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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

concordanze di «poi»

nautoretestoannoconcordanza
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1965
lei chiamava l’abbreviazione, poi la sicurezza dell’imminente
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dell’imminente rapporto sessuale, poi la ripulsa e finalmente
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pacchi dal portiere e poi ci penserà Santoro a
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affiancati. Prima Baba e poi io, da una rampa
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era immersa nella penombra. Poi ho pensato che guardavo
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rampa del sesto piano, poi la seconda, ecco il
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contro una superficie dura; poi ha preso, così squarciata
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misura che girava e poi, pur continuando a girare
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si faceva avanti e poi si ritraeva indietro, con
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la roba nella borsa, poi si è alzata e
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non è vero, e poi invece, patatrac, ti casco
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riflettuto un momento e poi ho detto dolcemente: “Baba
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pacchi in portineria e poi siamo saliti in macchina
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all’appartamento di Santoro. ¶ Poi ho riletto quello che
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si faceva avanti e poi si ritraeva indietro con
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un poco riflettendo e poi mi sono detto: “Ecco
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pubblici di Vienna e poi amalgamare questi rifiuti con
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finito il lavoro e poi di accompagnarla e, strada
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lungo il volto severo; poi la macchina si è
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il tronco del platano; poi sono tornato lentamente a
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proclamano tutte oneste. Ma poi, se vai a vedere
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gli converrà, anche se poi esse sono incapaci di
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Già.” ¶ “Ma ci sono poi le clienti che vogliono
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di tutto per passione poi per denaro.” ¶ “Certo, senza
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complicare le cose.” ¶ “E poi non capisco perché mi
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farti visitare dal medico. Poi, come certamente ti sarà
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taciuto un momento e poi, non so perché, ho
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fatto di Baba?” E poi, subito dopo, il mio
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di nuovo. La soluzione, poi, come allora avevo pensato
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parte inferiore della coperta; poi, sempre secondo la ricostruzione
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l’aveva posseduta, e poi, subito dopo l’orgasmo
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e dentro. ¶ La testa poi era stata portata via
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ai piedi del letto. Poi ha preso con le
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orlo della calza e poi abbassare la calza con
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con l’altra calza. Poi ha abbassato di nuovo
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occhi rossi e gonfi. Poi ha risposto: “È successo
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di due ore e poi hanno chiamato Cora nella
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cascata in terra e poi l’hanno portata in
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avevo accettati, non potevo poi... eccetera eccetera.” ¶ “Un altro
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ci sono andato.” ¶ “E poi che cosa è successo
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di una settimana.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi per sei
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settimana.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi per sei anni ho
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Baba stupida e ingenua. Poi, dopo qualche tempo, è
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morti e non hanno poi ricominciato a vivere; Baba
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nella casa di Cora. Poi mi ero innamorato di
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l’amante?” ¶ “Sì.” ¶ “E poi perché non ne hai
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aspettato ancora un poco, poi il silenzio mi ha
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senza farmi riconoscere; e poi il silenzio mantenuto per
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gli mettono tristezza. E poi non vanno d’accordo
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la mia mano e poi Popi si è portata
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piatti capezzoli violacei; e poi ha mormorato: “Non è
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alla meglio i capelli. Poi si è soffiata il
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tirato la tenda e poi mi è saltato addosso
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accendevo il motore e poi ha detto: “Mi è
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volta mi sono taciuto, poi ho ripreso: “A proposito
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l’aiuto a scendere; poi prendiamo a fuggire, tenendoci
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per un pezzo, e poi, ecco, ad un tratto
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maestra seria, severa, pedante. ¶ Poi mi meraviglio quando Baba
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pensato a lungo e poi ho ricordato: ragazzo, io
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anche molto probabile. ¶ Quanto poi al fatto di avere
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di fronte a me. Poi ha detto: “Un’idea
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davanti a sé, sconcertata. Poi ha detto: “Adesso come
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prescrivere una cura e poi magari lasciare Roma e
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guarda a lungo e poi dice: ‘Tu e Francesco
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dovresti farti visitare. E poi nessuno vuole disfarsi di
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ora, farsi visitare; e poi perché non è detto
