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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

concordanze di «potevo»

nautoretestoannoconcordanza
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bambina fortunata. ¶ Dissero che potevo avere tutto, se volevo
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lo ero dentro, come potevo pensare di travestirmi da
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autorità nella loro voce. Potevo pur sempre essere una
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punta delle dita, non potevo chiudere gli occhi, dovevo
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mal di gola.” ¶ Non potevo dirle di aver visto
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che mi rapissero. ¶ Non potevo darle in pasto la
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a lei quanto più potevo, fare scorta dei momenti
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chiusi a chiave. ¶ Come potevo dirle che non volevo
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bisogno delle sue attenzioni. Potevo cavarmela da sola. Anzi
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maestra disse che non potevo fare la Madonna perché
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giorno mi chiese se potevo scriverne una da regalare
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ma erano troppo corti, potevo solo afferrarli con la
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anni meno di lei, potevo permettermelo. ¶ La giornalista indossava
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calci di mia madre potevo cominciare a capire e
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sua rabbia, ma non potevo fare a meno di
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madre non aveva accesso. Potevo farne ciò che volevo
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che pensai che, dopotutto, potevo anche pubblicarlo quel romanzo
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addormentarmi, pensai che non potevo diffondere il libro per
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settentrionale, adulta, impaurita. Non potevo pensare di finire il
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così forte che io potevo sentire il suo cuore
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dei suoi vestiti, non potevo presentarmi a Matteo vestita
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nelle quali mi infilavo. Potevo essere tutto, chiunque, sempre
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tutte le altre. Non potevo essere quello che loro
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eterno amore, fedeltà. Non potevo abbandonarlo, anche se non
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luogo che solo io potevo frequentare. Non dovevano sapere
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e così fece. ¶ Non potevo più fuggire. ¶ Non potevo
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potevo più fuggire. ¶ Non potevo più uscire. ¶ Mi dissero
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faccia più male.” ¶ Non potevo darle torto. La freddezza
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privato che avessi, non potevo permettere mi portassero via
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telefono. Glielo diedi. Non potevo contenere tutta quella bellezza
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faceva lei. Io non potevo tirarle i capelli. E
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Dopo mi disse che potevo andare a Roma, mi
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hai detto e non potevo aspettare.” ¶ Attendere fino a
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anima e con essa potevo vedermi, come un fantasma
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nello stesso tempo, andare. Potevo osservarmi prendendo distanza da
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del mio romanzo. ¶ Non potevo regalarle a nessuno: la
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paura e tristezza non potevo nutrire alcun desiderio né
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dall’assenza di parole, potevo affermare con assoluta certezza
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L’unica cosa che potevo e volevo dargli, dopotutto
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ferite aperte che non potevo, non dovevo, rendere visibili
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abbassai lo sguardo. ¶ Non potevo certo dirgli che avevo
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Meli, è pazzesco!” ¶ Non potevo ancora tornare a Catania
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si chiedeva che futuro potevo mai avere, cosa avrei
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faccia da bambina non potevo nemmeno pensarle, quelle cose
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già capito che non potevo vincere contro quella dicotomia
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assenze, compiti non svolti. Potevo assentarmi anche per un
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adesso ero sveglia e potevo essere, finalmente, chi fin
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avevo vissuto nella ricchezza, potevo anche pensare di prostituirmi