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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «porta»

nautoretestoannoconcordanza
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1956
dalla nascita che sovente porta in sé un auspicio
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1956
De Luca editore, Roma 1955) porta pochissime voci che riguardino
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1956
un mantello nero sulla porta della chiesa e gli
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1956
va’ a chiudere la porta. ¶ L’uomo chiude la
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1956
L’uomo chiude la porta, e per virtù del
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1956
virtù del diamante la porta si riapre. Richiudi e
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1956
L’hai chiusa, questa porta, finalmente? Be’, adesso riaprila
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1956
una casa con la porta aperta, entra, vedrai una
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1956
si nascose dietro alla porta per vedere chi era
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1956
la chiave. Giunti alla porta dell’ultima stanza, Naso
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1956
ma le disse: – Questa porta non la devi aprire
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1956
ripromise d’aprire quella porta appena Naso d’Argento
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1956
subito ad aprire la porta proibita. Appena schiuse la
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1956
proibita. Appena schiuse la porta, uscirono fuori fiamme e
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1956
grido, chiuse subito la porta, scappò quanto più lontano
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1956
di peso, aperse la porta dell’Inferno, e la
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1956
andare ad aprire la porta proibita. Fumo, fiamme, urla
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1956
sentiva svenire; chiuse la porta in fretta e scappò
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1956
po’ a vedere quella porta misteriosa». ¶ Appena aperto, ecco
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1956
prima cosa richiuse la porta per bene; poi pensò
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1956
uscito, Lucia aperse la porta dell’Inferno, tirò fuori
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1956
al mondo. Ma la porta s’apriva e serrava
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1956
i cardini e la porta cominciò ad aprirsi e
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1956
cassettina cominciò a parlare. ¶ – Porta ammazzala, porta ammazzala! – diceva
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1956
a parlare. ¶ – Porta ammazzala, porta ammazzala! – diceva la cassetta
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1956
la cassetta. ¶ E la porta rispondeva: – No che non
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1956
i ladri. Bussò alla porta e si fece prendere
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1956
Il pastore aperse la porta con la chiave di
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1956
restava muto. ¶ Bussarono alla porta, ma la figlia del
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1956
bambola. ¶ Bussarono ancora alla porta e il pappagallo non
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1956
corse ad aprire la porta e ad abbracciare suo
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1956
non posso aprire la porta a nessuno, – disse la
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1956
bisogno che apri la porta, – disse la vecchia, – basta
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1956
aiuterò –. E bussato alla porta del castello diede alle
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1956
e una vecchia sulla porta le disse: – Sì, ti
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1956
è un palazzo senza porta. ¶ – E come si fa
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1956
giovane. – Se lei mi porta da suo padre, le
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1956
per questo buco della porta. ¶ E la sposa mise
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1956
regali quel fiore che porta in testa, perché io
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1956
il Diavolo e li porta via tutti e due
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1956
un palazzo con la porta di ferro. Entrò: c
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1956
una scatola e lo porta sul tetto del palazzo
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1956
palazzo di marmo. La porta era aperta e dentro
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1956
che ebbe, aperse una porta e vide un bel
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1956
sente bussare alla sua porta ed era il Re
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1956
regali. ¶ Allora chiuse la porta col catenaccio, si spogliò
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1956
tutto di prezzemolo. La porta dell’orto era sempre
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1956
strada e se lo porta a casa. Lo stende
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1956
Il Mezzo, ricevendoli sulla porta, disse loro: – Vi raccomando
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1956
un palazzo. Vede la porta aperta e dice: «Andrò
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1956
un cane. ¶ Arrivò alla porta e chiamò la figlia
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1956
lamentando sulla soglia della porta, perché quell’unico figlio
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1956
è salvo –. E li porta da quel giovane. – Benedetto
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1956
la frasca7 su una porta ed entrarono. ¶ – Buona sera
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1956
Tum! Tum!» bussano alla porta. ¶ – Aspettate un momento! – fa
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1956
Punf! Buttano giù la porta. Entra il Re e
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1956
donna gli sbatté la porta in faccia. ¶ Pietro, permaloso
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1956
tela, che usciva dalla porta, dalle finestre, arrivava fin
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1956
che aveva sbattuto la porta in faccia a Gesù
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1956
si ripresentarono alla sua porta, Donna Catìn fece: – A
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1956
la traditrice, ma la porta era chiusa e non
