Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

della strada, oltre la porta a vetri: «Estela Carlotto

era assolutamente vuoto. La porta anteriore si aprì lentamente

aveva lasciato aperta la porta del magazzino e il

fame si affacciava alla porta della bottega e non

il pollice indicai la porta alle mie spalle: «Sono

sopra vidi su una porta una targa con la

nelle case sfondando la porta, urlando e sparando. Portavano

sedute in prossimità della porta sul retro. Non riuscii

e armati sfondò la porta dell’appartamento B del

manovrava l’apertura della porta. ¶ L’ultima tappa prevista

ferma. Bussavo a ogni porta. Tornai dal generale Bignone

venticinque agosto aprii la porta di casa a un

proprio dietro a una porta che dava sull’ufficio

un’inquietudine che li porta a cambiare spesso. Anche

non entrammo dalla grande porta girevole, bensì bussammo furtivamente

bussammo furtivamente a una porta scrostata sul retro. Ci

momento si aprì la porta del caffè e uscirono

Una patota sfondò la porta l’undici marzo del

I militari sfondarono la porta mentre i Grillo erano

una patota sfondò la porta di casa dell’architetto

aprì all’improvviso la porta della classe: «Scappa» urlò

passato». ¶ Si fermò sulla porta e armeggiò con la

notizie. ¶ Bussai allora alla porta del consolato italiano. In

ventiduenne bussò alla stessa porta. Laghi entrò nella stanza

andò a bussare alla porta dell’ufficio della presidentessa

guerriglia di sinistra che porta con sé il peccato

ne andammo sgusciando dalla porta di servizio. ¶ Era la

piedi. ¶ Mi aprì la porta di persona con due

alzai dirigendomi verso la porta, bofonchiando un grazie e

Biggio. Ad accoglierli, sulla porta della chiesa, Gonzalo Duarte

porco per scardinare la porta in ferro della tomba

Berenger mi abbracciò sulla porta. «Io continuerò a lottare

ingresso, per la solita porta secondaria, nella platea del

mi sentii abbozzare «Non porta profumi...». ¶ Santiago parcheggiò il