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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «poi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1483
a parlar cominciòe: ¶ Rinaldo, poi che liberati ci hai
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1483
ringraziava tutti quanti. ¶ E poi per tutti i paesi
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1483
guerra ben disciplinati. ¶ E poi vi venne due giganti
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1483
già il suo signore, ¶ poi che vide Rinaldo che
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1483
dir questo? - e 'nteso poi il tinore, ¶ dicevan tutti
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1483
vi si può apporre, ¶ poi che Vergante amava, il
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1483
Rinaldo assai fu commendato. ¶ Poi col consiglio del savio
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1483
e con onore; ¶ e poi ch'al gran palagio
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1483
è tempo a raccontare. ¶ Poi gli uccèi sotto si
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1483
s'adornava ¶ e riprendeva poi sua giovinezza. ¶ E la
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1483
amomo, ¶ ed arsa e poi rinata in su la
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1483
fosse: ¶ mandollo a Corsignan, poi non fu desso, ¶ tanto
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1483
e la merla acquaiuola, ¶ poi la tordela e 'l
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1483
eran per l'aria. ¶ Poi in altra parte si
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1483
d'ogni tempesta pieno. ¶ Poi si vedeva Dedalo che
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1483
in bocca avia, ¶ e poi che quella vedeva allargare
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1483
fesso del guscio, ¶ e poi v'entrava a mangiarla
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1483
con mille altri inganni. ¶ Poi si vedea Nettunno col
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1483
placar la tempesta; ¶ Glauco poi si vedeva ondeggiare; ¶ Èssaco
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1483
ninfe, le nave troiane. ¶ Poi si vedeva nave in
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1483
molto ha corso ¶ e poi s'è posto a
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1483
sentacchio pareva il cignale; ¶ poi si vedeva la damma
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1483
lattizio, ¶ ed altre fiere poi, piene di vizio. ¶ La
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1483
l'uom prima morto, ¶ poi lo piangeva, pien d
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1483
ha turato colla coda. ¶ Poi si vedea col fero
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1483
biscia, la cicigna e poi il ramarro, ¶ e molti
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1483
è la talpa sotterra. ¶ Poi si vedeva andar pel
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1483
vaghe e gentil grillandette; ¶ poi si vedea Pluton che
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1483
fiso ¶ Rinaldo il padiglion; poi disse: - Certo ¶ questo fe
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1483
in sempiterno; ¶ questo terrò poi in cielo o nello
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1483
il suo cugin perfetto, ¶ poi ch'attendata fu la
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1483
a sua Corona, ¶ e poi verrà di fuor, comunche
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1483
lecita o buona; ¶ e poi soggiunse ancor queste parole
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1483
terrò, - dicea la damigella ¶ - poi che tu se' condotto
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1483
ritornarsi, ¶ finita la battaglia, poi in prigione, ¶ ché 'l
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1483
contemplazione; ¶ e qualche modo poi potre' trovarsi ¶ per questo
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1483
prometter ritornarti ¶ nella prigion, poi che 'l mio padre
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1483
donòe ¶ a Siragozza, e poi l'ha accompagnato, ¶ e
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1483
fólgore va molto fervente. ¶ Poi colle spade a ferirsi
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1483
tu hai detto! - ¶ e poi saltò del suo caval
41
1483
spada insino all'osso, ¶ poi che tu hai confitto
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1483
questa volta, paladino, ¶ aiutami, poi ch'altro non mi
43
1483
sua lancia Chiarïella, ¶ e poi nel petto al gigante
44
1483
gigante: - Disfidato sia, ¶ da poi che tu m'hai
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1483
tolto la mia preda, ¶ poi mi minacci e dimmi
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1483
più del campo tolse; ¶ poi ritornava per dargli la
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1483
non lo conoscìa. ¶ Ma poi che vide la terra
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1483
fatto. ¶ Quando fia tempo poi me n'avvisate, ¶ ch
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1483
a Marcovaldo s'avviorno. ¶ Poi che tutto ebbe attraversato
50
1483
al gigante nel mostaccio; ¶ poi Durlindana in pugno si
51
1483
se' della legge cristiana, ¶ poi che tu m'hai
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1483
forte. - ¶ Disse Orlando: - Da poi che tu mel chiedi
53
1483
ringrazio il tuo Dio, poi ch'io son morto
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1483
elmo e d'acqua poi l'empiea; ¶ e battezò
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1483
tua fé, Cristo, moiamo, ¶ poi che quell'alma vidi
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1483
e 'nverso la città poi se n'andaro, ¶ dov
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1483
del palazzo real domandaro; ¶ poi inverso quello ognun di
