Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

suo cammino, arrivò alla porta che aveva lasciata socchiusa

contro lo stipite della porta, fra il salotto e

colpo dato contro la porta, e l'orgasmo della

un tremore invincibile: dalla porta socchiusa ella vedeva, sì

generoso temperamento, aprì la porta ed entrò, e guardò

una cappella, sparve dalla porta della chiesa, che dà

l'arco di una porta, osservava con indifferenza quella

accompagnava aprì loro la porta di un quartierino, composto

sotto l'arco della porta, gittò un'occhiata nella

sulla piazzetta innanzi alla porta dell'albergo: era Giustino

non udì schiudere la porta del salottino ed entrare

sotto l'arco della porta di casa sua spalancata

leggero salto, innanzi alla porta, sulla piazza San Ferdinando

il portico, innanzi alla porta centrale, coi due battenti

il caldo: aprirò la porta del palco - soggiunse maternamente

Martini aveva socchiuso la porta. La ragazza si appoggiò

Bussarono pian piano alla porta: entrarono Cesare Dias e

li riabbassò, tranquillizzata. La porta si richiuse senza rumore

era lì, innanzi alla porta della sala. ¶ Col cappello

a colui che si porta in sè una felicità

poverella, batto alla vostra porta". ¶ La lettera di Anna

reggendo, aveva schiusa la porta ed era entrata. Aveva

si fermava innanzi alla porta e chiamava: ¶ - Anna, Anna

ella giunse innanzi alla porta della stanza di sua

amore, Anna schiuse la porta della sua stanza. Aveva

Poi aveva schiusa la porta. Un breve corridoio separava

aveva anche un'altra porta, sopra un salotto, per

si fermò innanzi alla porta chiusa, non ad origliare

a bussare a quella porta, quasi gli piacesse di

mattino. E subito, la porta si schiuse e Laura

beati i morti. Alla porta d'ingresso del campo

incamminavano sulla via che porta alla sventura e alla

il vestito che ella porta nel segreto della sua

si ritirò, chiudendo la porta della camera di Anna

andò ad aprire la porta della sua stanza, passò

nell'ombra, schiuse la porta anche della camera di

appoggiò allo stipite della porta, che era di quercia

stridette la maniglia della porta. Cesare entrò, era pallidissimo

non lo mettesse alla porta; ed anche perchè temeva

sotto l'arco della porta, vestita di quella nobilissima

rumore, arrivando sino alla porta della stanza di Cesare

di Cesare, a quella porta dove egli sempre entrava

camera di Anna. Questa porta, innanzi alla quale ella

la conduceva verso la porta, per farla andar via

faccia di Cesare. Sulla porta essi si baciarono di

da quel vano di porta nel salotto attiguo, attraversò

camera sua, richiudendone la porta alle sue spalle. Aveva

venne a bussare alla porta, chiedendole se volesse essere

disse graziosamente, attraverso la porta, per salutare. ¶ - Ah infame

furente, slanciandosi verso la porta. ¶ Ma egli si era

un istante, innanzi alla porta della stanza di sua

irrimediabile, tutto. Schiuse la porta senza fare nessun rumore

parola: Anna schiuse la porta della propria camera, e

ho visto, da una porta... ¶ - ... e che? - disse l

non ero dietro la porta, come te, per sapere

dolore e richiuse la porta riprendendo nell'ombra il

udito quella chiusura di porta. Era sola, ormai. Fra

chiusa a chiave, la porta. Non si vedeva lume

appoggiò un minuto alla porta, sentendosi svenire. E pensò

egli chiudeva addirittura quella porta contro lei, trattandola come

sotto la fessura della porta, spingendolo molto, perchè egli

Cesare, restò presso quella porta serrata, immagine di un

si bussava discretamente alla porta. Ella non trovò voce

gli occhi stralunati quella porta, dove si bussò per

abbiate chiusa la vostra porta, eccomi pronto. ¶ - Che dici

egli ripetette, avviandosi alla porta. ¶ - Cesare, se te ne

egli finì, aprendo la porta e uscendo. ¶ Ella corse

ella udì chiudere la porta di casa. Così, ella

intorno, ne richiuse la porta pian piano. ¶ Passò davanti

aveva anche la sua porta stretta e lunga, di

Luigi Caracciolo. A questa porta bizzarra, come tutta l

al freddo metallo della porta, non reggendosi più. Subito

dietro a sè la porta che si richiudeva. Luigi