Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

nella sua anima. Da prima, non ci aveva creduto

vestirsi in pochi minuti. Prima di muoversi verso l

chi sa quanti anni prima, era stata rossa, e

sentirla. Gli disse: ¶ — Usciamo prima che sia l’ora

case; di là dalla prima collinetta tutta piena di

del Popolo, che poco prima il tramonto aveva fatto

musica scritta una settimana prima gli pareva un’inezia

quel giorno, per la prima volta. ¶ Il viso di

avevo sbagliato. Anzi, se prima facevo qualche riserva, ora

andava mai a letto prima delle due dopo mezzanotte

capace di credere come prima. Perciò, non ostante tutto

giornata che le restava prima di lasciare Roma. ¶ Scesi

quiete di pochi momenti prima non esisteva più: egli

scendere di treno alla prima stazione dove ci sarebbe

altra strada. Ma, alla prima fermata, non fece in

allontanarsi, provava un benessere prima quasi fisico e poi

attenzione, distinguendoli per la prima volta. ¶ La mattina dopo

punti immobili. I lampi, prima di spegnersi, venivano a

Ma la rifiutò: volendo prima lasciarsi rodere dalla punizione

ad Albertina aspettava che prima glielo dicesse lei; perchè

impaziente di leggere la prima lettera; per baciarla. Si

che potevano guardare anche prima di aprirsi; con le

altri amici, egli voleva prima non vivere più come

certe sensazioni, già provate prima di andare a Roma

foglie; e, pochi mesi prima, le aveva viste spuntare

aveva sognato, qualche anno prima, di aver ucciso una

era giunto dove voleva; prima di quel che avesse

scopriva una chiarezza che prima pareva non ci fosse

un avvallamento, di cui prima non s’era accorto

Voleva essere lei la prima a mostrargli che si

escì innanzi che la prima suonata fosse finita. ¶ Ma

amavano davvero per la prima volta. ¶ FINE.