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montagna. Una volta lassù, poi, tutto diventerebbe più facile
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farlo per Cora e poi, all’ultimo momento, magari
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tornato a Roma e poi sarei ripartito. In conclusione
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converrebbe.” Ho esitato e poi ho soggiunto: “Sarebbe quello
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provato a parlare e poi ci ha rinunziato e
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dire? il mio modello. Poi mi ero allontanato da
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della rivista. Mai e poi mai avrei previsto che
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se pieno di rimorso. Poi ha detto, benché non
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zitto un momento e poi ha ripreso in tono
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L’ho guardato e poi, per non so quale
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per un bel po’. Poi, improvvisamente, come s’interrompe
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zitto un momento e poi ha ripreso, fissandomi con
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sempre stringendola nella propria. Poi le ha chiesto: “Come
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labbra di Consolo e poi sono ridiscese, sempre allacciate
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incerto per un poco poi, proprio quando mi è
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sulla prima riga e poi, che è che non
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scoprendo prima il malleolo, poi la caviglia, infine, con
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di tutto letterato e poi giornalista. Ma la letteratura
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mio polpaccio rilasciarsi, e poi l’orlo ricadermi sul
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li ammiro sinceramente, e poi, soprattutto, perché d’accordo
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gioco di parole, e poi ha proseguito: “Starai fuori
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di mia figlia?” E poi ho risposto: “Ti ricorderai
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una mano sulla spalla, poi sono uscito e lui
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mano in avanti e poi in su, lunga, magra
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stata zitta un momento; poi ha detto senza acredine
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spesso?” ¶ Ha esitato e poi ha detto come parlando
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secondo momento, visto che poi tutto finisce lì, abbrevio
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logico, fin troppo E poi?” ¶ “E poi che cosa
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troppo E poi?” ¶ “E poi che cosa?” ¶ “Dopo che
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di tutto il desiderio, poi quello che lei chiamava
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che faceva?” ¶ “Stava telefonando. Poi ha riattaccato il ricevitore
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andato al telefono e poi mi sono voltato e
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il barista. Ha parlato poi è andata verso la
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piaceva Cora?” ¶ “Si” ¶ “E poi?” ¶ “Lei mi precedeva, c
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questo senza parlarci.” ¶ “E poi?” ¶ “Cora mi stava seduta
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quasi di campagna e poi ci siamo trovati sotto
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dopo l’altro.” ¶ “E poi che cosa è successo
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quelle tre frasi.” ¶ “E poi che cosa è successo
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quella prima volta?” ¶ “Oh poi le cose sono andate
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Erminia, prima di rado, poi sempre più spesso; più
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ve la trovavo. E poi aveva delle amiche e
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facevano parte del mito. Poi, quando il mito è
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un poco in silenzio. Poi, ecco, siamo entrati nella
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nonni, abitavano alla borgata, poi Cora è riuscita a
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pochi passi sul marciapiede, poi Baba mi ha preceduto
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ha saputo una volta, poi ha voluto dimenticarlo, e
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premuto il campanello e poi ha detto: “Ti prego
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state delle esclamazioni affettuose, poi la nonna ha abbracciato
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momento, guardandomi con compiacimento. Poi ha detto sorridendo, a
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si è arrabbiata e poi mi ha detto che
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placido e irritante compiacimento. Poi ha detto: “A proposito
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vecchia ha detto: “E poi non bisogna dire che
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che gli pare e poi andarsene senza pagare?” ¶ “E
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sguardo d’intesa e poi ci ha detto: “Non
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scomparire prima le gambe, poi il busto, poi la
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gambe, poi il busto, poi la faccia, finalmente per
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visto, professore? beve e poi non riconosce nessuno, neppure
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una volta la nonna, poi siamo entrati nella cabina
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mio campo visuale e poi è scomparso. ¶ Naturalmente la
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un senso di delusione, poi me ne sono dimenticato
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casa, camminare nell’anticamera poi nel corridoio. Ho continuato
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abbiamo fatto?” ¶ Ho esitato, poi ho detto, cocciutamente: “Si
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contegno che doveva tenere. Poi ha portato la mano
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uno di quei ragazzi. Poi siamo venuti a Roma
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stata zitta un momento poi ha risposto con un
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con mio fratello e poi dirle che lui non
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i tuoi figli?” ¶ “Quelli poi stanno proprio benissimo.” ¶ “Dovrei
