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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «pure»

nautoretestoannoconcordanza
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i Romani le parevano pure tribolati da inspiegabili angosce
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forte, dignitosa, lo dicevano pure, con orgoglio, sua nonna
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Ne soffrivano. E lei pure, nonostante gli sforzi per
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imparata presto, le piacque pure la cadenza dolce, un
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d’oro. Lunghe catene pure d’oro le avvolgevano
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ridendo, alla cliente che pure rise. Quando la chioma
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nomignolo. Possiamo usarlo noi pure? Via, Lenòr, non fatevi
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santoni e dogmi tu pure li hai.» ¶ «Quelle dei
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Le gabelle che paga pure il lazzarone quando si
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proteggono, a fa’ fottere pure loro!» ¶ «E i preti
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idea, una religione: questo pure è fanatismo. Conforti si
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frustino. Va beh che pure i Pignatelli... Loro hanno
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pronta.» ¶ «Baro’, vieni tu pure» rispose Sanges. «Con la
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di mezzo, occellenza» raccomandò. «Pure la signora», mentre scioglieva
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sepolto Masaniello. C’è pure Corradino lo Svevo.» ¶ Sgusciarono
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insultava. Gli altri due, pure in abiti da donna
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addo’ se dice ca pure lo cane deve scodinzolare
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che si chiamava Cimarosa. ¶ «Pure tu si’ venuto» osservò
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disturbando la musica, lui pure le gettò un’occhiata
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Pagano sta lavorando, Filangieri pure. Sembra abbia cominciato una
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cordoni alle mutande. Lui pure avrebbe dovuto sbottonarsi: che
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Universale. Perché noi, sia pure in modo imperfetto, vediamo
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donna. E si libera pure una famiglia dal peso
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servo: ha ragione lui pure. Come si fa, allora
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cervelli di Napoli. Lei pure andò, con un piccolo
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vai fujenno.» «Ma io pure la cerco» dialogavano i
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è figlio, ma è pure diversissimo. Così dopo la
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che state diventando estremista. Pure voi volete la Repubblica
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vero, lo pensava lei pure. Ma non poteva farci
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anni.» ¶ «Ma tu sì. Pure l’abate Ciccio.» ¶ «Siamo
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Vincenzo era libero lui pure, fu lieto di vederla
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Gaetano.» ¶ «Vuol dire che pure i Filangieri sono entrati
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chiamato la pittrice Kauffmann, pure Bonito sloggia.» «Verrà un
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tedio, dolore. ¶ Ma lei pure portava a bruciare, nel
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pensò, in napoletano lei pure. Come dicevano i napoletani
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latte e miele. ¶ Pagano pure avrebbe potuto aiutarla. Era
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Pignatelli, sussurravano fosse diventato pure lui massone. E Sanges
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e tabacco. ¶ «Questo verrebbe pure qua dentro a cavallo
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un po’ ebbe lei pure voglia di lasciare i
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È cosa appurata.» ¶ Poteva pure darsi, ma ormai non
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vergine, disponibile. Però occorre pure che i giovani crescano
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per le sventure? Lei pure provava fastidio. Non premonizioni
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portiamo tutti quanti appresso. Pure ai tempi di Masaniello
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la contessa Fremdel. Vecchio pure il re, che lei
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la cortesia aggiunse: «Ma pure voi venite da un
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Così ti puoi spogliare pure tu.» ¶ Riprese a sbottonarsi
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serve. È nuovo nuovo pure quello». ¶ Arrivò Tanella, recando
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Ora va via lui pure, non le resta più
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la parola. ¶ «Vuoi morire pure tu? Vuoi lasciarmi tu
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tu? Vuoi lasciarmi tu pure? Io sono solo.» ¶ Certe
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n’era andato lui pure, povero Pietro. Proprio tutti
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schiumando: «Va fa’ ’nculo pure tu». ¶ D’istinto le
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Vicenza. Tenimmo a magna’ pure li signure.» ¶ Idea improvvisa
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mormorò. ¶ «Allora lo sai pure tu. Che me lo
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frangese? Perché fai veni’ pure li ricchiune? Perché cheste
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ai giornali e questa pure è cosa straordinaria: anche
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parole, sebbene con essi pure conquistino potere. Ma è
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malattie dei popoli.» ¶ «Io pure vi rispondo con Alfieri
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bene che adesso usa pure per le donne l
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e dame che applaudivano. Pure i lazzari berciavano, sebbene
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il quale le disse pure: «Non t’arrogare mai
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un bambino, scrisse egli pure un sonetto per il
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all’entusiasmo. «Simmo napolitani pure noi. Simmo fratelli. Lavoriamo
