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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «poi»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
da un quinquennio in poi, della quale non ricordasse
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fin dalla prima età. Poi ne hai messi al
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bastargli per un mese, poi si dava d’attorno
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della baldoria notturna. Ma poi s’erano messi in
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le proprie liberalità. E poi, vediamo: quali garanzie potevan
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cento! Ma su cosa poi? Su quattro stanghe d
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da quel giorno in poi. ¶ Arrigo si sottomise a
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crudele ambiguità dello carte. ¶ Poi, la sera, sovra un
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odore delle piante aromatiche. ¶ Poi vennero ancora più altre
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arricciata, la pelle solleticosa. Poi si fece passare sopra
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le scarpine, le calze, poi, frettolosa nel suo timore
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appoggiatoi d’un seggiolone, poi trasse il pettine dal
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di nuovo: — È vero. — Poi chiuse gli occhi. ¶ — Tu
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se li accarezzò lentamente, poi li contenne, sollevandoli, non
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l’altro, le punte, poi ritrasse la mano come
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mai?... — fece l’Eugenia; poi s’interruppe. ¶ — A cosa
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verso il bosco taciturno. Poi, una sera, egli le
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come una corda vibratile... poi scese piano piano, tutta
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addosso coi pugni serrati; poi lo aveva udito profferire
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non se ne risentì. Poi gli premeva che l
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Dove sta? Era vergine poi? ¶ — Sì, vergine, vergine. ¶ —Peuh
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com’era suo costume. Poi s’aggiustò il grembiule
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cinque o sei; quanto poi alla Mercedes... ¶ — Io, niente
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faccia quella svergognata! E poi arrossiscono, le signorine!... E
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signorine!... Quanto ad Arrigo poi, non credesse neanche per
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lire. Se l’intendessero poi fra loro... ¶ L’Eugenia
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svenuta, guardò, guardò meglio... poi volse gli occhi intorno
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di senno quella sera; poi si diede a girare
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Disse molte cose incomprensibili, poi un nome distinto, ch
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ragione dei nervi altrui. Poi sapeva, a tempo e
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di male, non bisognava poi dargli torto né condannarlo
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un rumore indiavolato e poi andarsene via con un
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che cercava di scusarsi. — Poi, se non fosse capitato
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amante d’un Granduca, poi d’un Pascià egiziano
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che la medesima voluttà. Poi era noiata: quel Pascià
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fiore all’occhiello E poi? Si era strutta nella
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fra così anguste pareti. Poi tutto si placava; la
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loquacemente, egli le sorrise. Poi distolse lo sguardo, mise
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discretamente, però lasciandosi vedere; poi volse altrove. Ogni giorno
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aveva mandate rose gialle. Poi sentiva di non darle
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poco tempo a scuola, poi vi si era meglio
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strisciandogli vicino, rapida, leggera; poi subito scomparve nella piccola
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ceste, fischiettando piano piano; poi si rimise il cappello
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perchè brillassero più vivi. ¶ Poi, diritta, lasciandosi cadere la
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vi aderiva, luccicando, e poi facendosi opaca, man mano
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vicino, quasi toccandola, e poi le aveva camminato dinanzi
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corse un po’ dappertutto. Poi si aggiunsero altri particolari
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con donne di malaffare. Poi aveva mutato spoglie; ultimamente
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signore ch’essi visitavano, poi andarsene, con loro insieme
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poltrona ove sedeva Arrigo, poi si lasciò cadere dalle
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fortunato con le donne, poi Carletto Santorre, che s
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farla sua per primo, poi Camillo Torretta, che aveva
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Da quella volta in poi, quand’egli entrava in
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una cena e son poi tutti insieme i benemeriti
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origine a questo ristorante; poi la moda se n
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in più tenzoni dissimili. Poi v’erano i nomadi
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di metterlo al bando. ¶ Poi l’abitudine fece il