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1483
uccidesti il gigante molesto? - ¶ Poi l'abbracciò per la
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1483
si metteva in sodo. ¶ Poi prese Orlando un giorno
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1483
il cor mi sento. - ¶ Poi l'amostante pel Soldan
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1483
fu menato, ¶ e messi poi nel fondo d'una
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1483
A te mi raccomando, poi ch'io sono ¶ dove
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1483
destriere ¶ sia governato; e poi sempre ti dono ¶ l
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1483
Francia affermo e lodo. - ¶ Poi ch'ebbe Chiarïella così
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1483
anco sta stupefatto. - ¶ E poi tornava alla prigion ridendo
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1483
mora, ¶ ché tutti so poi piangerien tal morte. - ¶ Terigi
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1483
sedia il magno imperadore. ¶ Poi misse al suo cavallo
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1483
Io vo' venire. - ¶ Rinaldo, poi ch'e' vuol, ne
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1483
buoi passar subitamente; ¶ e poi si volse con allegra
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1483
mostra esser uom forte»; ¶ poi gli rispose: - Oltre, io
71
1483
redine girò del palafreno; ¶ poi ritornava per dargli d
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1483
per mia fé, ¶ da poi che tu domandi, io
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1483
darò, magnanima Corona. - ¶ E poi soggiunse: - E l'arme
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1483
acquistato ho il destriere, ¶ poi che mel dài; ma
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1483
Marsilio per la man poi l'ebbe preso, ¶ ed
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1483
scusato e difeso; ¶ e poi che i convenevoli fatti
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1483
un pagano appetto, ¶ e poi menar delle zampe dinanzi
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1483
che arai tu fatto, poi ¶ che tutti saren morti
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1483
alfin pur tu crudele, ¶ poi che fia spento il
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1483
gramatico: ¶ saprò me' dir poi come il fatto è
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1483
stette a vedere; ¶ ma poi, veggendo che 'l giuoco
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1483
stette il cavallo stordito; ¶ poi si riebbe, e tutto
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1483
mugne una vil pecorella; ¶ poi vi montava, e preso
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1483
lo tenea legato stretto; ¶ poi da Marsilïon s'accomiataro
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1483
dinanzi al padre; ma poi fe' gran pianto; ¶ ed
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1483
pronta la mia voglia; ¶ poi che tu m'hai
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1483
che tu domandi. - ¶ E poi che presso alla sedia
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1483
a veder questa festa; ¶ poi lo portò tra quella
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1483
ove era alcun barone; ¶ poi cominciò questa degna orazione
90
1483
che fece prima Adamo, ¶ poi pel peccato suo volle
91
1483
saggio ¶ di sua potenzia, poi ch'io l'ho
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1483
suggetti tanto atroce! ¶ E poi che dè' seguirne un
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1483
sol tutti preghiamo, ¶ e poi per le tue man
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1483
man ci battezziamo: ¶ ché poi che morto hai il
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1483
vostro è Cristo onnipotente. - ¶ Poi, quando un tratto vide
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1483
Orlando mio si rïavessi. - ¶ Poi che finita fu la
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1483
stesso consiglia». ¶ La lettera poi dètte a un messaggio
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1483
da' suoi primi anni! ¶ Poi la dài in preda
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1483
più la figliuola nostra, ¶ poi ch'ella è fatta
100
1483
e fammi il peggio, poi, che tu puoi farmi
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1483
come pestifero angue, ¶ e poi gustasti l'aceto col
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1483
che qualche volta piangerà poi afflitto. - ¶ Così pareva al
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1483
impiccal per la gola. - ¶ Poi che più Astolfo non
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1483
porgli assedio, ¶ ed accordati poi di sbandeggiarlo; ¶ e ciò
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1483
la vita tolta; ¶ e poi diceva: - Caro cugin mio
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1483
parente o compagno, ¶ e poi si parta il bottino
107
1483
O Grifon di possanza, ¶ poi che non c'è
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1483
appellato è Bartolomeo. ¶ E poi Rinaldo Ricciardetto manda ¶ in
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1483
terra ha spinto, ¶ e poi il secondo e 'l
110
1483
quarto e 'l quinto. ¶ Poi si partì e tornava
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1483
morte e fuggir via poi in caccia; ¶ pur si
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1483
gittalo in terra, e poi gittò il secondo, ¶ cioè
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1483
valore ¶ un ricco dïamante poi donava, ¶ dicendo: - Questo porta
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1483
con intenzion di dargli poi la morte, ¶ ma saper
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1483
