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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «qual»

nautoretestoannoconcordanza
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1620
quest'ora. ¶ Per la qual cosa mi accorgo esser
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alla testugine avvenne; la qual, chiamata da Giove nela
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di quest'arte, il qual c'insegna a tener
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l'istessa testugine, la qual non per altro, al
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ritrosa e restia, la qual mi suol fare alle
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del buon Sincero, il qual ne fece con chiarissimo
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di Vostra Signoria, il qual si è inalzato ormai
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servidore di me; della qual verità ella resterebbe persuasa
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intepidiscano, non so per qual costellazione o sciagura di
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mestier del poetare, il qual fu sempre malagevole per
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grande l'Adone, del qual poema mi fur dette
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all'affetto mio, il qual non può esser soverchio
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di cotesto Re. ¶ Col qual fine il signor Achillini
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del vostro spirito, il qual sì come in tutte
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né sanno comprendere da qual fontana scaturisca una sì
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di quella imitazione la qual dice Aristotele esser propria
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una certa meretrice, la qual si racconta avergli data
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Lascio la carta, la qual potrebbe pur passare, né
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parte di essa, la qual sarà forse più dilettevole
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piè dietro le tenne. ¶ Qual suol timida cerva ¶ da
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reciso o calcato; ¶ languida qual ligustro ¶ da grandine, o
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allor si fece e qual sentissi ¶ il sovr'ogni
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spelonche inospite la vita. ¶ Qual dela dolce sua tenera
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acuti il cielo assorda; ¶ qual dela cara sua fida
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purpurea era vestito, ¶ la qual d'oro brunito ¶ stringea
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è giunta al colmo, ¶ qual face, che nel fine
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Sì disse e poi qual fumo ¶ ch'al vento
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due volte estinta. ¶ Ben qual dianzi, cercò quindi ritrarla
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rugiadose. ¶ Il mandorlo gentile, ¶ qual già sotto l'incarco
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gittaro il capo, ¶ lo qual per lunga traccia si
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molle. ¶ Pensò di ritrovarlo ¶ qual l'avea partorito, ¶ ma
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Innanzi le si offerse, ¶ qual proprio e quanto fu
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l'involontario fallo. E qual giamai ¶ fu cane a
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il leggiadro Atteone? ¶ In qual parte, in qual riva
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In qual parte, in qual riva ¶ essercita le fere
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fera mai cacciatrice? ¶ O qual mai cervo udissi ¶ d
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il vago lume intorno, ¶ qual suol quando la luna
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sonar l'ombroso speco. ¶ Qual, per celar sestessa e
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velo al seno ignudo; ¶ qual dela Dea pudica ¶ corre
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a sole estivo, ¶ o qual a noi si mostra
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del buon consorte, ¶ lo qual da me per l
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volessi, ¶ oimè, quinci partire, ¶ qual legno attendo in questa
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io non pera? ¶ Ma qual'altra caduta ¶ cerco maggior
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son, Teseo mio, ¶ con qual ragion poss'io ¶ togliendo
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spigne? chi mi tira? ¶ Qual vertigine m'aggira? ¶ O
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Io nol so. ¶ Ma qual torbida tempesta ¶ crolla intorno
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nozze, ad altro letto. ¶ Qual onor, qual diletto ¶ bramar
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altro letto. ¶ Qual onor, qual diletto ¶ bramar giamai tu
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Il canuto ligustro, ¶ che qual minuta stella ¶ imbiancando del
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Nere sì, ma lucenti, ¶ qual di Cintia non piena
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tauro assiso ¶ era apunto qual suole ¶ apparire a' mortali
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Fia sogno, o ver? qual disusato è questo ¶ navigio
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mar, selvaggio bue? ¶ Con qual vomere, o rastro ¶ ara
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1620
guida, il maestro? ¶ Oimè, qual erba, o cibo ¶ troverai
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1620
lambisce le pruine. ¶ Da qual fontana original derivi ¶ scaturigin
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grande ¶ di focosi torrenti, ¶ qual forza arroti i sassi
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crollo formidabile tormenti, ¶ e qual perpetua inconsumabil esca ¶ ala
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Questi, quantunque possa ¶ mentir qual più gli piace abito
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di ruvidezza in vista, ¶ qual però si conviene ¶ a
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illustre e generoso coro. ¶ Qual l'amaraco molle ¶ sceglie
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da' men degni germi, ¶ qual del'incorrottibile amaranto, ¶ qual
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qual del'incorrottibile amaranto, ¶ qual del tenero acanto il
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strania agricoltura, ¶ o per qual di Natura ¶ giocosa industria
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te congiura. ¶ Misera, e qual fortuna empia e proterva
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mio sì giusto pianto? ¶ Qual colpa tanto abominanda, o
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a che ti vale? ¶ Qual torre, o quale inespugnabil
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o quale inespugnabil sito, ¶ qual ben munito cinto, o
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amore o bruma. ¶ Oimè, qual mi consuma incendio novo
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Io non so dir qual fato il re d
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non tollerabil foco, ¶ aspra qual aspe, i suoi lamenti
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pregar prendendo a scherno, ¶ qual elce al'Euro, anzi
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elce al'Euro, anzi qual alpe al'aura ¶ stassi
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ch'ardo per lei, ¶ qual debitor ritroso, ¶ ch'altrui
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che sente e comprende. ¶ Qual cosa più insensata? ¶ O
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querele umili. ¶ Non son, qual forse credi, ¶ povero pastorel
