Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

miei amori, ascoltatemi, vi priego. ¶ Bartolomeo Dite, m[esser

non parlate più, vi priego, perché mi fate spasimare

concetto. Ma ditemi, vi priego, avete speso molto tempo

fate più lagnar, vi priego, — si pietà giamai avesti

Lucia Andate, dunque, vi priego, e speditevi presto. A

mio core, comportami, ti priego, questo eccesso! il mio

cervello. ¶ Bonifacio Io vi priego, perdonatime; perché non ho

scapparrai. ¶ Bonifacio Lasciami, ti priego, si non vogliamo venire

Giov. Bernardo mio, ti priego per l’onor mio

e di nuovo vi priego che la lasciate andare

come vi sono, vi priego, per il fervente amore

anima mia. Fate, vi priego, che non in vano

Messer gentil omo, vi priego, venete a sciorne. O

voi? ¶ Bartolomeo Io vi priego, lasciatene cossì. ¶ Scarramuré Olà

ad altro, ditemi, vi priego, vostri affari. ¶ Bonifacio Che

Corte celestiale, io vi priego. ¶ Scarramuré Alzati via, ché

Turco. ¶ Bonifacio Io vi priego, abbiate compassion di me

degli ultimi. ¶ Scarramuré La priego che mi ascolti. Non

altro poco. ¶ Bonifacio Ti priego, parla a mio proposito

m[esser] Scaramuré, vi priego co le viscere del

si contentarranno. Andate, vi priego, m[esser] Scaramuré mio

Bernardo mio? Perdonatime, vi priego per le cinque Piaghe

baciamenti di piedi, vi priego. ¶ Barra Tutto il mondo

mio: io ancor vi priego che abbiate la misericordia

Gio. Bernardo, obligatevi, vi priego, questa povera anima di

moglie mia, perdonatime, vi priego, per questa prima volta

comanda. ¶ Scarramuré Io vi priego che gli perdonate; e