lui truova sospesi. ¶ Rinaldo poi d'Astolfo gli dicea
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1483
comincia iratamente a dire, ¶ poi ch'a' suoi pie
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1483
e dopo il dolce poi si gusta il fele
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1483
la vita tòrre; ¶ ma poi di contrapporsi a Carlo
119
1483
Gano, ¶ tanto più salvo poi l'aremo in mano
120
1483
alla ragione, ¶ onde seguiron poi sì lunghi affanni. ¶ Questo
121
1483
e penter non val poi. ¶ E pur se fatta
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1483
servo tuo fedele. ¶ Astolfo, poi che si vide condotto
123
1483
iscura sole e luna, ¶ poi ch'a te, traditor
124
1483
dispietata e cruda, ¶ da poi che traditor mi chiama
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1483
n'era avveduto; ¶ ma poi ch'Orlando e Rinaldo
126
1483
perdono, ¶ ché gli volea poi dar l'ultimo asciolvere
127
1483
morte, alla morte! - ¶ e poi si venne alle forche
128
1483
Inghilterra; ¶ e corron tutti poi verso la terra. ¶ E
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1483
insino a' talloni. ¶ Astolfo, poi ch'a caval fu
130
1483
Carlo sia distrutto, ¶ da poi ch'a Gano avea
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1483
di sedia da sedere; ¶ poi la corona di testa
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1483
uno e l'altro poi fare squartare, ¶ ribaldo vecchio
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1483
innanzi a Ricciardetto; ¶ ma poi che più fuggir non
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1483
il fatto il penter poi non vale. ¶ A me
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1483
come savio, alquanto udillo; ¶ poi prestamente il bando ebbe
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1483
staròe; ¶ e manderotti lettere poi scritte ¶ che parrà che
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1483
tuo regno ¶ sicuro è poi e tu, imperator degno
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1483
presto d'impiccarlo. ¶ Orlando, poi che questo fatto ha
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1483
féssegli il cervello. ¶ E poi si volse con molta
140
1483
per tutto metteva ¶ che, poi che piace alla donna
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1483
è posato, ¶ e messogli poi in testa la corona
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1483
battaglie s'ordinava; ¶ e poi ch'un giorno una
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1483
matto da catena! - ¶ e poi si volse a un
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1483
come uno smerlo. ¶ E poi in un tratto la
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1483
sua gente rauna; ¶ e poi ch'egli ebbe assettata
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1483
pozzo rimaneva. ¶ La volpe poi nel can dètte di
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1483
lo fece presto. ¶ E poi mandò di sùbito un
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1483
quel messaggio onore; ¶ e poi Guicciardo e gli altri
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1483
che lo 'mpicchi presto. ¶ Poi s'accordorno che util
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1483
ingannar potessi Erminïone; ¶ ma poi era la trappola scoccata
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1483
a gran pena favella; ¶ poi disse, tutto per duolo
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1483
i baron legati, e poi scrivea ¶ a Carlo Magno
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1483
pareva un matto. ¶ Carlo, poi che 'l messaggio fu
154
1483
in effetto, ¶ e dismontata poi che in terra fue
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1483
fece cavalcar davante, ¶ e poi appresso il duca borgognone
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1483
un altro tradimento, ¶ dicendo: - Poi che questa gente pazza
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1483
tinca per ischiena. ¶ Ma poi che fu cognosciuto Rinaldo
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1483
il suo caro fratello. ¶ Poi che furono alquanto riposati
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1483
ch'Orlando vendicar vorrà poi loro, ¶ e metter ci
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1483
falconi ¶ da combattervi sù poi quelle genti; ¶ e disse
161
1483
ferro con molta tempesta; ¶ poi trasse fuori una fulgente
162
1483
riguardo. ¶ Volgiti a me, poi che tu m'hai
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1483
e s'altra volta poi vedrai me' lume: ¶ prendi
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1483
poteva, il suo onore. ¶ Poi che più colpi insieme
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1483
l petto gli trapassa; ¶ poi trasse Durlindana e martellava
166
1483
sarebbe tenuto ¶ quanti furon poi morti annumerati. ¶ Avea cinque
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1483
gente bestial sanza vergogna, ¶ poi ch'a due a
168
1483
lei mille torti; ¶ e poi in un tratto, come
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1483
forte, ¶ e così disse: - Poi che morto è quello
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1483
voluto morir certamente; ¶ e poi rispose: - D'ogni tuo
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1483
io ti sfido. - ¶ E poi soggiunse: - Facciàn questo patto
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1483
un mese triegua, ¶ e poi ciascun quel che gli
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1483
ciò contento sono. - ¶ E poi voltava in un tratto
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1483
fa' che sia gagliardo. - ¶ Poi si rivolse che pareva
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1483
così convien che spesso poi si rida ¶ di quel
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1483
campo sonare a raccolta, ¶ poi che Fortuna nel fondo
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1483