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1956
tu devi rodere questa porta in modo che io
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1956
sfilale l’anello che porta al dito. ¶ Il topolino
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1956
vero che ve lo porta lui, sono io che
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1956
una casetta. Batté alla porta, perché aveva una gran
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1956
ritrovò il vicino sulla porta di casa e gli
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1956
sacco di verità. ¶ Sulla porta c’era sempre il
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1956
il palazzo aveva una porta, chiusa da pesanti catenacci
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1956
un morso liberò la porta che s’aperse. ¶ I
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1956
feretro: poi chiusero la porta e i tre cani
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1956
batte più a questa porta! Cosa vuoi? ¶ – Mi manda
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1956
sera disse alla bambina: – Porta le frittelle a Zio
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1956
fecero nascondere dietro una porta, e aspettare che tornasse
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1956
che il gobbo Tabagnino porta via la tua bella
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1956
il gobbo Tabagnino ti porta via la bacchetta del
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1956
il gobbo Tabagnino ti porta via la cavalla! ¶ L
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1956
di ricchezze e vi porta tutta la gente che
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1956
Re degli animali e porta via la noce che
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1956
una processione alla sua porta. ¶ Un giorno disse al
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1956
siamo dannate e ci porta via il Diavolo. ¶ Allora
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1956
gatto e chiudono la porta a chiave. Sono appena
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1956
buon vento che vi porta, bravo giovane. Sappiate che
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1956
Arciprete l’aspettava sulla porta. – Com’è andata? Com
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1956
a discorrere. ¶ – Me la porta una penna anche a
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1956
buca c’è una porta. Busso, e c’è
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1956
candela e vide una porta. Appena bussò gli aperse
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1956
un gran rumore alla porta, e l’uomo, svelto
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1956
visitare il palazzo. Sulla porta del suo appartamento c
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1956
verso il palazzo. Sulla porta c’era il padre
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1956
una dall’altra della porta e diventarono due statue
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1956
della Regina Marmotta, che porta con sé il nome
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1956
tutte stucchi, sorvegliate alla porta dal solito armigero incantato
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1956
a un arpione sulla porta della città, con la
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1956
Isola, ma quando sulla porta della città vide pendere
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1956
testa è appesa sulla porta della città. Se c
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1956
e invece infila la porta dello steccato e galoppa
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1956
sé e appena fuori porta, la batté per terra
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1956
chi gli aperse la porta? Una scimmia. Era una
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1956
Antonio scese e alla porta c’era una bellissima
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1956
damigelle qui vicino, fuori porta. ¶ – E la si può
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1956
ad ascoltare dietro la porta, fu presa da una
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1956
cacciatore andarono fuor di porta ad aspettare il passaggio
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1956
caccia, Pietro vede, sulla porta d’una bottega di
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1956
che s’aperse la porta, e la figlia del
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1956
pensare, buttò giù la porta e abbracciò la ragazza
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1956
va a caccia fuori porta. Là c’è un
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1956
palazzo, si diresse fuori porta e non si fermò
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1956
e vide spalancarsi la porta della caverna. Calarono giù
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1956
invece d’aprire la porta, passò attraverso il muro
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1956
disse, – c’è la porta che non s’apre
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1956
e giunse a una porta socchiusa, aperse: c’era
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1956
Corte, e da una porta venivano avanti tutti i
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1956
per bussare, e la porta si spalanca da sé
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1956
Io ero qui sulla porta. Sono venuti i ladri
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1956
che le aprisse la porta. E la governante finì
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1956
La ragazza uscì dalla porta e si trovò in
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1956
Campriano e trovarono la porta chiusa. Campriano bussò e
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1956
Castel Ginevrino, picchiò alla porta. S’affacciò la moglie
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1956
Aperse la scatola, disse: – Porta pane, vino e companatico
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1956
in lacrime. ¶ Bussano alla porta. Prezzemolina va ad aprire
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1956
di lardo; troverai una porta che batte i battenti
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1956
e li diede alla porta, ai cani, al ciabattino
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1956
un pane per uno! ¶ – Porta che sbatti! Ferma quella
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1956
al palazzo e la porta la lasciarono lì badando
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1956