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giorno del mio matrimonio. Poi ci sarò tornato sì
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sei cambiato affatto;” e poi, come lasciandosi andare ad
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me lo prometti?” E poi rivolta a me: “Vorrei
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stato un poco zitto, poi ha pronunziato in maniera
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matrimonio sbagliato basta. E poi che bisogno c’è
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dire mia madre, e poi è rimasto con lei
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pesantemente nella poltrona e poi ha detto a Popi
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dieci.” ¶ “Salute. E perché poi tanti?” ¶ “Una volta che
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ha guardato lui e poi ha guardato Baba; era
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obliqua alla tenda e poi ha detto, precedendomi: “È
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camera da letto. ¶ E poi: una vecchia radio chiusa
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guasto.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi sono arrivate al terzo
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non può tardare.’” ¶ “E poi è venuto?” ¶ “No, non
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signore sia venuto e poi, per qualche suo motivo
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guardare nel salotto e poi andarsene, e Baba non
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i propri sentimenti.” ¶ “E poi che cosa ha fatto
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un affare.” ¶ “Ho capito. Poi che cosa è successo
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pronta per lei’.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi si sono messi
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per lei’.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi si sono messi d
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nulla.” ¶ “Ho capito. E poi che cosa è successo
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quattro e mezzo e poi mandarla via.” ¶ “Non ha
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ripassare la lezione.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi alle quattro e
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la lezione.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi alle quattro e venticinque
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Pareva ancora arrabbiata.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi tutto è andato
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ancora arrabbiata.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi tutto è andato come
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aveva detto Cora.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi Cora si è
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detto Cora.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi Cora si è affacciata
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lo faceva sempre.” ¶ “E poi che cosa le ha
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che ci andava.” ¶ “E poi ha fatto altre domande
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di dibattersi e scappare. Poi ha ricordato che Cora
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una certa posizione, ma poi rimane così e non
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e le scarpe.” ¶ “E poi che ha fatto?” ¶ “È
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letto, le braccia alzate. Poi Riccardo ha cercato di
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e la guardava.” ¶ “E poi che cosa è successo
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Baba, in silenzio e poi ha detto una cosa
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è rimasta zitta.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi Riccardo si è
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rimasta zitta.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi Riccardo si è vestito
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grossa, a ventosa; e poi alla fine tutta la
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per qualche tempo e poi non s’è vista
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per due mesi e poi basta.” ¶ “Lei l’ha
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prima due rampe e poi ancora due e finalmente
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po’ di silenzio e poi la porta si è
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da due mesi. E poi perché l’idraulico lo
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ripartire la macchina e poi, pur guidando, le ho
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all’ora dell’appuntamento, poi chiudeva i libri, usciva
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avveniva la solita lotta, poi l’uomo se ne
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luminosa, mi ha sbirciato, poi ha sussurrato con ingenuità
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seconda parte del film, poi si è fatta luce
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di tutto alla pubblicità, poi a un documentario sulla
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un documentario sulla Sardegna, poi all’attualità e infine
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Ma se glielo dico, poi non glielo va a
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venire la vergogna. E poi, si figuri, qualche volta
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toccare, appena appena, e poi ritrae subito la mano
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statua sull’altare, e poi si baciano le dita
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un po’ stregone, e poi ha soggiunto: “Questa volta
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mi preparassi alla morte; poi, venuto da chissà dove
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perché tu guarisca. E poi ti resterò accanto e
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anche operai, soprattutto muratori, poi ancora altra gente. Tuo
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ho ordinato un caffè. Poi mi sono voltato e
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Ho fumato la sigaretta, poi ho aperto il vetro
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caffè, l’ho bevuto poi ho preso una rivista
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superiore della villa e poi, via via che salivo
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zoccolo di legno scuro, poi una porta dai vetri
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di fronte all’altra, poi il giovane le ha
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aspetta ancora un poco. Poi ti chiamo un taxi