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tacque, la racconsolò. Ma poi, una volta, si lasciò
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ella offerse, egli rifiutò. Poi si miser di mezzo
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che bel capo! — disse. Poi s’inforcò bene gli
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e talvolta la indispettiva; poi non era geloso affatto
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acque, furon in montagna, poi scesero ad una riva
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lungo pomeriggio di sole. ¶ Poi l’invidia si fa
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deridere un altro uomo. Poi, ad un tale che
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aver detto: « Chissà... » E poi è dolce, per la
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Farulli, donna Francesca Monteguti... Poi si dava pure una
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riso pieno d’insolenza. Poi, un altro giorno: ¶ — Vado
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d’ogni denaro avuto, poi, per qualche giorno, scomparve
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il tono, quella familiarità... poi se l’aspettava da
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le avesse già intascate. Poi si credette in obbligo
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una specie d’annientamento. ¶ Poi si vinceva e rideva
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pure alcune lettere, che poi si vergognò di mandarle
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loro storia d’amore. Poi, una sera, verso l
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Ferrante bene in faccia, poi disse: ¶ — E ora di
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una troppo facile preda. Poi, nel rifiuto ambiguo, crudele
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d’ala, nel fuggire. Poi, nell’altra stanza, rideva
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inezie Rata non bada. ¶ — Poi dev’essere innamorato cotto
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belline. Vi pare? Quanto poi a rivestirla con eleganza
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Che fai? ¶ — Molte cose. — Poi, con un gesto vago
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buon quarto d’ora, poi gli andava incontro con
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certe deliziose sensazioni esotiche. Poi Arrigo si alzava con
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al padre. — Veramente bene. ¶ Poi si chinò verso la
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fece d’un tratto. Poi soggiunse: — Allora cosa desideri
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quasi con religione: — Maraviglia! — Poi la trasse fuori dall
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tempo della prima digestione; poi tornò ad essere l
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gli passò il soprabito; poi, leggera, gli si appese
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teneva tra le labbra. Poi, amichevolmente, gli passò la
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mano su le ginocchia. ¶ Poi si mise a guardarla
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molto elegante. ¶ — Sì, e poi? ¶ — E poi niente. M
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Sì, e poi? ¶ — E poi niente. M’è corso
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ogni giorno. È timido. Poi ha cominciato con salutarmi
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Prima venne una lettera, poi due, tre, quattro... una
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ti servo il tè, poi ti racconto. Solo giurami
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per dire la verità. Poi ho rifiutato, pensando che
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nell’udirla parlare così. Poi lo prese un impeto
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rimase qualche attimo pensieroso, poi soggiunse: ¶ — Un uomo ricco
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di un pensiero nascosto, poi ripetè quasi meccanicamente: ¶ — Ricco
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fratello prima di tutto… ¶ — Poi? ¶ — Poi, non credo che
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prima di tutto… ¶ — Poi? ¶ — Poi, non credo che ti
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male? ¶ — Non fa niente. Poi non sarà. ¶ Egli rise
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coi loro amanti; imparo. Poi, non so... forse questa
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dò loro qualche acconto. Poi le mie fornitrici son
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tra maravigliato e ironico. ¶ — Poi, per esempio, certe camicette
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sia così facile staccarsene? Poi, qualche volta, vi sono
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le dava questi suggerimenti. Poi disse: ¶ — Non credo che
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i pani di zucchero? Poi no, insomma! Questi, per
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strana... — Fece una pausa poi soggiunse abbassando gli occhi
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mio fratello... — Esitò ancora, poi disse: — Mi sembra quasi
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lungo attimo di silenzio, poi egli l’interruppe, dicendole
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1910
Bel merito! Bel tornaconto! Poi dev’essere anche immensamente
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il padre ad Arrigo, poi che seppe lo scopo
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la scopa? ¶ — Facciamola pure. ¶ Poi fiatò col suo gran
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tutta rossa, balbettava, scappava; poi la sera, nel mettersi
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sua Eugenia per darla poi ad un Paolo qualsiasi
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ella lo intese camminare, poi sedersi, aprire un giornale
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sul cristallo della pettiniera. Poi s’era levata la