dubitava non esser punito. ¶ Poi ch'alcun giorno insieme
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1483
così il cavallo; e poi disparì via; ¶ e misse
179
1483
sempre mi tratti e poi ne vien' ridendo; ¶ e
180
1483
quel vecchio, ¶ e come poi si posono a dormire
181
1483
maraviglia credette stupire. ¶ Ma poi diceva: «Un pulcin fra
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1483
che dormì pel camino. ¶ Poi gli diceva per conclusïone
183
1483
tutto il mondo avea poi vile, ¶ a Carlo tutto
184
1483
aver Rinaldo umilïato; ¶ ma poi ch'egli è per
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1483
col nipote Carlo Mano, ¶ poi che lo vide al
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1483
alle sue pazze furie, ¶ poi gli avea fatte a
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1483
ogni spada taglia». ¶ Ma poi che vide Orlando già
188
1483
ed Ulivieri e Morgante poi afferra; ¶ Meredïana quanto puote
189
1483
gli aveva ancora; ¶ e poi diceva: - O nostro Carlo
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1483
caro nipote, ¶ di dolor poi graffieresti le gote. ¶ Che
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1483
un lïone, ¶ il qual poi ch'ognun vide manifesto
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1483
e stava di nascoso, ¶ poi ch'egli intese come
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1483
in Orïente faresti ritorno. ¶ Poi che non piace al
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1483
e questo sia abbastanza, ¶ poi che più oltre il
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1483
miglior fato e stella, ¶ poi ch'al Ciel piace
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1483
amor contento sono. - ¶ E poi si volse al marchese
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1483
postovi il suggello. ¶ E poi ch'egli ebbe lacrimato
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1483
nell'altro dir seguirò poi. ¶ Cristo vi guardi e
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1483
suo cognato o padre, ¶ poi lo baciava con pietoso
200
1483
cameretta sono andati; ¶ e poi che tutta nel viso
201
1483
amore ¶ perché tu sia poi sempre il mio signore
202
1483
di lor deïtate; ¶ e poi gli fece una comparazione
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1483
dètte a Carlo Man poi gran vittoria. ¶ Uscendo un
204
1483
tempo accozza Erminïone. ¶ E poi che tutti furono assembrati
205
1483
un palafreno; ¶ cento bisanti poi gli pose in mano
206
1483
restò pazïente, ¶ e disse: - Poi ch'io so la
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1483
con questa gente, ¶ ché poi ch'a tradimento e
208
1483
fino alle mura, e poi tornano indrieto. ¶ Astolfo truova
209
1483
staranno a tedio. - ¶ E poi la notte nel campo
210
1483
con un gentil saluto; ¶ poi gli diceva: - O nobil
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1483
allor del campo prese. ¶ Poi che fu dilungato il
212
1483
aspetta, ché è dovuto. - ¶ Poi cominciava: - O figliuol di
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1483
altri tutti consigliorno ¶ che, poi che 'l saracin così
214
1483
ti comincio a credere, ¶ poi che tu m'hai
215
1483
male. - ¶ Disse il pagan, poi che molto ebbe riso
216
1483
campo prese e tolse, ¶ poi con la lancia a
217
1483
ognun pare un rondone; ¶ poi lasciaron cader le lance
218
1483
portò in aria, e poi lo lasciò andare, ¶ e
219
1483
la pace a casa poi portare. - ¶ Berlinghier mano alla
220
1483
ebbe pazïenza, ¶ e disse: - Poi che tu se' in
221
1483
le fusa torte. - ¶ E poi che gli ebbe il
222
1483
ognun che è sapïente. ¶ Poi, se gli fussi rïuscito
223
1483
il suo natural caldo, ¶ poi che non c'è
224
1483
vostro, degni alti baroni. - ¶ Poi fe' venir la donzella
225
1483
Ma la fanciulla chiamò poi da canto ¶ Ulivier nostro
226
1483
grazia mi concederai: ¶ che, poi che pur di duol
227
1483
molta gente dintorno pagana, ¶ poi che più far non
228
1483
è con sua compagnia. ¶ Poi ch'egli ebbon salito
229
1483
in saracini armati; ¶ e poi che furno più presso
230
1483
questo inganno, ¶ e dové poi mangiarsel sanza sale. ¶ Così
231
1483
prese del campo, e poi si fu voltato. ¶ Rinaldo
232
1483
e faranne ogni pruova. ¶ Poi che costui si vide
233
1483
del suo caro amante, ¶ poi che montato fu in
234
1483
che drento vi resta. ¶ Poi trasse di Faburro la
235
1483
afflitta e meschinella. ¶ E poi che furno alcun dì
236
1483
sé questo popol fedele. ¶ Poi con Faburro, che sapeva
237
1483
e come presto abbracciarlo poi corse ¶ e domandò dove
238
1483
Dodon come è usanza; ¶ poi domandava di tutta la
239
1483
alla risposta attenta. ¶ E poi si volse a Morgante
240
1483
questo error contento. - ¶ E poi che furon più presso
241
1483
offeso il foco, è poi più caldo: ¶ così più
242
1483
sì grate sente; ¶ e poi si volse al messo
243
1483
balcone, e l'arco poi disserra, ¶ tanto che questa
244
1483
co' calci percuote. ¶ Ma poi che pur si lasciò
245
1483
briglia e faceval tremare: ¶ poi correr lo facea contra
246
1483
aveva detto, ¶ e missonne poi in bocca anco a
247
1483
volta menava la ferza, ¶ poi risaltava che pare un
248
1483
tagliò sol mezzo, ¶ ma poi si ruppe il resto
249
1483
ci fa buona scorta. - ¶ Poi, non veggendo ond'egli
250
1483
che porfir fussi duro: ¶ poi che tu m'hai
251
1483
A gran fatica poté poi ritrarre ¶ Rinaldo, tanto fitta
252
1483
essemplo sia quel mostro. - ¶ Poi colla punta della spada
253
1483
urlar la notte spesso. ¶ Poi si partirno; e il
254
1483
poggetto; ¶ questo passorno, e poi più là un collo
255
1483
era al dirimpetto; ¶ e poi ch'a questo dato
256
1483
sentì aprire, ¶ e disse: - Poi ch'io veggo il
257
1483
cani. - ¶ Come entrati fur poi drento alle mura, ¶ domandoron
258
1483
pure alla donzella bada. ¶ Poi che cenato fu, re
259
1483
e se fra' morti poi vorran gli dèi ¶ che
260
1483
si fa testimonio; ¶ e poi, chi ama, giorno e
261
1483
Rinaldo d'Amone?». ¶ Ma poi diceva: «Rinaldo non suole
262
1483
color dicean, menar lïone». ¶ Poi disse: - Imbasciador mandar si