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soffocando una risata e poi, come ho capito, ha
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per essere in grado poi di riportarle nel romanzo
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il sospetto dell’ambiguità. Poi, appena la voce ansimante
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amante di Baba, sarò poi costretto a riportare nel
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buio nell’anticamera e poi, con la solita orsina
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mi guarda miopemente, placidamente, poi dice: “Ti ascolto, dimmi
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compiaciuta la caviglia e poi risponde: “La portavo un
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portavo un anno fa. Poi avevo smesso. Stamane, non
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per la stanza e poi torno a sedermi ma
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uno sguardo obliquo, e poi risponde: “Sì, di te
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fatto per interesse.” ¶ “E poi che dicevano ancora?” ¶ “Ma
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denti di metallo; e poi ecco i pantaloni si
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la guardo. Sorride impacciata, poi dice con ironia: “Pensierini
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sconvolto, di bestia agonizzante. Poi proferisce lentamente: “Il padre
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dal momento che Baba poi verrà di sicuro per
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scritto tutto questo e poi l’ho riletto e
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più forte ancora. E poi ho aspettato, ritto presso
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per la cena, e poi torno su e partiamo
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fatto una pausa e poi ha soggiunto tranquillamente: “Naturalmente
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al tavolino, ancora irritato. Poi mi sono alzato, sono
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un pezzo in silenzio; poi ad un crocicchio ho
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stato un breve silenzio, poi Cora ha detto parlando
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ha ridacchiato nervosamente e poi ha detto: “Ma no
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ho acceso la radio. Poi ho corso a perdifiato
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po’ di sabbia e poi l’ha fatta scorrere
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fronte. Ho esitato e poi, in silenzio, ho raggiunto
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vivaci, freschi, ingenui, infantili. Poi l’ascensore si è
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sotto una macchina, ma poi è morto e così
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allora è morta; e poi c’è stata una
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aveva tentato di farlo. Poi si è vestito ed
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oggetto. Che ha fatto poi, ha chiamato Cora?” ¶ “No
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e senza fretta.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi Cora e Baba
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senza fretta.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi Cora e Baba sono
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contro qualsiasi porcheria. E poi puzza e devo fargli
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Ho guardato alla carogna, poi ho guardato alla spiaggia
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in senso metaforico Cora. Poi, chissà come, ho pensato
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si riferivano quelle parole. Poi ha tuonato cupamente e
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mani di Baba, e poi il silenzio della casa
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per un poco e poi Baba ha detto: “Rallenta
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sono andato a parcheggiare. Poi ho spento il motore
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Che cosa è successo poi?” ¶ “Cora si è fermata
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No, era guasto.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi sono arrivate
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case si sono diradate, poi è cominciata la campagna
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ha tossito più volte, poi ha aperto la borsa
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esattamente dieci anni fa, poi l’ho lasciato. Adesso
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c’è dubbio.” ¶ “E poi?” ¶ “Aspetta, mi hai amato
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sì, ma mica tanto poi.” ¶ “Che vuol dire?” ¶ “Vuol
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la prima volta. Ma poi te l’ho fatto
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perché eri disoccupata e poi avevi smesso. Ho dato
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importanza alla cosa e poi non ci ho pensato
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occhi azzurri. Ha detto poi, parlando tra i denti
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di Vangelo. E perché poi non può essere, visto
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detto che lo eri. Poi lo sai che facevi
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1965
di male. Anzi. E poi hai voluto che ti
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gabinetto in casa. E poi non ti ricordi?” ¶ “Ma
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fatto per necessità; ma poi, alla fine, ho pensato
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1965
amore.” ¶ Mi ha guardato. Poi come fa il vento
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zitta un momento e poi ha concluso, guardando dritta
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momento, intrepidamente e spietatamente. Poi ha risposto: “Le ho
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metterle sulla strada e poi camminano da sole.” ¶ “E
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a partecipare? Ti facevi poi raccontare dalle ragazze com
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interposta persona, l’hai poi fatto anche con altri
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suo mestiere oppure no. Poi ha risposto tranquillamente: “Per
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ami tanto. Ma sarà poi altrettanto vero che vuoi
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quanto riguarda Baba.” ¶ “E poi, una madre può anche
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1965
quel determinato uomo, che poi sarei io, amando Baba
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ho ordinato un caffè, poi mi sono guardato intorno
