Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

conto. E a chi, poi? Lo dico per un

al mio mestiere, che poi vuol dire fedeltà a

cenno vago di rifiuto, poi disse – e la voce

giorni al battaglione e poi, talvolta senza averci mai

il IV – che sono, poi, tutt’uno: anche adesso

somiglianza. E la fisionomia poi è restata, e resta

notte, e l’alba, poi, spazza via la speranza

campagna sassosa e ferrigna, poi sostano in larghi circoli

del cammello: dapprima scomoda, poi comoda, infine necessaria. Quest

non essere degli dèi, poi ci si sono abituati

colonia dal Martini in poi. Io me ne servo

grazie al Governo. Ma poi resta in forse. Il

della pioggia, la pioggia. Poi è sera: le ultime

prime sere ti stordisce. Poi ti ci avvezzi, l

sullo sterrato. Una pausa. Poi, senza graduazione, attacca a

di Goitana, i quali poi – pensa Gaber con scetticismo

Piove, diavolo ladro!» che poi son tutte, gira e

Velina, ah! Ah, Velina! ¶ Poi discutono: quest’anno le

straripi e tutto convogli. Poi, molto perdemmo lungo la

terra e di bestiame. Poi il canto dei battaglioni

che sarà sebài, uomo, poi si accoccola su un

pei figli di Goitana. Poi, il sole sorge, senza

Sveglia, dopo la veglia. Poi, il battaglione inquadrato intorno

Maryam Negussè che, morto poi improvvisamente, lasciò il dovuto

femmine, talleri, buoi – e poi, a sera, le folli

cavallo di Goitana e poi ricamar secondo capriccio, galoppando

in un «bum!» fragoroso; poi con un gesto comico

a Ghizzoni che esegue. Poi si prende tra le

giro per la stanza, poi prende la bottiglia sul

MAGGIORE (sciaborda la bottiglia, poi la guarda con sorpresa

un po’ di tempo, poi se ne dimenticano… o

per un anno solo. Poi… è morta. Niente di

fatto anch’io se… Poi la vita… Questa roba

a farmi festa… Ragazzi!… Poi, a poco a poco

orologio e il portafoglio, poi cavando un anello dal

lì non lo sente. Poi si riscuote): Sì, sarà

minuti e… Il battaglione, poi, è riuscito a fermarli

E cantano. Perché cantano, poi, lo san soltanto loro

sempre comico, ma io poi… Se lo immagina il

sarà sempre più cataplasma, poi, col passar degli anni

e da autista. Eh? Poi torniamo a casa, compriamo

Lo scuote prima piano, poi rudemente, alzandosi) Ghizzoni, andiamo

Lo guarda ancora intensamente, poi gli volta le spalle

vengono dal di fuori. Poi da sinistra entrano in

immobile voltato di spalle. Poi si volge e con

che manca ancora qualcosa. Poi l’ascaro, ch’era

di fronte a tutti, poi si ricontano nella mano

riconta per conto suo, poi senza un attimo d

vino. Qualcuno di noi poi rimpiange che ci sia

stupiti. «Goitana» mormoravano «Goitana…» Poi arrivava anche lui, Pirzio

ufficiali. ¶ «Caccia grossa, ragazzi!» ¶ Poi mi vide e vide

era allegria alla mensa. Poi un ascaro chiese udienza

è crollato: sei solo. ¶ Poi il battito del cuore

prima, del tuo corpo, poi del cielo, del sole

cose, prima più piccolo, poi sempre più grande fino

d’aggiustarti uno stivale; poi su, dritto; e senti

buio e senza corde. Poi Gheremenschìl, saltando tra i

terra svenuto, a sanguinare. Poi se lo carica sulle

passando, s’inchini e poi scivoli oltre tirandosi dietro

a più lunga scadenza. ¶ Poi, presagita da un brivido

mia preghiera mattutina e poi mi tufferò, respirando largo

crea il fantasma e poi ne urla di paura

di quell’urlo e poi rattenerlo. Vedere se mi

ha detto: dormire e poi altre parole difficili che

giù per le scale, poi richiudere piano, poi ricomporre

scale, poi richiudere piano, poi ricomporre il volto a

che corrono», la riprende), poi venire verso la camera

e la stola ricadesse poi in maestoso drappeggio, lunga

lunga fino a terra. Poi Tesemmà passò in rivista

libri; lo Sciumbasci tradusse. Poi tutti i graduati sfilarono

nel vano della tenda. Poi si sdraiò e ci

ne andassimo di là poi finalmente si fece animo

a far altre cose, poi s’appiattì dietro un

architettura wallaciana dell’istruttoria; poi riprese. ¶ I tabitt – e

perché troppo «puerile»; che, poi, i signori ufficiali essendo

Una piana, una collinetta, poi un’altra collinetta, poi

poi un’altra collinetta, poi un’altra piana. Ci

per piantare il campo, poi a sera, quando tutto

Seguono finché son vivi, poi con gran cerimoniale li

il punto dove siamo; poi un altro, che è

carogna di mulo. ¶ Ma poi un bel giorno ci

ma fino alla porta. Poi, quando ci si accorse

passaggio, ma alle spalle, poi, risuona il colpo di

ore van bene. Ma poi si stufano. Cos’è

di buone intenzioni, ma poi segue la fantasia, il

una breve gola acquitrinosa, poi scalò un cucuzzolo solitario

che fosse disabitato. Ma poi, osservando meglio, qualche ombra

di polvere giallastra che poi, diradandosi, mostrava qualche involto

ritirarsi, verso le otto, poi si rovesciarono a branco

fuggire come sciacalli e poi farà far razzia ai

il fucile, gridando: «Harrài!». Poi la fantasia cominciò. ¶ *** ¶ Il

perché lo senti dolce, poi a un tratto ti

quale Tesfài non voleva poi nemmeno pagare il dovuto

buono e giusto, e poi risponde sempre con la

bambino piccolo piccolo. E poi, un giorno, le api

sempre più vivida e poi palpitavano sempre più intense

Terù si fermava. Ma poi: «Però noi sognamo sempre

attraverso segni misteriosi. E poi, Goitana non è forse

marciare contro lo scioano. Poi, a un tratto, si

Logorarlo, ostruendogli ogni varco. Poi, fulminei, prenderlo alla gola

si tiran dentro valle, poi gli si piomba sopra