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Cosimo Giorgieri Contri, Le orme del satiro, 1920

concordanze di «poi»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
rispose Giustino. – Il Cavaliere: poi suo cugino, il signor
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1920
si guardò nello specchio. Poi sorrise di sé stesso
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come mascherata anch'essa, poi svelatasi, quasi con la
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né sì né no. Poi non ne aveva più
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di non essere riconosciuta. Poi, come persona che non
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seriamente. ¶ Giovanna parve contrariata; poi, avendo guardato intorno, il
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mai son venuto qua? Poi il fascino della donna
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pittore esitò un istante, poi si sedette anche lui
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dominatrice; nello stesso tempo poi, con delle blandizie, quasi
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di giovanette. ¶ – Così timido? ¶ Poi, cambiando tono: ¶ – Io ho
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si sarebbe difesa. E poi? ¶ Immaginò, su un altro
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entrò in un salotto, poi in un altro; tutti
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potrà servirgli, ora e poi... ¶ – Ettore ci parlava di
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d'attorno per vivere poi largamente sul lavoro degli
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questi sorridendo, e alzandosi poi che aveva visto Ettore
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Era venuto il collegio, poi il servizio militare; poi
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poi il servizio militare; poi la gioventù che limita
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tempo e nel ricordo. Poi, fissa in chissà quale
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ch'era degli atti, poi, ove ella non poteva
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pensato di doverla sposare. Poi, l'inganno era passato
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1920
a piedi. Aveva tempo. Poi, come il soffio si
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fa in casa mia?» Poi il pensiero s'era
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indugiare, attardando il passo; poi, sotto un lampione si
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signorina... se avessi saputo... ¶ Poi cedendo alla curiosità: ¶ – Ma
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ma pur senza rimpianto? ¶ Poi a poco a poco
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timori, un leggero allontanamento; poi una esasperazione d'amore
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per affari, per necessità... Poi un altro incidente lo
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del popolo, tu?! E poi, prendere moglie, quando hai
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qualche giorno senza vedersi; poi egli la incontrò di
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1920
volta a quella porta... ¶ Poi che il pianerottolo era
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come per mandarlo via. Poi, si ravvisava; e rapidamente
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1920
quando s'erano lasciati... Poi, che era rimasta vedova
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contentezza le aveva tolto. Poi, uscito di lì, per
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1920
con sua madre e poi la visita a Giovanna
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sé sotto gli alberi. Poi, il senso di quella
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forte, quanto più saliva. Poi un'anticamera, dove un
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il pittore, di Andreini. Poi il padrone di casa
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quello che lo colpì, poi ch'ella aveva di
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chiamò il signor Almieri. Poi, a Marco: ¶ – Mia figlia
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quanti, allora? Diciassette? Diciotto? Poi, non le somigliava affatto
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di una leggera ironia. ¶ Poi pensò: Deve essere abituata
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teneva alla sua idea. ¶ Poi, come un buon camerata
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fa più effetto... E poi, la vista di tutte
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signora si era diretta. Poi passarono in un altro
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lei stessa: ¶ – È serio? ¶ Poi, ella si alzò. Egli
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io! Ne ero sicuro! – Poi, con un sorriso, abbassando
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di uscire dopo, soltanto. Poi mutò idea. Quella casa
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non sapendo dove andare. Poi si diresse verso il
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1920
turbò come una contraddizione. Poi si rimproverò le sue
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rivedere il suo profilo. Poi la vergogna della sua
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1920
cuore, per uscirne: e poi vi si ritraessero, sgomente
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affisò un istante, acutamente: poi il suo sguardo si
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Ella mormorò qualche parola: poi la sua voce si
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comando o alla tranquillità. ¶ Poi la voce, come lo
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gli sarebbe giovato andarvi, poi che nessuno lo aspettava
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prima vista giudicata così; poi, quella sera, quasi un
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venuta le sarebbe gradita? ¶ Poi ch'ella si annoiava
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interessare un istante e poi nulla più. Pareva fiorita
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dai profumieri, dai dolcieri: poi, quando il mezzogiorno avanzava
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glauco, striato di sole. ¶ Poi risaliva la via che
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troppa intimità col giovane: poi, nel suo bell'equilibrio
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la rivediamo? ¶ – Non so. ¶ Poi, lentamente, aggiunse, a scusarsi
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1920
di nave in beccheggio. Poi sbirciò verso la carrozza
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ammirata sotto nuove fogge; poi la sera, al Casino
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era affacciato su Mentone; poi gli ulivi, il mare
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zampillato nel suo cuore. Poi pensò: Ebbene, se la
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fa molto caldo! – disse poi la signora, senza far
