Aldo Palazzeschi, Il re bello, 1921

Era adorato dal suo popolo che vedeva in lui

essa poteva mostrarsi al popolo così malata com'era

ora diciottenne. Esultò il popolo all'avvento, e non

a nuovamente esultare quel popolo sapendo che un nuovo

annunziare a tutto il popolo suo che l'avvento

E sapeva che il popolo con lui ne soffriva

guardava torvo, minaccioso, il popolo suo, ultimamente aveva firmato

pochi giorni dopo il popolo di Birònia seppe quello

altro, vai, annunzia al popolo l'erede del trono

Tatillon. ¶ Pure anelava il popolo di potere anche fuggevolmente

a Ludovico XIII. ¶ Il popolo reclamava il giusto atto

fauste nozze tutto il popolo andò sottosopra per l

avrebbe impalmata dinanzi al popolo. ¶ Come egli fu bello

singhiozzi di tutto un popolo, nessuno ha saputo contenere

volte volle poi quel popolo che i graziosi sovrani

sentirsene satollo. E quel popolo che aveva trascorsa la

come Re di nessun popolo di nessun tempo potè

non conoscete il vostro popolo! ¶ — E cosa me ne

importa a me del popolo? Se sapeste un po

l'ho io, il popolo, non sareste nemmeno capace

si era presentato al popolo tutto ravvolto in un

lui! il Re! ¶ Il popolo che dalle prime ore

È lui! Il Re! Popolo di Birònia! Il tuo

un astro. ¶ — Vedi, vedi popolo! — Urlava senza più fiato

urlò: ¶ — Due! Due Re! Popolo di Birònia! Due Re

a gridare intero il popolo, come vivesse un sogno

urlo di tutto un popolo s'alzò allora verso

vederlo passare, tutto quel popolo era diventato funerale. Chiuse

a tutto il suo popolo. ¶ Requiem aeternam dona ei

negli annali di quel popolo il fatto più celebre

Un felice impasto di popolo e di reggia. Il

pure freneticamente da quel popolo; quindi ebbe principio il