Luigi Pulci, Morgante, 1483

ch'io passai in qua con sessantaduo conti. ¶ La

così detto: ¶ - Chi bussa qua? - pur sempre borbottando. ¶ - Tu

piaceva, ¶ a spasso in qua ed in là si

che ha questo gigante qua distrutto?». ¶ E lesse certe

tuo desio. ¶ Sappi che qua verso Levante sento ¶ che

di bagattini; ¶ Morgante in qua ed in là per

Gli orecchi debbon cornarvi qua spesso, ¶ ch'ognun ragiona

da quel giorno in qua ch'amor m'accese

guardarsi? ¶ Ma la vergogna qua non debbe usarsi. - ¶ Poi

cagnesco. ¶ Venne a mangiar qua uno; io lo pregai

giusta merzede ¶ che combatton qua giù per la sua

ch'aspettian noi, Dodon? Qua sa d'arsiccio. - ¶ Dicea

par che tanto romor qua si spanda? ¶ Per cortesia

per le ciance, ¶ e qua sa d'altro già

che tu vieni in qua contra divieto? - ¶ E detto

Detto ci fu che qua verso Levante ¶ era venuto

Corbante: ¶ perché pur Macometto qua adorate, ¶ siete perduti, e

quel dragone ¶ non apparì qua a te sanza cagione

vedi ch'a tempo qua fumo mandati, ¶ ché la

vivo stava saldo: ¶ or qua or là facea saltar

scherza, ¶ che salta in qua e in là destro

a mille ¶ balzorno in qua ed in là, come

è la cagion che qua vi chiama. ¶ Come vedete

è piena ¶ di gente qua per darci affanno e

piace al nostro re qua tradimento, ¶ però ch'io

Chiarmonte. ¶ Ora aremo acquistata qua la dama ¶ e Caradoro

col brando. ¶ Venuto è qua colla sua compagnia ¶ la

pagana ¶ menar però così qua tapinando: ¶ certo non era

mancò poco a lasciar qua la vita. ¶ Teco menasti

fin che passare in qua mi vedrai il monte

son dolente ¶ aver condotta qua la mia bandiera: ¶ esser

avvisarlo ¶ che ritornassi in qua col suo cugino. ¶ Ma

combatter con noi se' qua venuto? ¶ Io sono stato

suo fratel, che è qua signore, ¶ lo lasciò qui

che costui si vide qua il messere, ¶ ha fatte

e tutto il mondo qua mi viene addosso. ¶ Non

doppio, ¶ che insin di qua ne sentivi lo scoppio

farò io, se in qua ritorna Orlando, ¶ e se

fine al lungo pianto: ¶ qua è Orlando, che già

tanto ardire ¶ di metter qua la vita in abbandono

poter cavalca, ¶ e 'n qua e 'n là come

sua forza o arte: ¶ qua son venuti nuovi Ettorri

a tradimento vien tu qua, pagano, ¶ perch'io non

buon Gesùe ¶ vi mandò qua per nostro aiuto solo

stupefatto: ¶ - Io ho dormito qua come un poltrone, ¶ ché

suo mancamento: ¶ le forche qua su la strada veggiàno

fuggir per paura ¶ chi qua, chi là, pur che

poggetto. ¶ E mentre in qua e 'n là s

avea il capresto. ¶ Or qua or là si scaglia

quel - disse - e drento qua lo mena, ¶ ch'io

trascorso. ¶ Ma tu se' qua condotto dove io voglio

l fer gigante in qua e 'n là traballa

volentiere. ¶ Costor venuti son qua per mia offesa; ¶ èvvi

tutte sue bandiere ¶ venuto qua del corno egizïano, ¶ e

piano; ¶ e raccozzato ha qua tutto il Levante, ¶ e

Io credo che Macon qua ti mandassi ¶ per mio

mi soccorran prima che qua mora, ¶ ché tutti so

Quel traditor non vo' qua per nïente. ¶ Gallerana reina

se Cupido gualoppa ¶ di qua, di là con suoi

come ciascuno erra ¶ chi qua, chi là per Ponente

Carlo aspettavo che di qua passassi, ¶ acciò che più

fussi il tuo Rinaldo qua venuto ¶ per liberarti e

tutte quante ¶ del corno qua di Persia e di

la sella ¶ e in qua ed in là con

il cognosco ¶ insin di qua, ch'io il veggo

Ch'andate voi cercando qua? La morte? - ¶ Venne alla

se tu se' venuto qua a sfidarmi, ¶ aspetta tanto

presto ne verranno in qua, ¶ della qual cosa io

ch'e' torni in qua di Pagania. ¶ Non ti

chiedi; ¶ e se' venuto qua con queste squadre, ¶ e

è questa che di qua ne viene? ¶ Non si

del Soldano, sbigottiti, ¶ chi qua chi là tutti si

questo, e' vi verrà qua addosso, ¶ come questo saprà

par che sotto sé qua il mondo tenga? ¶ Ritorna

suo capitano. ¶ Orlando or qua or là si scaglia

vedi che va sozzopra qua Levante ¶ per due cristian

son nella battaglia, ¶ chi qua chi là per le

da due giorni in qua non ho beuto; ¶ e

da quattro mesi in qua venti ducati, ¶ che sono

si tramuta ¶ e sgombera qua presso a un castello