finirono di murare la porta, perché ci aveva lasciato
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1956
palazzo reale. Entrò dalla porta della cucina; le guardie
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1956
le guardie erano alla porta grande, e poté entrare
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1956
il Re, chiuse la porta, e disse: – A noi
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1956
stava per chiudere la porta di casa, il Re
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1956
la balia. – La si porta in carrozza fino alla
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1956
pensò, e bussò alla porta. ¶ – Chi è? ¶ – Sono io
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1956
apparecchiata arriva fino alla porta e non la posso
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1956
disse allora aprendo la porta, – venite a mangiare l
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1956
carne, che quella donna porta ai mietitori. Perché lei
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1956
Andiamo, – e aprirono la porta. ¶ Il napoletano con la
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1956
che vostra moglie vi porta ma non inghiottite neanche
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1956
inchiodare la pelle sulla porta del palazzo. Poi fece
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1956
lo mette accanto alla porta. Torna il facchino per
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1956
capo del gomitolo alla porta del palazzo e cammina
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1956
si nascose dietro la porta. La ragazza uscì dalla
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1956
disse: – Apriti, deserto! – La porta s’aperse, e i
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1956
le si aprì la porta illuminata. Entrò e disse
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1956
questo rimase fuor dalla porta, mentre la ragazza era
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1956
Il padre andò alla porta, a vedere chi passava
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1956
persone e chiuse la porta alle spalle dei frati
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1956
La bambina arrivò alla Porta Rastrello. ¶ – Porta Rastrello, mi
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1956
arrivò alla Porta Rastrello. ¶ – Porta Rastrello, mi fai passare
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pan coll’olio. ¶ La Porta Rastrello era ghiotta di
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1956
pan coll’olio alla porta e la porta si
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1956
alla porta e la porta si aperse e la
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1956
dietro alla bambina. ¶ Alla Porta Rastrello, l’Orca gridò
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1956
Orca gridò da lontano: – Porta Rastrello, non farla passare
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farla passare! ¶ Ma la Porta Rastrello disse: – Sì, che
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1956
dormiva s’affacciò alla porta e si mise a
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1956
vederla uscire. E sulla porta del palazzo, la vide
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1956
caso strano, ¶ Il morto porta il sano! ¶ – Perché canti
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1956
arrivarono a Parigi. Sulla porta della città, videro scritto
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1956
la buttò fuori dalla porta. Figuratevi quella povera donna
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1956
detta questa risposta, la porta dell’eremitaggio s’aperse
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1956
cena pronta, trovarono la porta chiusa. Chiamarono, bussarono, finirono
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1956
finirono per sfondar la porta. Quando videro che in
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1956
alloggio per stanotte! ¶ La porta del palazzo s’aperse
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1956
madre. ¶ – Vai pure, e porta ai tuoi vecchi genitori
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1956
scendere di sella alla porta del vecchio pescatore. – Che
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1956
avviò tristemente verso la porta della città, quando, udendo
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1956
rende invisibile chi lo porta. ¶ – Fatemi provare, prima, se
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1956
che cerca asilo. ¶ La porta della casetta s’aperse
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1956
il Re bussando alla porta della figlia non intese
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1956
a una montagna, senza porta, solo con una finestra
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1956
il castello per una porta che fu subito murata
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1956
Spirito Santo. ¶ E la porta s’aprì, e c
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po’ disincantesimato. ¶ Aprirono la porta, s’assicurarono che la
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dame gli aprirono la porta lo presero per il
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1956
giovane era là sulla porta, vide due lucertole, una
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1956
stavolta c’era una porta spalancata. Legò il cavallo
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1956
era nascosto dietro la porta; appena il brigante entrò
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1956
se non me lo porta, che il bastimento non
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1956
Nella casa con la porta. ¶ – In che strada? ¶ – Nella
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dal Re e glieli porta. La Regina li mangiò
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1956
di guardie dietro la porta –. Rimasto così solo con
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1956
di sale: prese la porta e se ne andò
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1956
vi s’infilò. La porta era aperta e dentro
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1956
le budella, uscì fuori porta. «O Sorte mia! – diceva
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ed era arrivato fuori Porta Sant’Antonino. C’era
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bello lustro, uscì da Porta Sant’Antonino. Nel taschino
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bagnato, chiamò: – Erbabianca! Erbabianca! Porta una sedia, accendi il