263
1483
salti si partîr costoro. ¶ Poi che furono usciti della
264
1483
Rinaldo: - Buon predicatore ¶ saresti, poi ch'hai tanta carità
265
1483
Orlando ha seco maraviglia; ¶ poi gli rispose: - Vegnamo all
266
1483
a legar quel lïone, ¶ poi proverremo e la lancia
267
1483
e la bestia legava, ¶ poi verso Orlando in tal
268
1483
quanto gaudio sentia. ¶ E poi mandò nel campo un
269
1483
in questo modo scrisse: ¶ «Poi ch'abbiam fatto triegua
270
1483
udirai che ne sarai poi lieto; ¶ ma sopra tutto
271
1483
un paladin di Francia; ¶ poi mi dicesti: «Tórnati alla
272
1483
camera il barone; ¶ e poi che l'arme sue
273
1483
t'ho qui trovato! - ¶ Poi domandò dell'altro paladino
274
1483
con tal tenerezza. - ¶ E poi che udì Rinaldo ricordare
275
1483
e per la man poi prese ¶ Rinaldo presto e
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a suo modo zampogni; ¶ poi disse: «Questo sare' poco
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confortava Dodon cattivello. ¶ Ma poi di Manfredon poneva mente
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non porterò alla terra: ¶ poi che se' morto, finita
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notte di fare alto; ¶ poi disse: «Noi siàn sì
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conte Orlando aveva detto: ¶ - Poi ch'egli è morto
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l fuoco meco; ¶ vedrete poi che mazzate di cieco
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molti addosso, ¶ ma tutti poi gli vedrete fuggire. - ¶ Orlando
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son ben contento -; ¶ e poi si volse ove Caradoro
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si partendo il dì, poi gli assaltiamo, ¶ ché in
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modo te salvar vogliamo. ¶ Poi ci darai la tua
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un capo spiccòe, ¶ e poi quel capo a un
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caccia a capo chino; ¶ poi cominciava a toccare a
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zucchero e mèle; ¶ e poi che la mia morte
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caval di Dodon governato. ¶ Poi governò, dopo quel, Vegliantino
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seco menato il marchese; ¶ poi se ne va a
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famiglio in terra ¶ e poi per grande spasimo morìo
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e torceva le ciglia; ¶ poi disse: - Saracin, per Macometto
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debbi esser un matto, ¶ poi che di casa mia
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in mano. ¶ Disse Brunor: - Poi che così mi conti
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s'appartiene, ¶ e voi poi solverete la quistione; ¶ se
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dich'io l'arai. - ¶ Poi che l'accordo così
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passò la corazza e poi la pancia; ¶ poi con
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e poi la pancia; ¶ poi con Frusberta sgranchiava le
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il capo di netto; ¶ poi nella calca in modo
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al deserto gli perseguitorno, ¶ poi gli lasciorno alle fiere
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rassettârsi all'antiche minestre. ¶ Poi, riposato, all'abate n
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Ciel prima giusta spirazione, ¶ poi per conforto di papa
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non vi vo' celare, ¶ poi che scacciata abbiam la
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Signor, con umil canto, ¶ poi che per tua benignità
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sia. ¶ Io son contento poi ch'io t'ho
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mi dorrà per certo poi la morte ¶ s'io
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l serpente porta addosso, ¶ poi che di punta col
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ogni colpo schermo». ¶ Ma poi che molto ha bussato
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Rinaldo disse: - Virgin grazïosa, ¶ poi che mostrata m'hai
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della vita spento. - ¶ E poi che allato il lïone
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costoro il camino; ¶ e poi ch'egli hanno salito
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con fatica gli uscì poi di sotto, ¶ e bisognò
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non beve a digiuno. ¶ Poi che fu l'alba
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Questa fu buona gita, ¶ poi che da ciel sopravvenne
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una valle oscura, ¶ ove poi nel dimestico s'entrava
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era lor vicino; ¶ e poi sentirno gran grida e
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vi lasciate le persone, ¶ poi che d'andarvi mostrate
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taglierò le squame. - ¶ E poi si volse al famoso
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e salutò Corbante e poi la figlia. ¶ Corbante disse
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capitar certo in Levante ¶ poi ch'io senti' della
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quest'altro bisbiglia: ¶ «Anzi, poi ch'io senti' della
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di ferro. ¶ E prese poi da Corbante licenzia, ¶ che
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e con gran reverenzia; ¶ poi gli diceva: - Io non
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te salvar mi piace; ¶ poi sia che vuol della
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noi siàn tua merenda, ¶ poi che tu vieni in