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gettate sul banco, covando poi coi neri occhi pesti
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meglio che potevo e poi ho chiesto una risma
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merce dai vari scaffali. Poi è tornata a sedersi
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riposo notturno: una telefonata, poi la corsa in macchina
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Riflette un momento e poi risponde: “Anni fa ne
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significato di attesa angosciata. Poi viene l’inserviente, un
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occhi glauchi e torpidi, poi tira avanti, interrogando con
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fino a sette.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi, si capisce
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1965
sette.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi, si capisce, li mandiamo
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1965
stato qui, non sarà poi, per tutta la vita
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1965
guarda di sfuggita e poi dice: “Già, anzi, a
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qui, e cuccia.” E poi mi casca addosso, pesantemente
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è bionda o bruna. Poi dice che questi pettini
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gli anni della ragazza. Poi magari dice che i
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giorno, l’ora, e poi basta, mette giù il
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Fa le cose e poi sta zitta.” ¶ “Questa dei
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aiutare dalla madre.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi che cosa?” ¶ “Che
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1965
dalla madre.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi che cosa?” ¶ “Che è
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provocare i discorsi che poi ascolta. Parla a bassa
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fa il bagno, e poi io debbo asciugarla e
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con il muso accartocciato; poi c’era l’asfalto
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i suoi.” ¶ “Eh, già.” ¶ Poi siamo stati zitti ancora
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lo spingeva e spariva. Poi ho premuto di nuovo
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trillo è cessato e poi sono uscito richiudendo la
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e profonde agli angoli. Poi si è tolta gli
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prima una facciata e poi l’altra e quindi
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non sapendo cosa dire, poi ho domandato, stupidamente: “È
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un momento in silenzio, poi ha detto: “Debbo avvertirti
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un istante soprappensiero e poi ha risposto: “Sì, ma
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nulla.” ¶ “Ho capito. E poi?” ¶ “Poi, che cosa?” ¶ “Poi
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Ho capito. E poi?” ¶ “Poi, che cosa?” ¶ “Poi, però
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poi?” ¶ “Poi, che cosa?” ¶ “Poi, però, Cora ha riportato
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fagotto, di farlo agire, poi si è stufato e
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parlare e muoversi. E poi si stufavano.” ¶ “Come sarebbe
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si è indignato, ma poi l’amore ha voluto
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che d’ora in poi non l’avrebbe più
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mica tante però, e poi una cosa più seria
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Ha riflettuto un momento poi ha risposto con scrupolo
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in pratica, il che poi vuol dire che non
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poco.” ¶ Ha sorriso e poi mi ha detto con
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non mi hanno illuminato. Poi ha avuto un sorriso
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carne che un corpo. Poi ho ricordato che un
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fossero la realtà e poi invece queste cose si
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trovare a casa. Ma poi mi ero strappato da
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che d’ora in poi noi saremo padre e
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Dunque d’ora in poi vorrei che lo fossimo
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affettuosa stretta alla mia. Poi ha soggiunto: “Adesso non
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il suo denaro?” ¶ “Questo poi proprio no.” ¶ “E perché
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dove andate?” ¶ “A cena, poi al cinema. Ma domani
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che la osservo; e poi, oh stupore, scopro che
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Baba mi sorride e poi, ad un tratto, mi
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nessuno infermo come me ¶ Poi che il vostro dolore
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di pacchetti di sigarette, poi sono uscito e ho
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teiera e la tazza. Poi ho regolato la posizione
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versi dell’Edipo Re. Poi ho guardato alla macchina
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cattivo gusto che era poi inverosomiglianza e inautenticità, di
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e viceversa. ¶ Il nesso, poi, poteva definirsi così, in
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lettera dell’anonimo? ¶ E poi, più sottilmente, l’idea
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Sì. D’ora in poi, se non ti dispiace
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mangiare al ristorante. E poi faremo insieme, tu, Baba
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mi ero abituata. E poi è difficile tornare indietro
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non voglio controlli. E poi non posso prometterti di
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perché?” ¶ “Vedo che tossi. Poi sei... sei molto dimagrita
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sulle due guance, e poi, siccome lei mi tende
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la tua festa. E poi ora è tardi, e
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languidamente l’orecchio e poi i capelli, in una
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contro il mio petto poi scivola di lato e
