Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

di Milano; piansi a Porta Venezia e piansi in

ombra, nel vano della porta a vetri, fu subito

luce sotto la sua porta ma io spesso fingevo

in un’osteria di Porta Volta o sonnecchiava nel

Agostino degli Scalzi; una porta-finestra dava in una

a mio padre la porta di questo mondo, essa

il sole irruppe dalla porta-finestra, proprio come se

Corsi ad aprire la porta. Il conte di M

madre ad aprire la porta. Guardandola capivo tutto: le

su un marciapiede di Porta San Gennaro mentre mangiava

chiesa sbagliata, con la porta piccola regolarmente aperta sul

Agostino e con la porta grande che rimane sempre

volta all’anno la porta grande di Sant’Agostino

seduta davanti alla sua porta nel cortiletto; ha quindici

il mio chiuse la porta. Letti e penombra e

allora ¶ S’apre la porta del mio ufficio e

si era venduta a Porta Capuana, Ferrante riferì che

dietro di loro la porta di una bettola e

e che già mi porta verso memorie più serene

svolgevano attraverso una solida porta: chiusa, culminando in atrocissime

Prospero, gettando contro la porta anche l’arma scarica

case visitate dalla sventura porta l’abbondanza; come ricordo

accostati di una grande porta-finestra e disse venite

muri, promettentissimo e feroce. ¶ Porta Capuana ¶ Don Peppino Cammarota

sta verde e accigliata Porta Capuana. ¶ Che a nessuno

mise a correre verso Porta Capuana con l’intenzione

incanto nel ricordo di Porta Capuana. È verde e

in un’antica stampa. Porta Capuana fu fatta costruire

bisbiglio. D’improvviso la porta si spalancava e don

nudo stanzone (la cui porta era nel cortile), di

io avevo chiuso la porta a tre mandate, e

un passo leggero. La porta era spalancata e sulla

faccio giuramento che la porta era chiusa a tre

Una signora entra dalla porta chiusa ed io bacio

in un vicolo di Porta Nolana, un’esitante donnetta

ogni scossa, come si porta uno Stradivario nella custodia

la mano di Dio; porta i capponi legati per

in Paradiso da una porta non è nato a