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il capo scosse ¶ e poi pigliava Ulivier come un
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mai osso cane; ¶ e poi pel braccio lo volle
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infin Rinaldo lacrimando ¶ e poi Dodon, dicendo: - Baron degni
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sia il serpente; ¶ e poi Rinaldo per la man
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il buon servo abandona, ¶ poi che s'accorse questa
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poco favella. ¶ Videgli ancor, poi che più a lui
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avea gran doglia. ¶ E poi che fu dopo alcun
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ci sarem ricordati. ¶ E poi ch'egli è così
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d'ogni pena; ¶ e poi mandò per tutto il
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be' drappi ad oro; ¶ poi salì in sedia, e
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precetti e bandi. ¶ E poi ch'ognun così fu
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Danese, ¶ tolse Cortana, e poi tolse Rondello, ¶ e inverso
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Brava il suo camin poi prese. ¶ Alda la bella
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alcun giorno con lei. ¶ Poi si partì, portato dal
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ho, volentier ti daremo, ¶ poi che tu credi al
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per sé da collezione; ¶ poi disse: - Abate, io voglio
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me sia benedetto. - ¶ Orlando, poi che salito ebbe il
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di drieto e davante, ¶ poi domandò se star volea
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e riteneva il passo; ¶ poi si chinò per tòr
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ritorni a Carlo Mano. - ¶ Poi ch'ebbe questo detto
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medico venisse. ¶ Orlando adoperò poi la sua possa: ¶ nel
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all'abate perdono. ¶ Da poi che Iddio ralluminato t
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Per la tua bontade, ¶ poi che il tuo Iddio
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nome tuo la veritade; ¶ poi, che di me dispor
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e 'nverso la badia poi s'invïaro. ¶ E fêr
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che ti conforti, ¶ e poi che piace a Cristo
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tenebre sì oscura. - ¶ E poi tagliò le mani a
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volta e due; ¶ e poi gli disse: - O famoso
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di Cristo. ¶ Un giorno poi, dallo Spirto infiammato, ¶ «Perché
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del suo peccato; ¶ andò poi predicando sempre Cristo, ¶ e
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s'insali ¶ e che poi secca sapessi di vieto
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troppo puliti. ¶ L'abate, poi che molto onore ha
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porterò ben io, ¶ da poi che portar me non
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mel metta ¶ addosso, e poi vedrai s'io ve
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perché questo fosse; ¶ e poi che vide Orlando pur
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di lacrime il petto; ¶ poi disse: - Abate, mio caro
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spada, chi col pasturale, ¶ poi la Natura fa diversi
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Morgante truova; ¶ cinsela, e poi se n'andava soletto
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mezzo del deserto. ¶ Orlando, poi ch'a questo fu
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che ci resta, faren poi fardello, ¶ ch'io porterei
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al mangiar sani; ¶ e poi che sono stati a
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Orlando ginocchion quasi cadeva; ¶ poi si rïebbe e con
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Convienti quel gigante battezare, ¶ poi a tua posta andar
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di qui, ci consento. - ¶ Poi tolse l'acqua e
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e mettimi a' dïavoli poi in mezzo. - ¶ Rispose Orlando
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io son Orlando, e poi ch'egli è in
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mi porta mia sciagura, ¶ poi che e' consente a
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piangendo n'andava. ¶ Orlando, poi che partì da Chimento
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rallegròe; ¶ così Morgante; e poi che 'l poggio scese
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sia, barone. ¶ Dismonta, e poi verrai nel padiglione. - ¶ Orlando
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a me sol lei, poi son giocondo. - ¶ Orlando disse
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sempre, io ti rinnegheròe, ¶ poi ch'a tal punto
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quel colpo fatto Orlando. - ¶ Poi si rivolse a Orlando
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qua non debbe usarsi. - ¶ Poi fra sé disse: «Ove
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Nel campo si tornò poi che l'ha morto
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altra parte fece Orlando. ¶ Poi colle lance insieme si
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lieto era sol Gano, ¶ poi che non v'è
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Rinaldo: - Caro cugin mio, ¶ poi che tu se' di
