Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

ti scantare. Nessuno ti porta via, ci sono io

alba, stralunato, infilava la porta e riprendeva a girare

loro stanzette alla via Porta di Castro, sotto la

Arma. ¶ Bussò allora alla porta di Pietro Scuderi, detto

Prufissure gli apriva la porta in vestaglia e pantofole

di andarsene sbattendo la porta. ¶ Melina si sentiva umiliata

zia Ninetta. Bussò alla porta con un sentimento di

turno, una bussava alla porta per chiedere se avesse

di commiato infilò la porta. Corse per via Garibaldi

lo spinse fuori dalla porta. Dal balcone seguì con

quattro e spalancò la porta della camera da letto

delusa. ¶ Si salutarono sulla porta, appoggiandosi l’uno all

era solo pure lui. ¶ «Porta la picciridda dal dottore

ntamato?» ¶ Mario varcò la porta con cautela, un profumo

bussarono con timidezza alla porta del pediatra più famoso

sbattendo con forza la porta di casa. ¶ Il contatto

e bussò a una porta di truciolato. ¶ Gli aprì

nel lettino, chiudendosi la porta alle spalle. Talvolta sbatacchiava

di fora e ti porta lontano lontano, in un

e uscì sbattendo la porta, ché in quella casa

Maruzza, correva alla via Porta di Castro, dove lui

chissà che penserebbe.” ¶ Sulla porta lo salutava con bacetti

mangiare? Io! Chi la porta a spasso? Io! O

e scivolò fuori dalla porta per raggiungere il suo

buon’ora aprì la porta di casa. Lo straniero

Pensa quanto tempo mi porta via il bucato. E

esclamò Melina chiudendosi la porta alle spalle. ¶ Capitolo 16 ¶ La

La donna spinse la porta d’ingresso che si

in silenzio davanti alla porta. Sentivano freddo, ché quei

e l’appese alla porta. ¶ “Si mangia” c’era

andò a bussare alla porta di Melina, allora il

a forza fuori dalla porta. Lui aspettava l’ora

considerò Moro sorridendo. ¶ Sulla porta dello studio il carabiniere

e Melina comparve sulla porta. ¶ Aveva addosso solo una

donna si affacciò alla porta, aveva il cappotto sulle

faceva buio bussava alla porta di Mamma Africa, che

e, mentre chiudeva la porta, si accorse con la

corse a chiudere la porta a chiave. Si accovacciò

maestrina: «I bambini li porta la cicogna in ospedale

e uscì sbattendo la porta. ¶ Maruzza non capiva cosa

Ma appena chiusa la porta, una fitta acuta la

sulle maioliche gialle di Porta Nuova. L’aquila bronzea

dinoccolata. ¶ «Pure tu, Teresina, porta il regalino alla mamma

era come aprire la porta all’orrore. Il silenzio

non è prezioso ma porta fortuna. Sistemalo con il

il sedere verso la porta e succederanno cose meravigliose

qualcuno bussò ripetutamente alla porta. I colpi secchi risuonarono

Quando la vita arriva, porta scompiglio; non puoi pretendere

ho sentito frastuono, la porta era aperta e mi

piena di porte, da Porta Felice a Porta Nuova

da Porta Felice a Porta Nuova, e sono tutte

mattina Bogdana bussò alla porta di Mimì. Si sentì

sussurrò e imboccò la porta, voleva andar via. ¶ Bogdana

dall’aula sbattendo la porta. «Era ora!» esclamò la

Clotilde le aprì la porta con una tazza di

altra aprì anche la porta per fare corrente: «La

dando leggeri colpetti alla porta e facendo finta di

tutte tranquille.» ¶ «Smettetela che porta sfortuna» sibilò Caterina. All

sprecare fiato, infilò la porta di casa e se

donna scivolò fuori della porta e, un passo dopo

Antonella lo aspettava sulla porta: «Andiamo, le faccio vedere

lungo il Cassaro, a Porta Felice girarono a destra

Melina li guardava dalla porta e piangeva. ¶ A luglio