Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

civilizado» esclamò. «Lì i preti li fanno stare al

il mondo. E voi preti avete instaurato il vostro

In assoluto! Critichi i preti, però santoni e dogmi

li hai.» ¶ «Quelle dei preti non sono verità» ribatté

avvocati, a Napoli, troppi preti, niente medici, niente economisti

pure loro!» ¶ «E i preti no?» chiese allegramente Guidi

ancora nelle mani dei preti e degl’imbecilli. Sapete

degl’imbecilli. Sapete quanti preti deve mantenere Napoli? Fate

baciar la mano ai preti, inseguire le pacchiane dei

capisci, questi nobili, magistrati, preti imbecilli che non valgono

del mercatino. Avevano voglia preti e monaci a strillare

come quello promesso dai preti nell’al di là

sono ipocrisia, mortificazione. I preti ne celebrano i sinistri

principe Giuseppe. Odiano i preti, ma accettano padre Caracciolo

repubbliche antiche, tutti aborriscono preti, tiranni, e fanno bene

schiamazzavano donne, altri lazzari, preti, animali, ragazzi. ¶ I portatori

discutessero fra loro; due preti fornivano la voce, quello

la cerco» dialogavano i preti. «Allora jammola a piglia

Sbigottita, vide uno dei preti issarsi alla Madonna, spinto

dei pittori e dei preti. ¶ In definitiva, che senso

sarà l’educazione dei preti? Paura dell’Inferno? Parliamone

i misteri. Così i preti hanno conquistato potere, perpetuando

Francia, Inghilterra, Olanda, avversavano preti, troni, nobiltà parassita. Ecco

re, dai nobili, dai preti, era ancora saldo, da

potere di nobili e preti. Esse avevano necessità d

popolo s’agitava contro preti e nobiltà. Gli uomini

coscienze, non più i preti. ¶ E lì, nel Regno

vecchie dipinte e quattro preti, le sorelle Tria, Rosa

Forse un po’ meno preti». ¶ «Ha un esercito potente

felicità: i filosofi, i preti, i padri di famiglia

i campi. Senza padroni, preti, danaro, commercio. ¶ «E le

balia dei lazzari, dei preti e degli sbirri. ¶ Erano

sinistra. Ed erano tornati preti, cardinali, vescovi: neri, violacei

spalancata, il gruppone dei preti. ¶ «Nossignore!» intervenne Giulia Carafa

Vedessi come esultano i preti.» ¶ 3 ¶ Aveva raccontato cosa succedeva

succedeva in città. Frati, preti parevano moltiplicati per mille

intanto fa ghigliottinare i preti refrattari. «Il popolo è

nessuno.» ¶ «State parlando come preti» interviene Gennaro, mentre raspa

un po’ più di preti e monache. ¶ «Fate bene

bianchi di stendardi e preti, il nero dei cappucci

a voce: a Napoli preti, cantastorie, caporioni indottrinano così

grandi, piccoli, lazzari, cavalieri, preti e, perché no, giacobini

li mangia tutti. ¶ Intanto preti e caporioni insistono, Graziella

distinzioni: nobili e cocchieri, preti e militari, i monaci

Giacobbe» ripetevano re, regina, preti. ¶ 2 ¶ Forse perciò stanno tutti

borghesi, nobili, popolo, lazzari, preti. Aspettano, in brusio un

compagnia di soldati fuggitivi, preti protervi, sorvegliano la strada

con i lazzari, i preti, l’esercito del traditore

religione, la conversione dei preti in contadini.» ¶ «Sono anche

E manco tanti monaci, preti, nobili di secondo rango

mercatini. Come fanno i preti? E perché no? Anzi

degli agenti borbonici? Dei preti? Le promesse del re

il popolo appariva disorientato. Preti, diaconi, chierici presero a

delle missioni civiche... Quanti preti si metteranno a leggere

i vostri articoletti? I preti stan facendo un ben

gente più strana: patrioti, preti, ex borbonici. Io cerco

centinaio son destinate ai preti: se poi le leggono

intorno bande di cafoni, preti, briganti, ex borbonici, avventurieri

seguire quei mascalzoni dei preti, e applaudiranno, quando arriverà

i Borboni, Ruffo, i preti, l’ignoranza (e così

dell’ex esercito borbonico, preti, vecchi nobili... Anche lazzari

pistole ficcate nelle fasce, preti armati e urlanti, sanfedisti