Corona amico

durando la guerra, Amor piú volte ¶ su le mura

sempre intesa ¶ quel che piú la consuma e piú

piú la consuma e piú le dole. ¶ Io obliai

avversario era la figlia, ¶ piú finse amarmi e piú

piú finse amarmi e piú avermi caro ¶ che l

mio regno converso in piú ruine, ¶ e, gravida di

mortali; ¶ fersi benigni i piú rabbiosi venti ¶ ne l

è quel morir che piú che il viver lodo

per camparmi, anzi per piú martíre, ¶ et alzando io

mi cadde, onde ebbi piú rispetto ¶ a la imagine

salvaro; e 'l miracolo piú sdegno ¶ crebbe in colui

ch'ardea d'una piú strana foggia, ¶ non arsi

l'oneste alte querele ¶ piú rigido tornava e piú

piú rigido tornava e piú crudele. ¶ 57 ¶ Le preghiere d

e quanto il ferro piú dritto venia ¶ per darmi

quel ferir contento, ¶ tanto piú il pietoso vento in

errai ¶ d'ogni altra piú, che piú d'ogni

ogni altra piú, che piú d'ogni altra amai

pensando al caso non piú inteso forse; ¶ e fu

al duro core avea ¶ piú ghiaccio che non ha

che s'accori. ¶ 65 ¶ Le piú superbe nozze e le

superbe nozze e le piú rare ¶ fece ordinar con

grave a la carne piú d'ogni altra salma

il mio regno abatté, piú tempi chiaro; ¶ poco fu

empio) ¶ de l'error piú di lui pagare il