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e lascia i porci poi pescar nel truogo. - ¶ Rinaldo
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domandò perdon molto umilmente. ¶ Poi disse Carlo: - Savio imbasciadore
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fu dello imperio troiano ¶ poi che l'ultimo termin
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Orlando e 'l marchese; ¶ poi gli menò per più
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spasso a lor consolazione, ¶ poi a vedere un ricco
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falso più di lei, ¶ poi ch'egli ebbe notata
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non ti bisogna, ¶ da poi ch'egli è sì
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disse, ¶ o se sarà poi falso come e' suole
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grossa la trama: ¶ ché, poi che Falseron si vuol
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a lui. - ¶ Abbraccia Orlando poi quel fraudolente, ¶ e, innanzi
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tante abbracciate fa viziatamente; ¶ poi baciòe Ulivier, come fe
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questo; ¶ ch'a bocca poi gli chioserebbe il testo
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con gran festa; ¶ e poi ch'e' furon tutti
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per dimostrar maggior benivolenzia. ¶ Poi gli dicea pel cammin
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più volte Bianciardino. ¶ Ma poi che furon presso alla
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fratello, ¶ che so che poi contento si morrebbe; ¶ e
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va furcifer con furcifero, ¶ poi che il dïavol vuol
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viso al re Marsilïone, ¶ poi cominciò la sua degna
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moto e la misura, ¶ poi nel campo amascen fe
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vuol che questa sia, poi che ti piace, ¶ ultima
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grandezza gli fia cara, ¶ poi che tutto rïesce al
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gente armate ¶ in punto, poi che sentisti d'Antea
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Filio: - ¶ guarda se potea poi ciurmare in panca! ¶ - ché
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pace e della Spagna. ¶ Poi finse una sua certa
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nello entrare stretta, ¶ ma poi sotterra molto spazio ingozza
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altra d'argento, e poi rame, e poi ferro
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e poi rame, e poi ferro; ¶ l'altra è
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prima; ¶ l'altre, secondo poi la qualitate, ¶ di grado
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nega; ¶ quella che abbraccion, poi la fede è loro
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o dal Cielo ordinato. - ¶ Poi che il parlar tra
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io ancora? ¶ Questo peccato, poi ch'io lo cognosco
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i suoi ferri, e poi del tarabuso ¶ l'artiglio
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è grato e sano; ¶ poi, verso sera, vicitar la
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al gran peccato nacque. ¶ Poi cominciò Marsilio come amico
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gli avea mille piaceri; ¶ poi gli volse la punta
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di Francia. ¶ E disse poi delle guerre passate; ¶ e
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viso. ¶ E Marsilio anche, poi che vide attento ¶ Gano
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e fello, ¶ ché poco poi si curava di Carlo
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vuol dura e grave; ¶ poi disse: - O savio, astuto
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il qual sempre tributo poi sarebbe; ¶ e Carlo a
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che il Ciel vuole. ¶ Poi appariron gran prodigi e
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sangue gocciolava e suda; ¶ poi si seccòe in un
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lor tutti a urlare; ¶ poi si rivolson musi contra
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curia: ¶ onde Marsilio è poi più sbigottito. ¶ E poi
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poi più sbigottito. ¶ E poi che fu passata questa
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col senso la ragione; ¶ poi vinse sua natura maladetta
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e d'alcun caso poi particulare ¶ ebbon tra lor
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sarebbe un imperio rimosso. ¶ Poi disse un vecchio tra
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e cani alani. ¶ E poi che fur caricati i
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via ne vanno. ¶ E poi che molto furon cavalcati
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la potea Fuligatto tenere; ¶ poi disse, quando e' l
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d'uno stramazzone, ¶ e poi che l'aste taglia
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e lo Spirito santo poi incarnato ¶ e preso, come
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nerbo, ¶ e crucifisso, e poi nel Limbo entrato, ¶ per
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un lago di teologia. ¶ Poi rimontorno a cavallo ed
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notte, e come apparve poi il mattino, ¶ vidon molti
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fuggiti son tutti. ¶ E poi che fu la battaglia
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sarà del pesce. - ¶ E poi toglieva una sua rete