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ed ora si pettinava. ¶ Poi era tornata nella camera
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le dita i ginocchi, poi gli venne una specie
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Ella esitò un momento, poi disse: ¶ — Vieni qui... Tanto
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un istante in silenzio; poi ella domandò: ¶ — Non hai
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specchiandosi per ogni lato. Poi ebbe quasi un piccolo
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l’ora, — egli osservò, — poi è la primavera. ¶ — Dunque
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mi diverte! — esclamò Lora. Poi sj mise a riflettere
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Sorrise al del Ferrante, poi offerse a Loretta un
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d’un biondo raro, poi la forma del viso
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punti opposti del teatro, poi traversò la platea, venne
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con un sorriso fuggevole, poi volse gli occhi altrove
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a dir la sua. Poi si misero a celiare
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Arrigo. Ne siete sicuri poi? ¶ — Così ha detto la
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l’omaggio di chicchessia. ¶ Poi, oscuramente, si sentiva desiderata
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un altro, ch’era poi scomparso, ed ora tornava
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soave come un bacio. Poi ch’ebbero parlato e
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leggermente scricchiolavano sul tappeto. Poi di botto si fermò
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vicinanza d’una cascatella, poi tortuosamente s’infoltava, per
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parlato con Arrigo. Adesso poi lo trovava quasi ridicolo
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nulla. ¶ — No, Rafa. E poi c’è un altro
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una siepe, soggiunse: — E poi?... Rafa volle rispondere, ma
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Addio... Scrivi, — ella disse. Poi scomparve nel buio delle
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una scrollata di spalle, poi s’irritò. E l
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madre versava nelle fondine; poi tutti e tre curvarono
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pasto; e non tornò. Poi se n’era andata
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fiorista a comprare fiori; poi, camminando, si fermavano a
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un momento a riflettere, poi disse; ¶ — Ma che piacere
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saperlo prima, ti pare? ¶ Poi gli domandò ancora: ¶ — Le
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la sorella, attentamente, lungamente, poi le riprese il braccio
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sul dosso delle mani, poi su le ginocchia. ¶ — Portami
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andarlo a cambiare. ¶ Ma poi, più che il suo
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è tutt’altra cosa. Poi, se volesse telefonar prima
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poco il suo sguardo, poi chinò la faccia nell
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volesse ubbriacarsi di fumo. ¶ Poi, quand’ella non si
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non osava più guardarla. Poi divenne mansueta, persuadente, insistente
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gola bianca, turgida apparire, poi le tenui braccia odorose
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1910
ebbrezza, ridere nel dolore... poi la vide com’era
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dalle sue mani convulse, poi, vedendola barcollare, l’aveva
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avesse già fatta colazione. ¶ Poi che rispose di no
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barba: ecco la ragione. Poi mi duole un po
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hanno detto. ¶ — Esattissimo. E poi? ¶ — E poi che al
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Esattissimo. E poi? ¶ — E poi che al teatro della
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ho io? ¶ — Bene; e poi? — fece Arrigo. ¶ — E poi
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poi? — fece Arrigo. ¶ — E poi che al loro Circolo
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Arrigo alla fanciulla; — e poi? ¶ — Oh, ma lei è
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l’esse; fa ridere. Poi ha la smania di
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vuole? Dappertutto è così. Poi c’è ancora quello
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Sentiamo, sentiamo! ¶ — Ah, questo poi no! Ma le assicuro
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e tacque a lungo. Poi osservò: ¶ — Potevi almeno scrivermi
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per contenerne i battiti. Poi camminò verso di lui
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un gran da fare; poi si lascian carpire qualche
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rovescio di quello che poi accade. ¶ — Bah!... E tu
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che partisse favorito. Se poi arriva, tanto peggio per
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è una cavalla piccola; poi non vedi com’è
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Ecco: partono! — esclamò Arrigo. — Poi subito: — No, hanno strappato
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in testa e Samaritana poi, i due francesi su
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sempre ai panni, anzitutto; poi, Arrigo non poteva volgere
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l’ultima volta, e poi non mi scriviate più
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poteva intendere il senso; poi si era messo a
