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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «poi»

nautoretestoannoconcordanza
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case che si spalleggiavano, poi presero un carruggio lungo
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poteva. ¶ Giunsero i carabinieri. Poi anche la madre. Si
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monticelli di creta bianca, poi un ginestreto spinoso. ¶ L
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suoi occhi prima invetrati poi velati, della madre che
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di sentirlo appena sveglia, poi non piú. ¶ – Non dormi
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Un mondo vigoroso. Ma poi la piena luce ne
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cigolio di un carro. ¶ Poi l’altro sogghignò a
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pentí d’averne parlato. ¶ Poi gli trapassò il cuore
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le rondini da rupe) poi gli sembrò di udire
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sui colli piú interni. ¶ Poi la donna entrò nel
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po’, sembra... – lei osservò. Poi si mise a parlare
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che si espande e poi giú luce. ¶ – Adesso dorma
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ficcò in un tascapane. Poi passò dalla Posta, nello
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si mise a girare, poi se ne andò di
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aperto ancora un momento, poi richiuse. ¶ Edoardo prese le
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e l’altra, e poi si sarebbe visto... Guardava
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qualcosa circa il destino; poi aggiunse piú chiaramente che
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piú passato, – lamentò Edoardo. Poi chiese se conosceva il
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figlio di adorarlo e poi di odiarlo e con
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olandese, – disse Maria, – e poi arrivare al passo roccioso
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un pittore, un francese, poi sedé anche lei al
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toccava i rami e poi il suolo, cercò di
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da mane a sera. ¶ Poi, dopo un saluto, il
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cintola oltre il crinale, poi fino alle spalle, poi
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poi fino alle spalle, poi tutto quanto. S’inforrava
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tutto quel sangue urge. ¶ Poi Gregorio si riscosse e
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indulgenti i pastori, pensò poi tornando, ma dopo il
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mano sulla spalla e poi la prese tra le
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per l’aria serena. ¶ Poi le chiese che cosa
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effimera età dell’oro. ¶ Poi erano morte d’incuria
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uno a calci – e poi demoliti con tale scrupolo
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dov’era il pastore? ¶ Poi si fece lattescente una
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della val Nervia... Ma poi in fondo non me
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quale ordinava il pranzo, poi chiese: ¶ – E adesso come
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quel nome doppio... E poi devo dire che non
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non ci si vede? – Poi chiese che cosa stava
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le trascinava come farfalle. Poi andò a cercare delle
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sembrava finire, invece ricominciavano. Poi suonarono a distesa, a
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dalla parte delle montagne, poi lo avrebbero portato ad
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e dalle alture, che poi si distendeva, ossia si
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questa musica. ¶ – Ma sarà poi vero ciò che dicono
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ne servivano da bastone. Poi passò un tipo donchisciottesco
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usuali manifestazioni d’affetto. ¶ Poi lei gli chiese ragione
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aveva portato lei qualcosa – poi Gregorio passò nella stanza
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le distanze, – egli disse. ¶ Poi cominciò a bere. ¶ – Non
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non parlarmi di te, – poi mormorò all’improvviso. ¶ – Ti
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c’era speranza. ¶ – E poi? – egli chiese. – Non ti
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caffè e latte e poi io vado. ¶ – Ce ne
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posò sotto l’armadio, poi si tolse il soprabito
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un po’ di cibo. Poi sono stato valet de
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cosa potevano ancora bere. ¶ Poi andò alla vetrata per
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era stato ulivato, ma poi abbandonato, calcescisti e vento
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nirvana, era tornata indietro. Poi trovò tra le braccia
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accompagna i marinai... Ma poi ne parliamo. ¶ Sul passo
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fra le rocce e poi scesero a Montecarlo. ¶ Gli
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pianto che non sgorgava. ¶ Poi si staccò, si portò
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per tutta la piazza, poi in pochi minuti risalí
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programmato ed intero, e poi un giorno monco che
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accordo. ¶ Ulivi maestosi e poi ulivi con le punte
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negli ulivi del Sonaglione, poi attraversarono il bosco del
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quel serro. ¶ Edoardo guardò, poi disse: ¶ – Nel ricordo era
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era tutto piú severo. ¶ Poi domandò se ricordava qualcosa
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sera d’inverno, ma poi ho pensato bene di
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huit millions de baionnettes?»... Poi ad Avrigue dalla scuola
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È meglio che chiuda, – poi disse, – è meglio che
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scansarono per lasciarlo passare. Poi passarono in ordine sparso
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vado da Martine, cosí poi stiamo tranquilli. ¶ – Non preoccuparti