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là, volete? – diss'egli poi, con la voce un
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batterono. Marco pensò: Aspettava? ¶ Poi si pentì di averlo
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No! No! Rientro! E poi, ballano... ¶ Un suono d
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nel vano della finestra. Poi i due ritornarono verso
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Questa arrossì di nuovo; poi, come pentita della sua
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giorni di San Remo, poi quelli di Monte Carlo
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come a dire: Venga. Poi, alla figlia: ¶ – Laurina, ecco
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rispose fievolmente di sì: poi, come Marco accennava ad
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uno sguardo di rimprovero. Poi pensò: È sua madre
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arse, son diventate bige, poi prorompono anch'esse in
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questo pensiero lo inebriò. Poi si disse: Ella ha
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la tentazione di fuggire, poi... ¶ Ella aveva voltato la
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a Genova con papà... Poi... E lei? ¶ – Io? A
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lontano... ¶ Sorrise anche lei; poi aggiunse: ¶ – Venga a trovarci
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esaminarlo bene in faccia. Poi con una intonazione scherzosa
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domanda anch'essa malconcia... ¶ Poi, il fascino riprendeva. Bastava
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costa, un giardino, e poi, poco lontana una fabbrica
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concentrato e complicato... E poi, non amava ella di
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la sua bellezza... E poi? Che c'era di
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esitò un istante ancora, poi emise un sospiro: e
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Caminetto e Martilli... E poi i soliti. Ma Caminetto
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ha fatto lo spavaldo; poi ha scongiurato, ha pianto
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perché avrebbe dovuto dirglielo... Poi pensò: Non è meglio
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quel tanto che basta poi nella vita a dimenticarla
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se ella lo amava! Poi... Poi, che?! ¶ Il campanello
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ella lo amava! Poi... Poi, che?! ¶ Il campanello di
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1920
pioggia battente. ¶ – Peccato! – aggiunse poi. – Domani mattina dovevo andare
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batterono un istante sorprese... Poi ella sillabò: ¶ – Cacciato? Fuggito
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barare al giuoco – spiegò poi, vedendo ch'ella continuava
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Nel nostro mondo – mormorò poi, quasi stupito di quelle
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seguì con lo sguardo. Poi, ella si volse di
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ho detto. Alle undici... ¶ Poi, come se un pensiero
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collina in faccia. E poi di mille piccole cose
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più belli della primavera?... Poi scompare e non s
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dalla nuca al tallone. Poi disse: ¶ – Va bene. Avanti
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E che vorrà dire? ¶ Poi, mentre si avviava, ella
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cuore di Marco. Ma poi, alzando gli occhi egli
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si svestisse un poco. Poi la via tornava campestre
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disse Noemi a Marco. – Poi riscenderemo. ¶ Come ad avvertire
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Con sua moglie corresse poi con una punta sottile
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creazione leggiadra e perfetta... ¶ Poi, ricomposta in un senso
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quindi, nervosamente. – È tardi! ¶ Poi, tornata ridente, allegra, tenera
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il suo corpo delizioso. Poi, salirono lentamente, riavvolti nel
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pronta. Ho un appetito! ¶ Poi con un sorriso ambiguo
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telefonare a sua madre, poi rientrò nel salotto. Indugiò
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guardò un istante, ambiguamente. Poi gli occhi tornarono in
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grande piacere! – rispose Marco... ¶ Poi, il desiderio istintivo di
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Nulla! – rispose Noemi mollemente. ¶ Poi con una voce lenta
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Disingannarla doveva! Ma come? Poi, un filo di speranza
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brutalmente: ¶ – Che gliene importa? Poi che le era indifferente
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la cugina e Bardosi. Poi, tornando verso il seggiolone
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la contessa come soddisfatta. ¶ Poi rivolgendosi a Marco: ¶ – E
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furba! ¶ – Eh! – fece Marco. Poi, con un po' di
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ci andrei a fare? Poi si irrigidì. Una speranza
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più seccamente: ¶ – A piedi! ¶ Poi continuò: ¶ – Quella sarà difficile
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filo da torcere... E poi, francamente, non si sa
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La Grange anche lui. Poi scrollò le spalle, pensò
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il biglietto senza leggerlo. ¶ Poi lo riprese. E man
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ogni tanto si offusca; poi si riprende e arde
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mese di luglio soltanto. Poi tornerà a Torino. ¶ – Voi
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gli vuol bene questa! ¶ Poi, un giorno, uno sprazzo
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piccolo broncio due giorni: poi si rasserenò imparzialmente. Soltanto
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per andare a dipingere: poi tornava verso le undici
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la musica sul leggìo. Poi tentò i tasti... ¶ – Debussy
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passò, leggero e dolce. Poi la voce sorse... ¶ Marco
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parola e si alzò. Poi, senza neppure curarsi di