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le spalle, senza rispondere. Poi l’aveva pregata che
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nitida come una perla. Poi girarono tutt’intorno all
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passando innanzi all’altare, poi sedette sovra un banco
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la guardò a lungo, poi disse: ¶ — Come sei strana
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importa. ¶ Fece una pausa, poi soggiunsi: ¶ — Dimmi: cos’è
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raccontasse una fiaba. ¶ — E poi? ¶ — ... Per istrada la vide
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vide un peccatore... ¶ — E poi? ¶ — ... Che lo offerse di
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ruscello d’argento. ¶ — E poi? ¶ — Ma iI peccatore la
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disse: Non stamattina. ¶ — E poi? ¶ — ... Anche domani disse: Non
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disse: Non stamattina. ¶ — E poi? ¶ —... anche dopo domani disse
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disse: Non stamattina. ¶ — E poi? ¶ — ... Poi, un giorno ch
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Non stamattina. ¶ — E poi? ¶ — ... Poi, un giorno ch’erano
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dava la sua temerità. Poi congiunse i palmi, appoggiò
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perplessa, un poco pallida; poi se ne sarebbe tornata
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per lo meno singolari. Poi, quest’uomo arrogante, che
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penne del pavone. ¶ E poi c’era quel terribile
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viltà! Del resto, facessero poi loro che lui, Riotti
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le compere. Che se poi Arrigo di tempo in
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1910
grottesche teorie dei wagneriani; poi spiegò tutti gli inconvenienti
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donna sul teatro. Ma poi concluse che, alla fin
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ed anni di studio! Poi bisogna esserci nati sul
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lottato per averla, ella poi lo aveva conteso, lo
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il domestico sapeva poco, poi era scaltro. Quand’ella
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che noi non conosciamo; poi un barlume, un dubbio
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fare in quei giorni. Poi, talvolta, son gli estranei
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1910
uscire dalle scarpette scollate, poi salire con ugual simmetria
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il suo collo nudo; poi disse: ¶ — Perchè mi hai
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divertiva; guardava un remo, poi l’altro, che non
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ad allacciarle il vestito, poi era mutamente rimasto a
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1910
il dolore passerà. ¶ Eran poi scesi a pianterreno, discorrendo
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brillare indosso alle signore, poi sorrideva di certe scollature
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1910
le offrivano cose delicate, poi quel giorno aveva molta
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senza romperne i suggelli, poi la ravvolse, l’imbavagliò
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1910
bicchiere con lentezza, guardandola; poi si fece ricolmar la
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1910
le loro carni fraterne; poi girava, s’attorcigliava in
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1910
di questo peccato. E poi, che serve? Anch’essi
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1910
camminare nell’atrio lungamente, poi scese di nuovo nel
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1910
cadere su lo scendiletto, poi farsi scorrere lentamente, giù
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1910
non vorrebbe dormir sola, poi levarsi, prendere di su
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1910
a guardar nello specchio, poi si coricava. ¶ Egli si
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1910
fuori troppo a lungo. ¶ Poi, volgendosi con rapidità: — Ora
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come una polvere ubbriacante. Poi mi sento piena di
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a te... Baciami! E poi dimmi qualcosa di veramente
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respiro gli venne meno. Poi si levò scapigliato, si
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1910
un convulso di lacrime, poi restò per qualche attimo
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1910
a lui parve infinito, poi gli sembrò di comprendere
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lascia memoria di sè... Poi, a lungo andare, nulla
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1910
La gente, prima o poi, se ne sarebbe avveduta
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1910
più terribile di te... Poi, non è tutto. Sei
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1910
il suo fratello scomparso. ¶ Poi tornò a casa. Disse
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1910
stagno, pieno di ammaccature. ¶ Poi Rafa, con una lenta
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1910
supponeva, un fratello intrattabile. Poi, quanto maggiori fossero i
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1910
il cristallo della caraffa; poi bevve a sua volta
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1910
Ella riflettè un momento, poi disse: ¶ — Continua. ¶ — Che vuol
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1910
convulse fra i capelli. ¶ Poi la lotta fu breve
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1910
Cianella ad ogni nome. Poi disse finalmente: ¶ — Una signorina
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1910
quel pazzo di Marletta, poi andava ad Aix-les