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cielo ¶ dio di Delo, ¶ qual mia dea, te sola
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porpore, ¶ e per timor qual violetta mammola, ¶ divenne essangue
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fuggirmi, arrestati. ¶ Non son, qual forse imagini, ¶ pastor abietto
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de' dilicati giovani. ¶ Tal qual mi vedi carico ¶ di
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adora e seguita? ¶ Dimmi qual serpe libica ¶ ti fu
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effigie. ¶ Ecco il meschin, qual forsennato e stolido, ¶ vagando
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n vita hai generata? ¶ Qual barbarica rabbia ¶ giunse a
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struggesse il suo sangue? ¶ Qual serpente, o qual fera
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sangue? ¶ Qual serpente, o qual fera ¶ vive armata cotanto
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1620
Ma vo meco dubbioso ¶ qual sia maggior pensando, ¶ il
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io ne pera ¶ in qual forma, in qual vista
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in qual forma, in qual vista ¶ morte qualora uccide
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Amor sagace e scaltro? ¶ Qual benda può, qual velo
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1620
scaltro? ¶ Qual benda può, qual velo ¶ l'occhio appannargli
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parola e dice: ¶ – Con qual groppo tenace ¶ colui, che
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partir conviemmi; ¶ ahi, con qual core il dico? ¶ Lassa
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la misera Tisbe, ¶ che qual fato malvagio, ¶ fusse in
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1620
ti mancasse ¶ in saver qual tesoro ¶ nel ventre tuo
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1620
prive! ¶ Ma dimmi, e qual il mosse ¶ quinci a
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1620
a formar Natura, ¶ fe' qual pittor ben saggio, ¶ che
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suo peggio. ¶ E di qual frutto dunque, e di
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frutto dunque, e di qual acqua ¶ cerchi al'avide
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uom che sogna, o qual bambino ¶ che balbetta e
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che del mio core, ¶ qual d'agnello innocente, ¶ fa
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nel volto. ¶ Filaura ¶ E qual lingua have il core
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la compagna vezzosa, ¶ la qual, s'avien che poi
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cor, del tuo petto, ¶ qual sospir mai riscalda? ¶ qual
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qual sospir mai riscalda? ¶ qual giàmai pianto intenerisce o
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forma m'ingombra? e qual s'avolge ¶ intorno ala
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ch'io t'ami: ¶ qual guiderdon, qual dono ¶ in
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t'ami: ¶ qual guiderdon, qual dono ¶ in cambio del
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sua, vergogna e biasmo. ¶ Qual cupidigia alligna ¶ nel petto
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pote ¶ questo invitto guerriero? ¶ Qual cor non vince? o
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cor non vince? o qual valor non doma? ¶ Il
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oriente ¶ la finestra lucente. ¶ Qual più fin or di
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e i monti indora? ¶ Qual argento più puro ¶ di
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ch'attraversano il prato? ¶ Qual più verde smeraldo ¶ di
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far di cosa ¶ la qual non si smaltisce, né
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tua vorace sete! ¶ Ma qual oro si trova, ¶ che
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più dele fere, ahi qual si trova in selva
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Laurino ¶ Gustan, ma tal qual io. ¶ D'invisibil vivanda
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è concento discorde ¶ lo qual del'universo ¶ la perfetta
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hai nel bel viso, ¶ qual ira o qual dispetto
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viso, ¶ qual ira o qual dispetto ¶ t'arma di
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amare, ¶ almen non ingannare. ¶ Qual inganno maggiore? ¶ Portar negli
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servaggio e fede? ¶ Adorarti qual dea, ¶ farti vittima il
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bastanti al mio delitto? ¶ Qual vendetta maggior cercando vai
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di pena più grave: ¶ qual ragion vuol, qual dritto
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grave: ¶ qual ragion vuol, qual dritto ¶ che condanni e
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cui fu fatta. ¶ Dimmi, qual è più bella? ¶ Vite
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Selvaggia ¶ Or rispondimi tu: qual è migliore? ¶ Rosa che
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una vergin fanciulla. ¶ Ma qual più brutta e sozza
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il pregio avresti; ¶ lo qual benché si perda ¶ e
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di beltà infinita, la qual se pur talvolta da
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un più bel sole, qual maraviglia, s'io, che
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del mio male? ¶ Ma qual sacrificio potrebbe esser giamai
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fa di me stesso? ¶ Qual fuoco più cocente di
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me acceso inestinguibilmente arde? ¶ Qual altare più puro di
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fiumi di lagrime? ¶ O qual vittima è più mansueta
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mastin feroci, ¶ che veggendo qual cura il cor m
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la bocca chiusa, ¶ la qual non vuol che di
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alla testugine avvenne; la qual, chiamata da Giove nella
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di quest'arte, il qual c'insegna a tener
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ritrosa e restia, la qual mi suol fare trascurato
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Claudio Achillini] ¶ 4 ¶ Ottave rifiutate ¶ 8 ¶ Qual più strazio à soffrir
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più strazio à soffrir; qual più mi resta ¶ a
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tal guisa io mora ¶ qual vita eguale à la
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grazie in fuga; ¶ e qual di verno Sol, breve
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sua, voci, e sospiri. ¶ 33 ¶ Qual sì leggiero, e sì
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non impiaghi il petto: ¶ qual pesce guizza in puro
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e non più fiero ¶ qual trà l'orme solea
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la Tigre afflitta ¶ il qual non la rifiuta, e
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prezioso e caro. ¶ 46 ¶ Ma qual sì dura, e gelida
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e del mio scempio. ¶ Qual te da queste luci
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invido intoppo ¶ disiunge, o qual camin rigido, et empio
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candido e bianco ¶ e qual di neve intatta falda
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da quest'arme elette ¶ qual'hor selvaggia Dea è