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e chi più crede poi poter, più erra: ¶ chi
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Marsilio e Carlo imperatore, ¶ poi che questo altro parer
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a Marsilio rescrivea. ¶ Ma poi che in mezzo di
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un bel tratto, ¶ e poi che l'ha veduto
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dal Ciel qualche tributo, ¶ poi che Fiovo suo ebbe
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che Carlo non fu poi più lieto, ¶ e credo
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Marco e Giovanni e poi Cristo. ¶ O traditor malvagio
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e' non vi fia poi infine un quattrin rotto
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girando quello ¶ e rïuscì poi infine dove e' vuole
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Gan, questo ermellin sarà poi nero. ¶ Meglio era il
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Maganza; ¶ e qualche volta, poi ch'io sarò morto
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levassi dalla furia accenna. ¶ Poi disse a Carlo Magno
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ritornar per tempo, ¶ da poi ch'egli era la
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Gano ¶ quando e' fu poi con Bianciardino eletto, ¶ parmi
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pensa che il resto poi sia due cotanti; ¶ e
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Rondello ¶ e inginocchiossi, e poi la salutòe; ¶ e così
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reina a quello, ¶ e poi che si fu ritto
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pur bello; ¶ e disse, poi che per la mano
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fama e riportare onore, ¶ poi mi ricordo di Semiramisse
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da star discosto. - ¶ E poi che molte cose furon
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Cristo si fe' amico; ¶ poi fu quella montagna, egli
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lui sia rotta, ¶ da poi che tanta gente ho
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Ella si posa, e poi si lieva e gracchia
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talvolta o altro uccello; ¶ poi gli dileggia e fa
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romore a vedere; ¶ ma poi che pure alla fine
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ch'io lo farò poi alfin contento e zitto
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esser prima Eüforbio e poi Pittagora; ¶ e forse qui
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di Malagigi dubita. ¶ Ma poi che vide il segno
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dell'elmo la visiera. ¶ Poi gli diceva con destre
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e noi qua giù poi in terra; ¶ pertanto io
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e da quel giorno poi lo imperatore ¶ questa spada
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non col pasturale. ¶ Orlando, poi che si partì d
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c'ha più possa, ¶ poi rinforza più l'altro
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occhio per tutto tenuto, ¶ poi che vide per terra
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vi potea ben salire; ¶ poi si rivolse a quella
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Orlando a Baldovin disse poi: - Dove ¶ di' che lasciasti
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Marsilio in Ispagna: ¶ che, poi che v'era il
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un dì ti sarà poi chiosato il testo. ¶ Tanto
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a tua degna Corona, ¶ poi che e' venne il
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battezza'lo e vendicai poi io: ¶ uccisi chi l
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che e' ci ha poi dato assai martoro: ¶ a
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se gli avvia; ¶ ma poi come Zaccheo s'innalberava
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colpo non aspetta, ¶ e poi in un tratto si
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scarmiglia col lïone; ¶ ma poi che molto si fu
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per disdegno ¶ da Bambillona, poi ch' 'Antea la désti
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mal, la meschinella, ¶ e poi la rimenamo a casa
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di far quel che poi fece, il traditore; ¶ e
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tuo di tanta fama; ¶ poi disse ch'era parente
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ha ancor maümettisto? - ¶ e poi più oltre venìa seguitando
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se raccende faville! - ¶ Ma poi che molto è durata
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che non si rappiccò poi con la pece. ¶ Ecco
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lor son consigliati, ¶ e poi facìen questa conclusïone: ¶ - Da
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facìen questa conclusïone: ¶ - Da poi che voi ci avete
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e quanto era gagliardo. ¶ Poi domandò quel ch'era
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e presto sarà comparito. ¶ Poi domandava del suo Gan
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fuga sbaragliata e rotta. ¶ Poi che partiti i Maganzesi
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padre in paradiso e poi in inferno! ¶ O padre
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non ebbe Ettor troiano. ¶ Poi nel palazzo il magno
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e fuggiàn via fortuna; ¶ poi non temer più di