tutte. ¶ Cerchiamo almeno appiè qua di quel monte, ¶ se

bene, ¶ quel lïocorno in qua per ber ne viene

del fien secco; ¶ vienne qua meco. - E Margutte disse

conforto! ¶ Tu vai così qua pel paese mio; ¶ e

se tu credi acquistar qua fama o loda. ¶ Rechian

lodo Iddio. ¶ Noi siàn qua rovinati in una valle

ora il mosto. ¶ Assèttati qua a volger, così grande

e 'n sù, di qua, di là ¶ dell'acqua

disse: - Io odo ¶ alcun qua che ricorda Filomeno. ¶ Conoscilo

e come io abbi qua gran signoria, ¶ e come

tante case rovinasse! ¶ Di qua, di là la mazza

dire il vero, ¶ Rinaldo qua ti manda per ispia

tromba. ¶ I marinai chi qua chi là si scaglia

mperador di Mezza è qua signore, ¶ e veste il

dèi venire a far qua tradimento; ¶ o veramente se

contento. ¶ Se tu venissi qua per farci inganno, ¶ fa

conforto ¶ dall'ora in qua che 'l mio figliuol

benché tutto il mondo qua in aiuto, ¶ come tu

tante nave in punto qua si metta, ¶ non riarò

c'è ignun che qua si metta, ¶ io vo

segrete ¶ a dirvi come qua si fa apparecchio: ¶ non

e sempre arà di qua gran signoria, ¶ gente e

dicea ¶ - da poco in qua è restio diventato: ¶ mentre

a Montalbano, ¶ e vidivi qua tutti in gran periglio

s'infiammava ¶ che in qua ed in là come

un luogo deserto ¶ di qua, di là, come avvien

Colui ch'uccise un qua con un punzone - ¶ disse

tolsi a un signor qua di Levante, ¶ ch'andato

fia la cagion che qua ti chiama. ¶ Tu non

gente ch'egli ha qua condotte? ¶ Ch'a Monaca

l mondo ci verrà qua addosso. - ¶ In questo tempo

l traditore. ¶ Hannol condotto qua come un bambino, ¶ ed

questo tanta gente è qua venuta. ¶ Io non vo

suta ¶ che tu venissi qua per mio rimedio: ¶ vo

ribaldo, ¶ che detto hai qua la tua santa parola

che questa nave in qua sia comparita; ¶ e 'ntanto

bella: ¶ - Hai tu veduto qua questo uccellaccio? ¶ Che dirai

addrieto, ¶ però che in qua si va contro a

spasso; ¶ ma insin di qua si sentirà il fracasso

e' m'incresce che qua noi ne ridiamo, ¶ e

addosso, ¶ ché molto son qua larghe le promesse ¶ di

con molta gente in qua facea passaggio, ¶ ed era

ogni segreto, ¶ e' triemon qua di Parigi le mura

nell'orto, e in qua ed in là far

eri a Monte Alban qua in festa e in

che tanta gente ho qua condotta. ¶ Pertanto al tuo

doppio cornuto; ¶ saltella in qua e in là come

a quello; ¶ e in qua ed in là pel

lancia. ¶ Non son venuta qua, come Michele, ¶ a combatter

Veggiàn se giusta cagion qua ti chiama. ¶ Io so

Levante, ¶ s'avessin come qua cercato briga ¶ e non

in Cielo, e noi qua giù poi in terra

veduto; ¶ e tanto in qua ed in là s

alle porte: ¶ noi siàn qua minuzzati come cani ¶ ed

giannetto ¶ ti manderà in qua presto, perché, quando ¶ io

Benlesà: ¶ - Cadute in terra qua mi par le stelle

via ¶ avermi, e Bianciardin qua la ballata ¶ più volte

se ti poteva in qua guidare Orlando: ¶ però il

molte volte v'ha qua scritto, ¶ ma non ci

ragione. ¶ Disse Astaròt: - Orsù, qua tutti, scalchi! ¶ Apparecchiate la

arte ¶ come si vede qua nell'occidente, ¶ però che

da quel tempo in qua son tutti cheti ¶ che

regno sospetto, ¶ ché di qua passa, mentre io ti

fia ¶ che quanti indemoniati qua beranno, ¶ gli spiriti da

pareva confusa ¶ e in qua ed in là rivolgeva

veggo a tutti rilucer qua l'armi. ¶ Or son

Io sento insin di qua tremar Parigi. ¶ O Ganellon

appena udire: ¶ Marsilio è qua che t'arreca il

cader consigliossi, ¶ e in qua ed in là molte

Quivi è Marsilio, e qua combatte Orlando. ¶ Valete in

fronte, ¶ e Ricciardetto in qua e in là si

modo ¶ trovato, a venir qua fin dello Egitto; ¶ pur

ché tutto il mondo qua ti veggo appetto. ¶ Dimmi

dubitato. ¶ Da poi in qua ch'io uccisi Don

ha scritto. - ¶ Rispose Bianciardin: - Qua son venuti ¶ due cavalier

fare il Ciel che qua Rinaldo sia? ¶ Tu se

Morte. ¶ E mentre in qua e in là combatte

mio signore a forza qua mi manda, ¶ ed obbedir

e per questa cagion qua son venuto; ¶ e bench

più luoghi soccorse, ¶ di qua, di là, la sua

fare? ¶ Se' tu venuto qua con una antenna ¶ per