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dal collo della bottiglia, poi avviene la rituale esplosione
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Baba, Cora, Paolo; e poi quel bere compunto, guardandosi
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fronte alla casa; e poi, mentre aspettavo il segnale
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nuovo guardato intorno e poi, preso da un’improvvisa
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non ero ambizioso e poi perché il denaro non
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Mi sposerei in chiesa poi partirei con lei in
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Parigi.” ¶ “Ottima scelta. E poi che faresti una volta
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un albergo.” ¶ “Benissimo. E poi?” ¶ “Mi chiuderei con lei
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le toglierei il vestito, poi la sottana, poi il
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vestito, poi la sottana, poi il reggiseno, poi le
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sottana, poi il reggiseno, poi le mutande, poi le
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reggiseno, poi le mutande, poi le scarpe, poi le
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mutande, poi le scarpe, poi le calze, finalmente le
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finalmente le giarrettiere.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi con le
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giarrettiere.” ¶ “E poi?” ¶ “E poi con le giarrettiere ci
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atto di volontà e poi automaticamente, ero venuto ad
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di un ortolano. Perché poi io, giovane borghese, figlio
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una camera di affitto, poi sempre più spesso e
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quartierino annesso alla sartoria. Poi, durando, anzi crescendo il
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parte il mio imbarazzo. Poi, in un impulso di
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che mi sconcertò. Ma poi, da quel giorno, l
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loro unione; e così, poi, i loro discendenti e
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via via adoperate e poi abbandonate; un magazzino di
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tentato di distruggerlo. Ma poi ci aveva rinunciato, era
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fogli del manoscritto, e poi li guardai giravoltare per
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Cora mi guardava e poi improvvisamente domandò: “Ma che
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un momento zitta e poi riprese: “Come vuoi; allora
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modo. D’ora in poi tu vivi per conto
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tirare le tende, e poi attraverso la penombra, ombra
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amica di Gianna, e poi Pina amica di Luisa
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amica di Luisa, e poi Silvia, amica di Pina
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amica di Pina, e poi ancora Mirella amica di
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una visita alla settimana, poi feci venire le ragazze
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i femori, lisciandosi; e poi rispose: “Ma lo sai
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stupiti, come te ma poi gli piace. Ci sono
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prima con uno e poi con un altro, col
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femori, compiaciuta e impudica, poi disse alzando le spalle
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su quelle ossa. E poi, in fondo, come riflettei
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diedi il denaro e poi l’accompagnai nell’ingresso
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per drogarmi. Gli articoli, poi, li scrivevo a Roma
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scrivere gli articoli e poi ripartire per un altro
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stato convinto di amarla. Poi questo amore era crollato
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sarebbe sembrata inquietante. ¶ Viaggiavo, poi tornavo a Roma per
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mese o due e poi ripartivo. In casa mia
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mesi della mia vita. Poi da questo diario, in
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più di cinque articoli; poi tutto il mio tempo
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L’ho letta e poi sono rimasto fermo, per
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non essere beffardi. Ma poi, voltato il foglio, in
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ad una vanità compiaciuta; poi, a sorpresa, un anticlimax
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la sua lettera e poi la rileggeva, la chiudeva
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scrivere gli articoli e poi riparto e chi s
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chincaglieria che l’affollava. Poi, ecco, il telefono ha
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chiusero gli sportelli e poi saltarono nel furgone uno
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mi sedette accanto e poi, via, partimmo, una piccola
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piccole corone di fiori, poi venivamo noialtri affrettando più
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calce e una cazzuola. Poi sempre con la stessa
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una fila di mattoni, poi uno strato di calce
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uno strato di calce, poi un’altra fila di
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altra fila di mattoni poi un altro strato di
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corone di fiori e poi discesero. Tutto quanto forse
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Uniti, domani stesso.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi continuerò a fare
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domani stesso.” ¶ “E poi?” ¶ “Poi continuerò a fare quello
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ricavare dal tuo diario poi lo scriverai?” ¶ “Non credo
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bacia con devozione e poi dice ad alta voce
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direbbe che la guidi. Poi Cora entra nella tomba
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e di sinistro. Ma poi presi a riflettere e
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aveva fatta morire e poi lei era risuscitata dalla