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1910
forti esclamazioni lo interruppero; poi uno disse: ¶ — Impossibile! ¶ — Insomma
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1910
intervenne la madre. — Discuterete poi. ¶ — Macchè! Figurati, mamma! Anzi
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1910
sgridarmi…. — disse. — Che faccio poi di male? ¶ Il vecchio
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1910
vuole. ¶ Fece una pausa, poi soggiunse: ¶ — E visto che
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1910
un poco, e ansava. ¶ Poi si mosse risoluta, andò
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1910
piccola crisi d’amore, poi sarebbe tornata verso la
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1910
parve riflettere un istante, poi domandò: ¶ — Potrai una volta
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1910
di buttarmi sul fieno! ¶ Poi domandò con sommissione: ¶ — Potrò
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1910
pensiero quella breve distanza, poi disse: ¶ — Ma la sera
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1910
azzurro, sempre più vasto; poi s’imboscarono per una
243
1910
ricordò della notte che poi era venuta, con tante
244
1910
pace. Voleva rivederla, e poi forse fuggire di nuovo
245
1910
un po’ stupito. Vide poi che ciarlavano, e, gli
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1910
non apparir troppo commosso, poi entrò per la corte
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1910
nascondere una confusione manifesta, poi disse: ¶ — Vorrei sapere qualcosa
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1910
un religioso terrore. Ma poi, quando s’intese rinfacciare
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1910
disse lentamente, — va bene! ¶ Poi continuò, scandendo le parole
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1910
essere lontano, — pensò. E poi di nuovo l’assurda
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1910
a parlar fra loro. Poi c’eran stati alcuni
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1910
di una che passava. Poi, con indifferenza: — E vero
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1910
proprie mogli. Ci sono poi quelli che vanno in
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1910
perdeva la partita. ¶ — E poi ci sono i misteriosi
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1910
lussuria, che li aveva poi allacciati insieme nel suo
256
1910
del suo fallo, e poi le lunghe sere che
257
1910
come l’ambra soave… Poi, lentamente, la sazietà, la
258
1910
i loro inconfessabili pensieri. ¶ Poi Arrigo si lasciò cadere
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1910
odio contro sè stessa. Poi, di scatto, sorse in
260
1910
tu mi avresti respinto. ¶ Poi gli salì un rimorso
261
1910
sapore nell’orribile nome. ¶ Poi le parole gli fluirono
262
1910
sentivo che prima o poi questa orribile sete mi
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1910
l’affanno lo soffocava; poi ricominciò: — Un giorno, mi
264
1910
animale selvatico e docile. ¶ Poi si mise a raccontare
265
1910
mattini di primavera. E poi, quando il suo fervido
266
1910
che non facesser rumore. Poi vide nell’ombra due
267
1910
fra due muri, oscillando; poi vide la campagna, l
268
1910
come una distruzione lenta. Poi sognò dell’autunno, con
269
1910
altro rispose, più lontano, poi un altro ancora, e
270
1910
pareva di sentirsi ghermire. Poi, nell’alto fogliame, intese
271
1910
da quei canti funebri; poi le piombarono tutti addosso
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1910
stette un attimo pensierosa, poi disse: ¶ — Entra. ¶ Così la
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che la stordivano così. ¶ Poi si misero entrambi a
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con un riso bonario. Poi soggiunse: — Ma che ci
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nei boschi d’ulivi; poi, lentamente, l’uno appresso
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che si moveva. Ammutolirono. Poi Lazzara balbettò: ¶ — Chi può
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guardò in alto, fissamente; poi fece due salti rapidi
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se alcuno li spiasse; poi si rivolse lentamente, a
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forzai con ira: ¶ — No! ¶ Poi rise, divenne scherzevole, parve
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le donne troppo grasse. Poi mi ricordo anche d
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Ella esitò un poco, poi disse: ¶ — Tu non m
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egli chinò il volto, poi si mise a battere
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con uno sguardo dubitoso, poi mutò pensiero: ¶ — Perchè sei
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sonorità la casa profonda. Poi tacque: le alte camere
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appena visibile delle labbra. Poi soggiunse: — Questo vuol dire
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non rispose da prima; poi ebbe forse pietà di
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quell’ora che passava. Poi la guardò. Muto, attento
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le tappò la bocca. ¶ Poi, tenendo su le braccia
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da’ suoi denti minuti; poi si tastò il cuore
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tosto, impaurito, la ripose. ¶ Poi gli parve udir rumore
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un braccio che cade… Poi più nulla… Nessuna differenza
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questa lieve domanda: — « E poi? ». ¶ Ecco: e l’enorme
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stellata nella oscura prigione. Poi si calò sopra l
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Saziati, e falla morire. » ¶ Poi, di nuovo, sottraendosi a
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il segno della croce. Poi, con paura, gomito a
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giaceva un cadavere insepolto. ¶ Poi uno dei falciatori sciorinò