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alto. E noi potremmo pure chiudere bottega. Per chi
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fratelli miei, avessero mangiato pure loro: Napoli è grande
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destino. Io so’ stato pure aiuto de cammesiello» (“contrabbandiere
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volta. Molto guasta lei pure: borse sotto gli occhi
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al posto nostro: questa pure non è degradazione? E
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governare questo paese, sia pure con l’aiuto di
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s’è fatto intellettuale pure Pulcinella. Ai lazzari in
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ne ha voglia. Lui pure è innamorato, di Palommella
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marrò tutta bagnata. ¶ «Levati pure quella» bisbiglia, dal letto
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si rotola per terra. ¶ «Pure tu! Pure tu!» singhiozza
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per terra. ¶ «Pure tu! Pure tu!» singhiozza, picchiando i
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E po’, può essere pure ca moro ampresso». ¶ «E
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fine le lascia fare pure questo. Tanto... ¶ Si sente
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faccenda di Mackau. ¶ Gennaro pure è eccitato, va, viene
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proclama il ragazzo. Fa pure il gesto, stringendosi il
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hanno detto. ’Nce stava pure zi’ monaco.» ¶ «E tu
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detto?» ¶ «Tutti quanti. Crescono pure li prezzi. Lo sai
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fai ì? La porto pure a te la roba
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vota ogni mille anni pure lo popolo ha da
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Tutti quanti» mormora, sconcertata. ¶ «Pure io e te, io
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leggere, signo’.» ¶ «Ed erano pure loro caproni!» ¶ Infine Graziella
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andar via. ¶ «Vengo io pure con te sulla barca
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va alla Vicarìa? E pure io. E pure tu
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E pure io. E pure tu.» ¶ Graziella si stringe
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sta bene. Vogliono aiutare pure noi a fare la
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dito contro. ¶ «Tu. Allora pure tu si’ Giacobbe. Si
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dammi la mantella. Mettitela pure tu e andiamo.» ¶ «Addò
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Per un po’ lei pure viene presa dal gioco
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però, si sarebbe lui pure compromesso. Chi lo avrebbe
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Forse ora sarebbe lui pure sulla barca in navigazione
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i “citoyens”. Sono “citoyens” pure e soprattutto i servitori
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del tutto ubriachi, sgambettano pure loro: lanciano strida incomprensibili
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e tre, lo disse pure, in tribunale, ch’erano
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ovattato, rullo di tamburi. Pure la folla se n
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ti sanno, verranno inesorabilmente pure a te. ¶ «È ciò
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gghiute areto li ccancelle pure per te. Tu avissa
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la meschinità.» ¶ «E incarna pure l’ideale dell’Italia
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Se no mi porto pure a te.» ¶ Graziella si
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Mo’ ’nce avimma porta’ pure a ’sta zoccola!» gridò
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il petto, che sporgeva pure sotto l’odioso camicione
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non m’attaccavano, segavo pure a màmmema. Manco essa
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a Paliermo, la regina pure. Ma ha dato ordine
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che li Giacobbe, e pure li lazzarune, vogliono pigliare
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vogliono pigliare li castielle». ¶ «Pure la Vicarìa?» ¶ «Pure la
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castielle». ¶ «Pure la Vicarìa?» ¶ «Pure la Vicarìa. Stasera li
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le spalle di Gennaro. Pure Manthonè è in abito
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pe’ mangia’. Capita’, siete pure voi padre di figli
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se n’è scappato pure lui a Palermo, la
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Sembra aver inalberato lui pure insegne borboniche e lazzaresche
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che s’è seduto pure lui, insieme a Cuoco
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Sono d’accordo io pure d’aspettare Pagano.» ¶ «Anche
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mormora Pepe, ansando lui pure. «A scendere, per qua
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Maista’, t’avimmo traduto pure nuie?“.» Finirono per darsele
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Viva santo Jennaro!». ¶ «Andiamo pure noi. Voglio vedere» disse
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te si’ fatto Giacomino pure tu.» ¶ 6 ¶ Questo problema del
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Visto che è venuto pure don Vincenzo, è ancora
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Cammarano. «Io lo farei pure, ma mi sento incerto
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il giacobino? Lo po’ pure fa’, ma solo per
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lasciar perdere tutto? Squagliare pure noi? In America? In
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Ma la gente, che pure s’entusiasma ai cavalli
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repubblicano Ferdinando Ferri. Che pure è suo amico.» ¶ Con
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e d’oro essa pure. Verso il ponte della
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Marra comunica: «È saltata pure la bandiera». ¶ Improvvisa, vigliacca
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sciabola. ¶ «’Nculo tu e pure lo re!» ¶ Sente l
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metri dal Fulminant. Lei pure si sporge, le sembra
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città. Amore mio tu pure, ovunque ti trovi adesso