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stava per chiudergli la porta in faccia, ma il
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casa solitaria e la porta si chiuse alle mie
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mi ritrovai davanti alla porta del Gigante. «Come può
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ancora davanti a quella porta. «Ma sono sempre qua
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1956
lo porse. Vicino alla porta c’era un basamento
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e sentii aprirsi la porta. C’era il locandiere
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e standosene seduto sulla porta sentì una voce: – Pietro
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1956
come fare, aperse la porta e scappò. ¶ Quando la
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1956
niente, essendo di passaggio. ¶ – Porta i buoi nella mia
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treccia, abbiamo aperto quella porta… ¶ – Ah, sorelle mie! Questa
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capo al pomo della porta e fallo rotolare. Dove
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1956
si sentì bussare alla porta del pollaio. – Chi è
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La Regina andò alla porta del pollaio e stette
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1956
vide più luce alla porta. ¶ Quel mattino, a portare
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1956
tutto. Era appoggiato alla porta che dava nella camera
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1956
quando sentì bussare alla porta. Aperse, e c’era
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confessore e se lo porta a casa di gran
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e lo lego alla porta.» ¶ Le comari, quando videro
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1956
un «toc-toc» alla porta, e chi era? Il
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era seduta davanti alla porta, e passò un Re
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1956
Poi si mise sulla porta, e quando il Re
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più… – e prese la porta. ¶ – Perdonami, Giovannuzza, ti supplico
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1956
sagrestano voleva chiudere la porta della chiesa, ma vide
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1956
stava nascosto dietro la porta. I ladri rovesciano il
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1956
a tutti. Origliano alla porta e sentono questo gran
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1956
VI. Giufà, tirati la porta! ¶ Giufà doveva andare al
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1956
Giufà, tirati dietro la porta! ¶ Giufà si mise a
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1956
a tirare, finché la porta si staccò dai gangheri
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1956
vide che teneva la porta di casa sulle spalle
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1956
Giufà teneva sempre la porta sulle spalle. ¶ Sotto quell
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1956
che teneva sempre quella porta sulle spalle, cominciò a
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1956
e lasciò andare la porta che piombò addosso ai
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1956
dissero: – Fra Ignazio ci porta carne quest’oggi! Carne
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1956
figlio, appena aperta la porta, cascò in un pozzo
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1956
albero e se lo porta via di corsa. ¶ I
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1956
andò a bussare alla porta. – Chi è? – disse Mariaorsola
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1956
dormire. Bussano sempre alla porta. ¶ – E tu hai risposto
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1956
morta! ¶ Peppino aperse la porta e vide la madre
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1956
viva. Peppino aperse la porta. – Maestà, ecco vostra moglie
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1956
sono pronti? – Bussano alla porta delle monache e nessuno
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1956
risponde. Buttano giù la porta e vedono i letti
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1956
botte, e bussò alla porta del refettorio. ¶ – Chi è
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1956
a poca distanza dalla porta, sentì venire dalla chiesa
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1956
fu svelto; corse alla porta, saltò sul cavallo e
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1956
ferula si presentò alla porta dell’Inferno e bussò
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1956
riscaldare! ¶ I diavoli, dalla porta, videro subito che quello
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1956
porco grufolava contro la porta. ¶ – Il porco sì che
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1956
era rimasto fuori dalla porta: – Quel tuo porco maledetto
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1956
curiosa assonanza col monferrino Porta-causin-ha). ¶ 18. Il Principe
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1956
che la vena macabra porta con sé, e che
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1956
la curiosità (la solita porta proibita). La vendetta dell
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1956
Già il BASILE ne porta due versioni, quella delle
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1956
locanda. Il motivo della porta che s’apre a
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1956
sua mala sorte, che porta sfortuna a sé e
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1956
stelle e pianeti, ci porta in una vaga aura
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1956
con un truffatore che porta false prove della seduzione
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1956
colomba cui l’eroe porta via le vesti da
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1956
fiaba e canzone, e porta con sé la melanconia
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1956
VI. Giufà, tirati la porta! da «Giufà, tirati la
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1956
da «Giufà, tirati la porta!», Palermo, raccontata da Rosa
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1956
la prima parte (la porta tirata dietro) e l
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1956
una chiave sotto una porta. Ma qualunque sia l
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1956
che a ogni sobbalzo porta la malattia o la