Vittorio Alfieri, Polinice, 1783

darlo ¶ come vorrà chi può tenerlo a forza? ¶ Giocasta

sono? aver tra lor può loco ¶ l'ira, se

da esiglio lungo ¶ aver può guasto mai, quanto il

entro quel petto ¶ ferir può addentro, quanto l'ira

voglio; ¶ e sia che può: mezzo non voglio iniquo

modi potrò: vergogna anco può molto; ¶ Tebe avremo, e

all'iniqua fraude ¶ che può? Qui aspetti generoso sdegno

cedesse, ¶ ch'esser non può, ten torneria più danno

omai, ¶ se celar no, può d'Eteòcle alquanto ¶ l

al certo ¶ alti non può, né generosi sensi. ¶ Iniqui

che in trono ¶ salir può un re, che in

tua fé, se rotta ¶ può risparmiar sangue, e delitti

dubbio orribile trammi... Esser può mai?... ¶ Dimmi... ¶ Creonte ¶ Letizia

di Tebe. — ¶ Mai non può vile invidia in me

incerti ¶ suoi cittadini or può, per te dolenti ¶ e