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prevenendo ogni altro visitatore. Poi, l'inanità del suo
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trattenuto da una paura. ¶ Poi si decise. Camminò di
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quella notte calda, odorante. Poi, come un grido gli
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tardi. ¶ Ella assentì docilmente. Poi mormorò: ¶ – Come mai venisti
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la nostra felicità comincia. ¶ Poi aggiunse: ¶ – Non arriva tuo
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dolcemente: ¶ – Va... va... amore! ¶ Poi, attirandola a sé, un
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hanno le donne vinte. Poi, gli buttò un bacio
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momento di svegliare Ettore: poi si disse: C'è
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pensiero, scrisse i biglietti; poi, dopo avere frettolosamente riposto
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al campanile del villaggio; poi i canti dei galli
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fece una faccia compunta. Poi, come Marco insisteva, disse
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cavaliere... ¶ – Ah! ¶ Volle proseguire, poi si ravvisò... Traversò il
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un sorriso di compatimento... ¶ Poi, riprendendosi: ¶ – Senti, Marco. Siediti
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Ci fu una pausa: poi, più lenta, come un
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altro attacco... Passerà – disse poi con energia... – Adesso vieni
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disegnò sul suo viso. Poi, finalmente, delle parole caddero
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passò nelle sue parole. Poi, come un'angoscia improvvisa
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lei; noi eravamo forti... Poi, anche questo glielo avevo
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viaggio col feretro: e poi laggiù quel castello vuoto
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qualcuna: guardò la firma. Poi, scorse le buste delle
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una certa comicità involontaria. ¶ Poi aggiunse, quasi timidamente: ¶ – E
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stesso, quasi brutalmente. ¶ E poi? Se non fosse vero
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avesse avvertito il pericolo. Poi pensò: Perché perderla? Che
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in quelle condizioni? E poi, anche se i parenti
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il silenzio. Marco esitò, poi andò verso la porta
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udì finalmente un passo. Poi la porta si aperse
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come se non capisse. Poi, vedendolo di nuovo taciturno
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con un gesto smarrito. Poi disse, come seguendo il
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fai? – chiese Giovanna, imperiosamente. ¶ Poi, a voce bassa e
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Io non volevo – corresse poi, come involontariamente. – Laurina è
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Non c'è! – disse poi, come per togliergli ogni
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Marco ascoltava, prima dubbioso, poi stupito, poi percosso nel
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prima dubbioso, poi stupito, poi percosso nel cuore. Qual
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lei – interruppe lentamente Marco. ¶ Poi, più piano, come col
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diversa da me! – disse poi con un sospiro. – Ti
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sfuggissi. Ero ingenua, eh?! Poi tua madre è venuta
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chiamata col mio nome... Poi, dopo, quando ho visto
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Per fortuna, cioè – corresse poi, rapidamente. ¶ E incrociò le
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Marco, senza pensarci, pensando... ¶ – Poi, quando fece la prima
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Giovanna si alzò, docile. Poi esitò un istante e
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il suo passo decrescere. Poi, una porta aprirsi, il
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gli parve di odiarla. Poi, alzando gli occhi, la
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disperatamente il suo amore. Poi, come gli occhi gli
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menzogne si ridisegnarono. E poi? Se anche menzogne e
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Giustino cacciò un sospiro. Poi, come liberato da un
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Prima Lugano, la Svizzera: poi, nel settembre, Parigi. In
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Ettore e a Ernestina. Poi aveva sentito la inutilità
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aveva consigliato una cura... Poi, più nulla... Il silenzio
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vaga e indecisa: ma poi il ricordo di un
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Questa, la sua calma! Poi la ragione riprendeva il
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gli riconduceva il ricordo. Poi, dinanzi alla faccia di
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impressionato... Ernestina era inquieta... Poi il tuo silenzio di
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che farai? – continuò Ettore poi ch'ebbe saziato l
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Ci fu un silenzio: poi, come se il pasto
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diritto al titolo... Ma poi?... Tu hai quarant'anni
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anni: lei venti... E poi... di quelle ragazze che
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già chiesta tempo addietro. Poi è tornato alla carica
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madre... La corte: e poi, sparivi... Bel tomo, va
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essere in pace. Ma poi? Quanti anni ancora, quanti
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la febbre, il dubbio: poi quella sera, quella sera
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a quella salita, e poi vedrebbe l'albergo, la
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all'albergo vuoto, chiuso: poi, giunto a metà del
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parve soverchiare, un istante. Poi, egli comprese, egli sentì
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Un istante esitò ancora: poi si vinse, tracciò con
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nuovo su queste parole: poi, cessando il tremito fermamente
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subito. ¶ Lo vide allontanarsi: poi andò alla finestra. Povera
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fosse morta per lui: poi tornerebbe alla vita. ¶ FINE