Vittorio Alfieri, Virginia, 1783

vero, ¶ che il fin pur giunga? Oh quanto or

questi tempi iniqui, ove pur anco ¶ trema chi adula

cuna, ¶ di lui minor pur troppo. ¶ Numitoria ¶ In un

tuo ardir: ma lieve ¶ pur non saratti usarne forza

innocente. ¶ Virginia ¶ E se pur nullo difensor sorgesse, ¶ svenarmi

avrei, ben altra, ove pur nata ¶ d'un vil

stragi. Uso ad oltraggio ¶ pur finor non son io

nol sia Virginia, abbia pur Roma. — ¶ Romani, intanto a

Popolo ¶ Deh, il fosse pur! Ma... ¶ Marco ¶ Cessa; ¶ non

egli è... ¶ Virginia ¶ Nota pur troppo ¶ m'è la

inerme la madre. — Alfin pur giorno ¶ sorge per me

t'avanza ¶ d'arte pur troppo. ¶ Icilio ¶ Ancor che

perché tribuno fosti? ¶ Io pur privato, qual tu sei

tranne prudenza: e suole ¶ pur de' tuoi pari esser

iniqua tanto; o, se pur v'ha, si rompa

tu fossi... Al fin pur giungi; ¶ e non invan

per ora serva è pur troppo: io tremo ¶ di

in campo? ¶ E che pur fa di que' gagliardi

siane incerto ¶ l'evento pur, certa è la gloria

mi davi; ¶ mia, sì; pur troppo! Delle patrie leggi

intero. ¶ Virginio ¶ Ah! che pur troppo ¶ non ponno i

i detti (e sien pur caldi e forti) ¶ scuoter

Tarquini infami ¶ forza era pur, ch'una innocente donna

letargo Roma, ¶ oggi è pur forza che innocente sangue

effetto. Or va: tu pur convinto ¶ sarai domani appien

Marco ¶ Ei v'è pur troppo. ¶ Appio ¶ Visto ¶ l

al venir suo: ¶ ma pur, non io... ¶ Marco ¶ Già

Odimi. — Padre io son, pur troppo! ¶ e come padre

servaggio appresta; e libertà pur grida. ¶ Tanto più rio

meritarmi il favor tuo? Pur troppo ¶ spento anche in

III ¶ APPIO ¶ Appio ¶ — Roman, pur troppo, egli è. — Tremar

son, né in pensier pur vi cape: ¶ sta in

Ma poni, ¶ ch'io pur anco incontrassi alto periglio

in costoro, no: benché pur dianzi ¶ feroci a me

egli è il signor pur sempre. ¶ Ecco Virginia addolorata

tiranno tacciarmi; e sì pur degno ¶ parve ei di

vien: ragioni, ov'ei pur n'abbia, esponga; ¶ ma

finor l'amai: se pur mentìa la moglie, ¶ son